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MAGIA & ALCHIMIA

L'oscuro modo di esprimersi degli alchimisti è da sempre oggetto di numerose critiche, persino da parte di alcuni adepti dell'Arte regia, che hanno espresso, in alcuni casi, poco incoraggianti opinioni sui propri metodi di espressione. Chiunque si avventuri in questo campo linguistico-allegorico senza tener conto di ciò incappa inavvertitamente in un caotico sistema di riferimenti, in un groviglio di pseudonimi e simboli indicanti sostanze arcane, dove ogni cosa pare sempre poter significare tutto e il suo contrario, e di fronte a cui non sono di grande aiuto neppure specifici dizionari barocchi o moderni elenchi di sinonimi. Una tale sovrabbondanza di nozioni induce necessariamente alla tentazione di semplificare. In questo senso vanno considerati persino gli autorevoli sforzi interpretativi dello psicanalista svizzero e. G. Jung, il quale ridusse il significato della figura ermafrodita dell'alchimia al suo aspetto interiore. Ma i messaggi dei filosofi ermetici, piuttosto che con le parole, possono essere colti in modo più libero, chiaro ed evidente, per mezzo di un discorso muto, o in assenza di discorso, nelle raffigurazioni dei segreti, o laddove gli enigmi sono rappresentati per immagini. Secondo il motto del rosacrociano Michael Maier, gli alchimisti, con le loro immagini simboliche, intendevano «giungere allo spirito attraverso i sensi». In quest'ottica, nelle prossime pagine, verrà sintetizzato per la prima volta tutto il loro universo di immagini criptiche prendendo spunto da uno dei motivi prediletti della Grande arte, quello dell'ermafrodita, quale incrocio tra richiamo sensuale (Afrodite) e stimolo intellettuale (Hermes). Esso si rivolge alla capacità dell'uomo di cogliere le cose essenziali a livello intuitivo, non alla sua facoltà dialettica, che in generale viene considerata una forza distruttiva. «Ciò che vive secondo la ragione, vive contro lo spirito», scriveva Paracelso. La predilezione per un linguaggio arcano, che si riflette in discorsi oscuri, cifrati e in immagini enigmatiche, ha difeso per Secoli procedimenti di magia giustificati da una ricerca in atto tra “artisti” che dovevano trasmettersi i dettagli delle loro scoperte senza correre il rischio di cadere nelle reti dell’Inquisizione. A questo scopo, Hermes Trismegisto - uno degli anelli principali della catena, insieme a Zoroastro, Pitagora e Platone - avrebbe inventato i simboli alchemici. Il viaggio di disvelamento di questi segreti avverrà nel rispetto della mistica alchemica procedendo dal primo al quarto livelli:



Macrocosmo Microcosmo Opus magnum
Microcosmo



Forma umana divina
Cervello e memoria
Segni
Scrittura e sigilli
Apparizioni
Opus Magnum



Genesi in provetta
Affinazione
La Caduta di Adamo
Caos
Notte Saturnina
Martirio dei Metalli
Risurrezione
Aurora
Luce e Tenebre
Scala
Albero Filosofico
Sefiroth
Ab uno
Fortezza
Enigmi animali
Edipo Chimico
Rugiada
Lavoro delle donne e gioco da bambini
Chimica Vegetale
Serpente
Ritorno
Conijunctio
Androgino
Separatio
Geometria Divina



Turbine e magnete
Ruota
Rosa
Pellegrino


Incisioni della collezione privata "Gabriele Cefalà Diana", testi di Aldo Ciaralli

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