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sabato 29 novembre 2014

IL DOMESDAY BOOK


Il Domesday Book è un importante manoscritto che rappresenta un grande censimento che fu completato nell'anno 1086 per ordine di Guglielmo il Conquistatore: «Trascorrendo il periodo di Natale del 1085 a Gloucester, Guglielmo si immerse in profonde conversazioni con i suoi consiglieri, ed inviò [quindi] uomini in tutta l'Inghilterra in ogni contea, per stabilire quanto e che cosa possedesse ogni proprietario terriero in terra e bestiame, e quale ne fosse il valore» (Cronaca anglosassone). Il principale obiettivo dell'indagine era quantificare i beni di tutti i proprietari e le tasse su di essi riscosse da Edoardo il Confessore. Scritto in lingua latino, aveva molte parole di origini anglosassoni che non avevano una traduzione in latino e anche alcune abbreviazioni. Il manoscritto è conservato negli Archivi Nazionali Britannici. Fino al 2011 la consultazione era a pagamento poi il progetto "Open Domesday" rese pubblico l'intero manoscritto. 

La Composizione del Domesday Book

Il Domesday Book è composto da due opere indipendenti, il Little Domesday (con le descrizione di Essex, Norfolk e Suffolk) e il Great Domesday che riguarda le altre parti dell'Inghilterra e del Galles tranne i territori che diverranno Westmorland, Cumberland, Northumberland, e Contea palatina di Durham. Noteremo, leggendo il testo, che manca il censimento di Londra e Winchester...questo non ci deve sembrare strano data l'enorme complessità delle città. Il Little Domesday è il testo più esteso e molto più dettagliato e completo del Great Domesday questo perchè il Little doveva essere considerato come uno studio da cui partire per un corretto censimento, salvo poi vedere che la procedura era, evidentemente, lunga e complessa e quindi il Great altro non è che un compendio e quindi meno curato e meno completo. Per ogni contea i possedimenti reali aprono le liste: si prosegue con i possedimenti ecclesiastici (chiesa in quanto tale e ordini religiosi), i vassalli, i funzionari minori e i semplici privati cittadini. In tutto vengono elencate bel 13148 località elencate in base al contributo che davano alla corona, contributo che spesso era quantificabile con beni in natura come ad esempio una fornitura di miele. Grazie alla Cronaca Anglosassone, veniamo a sapere che il censimento venne stabilito nell'anno 1085 per poi essere concluso un anno dopo. Le contee ricevevano gli ufficiali reali che tenevano una pubblica inchiesta alla presenza dei rappresentanti di ogni centro urbano. L'unità minima di indagine era la "centena", ossia una suddivisione di una contea (una sorta di circoscrizione attuale). 

Ma, perchè si pensò ad un grande censimento?

Dopo lo sconvolgimento politico della conquista normanna, e la confisca dei terreni su larga scala che ne seguì, era nell'interesse di Guglielmo che i diritti della Corona, di cui rivendicava la legittimità, non risultassero diminuiti in tali frangenti. Tanto più che i suoi seguaci normanni, nuovi detentori del potere, erano ben disposti ad eludere gli obblighi nei confronti del sovrano cui invece sottostavano i loro predecessori inglesi. Il cosiddetto "processo di Penenden Heath", intentato contro il fratellastro del re Oddone di Bayeux meno di dieci anni dopo la conquista, fu un esempio del crescente malcontento di fronte agli espropri di terre a favore dei normanni. Il censimento voluto da Guglielmo va quindi considerato alla luce della necessità di disporre di riferimenti precisi riguardo alle proprietà fondiarie della nazione, da utilizzare come base di giudizio per le dispute, oltre che per la tutela dei diritti della Corona stessa. Il censimento registrò i nuovi proprietari e tutti i beni che erano soggetti ad imposta e per volere del re in persona si creò una stima nazionale cercando di quantificare la rendita annuale di tutte le terre della nazione in tre momenti ben distinti: alla morte di Edoardo il Confessore, alla presa di possesso del nuovo proprietario e al tempo del censimento stimando il valore potenziale. L'obiettivo era chiaro...Guglielmo voleva conoscere quali fossero le risorse del suo regno per paragonarle a quelle ottenute in precedenza. Dopo aver stabilito una precisa valutazione della corte, si passava a valutare il numero di aratri, prati, boschi, pascoli, mulini e tutte le altre fonti di reddito secondario...si procedeva con i lavoratori annessi e si esprimeva la rendita annuale della proprietà sia passata che presente. Il censimento consentì al re non solo di valutare l'entità di tutti i possedimenti dei baroni identificando per ogni barone i piccoli proprietari legati da un rapporto vassallatico: questo era molto importante per Guglielmo che voleva, anche per fini politici, legare a se tutti i vassalli dei baroni. Il Domesday Book fu molto importante perchè si può considerare «il più antico registro pubblico d'Inghilterra, e probabilmente il più notevole documento statistico nella storia europea. Il continente non offre documenti comparabili con questa dettagliata descrizione estesa su una così vasta parte di territorio». La stampa del libro iniziò nel 1773 e la pubblicazione avvenne nel 1783 in due libri. Nel 1816 si aggiunse un quarto volume, dopo il terzo nel 1811, che conteneva quattro suddivisioni:

L'Exon Domesday— per le contee sudoccidentali
L'Inquisitio Eliensis
Il Liber Winton — indagine su Winchester della fine del XII secolo
Il Boldon Buke — indagine sulla diocesi di Durham, di un secolo posteriore al Domesday.

Immagini in Fac-Simile furono messe a disposizione di ogni contea tra il 1861 e il 1863 e il Domesday, oggi, si può reperire suddiviso per contee.

Fonte: Wikipedia, Il Medioevo nelle sue fonti, edito da Monduzzi Editore

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