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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

Scopri la storia dei Templari con il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia sito a Viterbo!

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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

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sabato 31 marzo 2018

ALLA SCOPERTA DI CALCATA, IL BORGO DELLE STREGHE

Calcata – Veduta

Calcata è uno dei paesi più interessanti e suggestivi in Italia: di origine medievale è stata abbandonata per molto tempo per essere ripopolato solamente negli ultimi anche grazie ad un rinnovato interesse per il territorio. Calcata si trova nella provincia di Viterbo a circa 40 km da Roma e si può facilmente raggiungere attraverso la Cassia Bis verso l'uscita numero 5 per poi proseguire per Mazzano Romano. 

La storia di Calcata

Il nome del paesino lo si ritrova in antichi documenti medievali attestati nell'VIII secolo. Nel 1935 uno studio geologico ritenne molto pericolosa la rocca su cui poggiava gran parte del paese, per questo le autorità cittadine fecero spostare gli abitanti a Calcata Nuova dove ora è possibile parcheggiare per entrare nel paese attraverso l'unico porta d'accesso. Negli anni 60, invece, una controperizia ha attestato l'effettiva solidità della roccia e da allora Calcata è tornata a vivere grazie all'arrivo di artisti di strada, pittori, musicisti. Le suggestive decorazioni delle case e dei palazzi di Calcata sono alcuni dei tanti motivi per cui vale la pena visitare questo incantevole borgo medievale.

I dintorni di Calcata

Molto interessante è l'offerta ludico-culturale nelle vicinanze di Calcata. A pochi chilometri di distanza è possibile ammirare le Cascate di Monte Gelato, una meravigliosa area verde in cui il Treja compie salti verso il basso. A poca distanza abbiamo il Parco del Treja Adventure, un'area giochi davvero particolare in cui è possibile cimentarsi con funi, ponti tibetani e altre attività. 

Le principali curiosità di Calcata

Narra la leggenda che, proprio a Calcata, sia custodito il prepuzio di Cristo: esso sarebbe arrivato grazie ad un lanzichenecco che, di ritorno dal famigerato Sacco di Roma del 1527, sarebbe rimasto chiusa in una cella proprio nel borgo. Quando la reliquia fu scoperta, la Chiesa impose l'indulgenza di dieci anni a chiunque fosse andato a Calcata per ammirarla.

In quelle giornate in cui il forte vento la fa da padrone, particolari rumori simili a canti vengono dalle viuzze cittadine: sembra che siano i canti di streghe. A supportare l'ipotesi della presenza di streghe ci sono molte antiche tradizioni che affermano la presenza di energie molto potenti che provengono dal sottosuolo non a caso il giorno in cui si registrano più prenotazioni in alloggi e bed & breakfast è proprio...Halloween

Ebbene, è impensabile non visitare Calcata e il suo territorio, così come non è possibile non visitare Viterbo...che aspettate? Sguardo Sul Medioevo vi aspetta!

Fonte immagine: Wikipedia, autore Mac9 (CC BY-SA 2.5)

venerdì 30 marzo 2018

"L'ULTIMO PALEOLOGO" - LIBERO DI EMANUELE RIZZARDI

1453, Ancona. Quattro galee italiche prendono il mare per soccorrere Costantinopoli, assediata dal geniale e terribile sultano Maometto II. Chi le comanda è Alessio, bastardo della casata dei Paleologi, di ritorno a casa dopo un lungo esilio a causa di un turpe delitto. Dopo aver umiliato le navi dell'ammiraglio turco Baltoglu, Alessio sperimenta la durezza dell'assedio e gli attriti fra occidentali e bizantini in una città agonizzante e prossima alla capitolazione. Nella disperata ricerca di alleati, il basileus Costantino XI lo invierà nel Caucaso, presso il regno di Georgia, per portare a compimento una promessa matrimoniale rimandata troppo a lungo. Inseguito da vecchi nemici in cerca di vendetta, giungerà alla corte del duca di Kutaisi dove prenderà parte alla lunga e intricata guerra civile per conquistare il trono di "Re dei Re", signore di tutta la Georgia.

L' ultimo paleologo
Emanuele Rizzardi
Editore: PubMe
Anno edizione: 2017
Pagine: 425 p., Brossura
EAN: 9788871635644


mercoledì 28 marzo 2018

PASQUA E PASQUETTA INSIEME A VITERBO SOTTERRANEA

Tesori d’Etruria è pronta a festeggiare la Pasqua con una serie di iniziative dedicate a grandi e piccoli, singoli, gruppi e famiglie. Durante tutto il weekend potrete partecipare a fantastici Tour Medievali per scoprire la storia i segreti e le magie dell’antica Città dei Papi. Esperte guide turistiche abilitate della Provincia di Viterbo vi condurranno in un percorso nel delizioso centro storico della città svelando interessanti storie, singolari aneddoti e simpatiche curiosità. I Tour medievali hanno inizio alle ore 11,30 e 15,30 con partenza da piazza della Morte 1 e comprendono la visita alla Viterbo Sotterranea.

Tesori d’Etruria ha infatti iniziato un importante lavoro di recupero di questa fitta rete di gallerie che si estendono sotto il centro storico della città. Mai aperta al pubblico, Viterbo Sotterranea è ora finalmente visitabile per un affascinante tratto che si snoda sotto Piazza della Morte, a due passi dal Palazzo dei Papi.
I tunnel, scavati nel tufo, risalgono probabilmente al periodo etrusco ma durante il Medioevo vennero ampliati diventando un autentico labirinto fatto di passaggi segreti che mettevano in comunicazione i punti più strategici di Viterbo ed assicuravano la via di fuga ai viterbesi in caso di pericolo o di assedio. Più recentemente i sotterranei vennero sfruttati dai briganti per i loro loschi affari e nel corso della seconda guerra mondiale furono usati come rifugi antiaerei durante i bombardamenti. Lungo il percorso, che si snoda su due livelli, a 3 e 10 metri di profondità, sono inoltre allestite ambientazioni a sorpresa ed una bellissima Viterbo in miniatura.

Tesori d’Etruria, punto di riferimento turistico della città, resterà aperto tutti i giorni con orario non-stop dalle 10:00 alle 20:00. Tutti i visitatori avranno in omaggio una golosa degustazione di prodotti tipici della Tuscia.

Per informazioni e prenotazioni:
Tesori d’Etruria
Piazza della Morte, 1
Tel. 0761.220851

martedì 27 marzo 2018

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "VLAD III DI VALACCHIA, IL PRINCIPE E L'ORDINE DEL DRAGO" VENERDÍ 30 MARZO 2018 A MILANO


Venerdì 30 marzo 2018 alle ore 18.00 presso lo Studio legale Avvocato Renato Maturo di viale Bianca Maria 3 (V Giornate), Milano si terrà la presentazione del libro "Vlad III di Valacchia, il Principe e l'Ordine del Drago. Interverranno: l'autrice Prof. Angela Campanella, S.E. Mons. Avondios Bica (Chiesa Ortodossa Tradizionale), e Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri (vice presidente AE) che leggerà il saluto ufficale dell'attuale legittimo Gran Maestro SAI il Principe Vladimir Gorshkov Cantacuzene di Bisanzio.
Informazioni e adesioni: aristocrazia.eu@gmail.com

Eroe o antieroe? Intendiamoci, se antieroe sta per fallibile, menefreghista, qualunquista e indolente, come quelli che i topoi della tradizione classica greca ci riportano, Vlad non è di questi. Ma, escludiamo subito che possa essere identificato come l'eroe classico, quello dal cuore d'oro, o dal cuor di leone, quello che vuole sempre e solo il bene comune e si comporta sempre in modo lineare, corretto e galante. No, non è nemmeno di questi. Vlad è un antieroe cattivo, che soffre e fa soffrire. È un Gilgamesh, il re di Uruk, semidio bellissimo, coraggioso, ma arrogante e prepotente che, quando si accorge che un serpente ha mangiato l'erba della sua immortalità, piange a lungo, sconsolato, deluso perché sa non c'è più niente da fare. Vlad è un antieroe tragico, dai ragionamenti contorti e spesso oscuri che nell'eterna lotta fra il bene e il male, pur volendolo, non riesce a scegliere il bene. È un antieroe che vive sospeso fra l'umano e il divino, credendosi semidio, unico, vendicatore, giudice. Incapace, però, di sollevarsi dalle umane miserie, di non soccombere al tragico destino di figlio di un traditore, sul cui capo piovono i più nefasti sortilegi e le alchimie di una imperatrice-maga e gli anatemi biblici, quelli che puniscono per l'iniquità dei padri generazioni di figli. Vlad, dunque, non è l'eroe riconosciuto per il suo valore in battaglia, per aver ascoltato, unico e solo, l'appello del papa a salvare i confini della cristianità, per aver sostenuto con un manipolo di fedelissimi il pesante urto delle artiglierie ottomane, irrefrenabili dopo la vittoria di Costantinopoli. E non è nemmeno l'antieroe bello e dannato, fantasioso e carismatico che sa conquistare con il suo ghigno feroce o con la sua risata sarcastica chi sente parlare di lui e delle sue imprese ai limiti del possibile. No, Vlad si è conquistato il posto nella storia come Vlad Tepe, l'impalatore o, nella moderna letteratura, come il vampiro succhiasangue del romanzo di Stoker. E nessuno si commuoverà al racconto dello strappo insanabile provocato nella sua anima di bambino per il tradimento e l'abbandono paterno, per la sua infanzia violata in un harem arabo, per un destino non scelto che lo porta inesorabilmente e in solitudine più e più volte davanti a un bivio nel quale la strada sembra già segnata. Tantomeno sembreranno sufficienti a espiare le sue colpe gli anni trascorsi senza infamia e senza lode nella prigione dorata del re magiaro, il peggiore dei disonori per chi aveva cercato la morte gloriosa in battaglia. Forse davvero da secoli Vlad vaga inquieto nelle notti di luna piena, non per succhiar sangue, ma in cerca dell'opportunità di riprendersi almeno una delle occasioni perdute. E in questo smarrimento, in quest'ansia umile di riscatto, troverà nello spazio infinito della leggenda la dimensione di uomo comune che gli faccia riprendere la vita perduta dietro la follia della vendetta.

BIVACCO MEDIEVALE SULLA VIA FRANCIGENA - 8 APRILE 2018

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto
Progetto storico-antropologico ed artistico di Accademia Medioevo. Promosso dal COORDINAMENTO NAZIONALE DISCIPLINE MEDIEVALI, con il Patrocinio del Comune di Nemi e del Consorzio SBCR. Sulla Via Francigena un gruppo di Peregrini et Viatores incrociano il loro cammino in una zona denominata "Fontan Tempesta", nel cuore di un bosco del territorio dell'Antica Nemi e decidono di riposarsi in un comune Bivacco: sono fantasmi o forse Memorie rimaste impresse lì, che si risvegliano al passaggio di coloro che, in un'epoca moderna, decidono di ripercorrere quei luoghi. Un'esperienza di Living History in cui i "camminatori" saranno ospitati al bivacco e coinvolti attivamente, per conoscere da vicino chi, come e perché si viaggiava nell'XI secolo. Nel pomeriggio sarà possibile (con un contributo simbolico), per adulti e bambini, essere accolti nel Bivacco e sperimentare in prima persona antiche arti medievali in laboratori di: Scherma Storica, Arte dell'Intreccio e Narrazione Sensoriale.

COME PARTECIPARE
Chiamare il numero 3924442580 oppure seguire tutte le indicazioni cliccando sul seguente Link:

DOVE CI TROVERETE
Informazioni su Fontan Tempesta e come raggiungerci al link: http://www.tesoridellazio.it/tesori/nemi-rm-fontanile-di-fontan-tempesta/

giovedì 22 marzo 2018

COME REALIZZARE UN'OTTIMA ACQUA DI ZENZERO

Se ne parla tanto, ormai viene messo in qualsiasi ricetta, succo di frutta, lo si trova come ingrediente per centrifughe e frullati...stiamo parlando dello zenzero di cui già avevamo parlato a proposito dell'uso di spezie ed erbe durante il Medioevo. Per questo, abbiamo pensato bene di pubblicare questa ricetta (non tipicamente medievale) che ha per protagonista proprio lo zenzero le cui qualità sono conosciute fin da tempi antichissimi: originario dell'Asia, il tubero è famoso come antinfiammatorio, coadiuvante digestivo e acceleratore metabolico...insomma...un alleato per chi vuole controllare la propria linea. La nostra ricetta è estremamente semplice: la bevanda che otterremo potrà essere consumata tiepida o con ghiaccio. Fu Santa Ildegarda a renderlo famoso come antidoto alla gotta, alla peste e come anti dolorifico naturale. A Padova, proprio in quegli anni, scoppiò una dura epidemia di peste: le autorità cittadine imposero alla popolazione di masticare una modesta quantità di zenzero accompagnata da un bicchiere di malvasia.

Ingredienti per 5 persone

Zenzero fresco - 40 g
Acqua - 1 l
Limone - 1/2
Miele - 2 cucchiai

1) Togliere la buccia dalla radice di zenzero con l'ausilio di un pelapatate. Grattugiate la spezia con una normale grattugia possibilmente a maglie sottili.

2) Versate acqua in una pentola e far bollire. Solo allora metteremo lo zenzero e lasceremo il tutto in infusione per cinque minuti

3) Per togliere i residui, filtriamo il liquido con un colino. Aggiungiamo mezzo limone e i due cucchiaini di miele. Imbottigliamo, poi, la bevanda e tenere in frigo per un massimo di cinque giorni... 

sabato 10 marzo 2018

INTERVISTA A LALI PANCHULIDZE AZNAURI

Intervistiamo Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, 33 ANNI, affascinante nobildonna georgiana residente in Italia, laurea in letteratura e master in pedagogia, consulente in pubbliche relazioni e comunicazione, vice presidente della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea.

Perché, la Georgia attira l’interesse di tanti studiosi ed appassionati di storia medievale?

Quando si parla di uomo bianco si parla di razza caucasica, perché è sulle nostre verdi colline che nasce la civiltà europea, come testimoniano gli studi antropologici e i ritrovamenti archeologici. Noi siamo la patria, già cantata dai poeti classici greci, delle radici ancestrali, dei miti e delle leggende come quella del Vello d’Oro. Ma è certamente l’età di mezzo, il Medioevo appunto, il periodo storico più importante, complesso e affascinante della nostra mitica terra di mezzo, la Georgia, linea di confine fra Occidente e Oriente. E la storia e l’identità del fiero popolo georgiano, si fondono e fondano simbolicamente, nel secoli, con quella dei Bagrationi, la nostra amata dinastia reale, la più antica casa principesca di tutta la cristianità, citata nei documenti storici ufficiali dal 575 d.C.

Casa Reale di Georgia, della quale Lei è l’autorevole rappresentante in Italia, giusto?

La monarchia fa parte della nostra cultura ed è lo stesso Patriarca di Georgia, a chiederne ufficialmente la restaurazione, come segno di unità della nazione e di fedeltà alle nostre tradizioni. Io mi onoro di essere la delegata della Casa Reale Bagrationi di Imereti e di Sua Altezza Reale il Principe Irakli, giovane ingegnere, impegnato nel sociale, persona molto colta e religiosa, seria e affabile, stimata da tutti, che, un crescente numero di patrioti sostiene come legittimo erede al trono della Georgia. A chi mi dice che la Georgia è una Repubblica da oramai cento anni, io rispondo che si tratta di una parentesi nella nostra storia, e ricordo che è stata monarchia, con i Bagrationi, per 1443 anni. I georgiani sono un popolo di orgogliosi e combattivi cavalieri cristiani, questo è il nostro profondo DNA che nessuno può cancellare.

Una storia lunga e tormentata quella della Georgia…

I vari regni e principati Bagratidi, Bagrationi e Bagratuni nel Caucaso, in Georgia e Armenia, sono stati baluardo della cristianità europea dalle invasioni mussulmane, prima persiane e poi turche ottomane. Le gesta eroiche, il coraggio, la forza e l’efficacia in battaglia dei nostri cavalieri ed arcieri, in un rapporto con i nemici di sempre inferiore, sono conosciute in tutto il mondo. Noi georgiani abbiano tenuto testa all’Islam anche dopo la caduta di Costantinopoli e Gerusalemme, ed insieme, ai fratelli Armeni, siamo gli unici due stati cristiani di questa regione. Ne sono evidente segno le centinaia di torri militari, monasteri ortodossi e castelli degli Aznauri (i clan della nobiltà feudale, simili a quelli della lontana Scozia) sparsi in tutto il Caucaso. Poi vi sono le storie, misteriose e affascinanti, dei Tazrelebi, gli autentici cavalieri templari georgiani, e dei Variaghi, i Vichinghi di Bisanzio, rifugiatisi in Georgia per rimanere fedeli alla ortodossia cristiana. Quante fiabe, canti e brindisi dedicati a loro, durante le nostre feste e ritrovi, bevendo il nostro vino che è il più antico e buono del mondo.

A proposito di ortodossia, Lei è anche attiva sostenitrice del dialogo ecumenico…

Io, come il 90% dei georgiani, sono fedele alla nostra Santa Chiesa Apostolica Ortodossa, che è cristiana autocefala (ovvero patriottica), vetero calendarista (legata all’antico calendario giuliano-costantiniano) e con un rito simile a quello greco bizantino (ma in lingua georgiana). Abbiamo delle nostre assolute specificità dottrinali e liturgiche, oltre che dei nostri Santi Protettori e Patroni, da San Giorgio (patrono della cavalleria cristiana, non a caso anche emblema di stato, e presente sulla nostra bandiera nazionale rosso crociata di Gerusalemme) a Santa Cristiana Nino. Per non parlare dei nostri tanti Re e Principi Bagrationi, santificati dalla nostra Chiesa e venerati dal nostro popolo. Ho buoni rapporti, non solo con tutte le chiese ortodosse nazionali e le diverse comunità ortodosse presenti in Italia, ma anche con associazioni, ordini cavallereschi e prelati dell vostra Chiesa Cattolica romana. Di fronte alla modernità secolarizzata ed alla minaccia islamica, doppiamo ritrovare e difendere le nostre comuni radici cristiane.

Lei è anche presidente della associazione Italia-Georgia-Eurasia...

La Georgia è stata fondamentale nella storia della cristianità, sopratutto nel passaggio della tradizione imperiale ortodossa bizantina alla Russia, nel volo simbolico dell'aquila bicipite da Costantinopoli a Mosca, terza Roma. Oggi è proprio la piccola-grande Georgia che può far dailogare oriente ed occidente e proporre un nuovo modello geopolitico, euriasiatico e mediterraneo, per il futuro della nostra comune civiltà europea e cristiana. La nostra associazione ACIGEA ha questa missione e si occupa di cultura, viaggi turistici ed anche interscambi commerciali. Organizziamo degustazione dei nostri vini e cene tipiche georgiane, conferenze e e presentazione di libri come il romanzo storico medievale "L'ultimo Paleologo". Poi vi sono, anche in Italia, le cerimonie religiose e le attività benefiche degli antichi e prestigiosi ordini cavallereschi e nobiliari della nostra Casa Reale Bagrationi.

Sguardo Sul Medioevo è onorata di ringraziare la dott.ssa Lali Panchulidze Aznauri e il presidente di Aristocrazia Europea, Conte Ezra Annibale Foscari Widmann Rezzonico per questa intervista che fa luce su una storia e una cultura poco conosciuta.

Sito web di riferimento: http://www.aristocrazia.eu/

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