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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

martedì 31 marzo 2015

"?", "!", "METTERE I PUNTINI SULLE I" SONO INVENZIONI MEDIEVALI...MA QUANTO E' STATO CUPO IL MEDIOEVO!!!

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Vi siete mai chiesti da dove nasce il Punto Interrogativo, il Punto Esclamativo e l'espressione "Mettere i puntini sulle i"? Ebbene...ancora una volta il nostro amico Medioevo, il famoso periodo simbolo dell'ignoranza e della cupezza culturale! Tre pillole molto interessanti da usare in qualsiasi occasione!

La storia del Punto Interrogativo

Nel greco antico il punto interrogativo come ora lo utilizziamo per la formulazione della domanda era sostituito dal punto e virgola: il punto interrogativo vero è un'invenzione Medievale (tanto per cambiare) all'epoca in cui erano particolarmente attivi i monaci copisti. Furono proprio loro che, per sottolineare le domande, solevano scrivere a fine frase "qo" che significava "questio" (domanda). Successivamente, per evitare confusione all'interno della frase, il "qo" venne stilizzato trasformando la "q" in una sorta di ricciolo e la "o" in un punto facendo nascere il punto interrogativo (?).

Il Punto esclamativo

Anche questo segno molto usato è un'invenzione medievale. Furono sempre i copisti ad inventarlo quando, per sottolineare la gioia o sorpresa, scrivevano a fine frase "io". Nel tempo la "i" passò sopra la "o" che, anche in questo caso, si trasformò in un punto (!).

Mettere i puntini sulle "i"

Indovinate? Anche questa frequentissima espressione è invenzione dei cosiddetti Secoli Bui. La locuzione è utilizzata quando si vuole puntualizzare una cosa onde evitare equivoci. L'espressione risale agli albori della storia della scrittura ma la "i" era sprovvista di puntino; questo, come è facile immaginare, creava sovente incomprensioni perchè risultava complicato distinguerla dalla "m" e dalla "u". Proprio in questa circostanza, il puntino sulla "i" si affaccio alla storia con l'obiettivo di facilitare la lettura proprio per evitare errori...ecco perchè "mettere i puntini sulle i" è anche sinonimo di pignoleria e chiarezza.

DAL MEDIOEVO...RIMEDIO CONTRO LO STAFILOCOCCO E L'ORZAIOLO


Stafilococco aureo: un batterio resistente ai più potenti antibiotici tranne...ad un rimedio medievale. La magica mistura era usata per curare le infezioni agli occhi era composta da aglio, cipolla, bile di stomaco di mucca e vino. Il particolare e bizzarro rimedio è stato scoperto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Nottingham traducendo un manoscritto conservato nella British Library. Il "farmaco" è ancora molto efficace ed è stato addirittura presentato all'annuale congresso della Society for General Microbiology di Birmingham. Il manoscritto in cui è stata scoperta la ricetta è il Bald's Leechbook universalmente riconosciuto come uno dei primissimi testi di medicina. La cosa bizzarra è che l'unguento ancora funziona e questo ha destato scalpore anche nella comunità scientifica dopo i primi sorprendenti risultati sui topi che hanno visto una rapida guarigione sia dall'orzaiolo sia dallo stafilococco. Gli scienziati hanno deciso di ricreare la pozione denominata "Colliriodi Bald" notando una cosa ancora più sorprendente: se prendiamo i singoli ingredienti non hanno alcun beneficio sul batterio e sulle altre infezioni oculari, ma unite insieme si ottengono risultati stupefacenti sottolineando l'importanza della sinergia tra gli ingredienti e la fermentazione degli stessi. Ovviamente gli studiosi stanno cercando di capire "perchè" funziona...per ora...ci accontentiamo del normale collirio!
Ancora una volta, un duro colpo a chi definisce il Medioevo un'epoca buia!

SERATA "RACCONTARTI: LA SCUOLA MEDICA SALERNITANA TRA ARTE E GASTRONOMIA"


L’evento, che si terrà il 19 aprile 2015 alle ore 19.30 presso l'Eco Bistrot di Salerno, gode del patrocinio morale della Fondazione Scuola Medica Salernitana e la presenza della Soprintendenza BSAE per le province di Salerno e Avellino e della Delegazione FAI GIOVANI di Salerno. Inoltre hanno aderito e parteciperanno numerose associazioni culturali: Università popolare Nuova Scuola medica Salernitana, Adorea, Gens Langobardorum, Gruppo Archeologico Salernitano, l' Associazione Nemus legata all'Orto Botanico del Giardino della Minerva, la Rete dei Giovani per Salerno, l' Associazione Medici Artisti di Salerno AMARS, arricchendo la serata con saluti ed interventi di carattere artistico e gastronomico. La Dott.ssa Emilia Alfinito, funzionario della Soprintendenza, interverrà sull’importanza e sul valore universale della Scuola Medica; la storica dell’arte Annamaria Parlato, attraverso la ricerca di dipinti e nature morte in età moderna, mostrerà una sequenza d’immagini sull’arte botanica; la Dott.ssa Federica Garofalo, dell’Associazione culturale Gens Langobardorum, presenterà i cibi alla mensa del sovrano in epoca medievale; il Dott. Giuseppe Lauriello, membro dell’Università popolare Nuova Scuola Medica Salernitana, incuriosirà il pubblico parlando dell’importanza del vino e della birra nel Regimen Sanitatis. Il menù proposto ai commensali è ricercato, si basa su piatti a base di latticini, cereali, uova, verdure, frutta fresca e secca, spezie ed erbe, molto utilizzate dalla Scuola Medica Salernitana e presenti nei trattati di medicina dell’epoca. Alcune ricette sono tratte dal Libro de arte coquinaria di Maestro Martino del 1456. Cena : Antipasto, primo, secondo con contorno, dolce, acqua, birra artigianale Sichelgaita, vino speziato Ippocrasso, tisana alle erbe e servizio al tavolo: Costo a persona 20 €

Info e prenotazione (obbligatoria): 089 9958200 - 333 9936870
Eco Bistrot Salerno - lungomare Cristoforo Colombo 23, Salerno

LA CHIOCCIOLA? SI USAVA NEL MEDIOEVO!

Chi di noi non ha mai usato la chiocciola negli ultimi 20 anni? Direi davvero pochi...la "@" ha letteralmente rivoluzionato la nostra vita, ha contribuito a velocizzare le comunicazioni soppiantando (anche se ancora non del tutto) la carta azzerando anche i costi di spedizione e favorendo un forte risparmio energetico. Oggi, quella che in Russia si chiama cagnolino o in Germania scimmia viene utilizzata anche come "neutro" della lingua italiana; non a caso capita spesso di vedere intestazioni del tipo "car@ amic@" che sostituisce cara/o amica/o. La nascita di questo particolare simbolo è un mistero vero e proprio; il simbolo è stato ritrovato anche in un codice miniato nella Biblioteca Vaticana e viene usato nella parola...AMEN! Secondo lo studioso Massimo Arcangeli, docente di linguistica all’Università di Cagliari e direttore dell’Osservatorio della lingua italiana Zanichelli "il testo in questione è un documento risalente al XIV secolo scritto in bulgaro che narra alcuni fatti compresi tra la creazione del mondo e la morte di Niceforo III. Inoltre è presente anche in scritti di Leonardo da Vinci in una versione diversa: è una "A" inscritta in una "O"". Sempre secondo l'illustre docente, il segno risalirebbe al Tardo Medioevo e veniva anche usato dai commercianti per indicare il prezzo per singola unità. Arrivò in Italia grazie a Giovanni II di Aragona in un documento rintracciato dallo stesso Arcangeli a Cagliari proprio nell'Archivio di Stato. 
Ancora una smentita del luogo comune per eccellenza...il Medioevo come epoca buia!

Biografia di una chiocciola (Castelvecchi; pagina 116; euro 16,50)

Fonte: Avvenire.it

lunedì 30 marzo 2015

LA CONQUISTA DI ZAMA

Innozenz3.jpgFonte articolo https://storicissimo.wordpress.com/. Diritti risevati. Innocenzo III sale al soglio pontificio nel 1198 e di lì a poco indice una crociata volta alla riconquista di Gerusalemme, la Città Santa che, ormai dal 1187, era caduta nelle mani di Saladino. Dopo le prime resistenza iniziali, la nobiltà francese, imbevuta di cultura cavalleresca, accoglie la proposta e si stima così l’invio in Terra Santa di un esercito di 30 000 uomini. Per il trasporto delle truppe ci si affida alla Serenissima Repubblica di Venezia, la quale per l’occasione arma in poco più di un anno una flotta maestosa. Ma quando l’esercito raggiunge la città lagunare sorgono i primi problemi: i crociati non hanno a disposizione denaro nemmeno per pagare la metà della cifra pattuita e delle truppe che si erano stimate in precedenza, se ne presentano circa un terzo; inutile dire come la cosa fa andare su tutte le furie il doge, Enrico Dandolo, il quale aveva investito moltissime risorse per poi trovarsi con delle navi inutilizzate e dei debitori insolventi. Si cerca però la trattativa, con successo: i Veneziani non si sottrarranno al trasporto delle truppe in Terra Santa, garantendo la rateizzazione del debito ma chiedendo il comando militare sulle operazioni. 

La conquista di Zara

File:Siege of Zadar.jpgLe intenzioni del doge però sono diverse dal mero servizio nei confronti della Crociata: infatti, dopo aver lasciato il porto lagunare nell’ottobre del 1202, l’armata ottiene facilmente la sottomissione delle città costiere che precedentemente si erano ribellate alla Repubblica di San Marco: Trieste, Muggia, Pola e raggiunge Zara tra il 10 e l’11 novembre. Di fronte a questa situazione, benché avesse proibito conflitti tra cristiani, papa Innocenzo III è impotente. Il 13 novembre i crociati iniziano le operazioni militari credendo che la città non sarebbe stata una facile preda: essa era dotata di alte e solide mura, ma di fatto non poteva resistere contro un esercito così numeroso per molto tempo. I cittadini di Zara, prevedendo il destino terribile che si affacciava, tentano invano di muovere pietà agli assedianti piantando delle croci sulla merlatura della fortificazione. Il piano di Dandolo era molto semplice: combinare le macchine di terra dei crociati con la potenza delle macchine montate sulla flotta veneziana: la città non dura a lungo e dopo cinque giorni di combattimenti gli assediati si rendono conto di non avere scampo, aprono le porte della città chiedendo in cambio soltanto di avere salva la vita. La città, vista la stagione avanzata, viene allora divisa in quartieri dove i Veneziani e i Francesi avrebbero potuto passare l’inverno; ma l’idillio non dura a lungo: le accuse reciproche di aver tenuto per sé le case più belle e lussuose fa sfociare gli attriti in uno scontro armato tra le due fazioni che impegnerà i baroni e il doge per un’intera settimana per arrivare alla pacificazione. Nel frattempo giunge a Zara una lettera di Innocenzo III nella quale, indignato per l’attacco crociato contro una città cristiana, scomunica gli autori del sacrilegio; ma, nonostante ciò, solo i baroni francesi inviano a Roma dei messi per implorare il perdono del pontefice. Mentre per i Veneziani si profila un’ulteriore occasione per fare affari: gli ambasciatori di Filippo di Svevia, con un’inaspettata proposta del principe bizantino Alessio Angelo che promette, in cambio dell’aiuto per deporre l’usurpatore al trono imperiale Alessio III, il saldo di tutti i debiti con Venezia. Era l’ennesima deviazione sul viaggio originario, che questa volta porterà alla presa di Costantinopoli.

sabato 28 marzo 2015

LA CRIPTA DEL CROCIFISSO DI UGENTO


La Cripta del Crocefisso  è una delle tante strutture a carattere religioso che sorsero nel meraviglioso Salento tra il XIII e XIV secolo rifacendosi a modelli del monachesimo orientale. Di particolare interesse è la decorazione del soffitto che rappresenta figure leggendarie come ad esempio l'idra o il grifone che sono simboli forieri di fortuna, e una serie di altri simboli che appartengono alla religione basti pensare che il ciclo più antico che risale al XIII secolo raffigura il Cristo Pantocratore, l'Annunciazione, una Vergine della Tenerezza, una madonna in trono e san Nicola che risale al XIV secolo. Sul soffitto vediamo anche scudi crociati, alcuni con una croce nera, a ricordo dei Teutonici, e altri con la croce rossa in riferimento ai Cavalieri Templari. La chiesa è ipogea e si trova a solo un chilometro dalla città di Ugento. Data la sua collocazione particolare, probabilmente era meta di pellegrinaggio per i pellegrini che arrivavano a Leuca presso il famoso Santuario di Santa Maria di Finibus Terrae. Tra il 2004 e il 2005, la Cripta ha subito lavori di scavo per quanto riguarda le sepolture che circondavano il perimetro della chiesa ipogea, non a caso proprio ad ovest dell'ingresso sono state scoperte otto tombe ad oltre tre metri di profondità poste sul piano di calpestio ricoperto dal tempo e dalle intemperie.

Per le fotografie degli interni , consultare il polo museale di ugento

Fonte immagine Wikipedia, Autore Lupiae (CC BY-SA 3.0)

venerdì 27 marzo 2015

PIAZZA SAN CARLO DI TORINO (#Ostensione2015ssm)


Piazza San Carlo è uno dei luoghi più suggestivi ed eleganti di Torino: soprannominata come il "salotto" per eccellenza, è collegata a piazza Castello e piazza Carlo Felice grazie a via Roma. In occasione dell'ostensione del 2010, il 2 maggio Papa Benedetto incontrò la città proprio a piazza San Carlo prima di recarsi al Duomo per omaggiare la Sindone. L'aspetto che possiamo ammirare oggi, risale al XVII secolo su un progetto di Carlo di Castellamonte. Al centro notiamo il monumento equestre dedicato ad Emanuele Filiberto, denominato Caval ed Bronz, che rappresenta Filiberto mentre rinfodera la spada dopo la vittoria di San Quintino. Santa Cristina e San Carlo creano una sorta di porta di accesso alla piazza; Santa Crisina sirale al 1639 mentre San Carlo al 1619. Prima della costruzione della piazza, la città era ancora tutta all'interno delle mura romane: fu solamente grazie a Carlo di Castellamonte che si studiò un allargamento urbano verso sud. Nel 1638 la piazza fu inaugurata e Maria Cristina di Francia ordinò la costruzione dei portici, sotto ai quali oggi possiamo visitare le cioccolaterie migliori della città. Il 4 novembre dell'anno 1838 fu inaugurato il cavallo di Emanuele Filiberto che fu esposto anche al Louvre poco tempo prima della sua definitiva collocazione al centro della piazza. La piazza fu teatro di uno degli eventi più drammatici della storia di Torino. Siamo al 21 settembre 1864: Torino subì il trasferimento della capitale d'Italia in favore di Firenze. I cittadini scesero in piazza manifestando pacificamente ma furono attaccati duramente dalla forza pubblica uccidendo 184 persone. Minghetti, il capo del governo, si dimise ma questo non evitò il trasferimento di capitale. Vittorio Alfieri, noto cicisbeo partito in cerca di dissolutezze e bella vita, acquistò casa nella piazza nel 1773 proprio vicino alla Chiesa di San Carlo. 

LA CHIESA DELLA GRAN MADRE DI TORINO...LUOGO DEL SANTO GRAAL? (#Ostensione2015ssm)

File:Statua Fede.jpg

La Chiesa della Gran Madre di Dio è senza dubbio il monumento più affascinante e misterioso della città di Torino e si trova nei pressi di piazza Vittorio Veneto all'estremità orientale del suggestivo Ponte Vittorio Emanuele I. Come possiamo notare dalla foto, la chiesa ricorda il Pantheon di Roma. Il tempio venne eretto per volere degli amministratori della città il 20 maggio 1814 per festeggiare Vittorio Emanuele I di Savoia all'indomani della sconfitta di Napoleone, evento ricordato dall'epigrafe sul timpano della chiesa che recita: ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS ossia «La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re». L'architetto fu Ferdinando Bonsignore che si aggiudicò l'appalto nel 1818. nel 1827, dopo un breve periodo di interruzione, i lavori ripresero sotto il regno di Carlo Felice il cui successore, Carlo Alberto di Savoia lo inaugurò nel 1831. La costruzione dell'edificio sacro riqualificò la zona di Borgo Po per il quale si preparò anche un piano regolatore. In questo piano era prevista anche la costruzione di una piazza semicircolare che fungesse da "corona" per la chiesa. All'edificio si accede da una scalinata che porta al sagrato. Prima dell'ingresso notiamo un pronao formato da sei colonne (che in realtà sono dieci se consideriamo il loro numero complessivo). La Chiesa negli ultimi anni è stata meta di molti studiosi ed appassionati di esoterismo e magia che definiscono Torino come la città diabolica per eccellenza: nello specifico la Chiesa della Gran Madre avrebbe indizi decisivi per risolvere il mistero del Santo Graal, basta notare le due statue che rappresentano Fede e Religione che si trovano fuori il tempio.

giovedì 26 marzo 2015

SPECIALE SACRA SINDONE 19 APRILE - 24 GIUGNO 2015 (#Ostensione2015ssm)

Ostensione della Santa Sindone 2015

Speciale Ostensione Sacra Sindone 2015
19 aprile - 24 giugno 2015
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Il Meteo a Torino

INFORMAZIONI PER VISITARE LA SACRA SINDONE (#Ostensione2015ssm)

Logo Sindone 2015

La visita alla Santa Sindone è gratuita. La prenotazione è molto semplice ed è fondamentale avere una email e un cellulare da inserire nel modulo di prenotazione. Alcune informazioni utili:

• L'Ostensione ci sarà dal 19 Aprile al 24 Giugno 2015.  

• La prenotazione può avvenire sia per singoli che gruppi. 

• Una volta terminata la procedura di prenotazione, vi verrà rilasciato un codice. Conservatelo perchè vi sarà utile per modificare o eliminare la prenotazione in un qualsiasi momento.

• Confermata la prenotazione, riceverete una seconda mail con il biglietto in allegato.

• Il comitato organizzatore comunica che in caso di eventi imprevisti potrà sospendere o modificare la prenotazione. Ma non vi preoccupate, verrete avvisati alla mail o al telefono che avete lasciato in modo da poter riorganizzare la vostra visita

Per qualsiasi altra informazione bisogna contattare il numero +390115295550 o inviare una email a gestpre2015@sindone.org. Il costo della chiamata sarà tariffato secondo le modalità contrattuali del vostro operatore telefonico.

È possibile ricevere informazioni anche attraverso il call center dell'ostensione, al numero 011.5295550 (numerazione urbana del distretto di Torino: tariffa applicata secondo quanto previsto dall'operatore del chiamante e relativo piano tariffario). Il servizio di Call Center osserva il seguente orario : da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 14. 


Info tratte dal sito PIEMONTEITALIA.EU

CONVEGNO SULLA SACRA SINDONE IN COMPAGNIA DEI TEMPLARI - SALO' 27 MARZO 2015


Il centro studi Storici Templari sito a via Mazzini 2 nella città di Brescia unitamente ai Templari Cattolici 'Italia al Comune di Salò e alla Pro Loco della città propone venerdì 27 marzo alle ore 20.45 un incontro intitolato "Il culto della Sacra Sindone e i Cavalieri Templari di ieri e di oggi". Il convegno avverrà nella Sala dei Provveditori nel Municipio di Salò e sarà una grande opportunità a tutti di approfondire la conoscenza di questo famoso telo che sarà mostrato ai fedeli a Torino tra il 19 aprile e il 24 Giugno 2015. Ingresso gratuito fino esaurimento posti disponibili.

Per info: 3334913780

APERITIVO ARCHEOLOGICO...DOVE? LO SCOPRIRETE SOLO CONTATTANDO ANCIENTAPERITIF!!!!!


Non ci saranno eventi tremendi...ma forse mirabili! Nessun peccato capitale come "Il nome della Rosa"…ma al massimo peccati di gola! L'atmosfera però…sarà quella di otto secoli fa…Difatti la macchina del tempo ha di nuovo cambiato rotta...si fa tappa in un'epoca fatta di Signori feudali, cavalieri, santi, mercanti…e ancora…manoscritti miniati, monasteri e pellegrini: 

Anno Domini 1217. BENVENUTI NEL MEDIOEVO

Cammineremo su un "tappeto di marmi bianchi e colorati" steso dai mastri Cosmati, rintracceremo i resti di affreschi di 800 anni fa e leggende di santi, martiri e cavalieri; penetreremo il chiarore soffuso di alti matronei…e disveleremo tesori di epoche più antiche serbati gelosamente dai monaci nei recessi del santuario. Scopriremo l'origine della pasta o meglio dei "maccaroni"…le antiche ricette della Monaca Ildegarda…le prelibatezze delle corti medievali della Sicilia…i manoscritti più antichi di cucina dopo la decadenza dei secoli bui…e infine una bevanda tutta speciale a base di birra e spezie. e viaggeremo ancora una volta nel tempo attraverso il gusto, la letteratura e la cultura…Ma...dove?? in quale luogo misterioso?? Oh beh..questo è riservato solo ai più curiosi..

INFO E PRENOTAZIONI: ancientaperitif@gmail.com
Il costo dell'evento è di 20 euro a persona e comprende 45 minuti di visita guidata nella chiesa e nel chiostro + degustazione.

SCOPERTI I RESTI DI UNA DONNA MEDIEVALE NEL GALLES

NEFYN.JPG

Durante alcuni scavi condotti in una chiesa nel nord del Galles è stata scoperta una tomba in pietra con uno scheletro che si pensava facesse parte di un complesso monastico medievale del VI secolo e quindi in parte invisibile alle mappe. I resti rinvenuti appartengono ad una donna di circa sessanta anni e in buona salute se si escludono i segni di una artrite. La scoperta è clamorosa perchè il territorio del Galles è fortemente acido e quindi dissolve facilmente frammenti ossei. Secondo Catherine Rees di CR Archeology: "Incredibilmente, dopo la datazione al radiocarbonio, si è stabilita la sepoltura tra il 1180 e il 1250 il che rende la donna di Nefyn (questo è il nome della zona) l'ultima sepoltura di questo tipo in Galles. Questa scoperta - continua la Rees - è stata molto eccitante in quanto la tomba sarebbe stata contemporanea alla fondazione della chiesa che avrebbe vissuto alcuni dei momenti più turbolenti della storia del Galles e vide l'ascesa al potere di Llywelyn il Grande. La donna potrebbe essere stata viva anche ai tempi del famoso cronista medievale Gerald del Galles il quale accompagnò l'Arcivescovo di Canterbury Baldovino in un tour del Galles nel 1188 per reclutare militari per la Terza Crociata". Lo scavo è iniziato nel 2013 sei anni dopo il reperimento di fondi ottenuti per riaprire il museo chiuso nel 2000. Continua la Rees: "La prima grande scoperta è avvenuta durante gli scavi delle fondazioni de cimitero: il muro della fondazione è parte dell'insediamento monastico medievale noto per aver dato il nome a molte strade locali quali Brynmynach. I resti e i relativi studi sul livello di isotopi di azoto e stronzio unitamente allo smalto dentale potrebbero dare altre informazioni sulla donna: senza dubbio questi resti hanno fornito la grande opportunità di comprendere la completa conformazione fisica della donna". Durante una seconda fase di scavi è stato trovata anche una spilla risalente al XIII o XIV secolo.

SGUARDO SUL MEDIOEVO SOSTIENE "STORIA IN RETE" NEL SUO PROGETTO CROWFOUNDING PER LA CREAZIONE DI UNO SPECIALE SULLA GRANDE GUERRA

1915 - L'Italia va alla Guerra

Da oltre dieci anni Storia In Rete, in edicola e sul web, propone una lettura della Storia fuori dagli schemi del conformismo e del politicamente corretto. Lo speciale sull'Italia nella Grande Guerra non farà eccezione: senza nascondere le luci e le ombre che accompagnano ogni azione umana, il nostro speciale racconterà come e perché l'Italia decise di entrare nella Prima Guerra mondiale. Una decisione maturata, come sempre accade, in circoli politici e culturali ristretti, ma che seppe alla fine coinvolgere gran parte della popolazione, accelerando la modernizzazione industriale del Paese, aumentando l'integrazione sociale tra i cittadini, aprendo spazi inediti alle donne, chiudendo definitivamente il processo risorgimentale portando i confini nazionali a coincidere con quelli storici e naturali. In un contesto storico-culturale che sembra voler far prevalere un'interpretazione "minimalista" della partecipazione italiana, ponendo l'accento sulle indiscutibili sofferenze che la vita in trincea comportava, lo sforzo di Storia In Rete sarà quello di offrire, ancora una volta, uno sguardo meno banale e convenzionale su quegli anni e quegli uomini. Lo faremo raccontando retroscena ed evidenziando le azioni e le scelte che fecero dell'Italia una protagonista vittoriosa: la più giovane tra le nazioni in lotta, capace di confrontarsi con nemici molto più potenti e organizzati ma anche con alleati supponenti ed egoisti. Una Nazione in grado di passare, in soli 12 mesi, dalla tragedia di Caporetto al trionfo di Vittorio Veneto passando per l'epopea del Piave. Una Nazione in grado di produrre un'incredibile serie di uomini di valore, un esempio che rimane valido ancora oggi se solo qualcuno si preoccupasse di raccontare ai giovani che cosa furono in grado di fare i loro nonni e bisnonni. A questo primo speciale speriamo di farne seguire altri nei prossimi anni per coprire tutto il periodo bellico. In questo primo dossier invece ci concentreremo sulle cause del conflitto, su come la società italiana si preparò ad entrare in guerra, come maturò la decisione di sottoscrivere il Patto di Londra, e come si comportarono i nostri soldati nei primi mesi di guerra. L'aiuto che vi chiediamo è necessario per affrontare le spese di tipografia: contiamo infatti di stampare almeno 15 mila copie di questo speciale e di distribuirle nelle edicole di tutta Italia. In edicola lo speciale (che costerà € 9,50 e avrà circa 140 pagine) resterà per circa tre mesi a partire da metà maggio. Contestualmente prepareremo una versione più ricca, solo in pdf, che sarà acquistabile sul nostro sito.

LA CARD DEL PELLEGRINO PER IL GIUBILEO 2015 (#Giubileo2015ssm)


L'amministrazione capitolina, invece di essere alle prese con il degrado e le strade-crateri della città, sta programmando la creazione di una Card del pellegrino in previsione del Giubileo Straordinario. Nella card saranno inclusi tutti i musei più importanti ( i Capitolini, l’Ara Pacis, il Mercato di Traiano con il Museo dei Fori Imperiali, il Planetario e il Museo Astronomico, il Napoleonico, il polo di Scultura Antica, il museo delle Mura, per non parlare dei Musei Vaticani e del Teatro dell’Opera, sia quelli invernali al Costanzi, che quelli estivi alle Terme di Caracalla). Si potrà avere accesso anche ai mezzi pubblici sia tram, autobus e metropolitane, sia le ferrovie regionali. Il tutto ad un costo, a detta dell'amministrazione, inferiore ai normali abbonamenti ATAC. Verranno create anche altre linee di superficie chiamate BRT - Bus Rapid Transit. Così come durante la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, verranno installati bagni pubblici fissi nella zona intorno le mura aureliane e San Pietro: i bagni saranno a pagamento oppure a costo ridotto con la card del pellegrino.

IL GIUBILEO AVVICINA ROMA ED AVIGNONE (#Giubileo2015ssm)


I comuni di Avignone e di Viterbo stanno organizzando, in vista del Giubileo Straordinario indetto da Papa Francesco, una mostra che possa dare seguito al gemellaggio stretto qualche tempo fa. Una delegazione francese, infatti, arriverà nella Tuscia dal primo al quattro aprile 2015 per organizzare l'evento dal titolo "Viterbo e Avignone città dei papi". Questa è senza dubbio un'occasione storica per le due città che potranno riunire le due anime della chiesa medievale che per molti anni sono stati in contrasto tra di loro. Al centro della mostra ci sarà Matteo Giovannetti che con la sua arte affrescò il palazzo papale di Avignone. Al fine di rendere concreto il progetto, la delegazione d'oltralpe ha calendarizzato alcuni incontri istituzionali a livello universitario, comunale unitamente ai rappresentanti della Camera di Commercio di Viterbo.

POTENZA POLITICA E RELIGIOSA IN PAPA LEONE MAGNO

Herrera mozo San León magno Lienzo. Óvalo. 164 x 105 cm. Museo del Prado.jpgIl V secolo fu uno dei più decisivi per la storia successiva della civiltà mondiale. Esso si aprì con la presa alariciana di Roma, avvenuta il 24 agosto del 410 forse con la complicità dei popolani dall'interno delle mura, evento che provocò una fortissima emozione in tutto il mondo. Il sacco visigoto non generò gravi danni né alle persone né agli edifici, ma violò irreparabilmente l'aura di invulnerabilità che circondava l'ex capitale dell'Impero da più di otto secoli, e generò sgomento fra le genti dell'epoca, persino fra gli stessi popoli barbarici. Furono tuttavia i cristiani coloro che elaborarono con maggior originalità il lutto per una tragedia così colossale. San Girolamo, acerrimo critico di Roma vista come manifestazione del secolo e della mondanità demoniaca, scrisse che all'arrivo della notizia nella sua cella in Palestina rimase talmente scioccato da non ricordarsi più il proprio nome, perché si rese conto che “Il lume del mondo” si era spento. Tutti avevano coscienza che il mondo fino ad allora conosciuto e vissuto era giunto al capolinea, che si erano generati un “prima” e un “dopo” nel corso della Storia e che un modello politico, sociale e culturale avevano esaurito la sua missione in maniera plateale e pubblica.  Tale concezione, impalpabile ma non per questo meno forte, andò prendendo sempre più favori man mano che i rovesci imperiali, le lotte al vertice dello Stato, l'incalzare di nuove popolazioni barbariche riducevano a un puro ricordo la potenza romana di appena un secolo prima. Non sorprende quindi che la Chiesa assumesse, come sappiamo, sempre più peso politico. Era l'unica sovrastruttura che fosse ancora in piedi e ben organizzata nonostante le difficoltà e le diversità delle varie regioni imperiali (una situazione molto simile a quella che si presenterà nell'Europa all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale) e aveva 5 centri apostolici di cui uno, sito proprio nell'antica capitale, andava acquisendo sempre più preminenza rispetto agli altri 4. Fu con il vescovato di Leone, eletto nel 440 mentre era impegnato in un'ambasceria in Gallia, che il Papato assurse a vette di importanza politica e religiosa che raggiungerà poi solo un secolo e mezzo più tardi con Gregorio Magno. Leone veniva forse dalla Toscana, ma si era inserito nel clero locale come diacono già sotto Celestino I ed era un ottimo rappresentante di quella mentalità cristiana tutta impregnata di romanesimo, che in quel momento si presentava come unica custode dei valori e delle tradizioni romane. Leone accettò la carica ben sapendo che non si sarebbe limitato, come i suoi predecessori, alla gestione delle anime dei romani, ma anche a quella dei loro corpi. Dai suoi Sermoni e dall'Epistolario, di cui conserviamo circa 140 lettere, emerge la sua concezione ecclesiologica tipicamente romana: la difesa del primato della Sede di Roma sulle altre in virtù dell'appello a lui rivolto dal Patriarca di Costantinopoli, Flaviano, in merito al concilio di Efeso che aveva approvato la dottrina monofisista del monaco Eutiche. Concilio da Leone definito “ladrocinio” e che condusse al IV Ecumenico di Calcedonia; l'opinione sui rapporti fra Chiesa di Roma e Imperatore, con quest'ultimo che si vede riconosciuto solo un ruolo di difensore della fede, sacro perché unto del Signore, ma incompetente in materia di governo della gerarchia ecclesiastica; gli strali contro la rilassatezza dei costumi che registrava nella stessa Urbe, uscita da poco dal secondo sacco della sua storia, ben più devastante del primo. Evitata l'invasione da parte di Attila nel 452 grazie alle sue doti diplomatiche, Leone non riuscì a fare lo stesso in occasione di quella di Genserico, tre anni dopo: ottenne che la vita degli abitanti sarebbe stata risparmiata, e così le tre basiliche patriarcali dell'Urbe. 
Questi due casi segnarono decisamente il passaggio di fatto del Papato da autorità religiosa e morale a “potenza” politica e diplomatica, cosa che risaltava maggiormente se si considera l'ignavia del senato, ancora esistente ma privo di funzioni se non quella vanagloriosa, e l'indifferenza degli imperatori d'Occidente e d'Oriente per la sorte della culla della civiltà. I Romani si rifugiarono nelle tre chiese dichiarate immuni, ma per il resto la città fu saccheggiata durante 14 lunghi giorni, e all'alba del quindicesimo l navi dei Vandali, cariche di oggetti preziosi e di migliaia di artigiani che dovevano servire al di là del mare per i lavori in Africa, abbandonarono un luogo che mai aveva conosciuto una simile devastazione. Leone parlò di una “romana captivas multis lacrimis digna” e istituì penitenze e digiuni per allontanare la collera divina dall'Urbe, da lui stesso definita “caput orbis”, ma si rese ben presto conto che la lezione non era servita ai romani, i quali, scampati al pericolo, tornarono alle loro vite mondane di tutti i giorni, cristiani o pagani che fossero. Gli ultimi 10 anni dei 21 che passò sulla cattedra di Pietro trascorsero senza incidenti esterni, nel mentre la sua autorità andava acquisendo un potere sempre più secolare e temporale a Roma e nel circondario. Quando, il 10 novembre 461, rese l'anima a Dio, i Romani manifestavano un sincero cordoglio per Leone, che aveva reso loro l'alto servigio di “romanizzare” il Cristianesimo – o “cristianizzare” la romanità, se volete – in modo da dare un'impronta secolare a quella che sarà definita Tradizione Romana. 

Articolo di Domenico Corcione. Tutti i diritti riservati.

mercoledì 25 marzo 2015

ROCCA MEDIEVALE 2015 - II EDIZIONE


Tre incontri a cura dell’Ass. Cult. Accademia Medioevo sui personaggi medievali. In primavera una serie di incontri trasformeranno i moderni abitanti dei Castelli Romani in personaggi del Medioevo, facendone "abitanti" della “Rocca Medievale”, II edizione dell’evento estivo presso la Fortezza degli Annibaldi a Rocca di Papa. Gli incontri prepareranno tutti i partecipanti nella scelta e nell’impersonificazione dei ruoli scelti fra artigiani, contadini, guerrieri, nobildonne e cavalieri, dando una panoramica dei personaggi che popolavano il medioevo nel XI-XII sec., nonché tutte le nozioni utili per la preparazione di abbigliamento e attrezzature che li caratterizzavano. Gli incontri, di tipo teorico pratici, si terranno nelle seguenti date: Venerdì 27 Marzo 2015, Venerdì 10 aprile 2015 e Venerdì 8 maggio 2015, presso l’aula consiliare del Comune di Rocca di Papa, dalle 17.00 alle 19.00. Tutti gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti. L'iniziativa "Rocca Medievale" è realizzata con il contributo della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Città metropolitana di Roma Capitale, Regione Lazio e in collaborazione con Gruppo Archeologico Latino Latium Vetus Sez. Albana.

FIRENZE: MOSTRA "L'ARTE DI FRANCESCO. CAPOLAVORI D'ARTE ITALIANA E TERRE D'ASIA DAL XIII AL XV SECOLO"


Dal 31 marzo al'11 ottobre 2015 alla Galleria dell'Accademia di Firenze , in mostra la produzione artistica di matrice francescana che racconta l’opera evangelizzatrice dell’Ordine in Asia Orientale fra Duecento e Quattrocento. Fra gli artisti presenti Nicola Pisano, Giunta Pisano, Andrea Della Robbia, il Maestro dei Crocifissi. Le opere esposte ricostruiscono gli stretti rapporti fra Europa e Asia in un’epoca in cui il viaggio era ancora considerato un’avventura irta di pericoli.

martedì 24 marzo 2015

"I LONGOBARDI - USI E COSTUMI DI UN POPOLO" CONFERENZA DI ELENA PERCIVALDI. SABATO 11 APRILE 2015 ORE 15.00 A SANT'ANGELO LODIGIANO


Sabato 11 aprile 2015 a Sant'Angelo Lodigiano (LO), il C.R.S. Comitato Ricerche Storiche presenta, nella splendida cornice del Castello Bolognini, "I Longobardi. Usi e costumi di un popolo". A partire dalle ore 15 nella Sala Lydia, la dott.ssa Elena Percivaldi, saggista e coordinatrice tra gli altri dell'evento Luglio Longobardo che si tiene ogni estate a Nocera Umbra (Pg), ripercorrerà i momenti salienti dell'occupazione longobarda in Italia con particolare attenzione, dati archeologici e documentari alla mano, al territorio. Saranno illustrati anche gli aspetti della vita materiale dei Longobardi e l'eredità che hanno lasciato nel corso del tempo: dal loro rapporto con la religione alla lingua, dalle leggi alle usanze. Grazie alla presenza dei rievocatori del gruppo storico Bandum Freae, sarà inoltre possibile vedere i Longobardi “all'opera”, ammirarne l'abbigliamento ma anche riproduzioni di oggetti, monili, armi e gioielli. L'evento è organizzato da C.R.S. Comitato Ricerche Storiche di Casaletto Lodigiano (LO) e gode del patrocinio dell'Associazione Culturale Italia Medievale, in collaborazione con il Germanisches Nationalmuseum di Norimberga (Germania).

Per info: ep,pressoffice@gmail.com


PRAMMATICA SANCTIO DEL 554

Giustiniano raffigurato su un mosaico in San Vitale a RavennaL'imperatore Flavio Giustiniano, Alamannico, Gotico, Franco, Antico, Vandalico, Africano, pio felice illustre vincitore e trionfatore, sempre Augusto, a Paolo prefetto d'Africa. Riteniamo di dover scrivere, alla tua magnificenza, affinché nessuno dei coloni, che al tempo dei Vandali fuggirono dai possedimenti, e tuttora si trovano tra le persone libere, vengano ricondotti e riportati nuovamente alla condizione di coloni; poiché vogliamo che essi, così come erano al tempo dei Vandali, in tal modo siano oggi; e sopratutto che chiunque si sia appropriato della terra altrui, ordiniamo che la restituisca. Dato l'ottavo giorno dalle idi di settembre, a Costantinopoli, dall'imperatore nostro signore Giustiniano Augusto (nel suo ventiquattresimo anno), l'undicesimo anno dopo il consolato di Flavio Basilio nella prima indizione.

1. Che rimanga valido tutto quello che concessero Amalasunta, Atalarico e Teodato. Dietro richiesta del venerabile Vigilio, vescovo della Roma più antica, abbiamo ritenuto fossero da stabilire alcune cose che riguardavano l’utilità di tutti quelli che abitano le parti occidentali [dell’impero]. Prima di tutto stabiliamo e ordiniamo che tutto ciò che concessero Atalarico, o Amalasunta madre del re, o anche Teodato ai Romani o al Senato che lo richiedeva, siano mantenute inviolabili. Ma anche quelle cose che sono state concesse da noi o dalla augusta Teodora, di pia memoria, un tempo nostra moglie, vogliamo che siano conservate intatte, senza che ad alcuno sia data licenza di andare contro di esse. Ad eccezione della donazione fatta da Teodato, a Massimo, relativa ai beni di Marciano; di questi disponiamo che la metà vengano concessi a Liberio, uomogloriosissimo, e che l'altra metà rimangano a Massimo, uomo magnifico; tali beni, disponiamo, che rimangano stabilmente nella proprietà di ciascuno.

2. Che le donazioni fatte da Totila siano tutte annullate.
Qualora si abbia notizia di qualcosa che è stato decretato o donato dal tiranno Totila ad un Romano, o a chiunque altro, non concediamo assolutamente che ciò sia conservato e che rimango in vigore (quegli atti); stabiliamo che i beni, tolti ai loro possessori, siano restituiti agli antichi padroni. Infatti tutto ciò che, di cui si ha notizia, che si astato decretato o stabilito da quello, al tempo della sua  tirannide, non concediamo che abbia più valore nei tempi del nostro legittimo governo. 

3. Che nessuno di coloro che sono caduti prigionieri [dei nemici] abbia a soffrire la perdita dei propri beni. Sebbene nella legge generale sia già previsto che la perdita dei beni non debba causare pregiudizio alcuno ai proprietari di quelle cose, ai quali quei beni furono inizialmente consacrati, stabiliamo, tuttavia, che venga ribadito specialmente questo, anche in quei luoghi (Italia), poiché sappiamo che a causa delle varie calamità e delle invasioni dei nemici, molti uomini perdettero i loro beni, tanto nella stessa città di Roma, come in altri luoghi. Così, inoltre, affinché nessuno abbia a soffrire nulla per le calunnie, o debba sopportare alcuna privazione, disponiamo che, in assoluto, la perdita o il deterioramento dei beni non siano causa, per loro, di alcun pregiudizio; questo per quanto riguarda il dominio, la proprietà, o i crediti [vantati], per i proprietari di quei beni, o i loro titolari, o i loro creditori, a cui favore sono state redatti gli strumenti registrati. Pragmatica data nelle idi di agosto CP. Imperante il nostro signore Giustiniano, perpetuo Augusto (nel suo ventottesimo anno), il tredicesimo anno dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente.

4. Ma se qualcuno si appropriò, per la sua propria autorità, o per quella di chiunque altro, dei beni di un assente, o anche di un prigioniero, come nel caso delle mandrie, o anche ne reclami la proprietà, disponiamo che restituisca prontamente il tutto, o se ne liberi, senza frapporre indugio, allo stesso [proprietario] o anche ai suoi eredi. E nel caso in cui abbia corrisposto il suo ultimo tributo, come sancisce l'autorità della legge, la restituzione sia fatta anche ai suoi eredi. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

5. Nessuno prenda il sopravvento sullo straniero. Ma, come giudichiamo verosimile, se al tempo della tirannia molti hanno alienato per paura le loro proprietà agli uomini che detenevano qualsiasi ufficio, o secondo quanto Totila aveva commissionato loro, o [in quanto] godevano prima di lui di quei poteri, o in disgrazia, o per qualsiasi altro titolo di contratto, ma ora desiderano, costoro, rescindere da ciò che allora è stato pattuito, in quanto estorto con la violenza o per la paura nel tempo della tirannia, concediamo a tutti la licenza di recuperare o riconquistare le proprietà, o, per tramite della sentenza di un giudice, di ottenere il rimborso, ovviamente, del solo valore [dei beni], ma che si accerti che questo venga  realmente pagato; con l'eccezione che costui dimostri che [quel bene] non sia stato, in qualche modo, sottratto in seguito con la frode, o ricevuto da lui; poiché giudichiamo non irragionevole che si siano fatte molte cose, in quel tempo, per paura o per violenza, e dunque la giustizia richiede che siano revocate revocata nel nostro tempo; avendo la certezza, in tutti i modi e senza prevaricazione, della penalità inserita nei regolamenti, in virtù delle sanzioni di cui sopra. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

6. Del tempo del postliminio, cioè dopo la cattività
Ma poiché, essendo stato Dio propizio, tutto è stato riportato sotto il nostro imperio, disponiamo che, per l'autorità delle nostre leggi, vengano stabiliti periodi di prescrizione di 30 e inoltre di 40  anni; e allo stesso modo si aggiungano anche altre leggi, [e che tutte abbiano] la loro validità e mantengano la stabilità in ogni cosa, fino al nostro tempo, comprendendovi sia il periodo che va dall'avvento della tirannia, sia il periodo di confusione causata dalla guerra, e che nulla vada in prescrizione nel periodo predetto. Pragmatica data nelle idi di agosto CP. Imperante il nostro signore Giustiniano, perpetuo Augusto (nel suo ventottesimo anno), il tredicesimo anno dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente.

7. Affinché non non siano invalidati gli strumenti.
Abbiamo saputo (inoltre) che, mentre la ferocia dei nemici assediava la città di Roma ed altre città, venivano redatti diversi contratti o anche si stipulavano strumenti, tra i Romani che erano assediati; tuttavia al momento stabiliamo che vengano rescissi o invalidati, i contratti di cui sopra, ed anche gli altri strumenti stipulati; comandiamo inoltre che, qualora a causa dell'invasione dei nemici tali documenti siano andati perduti o distrutti, non venga concesso di invalidare quello che venne [allora] pattuito, sino a che tutti i contratti stipulati al tempo dell'assedio persistano nella loro validità, e che ogni strumento mantenga la propria autorità, e non accada che, per il loro smarrimento, si vada a causare del pregiudizio per i proprietari. Dato che non non si può consentire, per una ragione di scrupolosità, che per un caso fortuito di guerra, si invalidi quello che venne
stipulato nella forma dovuta. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra. 

8. Dei beni mobili e immobili.
Inoltre, tutti i beni mobili, immobili o movibili, accertati fin dai tempi di Re Teodorico fino all'avvento del nefandissimo Totila, che siano stati posseduti, per qualsiasi diritto o titolo, dai Romani, direttamente o per il tramite di persone usufruttuarie, o di altri, e per i quali sia stabilito ugualmente il diritto di possesso, mantengano d'ora in avanti quelle proprietà senza alcun impedimento; e questo per tutti quei casi in cui sia noto che nei suddetti tempi [costoro] avevano posseduto gli stessi beni. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

9. Riguardo l'immunità verso le imposte.
Perché, a causa del prelievo delle imposte, non subiscano disagi gli abitanti di tutte le province, comandiamo, che non vengano inviati ufficiali di dignità maggiore alla riscossione dei tributi, ma [che questo avvenga] da parte dei giudici della province e dei loro responsabili ... [i contribuenti] non debbano soffrire alcun danno collaterale per il prelievo delle imposte; allo stesso moto, tuttavia, non va negata la potestà, agli alti magistrati e a funzionari autorizzati, di citare in giudizio i giudici e i loro funzionari qualora non siano stati prelevati i contributi dovuti, e che essi non richiedono quanto già pagato, e che il tutto vada a vantaggio dei conti pubblici e del contribuente. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

10. Della conferma del versamento dei tributi.
Tuttavia stabiliamo, solennemente, che sia dovuto il pagamento dei medesimi tributi, nei luoghi e nei tempi consueti, senza che, a causa delle invasioni dei nemici, si abbia a richiedere alcuna variazione nel versamento di detti tributi, se non, in seguito, e per ciascuno, a seconda del suo tenore abituale, o delle nostre necessità, sia per il fisco che per la cassa della provincia. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

11. Perché le leggi degli imperatori vengano estese alle singole provincie.
Stabiliamo inoltre che sia sancita l'osservanza dei decreti e delle leggi contenute nei nostri codici, che già da tempo inviammo in forma di editto in Italia. Inoltre comandiamo che si divulghino anche, tramite pubblicazione di editti, le costituzioni che abbiamo promulgato anche in seguito; e che a partire dal momento della consegna degli editti per la pubblicazione, essi abbiano validità in tutta l'Italia, affinché avendo riunificato, per volontà di Dio, la repubblica, si estenda in tutti i luoghi l'autorità delle nostre leggi. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

12. Del suffragio dei contribuenti. 
Stabiliamo inoltre che i giudici idonei e capaci, che debbono essere eletti per l'amministrazione delle singole località, e i vescovi e primati di ogni regione, siano nominati esclusivamente nella provincia che dovranno gestire, senza suffragio, e si debbano anche presentare gli atti dei contenziosi attraverso giudici competenti, in maniera che, qualora si siano arrecati danni ai contribuenti, o sia stato richiesto qualsiasi cosa che oltrepassi le tasse dovute, o siano stati richiesti accordi dannosi per i proprietari o abusi da parte dei mediatori, o altro pregiudizio sugli oneri, o  elargiti stipendi iniqui, questi siano in grado di soddisfare tutte le controversie. Ed inoltre qualora si constati che qualsiasi amministratore, o chiunque a loro titolo, abbia abusato di qualcosa nel tempo dei nefasti tiranni del passato, comandiamo loro di ripristinare la proprietà dei beni a colui che li perse, perché vogliamo che in ogni modo siano ristabilite le proprietà dei sudditi. Pragmatica data nelle idi di agosto CP. Imperante il nostro signore Giustiniano, perpetuo Augusto (nel suo ventottesimo anno), il tredicesimo anno dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente.

13. Affinché a chiunque vengano restituite le proprietà.
Ma poiché, come abbiamo appreso, dopo che, con il favore di Dio, i nemici sono stati espulsi dalle varie province, alcuni (risulta) abbiano preso per se greggi o mandrie abbandonate e ne abbiano rivendicato la proprietà, anche se queste appartenevano ad altri in passato, comandiamo che, discussa la causa, esse vengano restituite a coloro a cui certamente appartenevano. Ma se qualcosa viene riconosciuta ad altri, ciascun proprietario recuperi quanto gli apparteneva; e che, fatta eccezione nel caso in cui il proprietario non sia noto, la proprietà sia ripartita tra coloro che, nella stessa provincia, perdettero le mandrie, dovendosi effettuare la divisione in proporzione. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

14. Che a colui al quale è stata sottratta qualcosa, questa venga restituita.
Qualora sia anche noto che alcuni dei contribuenti siano stati derubati da qualcuno in contanti o in natura, al momento del prelievo delle imposte, o con qualsiasi altro pretesto, o in altro modo irragionevole, comandiamo che tutto sia senza indugio rimborsato a colui che lo perse, in modo che tutti gli abitanti delle province recuperino legittimamente quanto gli appartiene, e possano godere della felicità del nostro tempo. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

15. Degli schiavi, che al tempo dei tiranni sposarono donne libere.
Riteniamo inoltre che agli ultimi capitoli si debba aggiungere questo: che, qualora si accertasse che durante i tempi della ferocia dei Goti nefandissimi alcuni di coloro che erano nella condizione di  schiavi sposarono delle donne libere, o anche che delle schiave si siano unite con uomini liberi, per virtù delle nostre attuali risoluzioni, le persone libere abbiano certamente la licenza di separarsi, lasciando, ovviamente, che siano salvi i diritti dei proprietari di schiavi o di schiave; senza che, per il tempo trascorso, si abbia a causare alcun pregiudizio per i proprietario dello schiavo o della schiava. Ma se si ritiene che, per il futuro, si debbano mantenere tali unioni, (queste) non subiscano alcun pregiudizio per quanto riguarda la propria libertà, ma i figli seguano la condizione della madre. Quello che stabiliamo valga anche per quanto riguarda quelli che nasceranno da tali unioni. Pragmatica data nelle idi di agosto CP. Imperante il nostro signore Giustiniano, perpetuo Augusto (nel suo ventottesimo anno), il tredicesimo anno dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente. 

16. Dei servi o dei coloni detenuti da altri.
Comandiamo che, inoltre, gli schiavi o i coloni che sono detenuti, senza titolo, da chiunque, vengano restituiti al proprietario, congiuntamente con i figli nati durante il tempo trascorso. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

17. Delle vergini consacrate di Dio.
Ma, in quanto non vi è dubbio che l'audacia e la ferocia del tiranno abbia anche causato (altre) cose illecite, come se fossero state permesse, comandiamo, che qualora venga accertato che qualcuno si sia unito a donne consacrate a Dio, o che portavano l'abito religioso, (costoro) non abbiano alcuna licenza di conservarle, (come anche) le doti in caso ricevute; ma ancora una volta vengano restituite ai monasteri o alle chiese, o ai santi propositi cui si erano dedicate. Pragmatica data nelle idi di agosto CP. Imperante il nostro signore Giustiniano, perpetuo Augusto (nel suo ventottesimo anno), il tredicesimo anno dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente.

18. Che per l'acquisto dell'annona non vengano gravati i contribuenti
Ma perché non accada che negli acquisti i contribuenti abbiano a subire danni, comandiamo che in ciascuna provincia gli acquisti siano fatti per quelle specie che, notoriamente abbondano nella provincia stessa. Quindi non consentiamo che si debba acquistare ciò che in quel luogo non si produce in abbondanza, dovendosi, infatti, fissare per la vendita delle specie, prezzi che, notoriamente, sono più convenienti sul mercato; ma che si debba accollare a ciascuno dei contribuenti, per l'esazione dei tributi, lo stesso prezzo (per la) stessa merce; e senza che, ovviamente, si rechi intralcio, in alcun modo, al commercio marittimo, in modo che possa essere alimentato anche il nostro felicissimo esercito, e che i contribuenti paghino per il commercio delle specie la giusta contribuzione in denaro, dovendone poi fare la distribuzione a discrezione tanto del prelato delle località, come dei primati di ognuna (località); in modo che non accada in alcuni modo che vengano oppressi i contribuenti per l'avarizia degli uffici. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

19. Delle misure e dei pesi.
Affinché non vi sia nessuna occasione per frodi o danni per le province, comandiamo che si vendano o si acquistino le merci o il denaro, sulla base di quelle unità di misura o di peso, che presentemente la nostra pietà ha consegnato al beatissimo papa o al magnifico senato. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

20. Delle variazioni degli stipendi, cioè della la valuta.
Come sappiamo, in quei luoghi i salari vengono ancora versati con la vecchia moneta dei principi romani, ancora circolante; poiché abbiamo verificato che gli operatori economici, o qualsiasi altro, impone ai nostri contribuenti il cambio del soldo con un gravoso esborso, comandiamo che le monete battute con il conio dei principi romani possano circolare senza senza dispendio per il cambio in tutte le province, e che tutti gli scambi si possano concludere per mezzo di quelle; e che chiunque abbia osato imporre un tasso arbitrario per il cambio del denaro, sia tenuto a pagare per ogni moneta il giusto, a colui con cui ha stipulato il contratto. Pragmatica data nelle idi di agosto CP. Imperante il nostro signore Giustiniano, perpetuo Augusto (nel suo ventottesino anno), il tredicesimo anno dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente.

21. Affinché i prezzi delle merci siano equi.
Qualora venga accertato che qualcuno si sia impadronito di beni immobili appartenenti a un altro, come anche ornamenti o altro materiale, sia tenuto a restituirli in ogni caso; o, nel caso in cui sia già stato posto in opera in un edificio, paghi per quello il giusto prezzo, in modo che in tutti i luoghi sia conservato il potere delle nostre leggi. Comandiamo inoltre che debbano essere restituiti agli antichi proprietari i contratti che, appartenendo a qualcuno, siano eventualmente detenuti da altri, in modo che ovunque, chiunque possa godere dell'aiuto delle nostre leggi. Ma se risultasse che sia andato perduto un contratto, una copia del quale è in possesso di un altro, o come viene scritto di consueto nei contratti, (uno di) due originali, comandiamo che se ne faccia prontamente la copia, sulla base dell'originale detenuto da una delle parti, e la si consegni alla parte il cui contratto è andato perso, affinché anche egli ne sia garantito. Ma anche se qualcuno, o si impossessò del contratto di altri, o per malignità lo diede alle fiamme, o lo occultò, o lo alterò, o in ogni altro caso che si possa verificare, o che per qualsiasi motivo lo detenga, in questo caso sia obbligato, colui che operò con dolo, a soddisfare l'interesse a colui che in precedenza possedeva quel contratto. Dada nel giorno, anno, e consolato seguente. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

22. Che sia fornita l'annona ai medici e altri.
Comandiamo inoltre che d'ora in poi venga fornita l'annona, cosi come era stato stabilito da Teodorico e cosi come oggi viene concessa anche ai Romani, allo stesso modo comandiamo che l'annona, che in precedenza era consuetudine concedere ai grammatici o agli oratori, venga concessa anche ai medici o ai giurisperiti, che d'ora in poi possano esercitare la loro professione, ed in modo che, istruiti negli studi liberali, i giovani possano brillare nella nostra repubblica. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

23. Che ai giudici siano sottoposte le cause civili.
Comandiamo inoltre che si affrontino, per mezzo dei giudici civili, le controversie che insorgono tra due cittadini romani, o in cui un cittadino romano è citato in giudizio, perché l'ordine non consente che in tali imprese o cause intervengano i giudici militari. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

24. Che le transazioni e gli scambi permangano nel loro stato.
Confermiamo nella loro validità tutte le pubbliche transazioni, e gli acquisti fatti con competenza o intervento pubblico, fino all'avvento di Totila, di infausta memoria; tuttavia se qualcuno avrà operato in maniera diversa, nessuno ne sia responsabile. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

25. Che vengano conservati gli edifici pubblici.
Comandiamo inoltre che vengano conservate le usanze e i privilegi concessi per la riparazione delle fabbriche pubbliche di Roma, o (la manutenzione) delle sponde del Tevere, del Foro Romano e delle porte, nonché il ripristino degli acquedotti, ma in modo che il costo delle opere equivalga alle somme stanziate. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra. 

26. Che le compravendite vengono effettuati tramite i negoziatori
Oltre a questo abbiamo appreso che i proprietari delle province di Puglia e Calabria avrebbero ricevuto, affinché che essi non avrebbero dovuto entrare nel negozio, una tassa di titolo per mille; per cui gli acquisti verrebbero effettuati ogni anno dai commercianti, ma attualmente i commercianti tendono a rifiutare l'acquisto delle specie minacciando i proprietari terrieri della provincia con il ricarico del prezzo, e della valutazione di acquisto; ed essendoci molti commercianti attraverso i quali si potrebbero effettuare gli acquisti , comandiamo che, facendo valere la tua autorità, vengano incaricati, se possibile, vengano incaricati anche (altri) commercianti per l'acquisto delle specie, e che in nessun modo i contribuenti della provincia siano soggetti all'imposta, perché una volta che sia stato imposto l'ammontare della maggiorazione, sarebbe impossibile rialzare (ulteriormente) il peso dell'acquisto. Nell'anno, nel giorno e sotto il consolato di cui sopra.

27 Che non sia impedito, a chiunque lo voglia, di imbarcarsi e presentarsi all'imperatore.
Concediamo inoltre che i gloriosissimi e magnifici senatori, che vogliono accedere al nostro tribunale, ne abbiano titolo senza alcun ostacolo, e senza che nessuno abbia la licenza di vietarlo, in modo che non appaia che i nostri senatori, o contribuenti, siano in qualche modo esclusi dalla nostra presenza. Ma che sia anche data loro licenza di recarsi nella provincia d'Italia e di rimanervi il tempo che riterranno necessario per riparare i loro beni, perché è difficile, essendo i proprietari assenti, che le proprietà vengano ripristinate e ricevano le adeguate lavorazioni. Perciò, fai in modo che si estenda su ognuno, e che (ognuno) faccia osservare tutte le disposizioni che, attraverso questa divina Prammatica Sanzione, ha stabilito la nostra eternità, minacciando la pena di dieci libbre d'oro per i trasgressori delle nostre disposizioni. Data questa Prammatica in Costantinopoli il giorno delle idi di agosto, nel ventottesimo anno dell'impero di Giustiniano, perpetuo Augusto, tredicesimo dopo il consolato di Basilio, uomo risplendente, per Narsete, uomo illustrissimo, preposto del sacro cubicolo, e Antioco uomo magnifico, prefetto d'Italia.

IL TITOLO DI PATRIARCA D'OCCIDENTE


Quello del Patriarca di Occidente è uno dei titoli del papa come massima espressione della Chiesa Latina. L'ultimo a fregiarsi del titolo fu Benedetto XVI che nel 2006 rinunciò alla titolatura. La definizione di Patriarca d'Occidente è figlia della rottura di un sistema basato sulle tre sedi apostoliche di Roma, Antiochia e Alessandria d'Egitto e la formazione con il Costantinopoli I del 381 e Calcedonia del 451 della pentarchia che elevò Costantinopoli e Gerusalemme a patriarcato. Nel 450 Teodosio II, imperatore d'Oriente, scrisse una lettera a Leone I in cui lo nominò chiaramente come Patriarca d'Occidente. Quando crollò l'impero romano d'Occidente, la pentarchia fu compiuta completamente anche grazie alla Prammatica Sanctio dell'anno 554 e nel 642 Teodoro I assunse il titolo di Patriarca d'Occidente in maniera formale. 

lunedì 23 marzo 2015

SUL "DE LEGIBUS ET CONSUETUDINIBUS ANGLIAE" DI HENRY BRACTON - LIBRO DI ALFONSO RUSSO

Sul «De legibus et consuetudinibus angliae» di Henry Bracton

Il "De Legibus et consuetudinibus Angliae" di Henry Bracton si afferma come testo di fondamentale importanza nella storia della genesi del common law. La progressiva emarginazione delle consuetudini localistiche in favore di un'applicazione generalizzata delle consuetudini presenti in tutte le comunità inglesi del tempo, la volontà dell'autore di sistemare in modo razionale tali consuetudini oltre al ruolo di strumento ermeneutico mediante il quale poter risolvere nuove fattispecie giuridiche, consentono al "De Legibus" di assumere una posizione decisiva nella formazione del case law che sarà ampiamente utilizzato dalle successive generazioni di giuristi inglesi, sino ad influenzare profondamente i meccanismi processuali anglosassoni dei giorni nostri.

Alfonso Russo è laureato in Giurisprudenza; collaboratore di Sguardo Sul Medioevo fin dagli albori dell'avventura, Alfonso è grande appassionato e sopraffino conoscitore della cultura inglese in tutti i suoi campi, dalla storia alla musica passando per il calcio trasformandolo in un vero cultore della materia specialmente nel medioevo inglese.

MAPPA E CONTATTI DELLA CITTA' DEL VATICANO (#Giubileo2015ssm)



Centralino Città del Vaticano
Tel. 066982

Biglietti per Udienza Generale
Tel. 0669885863

Benedizione Apostoliche
Tel. 0669883135

Musei Vaticani: Orari di apertura
Da lunedì a sabato:
Entrata 9:00 - 16:00
Chiusura 18:00 (N.B. uscita dalle sale mezz'ora prima della chiusura)

Intero € 16,00
Ridotto € 8,00
Speciale Scuole € 4,00
http://www.museivaticani.va/

Basilica Papale San Pietro - Vaticano
Informazioni Generali: fax +39.06.698.85518
Sagrestia +39.06.698.83712
Orario SS. Messe feriale: 9-10-11-12-17
Orario SS. Messe festivo: 9-10.30-11.30-12.15-13-16-17.30
Esclusivamente per informazioni relative a celebrazione Sacramenti:
Battesimo neonati, Confermazione adulti, Matrimoni:
Ufficio Parrocchiale fax +39.06.698.85793

Basilica Papale San Giovanni in Laterano
Piazza di San Giovanni in Laterano, 4
Sagrestia +39.06.69886433
Ufficio Parrocchiale +39.06.69886433
Orario SS. Messe:
Orario invernale: 7-8-9-10-11-12-17 (festivo 17-18)
Orario estivo: 7-8-9-10-11-12-18

Basilica Papale Santa Maria Maggiore
Via Liberiana, 27
Sagrestia +39.06.69886800 Fax +39.06.69886817
Ufficio Parrocchiale - Via Carlo Alberto, 47  +39.06.4465836
Portineria - Via Liberiana, 27  +39.06.69886821
Orario SS. Messe:
Giorni feriali: 7-8-9-10-11-12-18
Giorni festivi: 7-8-9-10-12-18

Basilica Papale San Paolo Fuori le Mura
Via Ostiense, 186
Sagrestia Tel.  +39.06.45434185 (Tutti i giorni 8.00-12.00/16.00-19.00)
per prenotazioni gruppi: Fax +39.06.45434185 oppure E-MAIL
Orario SS. Messe:
Orario invernale feriale: 6.45-8-9-10.30-17 (ora sol.)
Orario estivo festivo: 7-8-9-10.30-12-18 (sab. e prefest. ore 18)
Amministrazione Pontificia Basilica Papale Tel. +39.06.69880800 Fax +39.06.69880803
Abbazia Benedettina di San Paolo fuori le Mura Tel. +39.06.45435574
Via Ostiense, 186 (Lun-Sab 8.30-12.30/16.00-19.00)

FARMACIA VATICANA

orario feriale: 8.30-18.00; sabato: 8.30-13.00;
orario estivo (dal 1° luglio al 31 agosto): 8.30-15.00; sabato: 8.30-13.00

MODALITÀ PER L'ACCESSO ALLA FARMACIA
L'accesso è in via di Porta Angelica, ingresso Porta Sant'Anna

PERMESSO
Recarsi all'ufficio permessi muniti di un documento (C.I e/o Passaporto) e della ricetta medica relativa al farmaco da acquistare.

VISITA ALLA NECROPOLI VATICANA E TOMBA DI SAN PIETRO (#Giubileo2015ssm)

La speciale visita della necropoli sotto la basilica, dove è custodita la Tomba di San Pietro, è una concessione che la Fabbrica di San Pietro autorizza di volta in volta secondo una opportuna programmazione predisposta dall'Ufficio Scavi.
- La necessaria attenzione alla conservazione del sito storico-archeologico, dove è custodita l'originaria tomba dell’Apostolo Pietro, consente la visita a circa 250 visitatori al giorno.
- I visitatori, ammessi esclusivamente da 15 anni compiuti, sono suddivisi in gruppi, composti da circa 12 partecipanti secondo la Lingua di appartenenza.
- Ciascun gruppo è accompagnato da una nostra guida specializzata.
- La durata della visita è di circa un’ora e mezza.
Si avvertono i visitatori che durante la visita della necropoli sotterranea potrebbero risentire delle condizioni ambientali alterate di temperatura ed umidità. Coloro che hanno problemi fisici particolari, soggetti ad aumentare sotto queste condizioni, incluso problemi di claustrofobia, sono sconsigliati di accedere alla visita.

PRENOTAZIONE
La prenotazione deve essere richiesta direttamente dal visitatore che partecipa alla visita. In caso di richiedente diverso dal visitatore, è necessario fornire le generalità del visitatore.
Il responsabile di gruppi organizzati (Associazioni culturali, Agenzie, grandi gruppi precostituiti…) devono unire la lista dei partecipanti alla richiesta.

Non esiste un tempo per la prenotazione. L’accoglienza della richiesta, anche immediata, dipende dal programma stabilito, dal numero delle richieste presentate, e dagli orari delle visite eventualmente già previste.
La prenotazione si effettua tramite richiesta scritta inviando un messaggio a scavi@fsp.va, o per fax +39 06 69873017, o direttamente in Ufficio Scavi (ingresso a sinistra del colonnato berniniano) 
Nella domanda è necessario indicare:
1. Numero esatto dei partecipanti.
2. Nomi dei partecipanti 
3. Lingua richiesta durante la visita.
4. Periodo di giorni (indicare sempre il mese in lettere) durante i quali l'Ufficio può disporre la visita. L’orario della visita sarà stabilito dall'Ufficio secondo le disponibilità.
5. Modalità di risposta (comunicare indirizzo E-mail, o Fax o indirizzo postale completo)

BIGLIETTO DI INGRESSO
Costo del biglietto individuale: € 12,00, comprensivo della presenza di una Guida specializzata. 
(dal 1 gennaio 2013: Costo del biglietto individuale: € 13,00) 
Il limitato numero di accessi consentiti non prevede alcuna riduzione sul costo del biglietto.

MODALITA’ DELLA VISITA
Il visitatore deve trovarsi presso l’Ufficio Scavi, almeno 10 minuti prima dell’orario previsto per la visita.
L'abbigliamento sarà idoneo al sacro luogo: pantaloni lunghi per gli uomini e per le donne gonne sotto il ginocchio o pantaloni. Spalle coperte per tutti.
L'Ufficio Scavi è raggiungibile solo dall'ingresso di Via Paolo VI (colonnato di sinistra, corrispondente all’ingresso dell’Aula delle Udienze Generali). 
Presentare alle Guardie Svizzere la Ricevuta di conferma della visita o la comunicazione dell’Ufficio con l’orario della visita.

DEPOSITO DEGLI OGGETTI INGOMBRANTI
Durante la visita è vietato portare oggetti ingombranti (valigie, buste voluminose, zaini di qualsiasi misura, ecc...), o apparati fotografici. 
Sarà cura dello stesso visitatore depositare detti oggetti prima di raggiungere l'Ufficio. (Un DEPOSITO gratuito e custodito da personale interno, è presente a destra della Facciata della Basilica).
Per omessa osservanza alle disposizioni non sarà consentito l'accesso nella necropoli.

ORARIO UFFICIO SCAVI
   
lunedì – Venerdì 9.00 - 18.00
Sabato 9.00 - 17.00
Abitualmente, l’ultima visita inizia alle ore 3.30pm (4.15pm da aprile a settembre)
Chiusura: DOMENICHE e GIORNI FESTIVI vaticani.

FABBRICA DI SAN PIETRO in VATICANO
Ufficio Scavi 
00120 Città del Vaticano
Tel. +39 06 698 85318 
Fax +39 06 698 73017 
E-Mail: scavi@fsp.va

Fonte: www.vatican.va

Si consiglia di contattare i numeri proposti per conferme circa orari e modalità di visite

LISTA DEI GIUBILEI NELLA STORIA E RELATIVI PONTEFICI (#Giubileo2015ssm)


1300 : Bonifacio VIII
1350 : Clemente VI
1390 : indetto da Urbano VI, presieduto da Bonifacio IX
1400 : secondo giubileo di Bonifacio IX
1423 : Martino V
1450 : Niccolò V
1475 : indetto da Paolo II, presieduto da Sisto IV
1500 : Alessandro VI
1525 : Clemente VII
1550 : indetto da Paolo III, presieduto da Giulio III
1575 : Gregorio XIII
1600 : Clemente VIII
1625 : Urbano VIII
1650 : Innocenzo X
1675 : Clemente X
1700 : aperto da Innocenzo XII, concluso da Clemente XI
1725 : Benedetto XIII
1750 : Benedetto XIV
1775 : indetto da Clemente XIV, presieduto da Pio VI
1825 : Leone XII
1875 : Pio IX
1900 : Leone XIII
1925 : Pio XI
1933 : ancora Pio XI
1950 : Pio XII
1966 : Paolo VI per la chiusura del Concilio Vaticano II
1975 : ancora Paolo VI
1983 : Giovanni Paolo II
2000 : ancora Giovanni Paolo II
2015 : indetto da Francesco

DANTE TESTIMONE DEL GIUBILEO (#Giubileo2015ssm)


Risultati immagini per dante alighieri

Nel 1300 Dante Alighieri si trovava a Roma e racconta di un episodio del quale fu testimone. Il primo giubileo della storia vide l'arrivo di ben duecento mila pellegrini e ponte Sant'Angelo, che si trova davanti all'omonimo castello, era l'unico che collegava il centro di Roma alla Basilica di San Pietro. Il rischio di disordini era molto alto, e Bonifacio VIII chiese ai fedeli di incamminarsi in due file ordinate: chi andava verso San Pietro procedeva sul lavo del ponte guardando Castel Sant'Angelo, chi invece si allontanava dalla tomba di Pietro doveva prendere la "fila" che portava verso monte Giordano, una collinetta al di qua del fiume Tevere. Fu anche collocata una trave di legno sul ponte per evitare che i due flussi opposti si mischiassero e per dividere lo stesso ponte in due corsie distinte.

«come i Roman per l'essercito molto,
l'anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,
che da l'un lato tutti hanno la fronte
verso 'l castello e vanno a Santo Pietro,
da l'altra sponda vanno verso 'l monte.»
(Inferno XVIII, 28-33)

domenica 22 marzo 2015

NEGOZI DI ARTICOLI RELIGIOSI A ROMA


Non appoggiamo il lucrare sulla religione, ovviamente...purtroppo qualche tempo fa una persona in viaggio verso Roma mi aveva chiesto di elencare i più importanti negozi di articoli religiosi e, naturalmente, non ho potuto non farlo. In questo post ci sarà un breve elenco dei principali posti di articoli religiosi e ad ottimo prezzo con articoli anche a partire da soli 10 centesimi. Ovviamente l'elenco lo aggiornerò piano piano cercando anche di visitarli e vedere di mettere quelli migliori!

BERNARDI SOUVENIRS "TRASPONTINA"
via della Conciliazione 14/A
066861393

COMANDINI S.
borgo Pio 151
066875079

ARTICOLI RELIGIOSI SOPRANI
via del Mascherino 29
0668801404

SAVELLI RELIGIOUS
Via Paolo VI 27
Roma
0668307017

DOMUS ARTIS ROMA
Via della Conciliazione 48 
0668892841 
0668892873

SALUSTRI ROMA
via dei Cestari 11
066791587       

BRUNELLI A PONTE SISTO
Vicolo del Quartiere 7
065895690

LA CASA DEL ROSARIO
via dell'Esquilino 33/34
06486991

venerdì 20 marzo 2015

INTERNATIONAL MEETING "I TEMPLARI DI IERI E DI OGGI" - PISA



Si terrà il sabato 2 Maggio alle ore 10.30 , un Convegno-Tavola rotonda Internazionale sui Cavalieri Templari di Ieri e di Oggi, la manifestazione organizzata dalla Confraternita Internazionale dell'Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay, sarà relazionata dal prof.Luigi Battistini scrittore e ricercatore, nonché custode di uno dei più sensazionali segreti dei Templari che sarà presentato nel corso del Convegno; testimoni di questo segreto alcuni alti Dignitari del Cavalieri Templari tra di loro: Il Gran Priore Internazionale dell'Ordine Templare Jacques De Molay , Fr. Massimo Maria Civale Duca di San Bernardo, il Maestro del Tempio e autore dell'ultimo libro In Crucis Via Edoardo Grecò, l'alto Dignitario Fr. Enrico Catalano, il Maestro Spirituale dei Novizi Fr. Roberto Gianfelice, il Cappellano don Michele Pierri, Il Maestro d'Armi Fr. Gennaro Piccolo, l'alto Dignitario priore della Valle D'Aosta Fr. Luigi Bassignana, il Priore della Campania Fr. Gen. Angelo Schiano di Zenise , inoltre il Maestro Ernando Venanzi , presenterà una mostra di opere pittoriche dedicate all'antico e glorioso Ordine dei Cavalieri Templari, l'Evento e previsto presso la sala consiliare del Comune di Fauglia , mentre la seconda parte dedicata al Capitolo e Cerimonia Religiosa si terrà alla Commenda Templare situata presso la dimora storica Villa Conti di Fauglia e la Chiesa di San Lorenzo di Fauglia -Pisa. 
Per info 050.650392 - 334.5383209
Pagina Fb evento

giovedì 19 marzo 2015

MONASTERI ED ACCOGLIENZA NEL LAZIO (#Giubileo2015ssm)

Il portone principale: in basso a sinistra si nota lo stemma abbaziale

Il Turismo religioso ha avuto, negli ultimi anni, una forte impennata. Anche a causa della vita frenetica, inquinata che facciamo tutti i giorni, è tornato di moda il concetto della vacanza spirituale in cui ci si rilassa magari lavorando un campo, pregando, leggendo e studiando nella quiete totale e a contatto con la natura. In occasione del Giubileo questa soluzione può essere quella ideale anche a livello di costi. Non abbiamo messo i costi sia perchè difficilmente reperibili ma anche perchè non tutti impongono una tariffa, spesso si accontentano di una offerta libera. Partiamo dal presupposto che il detto "voi mi avete accolto" non prevedeva denaro, ma sta di fatto che può capitare che alcuni monasteri abbiano proprio strutture trasformato in veri alberghi. I siti internet verranno inseriri prossimamente, ciò che consigliamo è comunque di telefonare direttamente alla struttura perchè non sempre è possibile soggiornare. Anche laddove c'è scritto "accoglienza no", io proverei a fare una chiamata, magari sotto il periodo del Giubileo qualche letto lo mettono a disposizione!

Zona Civitavecchia-Tarquinia
Convento di San Francesco
Frati Francescani Minori
Via Porta Tarquinia, 4 - 01016 Tarquinia VT
Tel. 0766/840848 (Accoglienza: si)

Zona Frosinone
Abbazia di Calamari
Monaci Cistercesi di Calamari
03029 Veroli FR
Tel. 0775/282371 (Accoglienza: si)

Abbazia di MontecassinoMonaci Benedettini Cassinesi
03043 Cassino FR
Tel. 0776/311529 (Accoglienza: raramente, solo uomini)

Certosa di Trisulti
Monaci Cistercesi di Calamari
03010 Collepardo FR
Tel. 0775/47024 (Accoglienza: si)

Convento della Nostra Signora del Carmine
Frati Carmelitani Scalzi
Via Pietro Corvi - 03024 Ceprano FR
Tel. 0775/47024 (Accoglienza: solo uomini)

Convento di San Lorenzo
Frati Francescani Minori
Contrada San Lorenzo - 03010 Piglio FR
Tel. 0775/502074 (Accoglienza: si)

Convento di San Sosio
Padri Passionisti
Via San Sosio - 03020 Falvaterra FR
Tel. 0775/90013 (Accoglienza: si)

Monastero Beatae Mariae Virginis Assumptae
Monache Benedettine
Piazza de' Franconi, 3 - 03029 Veroli FR
Tel. 0775/365020 (Accoglienza: no)

Monastero di San Giovanni Battista
Monache Benedettine
Via San Pietro - 03022 Boville Ernica FR
Tel. 0775/37019 (Accoglienza: no)

Monastero di Santa Scolastica
Monache Benedettine
P.za Santa Scolastica - 03043 Cassino FR
Tel. 0776/21267 (Accoglienza: no)

Monstero della Santissima Annunziata
Monache Benedettine Adorazione Perpetua del Santissimo
Largo Ignazio Danti, 2 - 03011 Alatri FR
Tel. 0775/434690 (Accoglienza: solo donne)

Zona Grottaferrata

Abbazia di San Nilo
Monaci Basiliani di rito greco
00046 Grottaferrata RM
Tel. 06/9459309 (Accoglienza: si)

Abbazia di Santa Maria
Monaci Brasiliani
Corso del Popolo, 128 - 00046 Grottaferrata RM
Tel. 06/9459309 (Accoglienza: no)

Zona Latina

Abbazia di Fossanova
Frati Francescani Conventuali
04015 Priverno LT
Tel. 0773/93061 (Accoglienza: raramente)

Abbazia di Valvisciolo
Monaci Cistercesi di Calamari
04010 Sermoneta LT
Tel. 0773/30013 (Accoglienza: raramente)

Convento dell'Immacolata
Monache Benedettine di Santa Priscilla
P.za Alcide de Gasperi, 7 - 04017 San Felice Circeo LT
Tel. 0773/548002 (Accoglienza: no)

Zona Riano

Cittadella Ecumenica Taddeide
Via Taddeide 42
00160 Riano (RM)
Tel +39069034614
Fax+39069031099
(Accoglienza: si oltre 150 posti)

Zona Rieti

Abbazia di Santa Maria di Farfa
Monaci Benedetti Cassinesi
02032 Fara Sabina RI
Tel. 0765/277065 (Accoglienza: si)

Convento di Fonte Colombo
Frati Francescani Minori
02100 Rieti
Tel. 0746/210125 (Accoglienza: solo uomini)

Convento di Greccio
Frati Francescani Minori
Fraz. San Francesco - 02040 Greccio RI
Tel. 0746/750127 (Accoglienza: raramente)

Convento di Montefiolo
Monache Benedettine di Santa Priscilla
02041 Casperia RI
Tel. 0765/63021 (Accoglienza: si)

Convento di San Giacomo
Frati Francescani Minori
Via Francescana - 02018 Poggio Bustone RI
Tel. 0746/688916 (Accoglienza: si)

Convento di Santa Maria La Foresta
Frati Francescani Minori
02100 Rieti
Tel. 0746/200085 (Accoglienza: si)

Convento di Sant'Antonio
Frati Francescani Minori
Via Fonte Cottorella, 2 - 02100 Rieti
Tel. 0746/200690 (Accoglienza: si)

Monastero di Santa Caterina
Monache Benedettine
Piazza Marchesi, 3 - 02015 Cittaducale RI
Tel. 0746/62106 (Accoglienza: si)

Zona Roma

Abbazia delle Tre Fontane
Monaci Trappisti
Via delle Acque Salvie, 1 - 00100 Roma
Tel. 06/5401655 (Accoglienza: solo uomini)

Abbazia di Nostra Signora del SS. Sacramento
Monaci Cistercensi Trappisti della Stretta Osservanza
Via Appia Nuova, 37 - 00040 Frattocchie RM
Tel. 06/9300265 (Accoglienza: si)

Abbazia di San Gregorio al Celio
Monaci Benedettini Camaldolesi
Piazza S. Gregorio, 1 - 00100 Roma
Tel. 06/7008227 (Accoglienza: solo uomini)

Abbazia di San Paolo Fuori le Mura
Monaci Benedettini Cassinesi
Via Ostiense, 186 - 00100 Roma
Tel. 06/5410341 (Accoglienza: solo uomini)

Convento di San Cosimato
Frati Francescani Minori
Borgata San Cosimato - 00029 Vicovaro RM
Tel. 0774/492391 (Accoglienza: si)

Convento di Santa Maria della Scala
Frati Carmelitani Scalzi
P.za della Scala, 23 - 00100 Roma
Tel. 06/5806233 (Accoglienza: no)

Convento di Santa Sabina
Frati Predicatori Domenicani
P.za Pietro d'Illiria - 00100 Roma
Tel. 06/57941 (Accoglienza: raramente)

Convento S. Carlo Quattro Fontane
Frati Trinitari
Via del Quirinale, 23 - 00100 Roma
Tel. 06/4883261 (Accoglienza: no)

Monastero di Santa Croce in Gerusalemme
Monaci Cistercensi
P.za S. Croce in Gerusalemme, 12 - 00185 Roma
Tel. 06/7014769 (Accoglienza: si)

Monastero di Santa Priscilla
Monache Benedettine
Via Salaria, 430 - 00199 Roma
Tel. 06/86206272 (Accoglienza: solo donne)

Monastero di Santa Scolastica
Monache Benedettine
Via Provinciale Nazzaro, 11 - 00060 Civitella San Paolo RM
Tel. 0765/335114 (Accoglienza: solo donne)

Monastero di Santa Susanna
Monache Cistercensi
Via XX Settembre, 14 - 00187 Roma
Tel. 06/464256 (Accoglienza: solo donne)

Monastero di Sant'Anastasia
Monaci Benedettini Olivetani
Via dei Cerchi, 87 - 00186 Roma
Tel. 06/6780702 (Accoglienza: no)

Monastero di Santo Stefano
Monaci Benedettini Silvestrini
Via S. Stefano del Cacco, 26 - 00186 Roma
Tel. 06/6793860 (Accoglienza: no)

Sacro Ritiro di San Francesco
Frati Francescani Minori
Fraz. San Francesco - 00030 Bellegra RM
Tel. 06/9565291 (Accoglienza: si)

Monastero del Sacro Speco di San Benedetto
Monaci Benedettini Sublacensi
Loc. Sacro Speco - 00028 Subiaco RM
Tel. 0774/85039 (Accoglienza: solo uomini)

Monastero di S. Scolastica
Monaci Benedettini Sublacensi
Loc. Santa Scolastica - 00028 Subiaco RM
Tel. 0774/85525 (Accoglienza: si)

Zona Viterbo

Convento della SS. Trinità
Frati Agostiniani
P.za della Trinità, 8 - 01100 Viterbo VT
Tel. 0761/342808

Convento di Santa Maria del Paradiso
Frati Francescani Minori
Via del Paradiso, 22 - 01100 Viterbo VT
Tel. 0761/343182 (Accoglienza: no)

Convento di Sant'Angelo
Padri Passionisti
Fraz. Di Cura - 01013 Vetralla VT
Tel. 0761/471285 (Accoglienza: si)

Convento di Sant'Eutizio
Padri Passionisti
Via del Convento, 18 - 01038 Soriano nel Cimino VT
Tel. 0761/759057 (Accoglienza: no)

Convento Maria Santissima ad Rupes
Padri Mechaeliti
01030 Castel Sant'Elia VT
Tel. 0761/557729 (Accoglienza: si)

Monastero di Nostra Signora di San Giuseppe
Monache Cistercensi Trappiste della Stretta Osservanza
Via della Stazione, 19 - 01030 Vitorchiano VT
Tel. 0761/370017 (Accoglienza: si)

Monastero di San Pietro
Monache Benedettine Adorazione Perpetua del Santissimo
Via Largo San Pie tro, 31 - 01027 Montefiascone VT
Tel. 0761/826066 (Accoglienza: si)

Monastero di San Vincenzo Martire
Monaci Benedettini Silvestrini
Via San Vincenzo, 88 - 01030 Bassano Romano VT
Tel. 0761/634007 (Accoglienza: si)

Monastero di Santa Maria delle Grazie
Monache Benedettine
Via delle Grazie, 9 - 01028 Orte VT
Tel. 0761/403267 (Accoglienza: si)

Monastero Regina Pacis
Monache Benedettine
Strada del Giardino 4 - Fraz. Di Cura - 01013 Vetralla VT
Tel. 0761/481519 (Accoglienza: solo donne)

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