Gli stregoni, o sciamani, delle tribù preistoriche sono i remoti antenati dei maghi moderni. Alcuni rari individui posseggono delle capacità insolite che appaiono sovrumane: il dono della previsione del futuro, per esempio, o l'abilità di conoscere ciò che sta avvenendo a grande distanza, o di entrare volontariamente in trance e di assumere una diversa e impressionante personalità. In ogni caso specifico, tali capacità possono essere genuine oppure abilmente falsificate, o anche, come spesso avviene, è presente una combinazione delle due possibilità. Tali doti distinguono il loro possessore come mago e ogni sorta di fatti meravigliosi gli vengono attribuiti. Lo sciamanismo ancora esiste in Siberia. Nel passato esso influenzò popolazioni dalla Scandinavia all'Indonesia, e in epoca più recente il moderno occultismo molto si è ispirato alle pratiche sciamanistiche degli Indiani dell' America settentrionale. Lo sciamano è uno specialista di tutto ciò che riguarda il sacro, dotato di straordinari poteri. Egli sa entrare in trance, e si crede che in tale stato si separi dal corpo, viaggi fino a luoghi distanti per osservare gli eventi che vi si verificano, e penetri nel mondo degli spiriti. E’ capace di salire fino al cielo e discendere sotto terra. Può fare rinascere la vita in ciò che è morto. Sa levitarsi e volare, e viene visto simultaneamente in luoghi diversi. Conosce il futuro, può rendersi invisibile, e uccidere a distanza. E’ abile nell'arte del guaritore, nella divinazione e conosce profondamente gli animali, le piante e i minerali. Comunica con gli animali e gli uccelli, viene aiutato da spiriti in sembianze animalesche e può trasformarsi egli stesso in tale forma. Conosce i miti e la storia della tribù e il nome e l'occupazione degli dei e degli spiriti. E' un maestro di poesia, di incantesimi e di sortilegi. £ un uomo dotato di potere e molte delle sue caratteristiche risalgono ai santoni e ai maghi del mondo antico. Nel Medio Evo, con lo sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento del bestiame e con il sorgere della civiltà nel Vicino Oriente, la magia venne applicata alla fertilità delle messi e degli armenti degli agricoltori. I re e i sacerdoti ereditarono le funzioni degli stregoni tribali. La crescita delle abilità artigianali specializzate diede a tali attività una sorta di mistica magica. Le capacità degli artigiani e i segreti dei commercianti, negati all'uomo comune, parevano contraddistinguerli come possessori di una conoscenza e di un potere sovrannaturali. I fabbri, in particolare, ottennero una durevole reputazione di pericolosi stregoni. La magia continuò a venire impiegata per la prosperità generale e il bene della comunità. La danza con salti e balzi, per esempio, è una antica forma di magia imitativa destinata a favorire la crescita rigogliosa delle messi e del bestiame, e a indurre uno stato di eccitazione in cui il danzatore si sentiva imbevuto di una forza sovrumana. Un antico inno rivolto a Zeus, scoperto a Creta, invita il dio a «fare balzi» in favore del bestiame e delle messi, delle città e delle navi, dell'osservanza delle leggi, del commercio, della pace e della sicurezza. Il termine indicante il «fare balzi» è un giuoco di parole, in quanto significa sia «balzare» sia «montare» sessualmente una femmina, per renderla gravida. L'inno veniva cantato da giovani uomini che danzavano compiendo balzi e nella loro estasi si identificavano con la forza divina da loro evocata. Le tecniche estatiche non solo accendono l'eccitazione soggettiva ma possono indurre poteri fisici anormali che sembrano sovrannaturali e magici. Le menadi, le donne dedite al culto di Dioniso in Grecia, correvano con furia selvaggia per i colli di notte, indossando maschere e pelli di cerbiatto e coronate d'edera. Alcune tenevano dei serpenti in mano o intrecciati fra le chiome. Danzando, scuotendo la testa e gridando in una frenesia sempre crescente, esse raggiungevano un culmine di abbandono in cui facevano a brani animali vivi, mangiandoli con furia selvaggia. Originariamente, il clima del rito era probabilmente costituito dall'uccisione di un uomo e dal conseguente banchetto cannibalico. La magia ha un doppio volto e la distinzione popolare fra magia bianca e magia nera non è così reale nella osservazione empirica. L'uomo della medicina che lancia una maledizione sul nemico della sua tribù sta operando una magia bianca dal punto di vista della sua gente, ma una magia nera da quello della tribù nemica.
Inoltre la magia non viene praticata solo da chi la professa in modo autorizzato: l'uomo della medicina, il re o il sacerdote. Viene esercitata anche da singoli privati, alcuni dei quali agenti senza licenza, ed è quindi necessaria una protezione da essi. In Mesopotamia, per esempio, i sacerdoti specialisti mettevano in guardia i malati dalle non desiderate attenzioni degli stregoni e degli spiriti malvagi, che spesso prendevano la forma di malattie, e un modo comune di trattare un mago ostile consisteva nel fare una statuetta che lo rappresentava e quindi nel bruciarla. A un livello più sofisticato, la distinzione fra magia bianca e nera diviene una distinzione fra magia legale (spesso non classificata affatto come magia), che è autorizzata dalla tradizione e viene esercitata da persone approvate a scopi pubblici, e magia illegale, che viene condotta privatamente da praticanti privi di licenza a scopo di guadagno personale. Le accuse di stregoneria, e la pratica vera e propria di essa, vengono incoraggiate dall'esistenza di due vie per giungere al potere in una società. «Da un lato, esiste il potere articolato, rigorosamente definito e su cui tutti sono d'accordo (e soprattutto quanti lo esercitano!): l'autorità è presente in persone precise; l'ammirazione e il successo vengono raggiunti mediante canali riconosciuti. In opposizione a questa possono esistere altre forme di influenza meno facili da precisare: il potere non articolato, i fattori disturbanti intangibili della società, i vantaggi imponderabili di certi gruppi, le capacità personali che hanno successo in un modo inaccettabile o difficile da comprendere. Là dove questi due sistemi si sovrappongono dobbiamo aspettarci di trovare lo stregone... Non è, naturalmente, necessario che lo stregone esista, per essere accusato. Gli esseri umani possiedono una riluttanza primitiva e persistente a credere che le cose avvengano per caso e, poiché ogni cosa strana è magica, gli eventi dannosi vengono prontamente attribuiti a una forma maligna di magia. Nel mondo medioevale veniva attribuita alla magia una forza straordinaria sulla natura. Un trattato greco sull'epilessia, La malattia sacra, attribuito in modo incerto al famoso medico Ippocrate (IV secolo a.C.), fa riferimento a maghi che dichiarano di sapere come portare le stelle giù dal cielo, oscurare il sole, far divenire sterile il suolo, e provocare bufere o bel tempo, pioggia o siccità. Esisteva una antica legge romana contro l'uso della magia nel trasferire i raccolti dal campo di un fattore a quello di un altro, e le streghe venivano ancora accusate di fare questo nel diciassettesimo secolo in Europa. A partire dal settimo secolo a.C. il razionalismo greco fece delle incursioni nel territorio della magia cercando delle spiegazioni naturali per quanto era stato precedentemente considerato sovrannaturale. Il mondo romano, però, vide una rinascita dell'interesse verso la magia confrontabile all'attuale revival dell'occulto. Nel calderone dell'Impero romano, le influenze provenienti dall'Oriente, dalla Grecia, e da Roma stessa e dalle culture barbare dell'Europa occidentale e settentrionale si mescolarono e si fusero cosi da formare la tradizione magica occidentale. Questi possono essere quindi considerati i prodromi della Stregoneria sviluppata, perseguitata ed esercitata malgrado le persecuzioni, nel Medio Evo.