Il Carcere Mamertino è di estrema importanza soprattutto in previsione del Giubileo Straordinario dato che proprio qui subirono alcuni giorni di prigionia i Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Il Carcere è il più antico di Roma e si trova nel Foro Romano: era formato da due piani scavati alle pendici del Campidoglio e si trova sotto la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami che risale al XVI secolo. Secondo Livio, quello che era conosciuto come carcere Tullianum fu realizzato nel VII secolo a.C. sotto Anco Marzio. Il nome "Tullianum" deriva dalla parola "tullus" che significa pozza d'acqua anche se vi sono versioni che ricollegano il termine agli altri due re di ROma Servio Tullio e Tullio Ostilio. A partire dall'VIII secolo il carcere subì un processo di cristianizzazione e le grotte furono trasformate in cappelle. Il luogo è accessibile previa offerta libera. Secondo i testi cristiani medievali la cella più bassa vide come prigionieri Paolo e Pietro che proprio qui battezzavano gli altri compagni. Grazie a papa Silvestro, nel IV secolo il carcere fu, proprio per l'opera dei patroni della città, consacrata. Narra la leggenda che San Pietro, scendendo verso la grotta inferiore, battè il capo contro una parete lasciando una impronta che dall'anno 1720 + protetta da una grata. Proprio qui, insieme a Paolo, fecero scaturire dal nulla dell'acqua con la quale battezzavano i custodi Processo e Martiniano che furono martirizzati. Successivamente, San Pietro morì sul colle Vaticano, mentre Paolo presso l'attuale abbazia delle Tre Fontane (ci sono tre fontane in corrispondenza dei punti in cui rimbalzo la testa di Paolo).
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