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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

giovedì 8 dicembre 2016

NELLE ANTICHE ROVINE, IL PRESEPE VIVENTE DI CANALE MONTERANO


Un presepe vivente per riportare in vita le rovine di Monterano, trasformandolo in uno dei luoghi più magici d’Italia. L’Associazione Culturale “Nobile Contrada Carraiola”, tra le attività sociali e di promozione del territorio, organizza in occasione delle festività natalizie, domenica 18 dicembre lunedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio, dalle ore 15 alle 19, il presepe vivente in costume medievale alla Riserva naturale di Canale Monterano, a 60 chilometri da Roma. L’evento giunto alla V edizione, è un appuntamento irrinunciabile in occasione di una gita fuori porta.

Il presepe sarà articolato con la ricostruzione scenica del mercato dell'epoca, nella piazza dell' antico borgo di fronte al palazzo Ducale, al Convento di San Bonaventura e alla Fontana del Leone di Gian Lorenzo Bernini, illuminati per l'occasione, dove saranno presenti maniscalchi, mercanti, casari, intrecciatori di vimini, e altri mestieri, con pastori e mandriani che riempiranno gli ampi spazi intorno all'abitato, e dalla scena della natività. Le opere più importanti, che per l’occasione saranno rimesse in funzione, sono state realizzate più tardi nel tempo, tuttavia è proprio tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 che il pianoro vive un momento magico: molto conosciuta la produzione di vino bianco Alicante e rosso, di Olio di Oliva e di farina grazie a un mulino attivo. 

In questo contesto vengono rappresentate molte figure che partecipano alla vita quotidiana del periodo: Arti e Mestieri, Nobili, Cavalieri e il popolo. L'accesso al presepe avverrà con mezzi propri fino alla località “Comularetto”, passando da Montevirginio, dove si arriverà ad un ampio parcheggio. A questo punto il pianoro di Monterano è raggiungibile sia a piedi che con il servizio gratuito del bus navetta. La distanza da percorrere è di circa 1500 metri illuminati con cura per l’occasione. All'interno del presepe verranno offerti ai visitatori i prodotti tipici di Canale come l’olio, il pane storico, il formaggio e il vino. Il giovanissimo presidente Manuele Magagnini, con l’entusiasmo proprio della sua età e fiero di quanto l’associazione sta realizzando dichiara:

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In caso di pioggia, domenica 8 gennaio sarà una possibile data di recupero. Per chi lo desidera, è possibile avvalersi di una guida, rigorosamente in costume d’epoca, per le spiegazioni storiche del sito (a cura dell’Associazione Lympha 3345987964). 
Info: Facebook: contradacarraiola, www.contradacarraiola.it.  

martedì 6 dicembre 2016

ARQUATA VIVA - RICOSTRUIRSI SI PUÒ

Arquata Viva - Ricostruirsi si può! Un progetto di ricostruzione sociale post sisma

Questo progetto nasce dalla nostra presenza concreta accanto alla comunità di Arquata del Tronto a partire da metà ottobre 2016. Abbiamo potuto mettere al servizio le nostre competenze e il nostro sincero desiderio di dare una mano concretamente ed attivamente Il progetto Arquata Viva intende allargare il campo di intervento e nasce per la comunità ma soprattutto CON la comunità. Abbiamo vissuto con loro il passaggio dalla tendopoli a quelle che dovevano essere le sistemazioni provvisorie in attesa delle casette di legno e di una ricostruzione, la paura ad ogni minima vibrazione del terreno ma anche di un tavolo, la difficoltà a dormire in una stanza con la porta chiusa, ma anche la forza, la caparbietà, il coraggio, la volontà di resistere, di non mollare.

E poi il 30 ottobre che per l’opinione pubblica è stata l’ennesima scossa ma per loro no, è stato quello il vero grande terremoto, che ha buttato giù tutto: le case rimaste, l’unico bar che aveva resistito aperto, la Country House che ospitava circa 50 persone che con grande fatica e dignità stavano cercando di ritrovare una nuova forma di normalità.
Il 30 ottobre ad Arquata non ci sono stati morti fisiche ma una morte altrettanto dannosa: quella della speranza, quella dell’anima, quando l’intera popolazione è stata costretta ad evacuare, a lasciare la propria Terra per una sistemazione sicura presso le strutture alberghiere di S. Benedetto del Tronto. Lo sradicamento forzato dalla propria Terra è un dolore inspiegabile a chi non lo vive in prima persona e ci si ritrova sospesi, come una piantina tra le mani in attesa di essere trapiantata.

La ricostruzione diventa una visione lontana, il ritorno “a casa” la grande speranza, la comprensione di quale possa essere il proprio posto nel mondo, la grande incognita che genera il vero senso di smarrimento. Niente più casa, niente più lavoro, niente più faccende da sbrigare nella ordinaria gestione della famiglia, la vita da ospiti forzati in albergo per un tempo realmente indefinito fa impazzire e non si hanno altri argomenti di cui parlare se non il terremoto, l’unica cosa concreta su cui poter discutere in questo momento.

ARQUATA VIVA, RICOSTRUIRSI SI PUÒ è un progetto del GRUPPO DI VOLONTARIATO ORDINE DI MIKAEL di ACCADEMIA MEDIOEVO e vuole fornire strumenti concreti e sostegno reale alle persone affinché possano essere artefici in prima persona del processo di ricostruzione, se non delle case, almeno di loro stessi; sentirsi protagonisti attivi e non solo vittime,  ritrovare la voglia e la forza di reinventarsi la vita, non fra 6 mesi o più, quando dovranno lasciare gli alberghi per la stagione estiva, ma ADESSO, in questo tempo che è uno spazio vuoto in cui o si crea o ci si smarrisce. 

I FONDI VERRANNO IMPIEGATI PER ATTIVARE PROCESSI DI RICOLLOCAZIONE PROFESSIONALE, CONSULENZA E FORMAZIONE PER CHI HA BISOGNO DI REINVENTARSI UN LAVORO

E SOSTEGNO NELLA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI LADDOVE SI RIESCA, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ' A PRODURRE. 

Aiutateci a MANTENERE VIVA ARQUATA DEL TRONTO!!!

Sostieni il progetto!

lunedì 5 dicembre 2016

IL GUSTO ITALIANO NELLA TERRA DI DANTE ALIGHIERI


Ormai è un'istituzione e un'eccellenza enogastronomica conosciuta il tutto il mondo: stiamo parlando dell'Antico Vinaio di Firenze, una enoteca e vineria che negli ultimi anni è diventata il locale più recensito e apprezzato del mondo. All'Antico Vinaio è una tipica osteria a gestione familiare attualmente in mano al giovane imprenditore Tommaso Fedra Mazzanti che sta portando avanti con passione e grande successo la tradizione di famiglia.

Riportiamo dal sito web

Siamo a due passi da piazza Della Signoria e dalla Galleria degli Uffizzi in Via De’ Neri 65/r. Qui si trova una delle vinerie più storiche di tutta la città, "All’Antico Vinaio". Da oltre 25 anni gestito da Tommaso e Daniele Fedra. Una piccola bottega dove vengono servite le nostre Focaccie Ripiene accompagnate da un buon bicchiere di vino (da sceglier tra oltre cento etichette), per un pranzo veloce ma gustoso come dice la tradizione fiorentina dell’arte del Vinaio. Il locale all'interno presenta qualche sgabello mentre all'esterno ha un bancone Self-service con 3-4 etichette di vini che il cliente può scegliere e versarsi da solo. La sera è possibile fare un aperitivo con crostini, polpette e polenta fritta in ambiente familiare e allegro.

Sono stato un paio di anni fa in questo luogo davvero molto particolare: la lunga fila è preludio alla bontà gastronomica. Il miglior consiglio? Farsi consigliare... ma una bella focaccia calda con la sbrisolona è quasi d'obbligo!

Non vi resta che provare questo luogo incantevole in compagnia del proprietario, giovane, gioviale, simpatico e davvero molto appassionato. Nella meravigliosa terra in cui Dante Alighieri incontrava i personaggi che dimoreranno i tre regni dell'aldilà, c'è una locanda fiera e di qualità che, sicuramente, avrebbe avuto in Dante Alighieri un cliente affezionato. Per questo non potevamo affiancarci alle decine di riconoscimenti che il locale ha raccolto da tutto il mondo culinario e non solo.

Benvenuto All'Antico Vinaio, vera Eccellenza Medievale!

Sito webhttp://www.allanticovinaio.com/

lunedì 21 novembre 2016

SECONDO CICLO DI STUDI MEDIEVALI IN PALAZZO BIFFI TOLOMEI

Il sermone, "Speculum Humilitatis", Jean de Gerson, 1462, Bibliothèque Municipale de ValenciennesNUME indice per il 2017 il II CICLO DI STUDI MEDIEVALI IN PALAZZO BIFFI TOLOMEI. Il convegno si struttura in due giornate (il 27 ed il 28 maggio) e si prefigge lo scopo di creare un momento di scambio e arricchimento per i ricercatori medievisti italiani. Non ci sono vincoli per quanto riguarda la partecipazione: nessun limite di età (anche se costituirà titolo preferenziale un'età non superiore ai 35 anni, in linea con la vocazione del gruppo NUME), e nessun titolo di studio obbligatorio (possono inviare la propria proposta studenti universitari, laureandi, laureati, dottorandi, dottori). Alla commissione esaminatrice il compito di selezionare solo i contributi ritenuti di alta qualità e di rilevante interesse scientifico. Quest'anno la commissione sarà composta da:
  
- Frédéric Wittner, giornalista ed editore della rivista "Histoire et Images Médiévales"
- Furio Cappelli, storico dell'arte medievale, rivista "Medioevo"
- Vito Ricci, studioso di storia economica e sociale del Medioevo, Associazione del Centro studi normanno-svevi, Bari
- Roberto Del Monte, storico dell'arte medievale, Università degli studi di Firenze

Il tema è sostanzialmente libero: analizzare il Medioevo (V-XV secolo) in tutte le sue sfaccettature. E' possibile affrontare problemi inerenti storia, filosofia, letteratura, arte, archeologia, paleografia, codicologia, arti minori, cultura materiale e così via. Un raggio d'azione tanto grande può sembrare un azzardo, ma in questo modo il pubblico avrà la possibilità di scoprire temi che spesso vengono lasciati in secondo piano, e gli specialisti di settori diversi potranno mettersi a confronto, scambiandosi dati ed idee, dando vita a collaborazioni interdisciplinari inaspettate. Quest'anno le conferenze saranno finalmente corredate dei relativi Atti del Convegno, che raccoglieranno tutti i contributi dei relatori in un pregiato volume.
La cornice è quella di Firenze, il luogo la sala a pianterreno nel palazzo storico Biffi Tolomei.

27-28 maggio 2017

1 - A seguito del successo della prima iniziativa, NUME (Nuovo Medioevo) organizza per il 2017 il II ciclo di studi medievali in Palazzo Biffi Tolomei.

2 - L'evento si prefigge di dare uno spazio ed una voce agli studiosi medievisti italiani (con particolare attenzione ai giovani ricercatori), fornendo nuova linfa agli studi di settore. Anche quest'anno il tema sarà libero. Si potranno affrontare questioni inerenti gli aspetti più diversi relativi al periodo medievale: storia, filosofia, letteratura, arte, archeologia, cultura materiale e così via.

3 - La due giorni di conferenze (27-28 maggio) avrà luogo presso i locali dell'Associazione Culturale ALMA, via de' Ginori 19 (Firenze), all'interno della residenza storica Biffi Tolomei.

4 - Le proposte di partecipazione dovranno avere formato di abstract e non superare le 300 parole. Dovranno essere inviate, corredate di un CV, entro e non oltre il 15 Gennaio 2017 all'indirizzo di posta elettronica: nume2017@outlook.it.

5 - Le proposte saranno valutate dalla commissione esaminatrice sulla base di qualità, interesse e originalità. Costituirà titolo preferenziale l'età dei candidati non superiore ai 35 anni. Il giudizio della commissione è insindacabile.

6 - Se non verranno raggiunti almeno n. 10 interventi, l'evento sarà annullato o posticipato.

7- Valutati crediti e abstract, la commissione si impegna a comunicare entro il 1 Febbraio 2017 la convocazione per i relatori ritenuti idonei.

8 - Ai relatori sarà chiesto di preparare un intervento orale, corredato di eventuali immagini o video, che non superi i 60 minuti. Contestualmente, sarà chiesto di inviare un paper del loro intervento, della lunghezza non superiore alle 10 cartelle in formato A4, corredato di eventuali immagini, entro il 1 Aprile 2017.

9 - I paper confluiranno negli Atti del Convegno. Ai relatori sarà chiesto di acquistare preventivamente almeno n. 3 copie degli Atti, a prezzo ridotto. Il costo del volume sarà stabilito in base alla quantità di interventi che vi confluiranno, ma non sarà comunque superiore ai 20-30 euro cadauno. I volumi saranno disponibili e consegnati i giorni stessi delle conferenze.

10 - Il calendario degli interventi sarà pubblicato entro il 15 Aprile 2017.
  
11- Le scadenze previste nel presente bando sono insindacabili e dovranno essere rispettate scrupolosamente, pena l'esclusione dal bando.

sabato 12 novembre 2016

CENE MEDIEVALI A SONCINO

De Arte Coquinaria - Cene tra rituali e cultura del Medioevo e Rinascimento. Sabato 19 novembre e 17 dicembre 2016 a partire dalle ore 19.30 presso l’ex convento carmelitano di S.Maria delle Grazie a Soncino CR. Prenotazione obbligatoria entro 3 giorni prima delle date fissate.
Una serata per accendere i vostri sensi assaporando gusti ormai sopiti, ammirando i colori del passato, ascoltando storie d’altri tempi, inspirando aromi lontani, sfiorando frammenti della nostra storia 

PROGRAMMA DELLA SERATA

Dopo una breve visita guidata alla chiesa di Santa Maria delle Grazie (un vero e proprio gioiello del Rinascimento lombardo), i commensali saranno accolti da “madonne” in abiti rinascimentali che laveranno loro le mani, visto che alla mensa ci si doveva avvicinare puri e mondi. L’acqua, usata per questo rito, era spesso aromatizzata con essenza di rosa. Una volta accomodati ai tavoli inizierà la cena con un menù studiato appositamente attraverso ricettari medioevali per gustare sapori e aromi di un tempo. Durante la serata ci sarà la possibilità di avere delucidazioni sui piatti serviti nella cena e sui principali utensili adoperati nel Medioevo. Per questo sarà allestita una tavola imbandita così com'era allora. Ci saranno anche degli spettacoli giullareschi durante la serata.

IL MENU’ TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO

Lo svolgimento del pranzo era concepito in una maniera del tutto diversa da come siamo soliti considerarlo oggi. Nei banchetti importanti c’erano diversi “servizi” successivi, ognuno dei quali si componeva di un insieme di piatti diversi che venivano messi in tavola contemporaneamente. Per aprire lo stomaco veniva servita frutta fresca o insalate. Poi arrivavano i brodetti, di seguito carni arrosto accompagnate da diverse salse. Dopo gli arrosti vi era il momento della pausa costituita da spettacoli musicali o giullareschi durante la quale erano serviti gli entremets: una serie di preparazioni sia dolci che salate. Il pasto riprendeva con carni allo spiedo per poi concludersi con i dessert di formaggi e dolci. Infine in un’altra stanza si mangiavano spezie confettate accompagnate dall’Ippocrasso, un vino dolce e speziato, che favorivano la digestione e purificavano l’alito. E’ obbligatoria la prenotazione entro tre giorni prima alle date prefissate ai seguenti recapiti: Tel. 037483675; info@valledelloglio.it

Il costo a persona è di €. 30,00, € 20.00 per bambini dai 6 ai 14 anni.

IL MENU’

1° servizio (di credenza)
Vino dolce
Salviata e pane rustico con fegatelli alle herbae.
2° servizio
Minestra di zucca con crostini al rosmarino.
Gnocchi di bieta e formaggio fresco in brodo.
3° servizio
Torta di erbe.
4° servizio (entremets)
Caliscioni.
5° servizio
Limonia di pollo e ceci o uova affogate in crema d'uovo (versione
per vegetariani).
6° servizio
Torta in balconata.
Spezie confettate.
Ippocrasso.

giovedì 10 novembre 2016

"LA LEGGENDA NERA DEI TEMPLARI", BARBARA FRALE

Nell'anno 1099 i crociati venuti dall'Occidente conquistano Gerusalemme e fondano un regno cristiano nella Città Santa. Pochi anni dopo il re di Gerusalemme patrocina la formazione di una milizia religiosa, un corpo di combattenti che dovranno difendere i pellegrini in viaggio verso i luoghi santi. E sposta il quartier generale di questo corpo scelto presso il luogo più carismatico di Gerusalemme: le rovine del Tempio del Signore, quello edificato duemila anni prima da re Salomone con l'aiuto del leggendario architetto fenicio Hiram. Circonfuso da un'aura di leggenda sin dalle sue origini, l'ordine dei Templari conosce un'espansione incredibile che lo porta a diventare una vastissima multinazionale finalizzata alla difesa della Terrasanta. I Templari non sono soltanto gloriosi combattenti, sono anche abilissimi banchieri che gestiscono la tesoreria di vari regni cristiani. Il loro successo incrementa la leggenda che li circonda, e quando nel 1307 il re di Francia Filippo IV detto il Bello li accuserà di eresia con l'aiuto dell'Inquisizione, la storia si tingerà di toni oscuri. Sciolto da papa Clemente V nel 1312, l'ordine dei Templari non avrebbe mai smesso di affascinare il mondo e di vivere nella leggenda postuma, rinnovandosi nei secoli in forme diverse, fino alle pagine de "Il codice da Vinci" di Dan Brown. Ma cosa ha permesso a questo mito di non estinguersi, anzi di trarre forza dal trascorrere del tempo accrescendosi di dettagli nuovi?

Barbara Frale, storica del Medioevo ed esperta di documenti antichi, è Ufficiale presso l’Archivio Segreto Vaticano. Ha collaborato con vari quotidiani ed emittenti televisive italiane ed estere per la realizzazione di servizi e documentari storici. Tra le sue più recenti pubblicazioni: La sindone di Gesù Nazareno (Il Mulino 2009); Il principe e il pescatore. Pio XII, il nazismo e la tomba di San Pietro (Mondadori 2011); La lingua segreta degli dei (Mondadori 2012); L’inganno del gran rifiuto. La vera storia di Celestino V, papa dimissionario (UTET 2013); Andare per la Roma dei Templari (Il Mulino 2014); Crimine di Stato. La diffamazione dei Templari (Giunti 2014); La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle (UTET 2016).

mercoledì 9 novembre 2016

"SACRUM UNA PREGHIERA IN MUSICA PER LA PACE UNIVERSALE" 9 DICEMBRE 2016

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Il giorno 9 dicembre 2016 presso la suggestiva Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma a due passi dal Campidoglio, si terrà il secondo concerto di Musica Sacra che ha visto un primo appuntamento quello del 5 novembre dal titolo "SACRUM UNA PREGHIERA IN MUSICA PER LA PACE UNIVERSALE". La rassegna musicale chiude idealmente il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco proprio per invocare una nuova epoca di pace e amore universale. E quale migliore linguaggio della musica? Sotto la guida del Maestro Jacopo Sipari, eseguirà la IX Sinfonia di Ludwig Van Beethoven con l'Orchestra di Stato della Radio e Televisione di Kiev una delle più quotate del mondo. 

L'evento patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura, unitamente a Roma Capitale, Senato della Repubblica Italiana, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Camera dei Deputati, Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, Ambasciata di Polonia, Consiglio Regionale d'Abruzzo, Regione Abruzzo, Consiglio Regionale del Lazio, Fondazione Festival Pucciniano, Fondacion Incanto, Confederazione Lirica Italiana, Comune di Viareggio, Comune di Pescasseroli, Rotary Roma Nord, Rotaract Roma Nord ospiterà molte personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e dello spettacolo. 

La Realtà Aumentata è la principale novità tecnologica dei concerti, grazie a Skylab Studios sarà possibile, grazie ad uno smartphone o un tablet, ottenere contenuti multimediali integrativi.

Data: 9 Dicembre 2016

martedì 8 novembre 2016

TEMPLAR ORDER - LIBRO DI DOMIZIO CIPRIANI

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Domizio Cipriani, Gran Priore del Principato di Monaco dell'Ordo Supremo Militari Templi Hierosolimitani, in questo libro raccoglie le sue ricerche e le sue riflessioni sulla storia e la spiritualità templare, rivissuta nella attualità iniziatica dei nostri giorni, con spirito umanitario e solidarietà sociale.


DOMIZIO CIPRIANI, gran Priore del Principato di Monaco, è cresciuto a Milano fino all'età di 29 anni, ove ha portato avanti l'attività di famiglia nel settore delle costruzioni. Sportivo semiprofessionista, è pilota di auto e moto nell'enduro e nei rally raid, maestro di arti marziali con tre cinture nere in differenti discipline.

È sempre stato attirato dalla ricerca della gnosi e della verità e questo è dovuto anche al peso del nome che porta. A 29 anni si trasferiva nel Principato di Monaco per sviluppare il suo lavoro anche nel campo finanziario, ove fondava delle società con le quali oggi lavora come consulente finanziario internazionale. Nel 2010 ha il grande onore di poter riattivare l'Ordine dei Templari di Montecarlo e viene nominato, per il suo background, Gran Priore Magistrale. Questo incarico gli ha veramente cambiato la vita, dandogli una linea guida universale da poter seguire con fiducia, occupandosi di opere umanitarie e creando un'accademia di studio per poter trasmettere agli altri le conoscenze acquisite, la cosiddetta quarta via. Ha avuto modo di incontrare molti maestri lungo il suo percorso, maturando una notevole esperienza e potendo vivere delle profonde emozioni che lo portano a ringraziare per ogni momento di gioia che vive quotidianamente in armonia con gli universi invisibili attorno a lui. Come descritto nel libro, si è sentito motivato a raccontare queste esperienze per condividerle con tutti gli altri.



"IL MISTERI DELL'ALCHIMIA" NARNI SABATO 3 DICEMBRE 2016

Per ricordare il 257° anniversario della carcerazione di Giuseppe Andrea Lombardini nelle segrete dell’Inquisizione, Narni Sotterranea organizza la conferenza di Valerio Ivo MontanaroI misteri dell’Alchimia - Dalla rinascita del Femminino Sacro ai segreti dell’immortalità”. L'evento si terrà presso l'Auditorium nell'ex chiesa di San Domenico il giorno sabato 3 dicembre alle ore 16,30.

Nascosti nel cuore della civiltà occidentale vi sono simboli che alludono a conoscenze interiori ed esoteriche. Tali simboli sono un ponte tra il mondo della materia e quello dello spirito rappresentando quindi vere e proprie chiavi in grado di aprire le porte dell’immortalità e dell’amore.

Valerio Ivo Montanaro è un profondo conoscitore delle discipline esoteriche e della tradizione iniziatica occidentale. Appassionato entronauta, fa della crescita interiore il suo primo valore e la rende un'esperienza quotidiana. Si è diplomato counselor relazionale ad indirizzo mediacomunicativo presso la scuola di Avalon e da anni svolge attività di counseling e formazione, in particolare prediligendo gli approcci di matrice junghiana. La serata è organizzata in collaborazione con l'associazione "Avalon counseling" e "Media-comunic-azione" di Pescara.

sabato 5 novembre 2016

CONFERENZE SUL MONACHESIMO DAL 22 OTTOBRE AL 25 MARZO 2017

Monastero di Torba, monacheIl Centro Studi Ponzio di Cluny, Associazione per lo studio e la diffusione della Cultura Medievale, propone un ciclo di conferenze sul sempre affascinante mondo del Monachesimo da cui deriva quello sviluppo culturale che ha costituito la base culturale dell'Europa Unita. Le conferenze si tengono presso l’Istituto Scalabrini di Bassano del Grappa (Vi) con inizio alle ore 17.30. 

M. Ferrero, 22 ottobre 2016    
Le origini. Monaci e società nel mondo tardo antico
La nascita del fenomeno monastico, manifestazione principe della religiosità medievale, affonda le radici nella costante ricerca dell'uomo del contatto con la Divinità. A partire dai primi secoli dell'era cristiana questa ricerca sfocia in fenomeni, individuali prima e collettivi poi, profondamente intrisi di spiritualità, ma legati a doppio filo con la mutazione di una società in grande fermento. A queste radici si cercherà di rendere conto nel corso del primo appuntamento del XIX ciclo di conferenze del Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.
    
L. Canepari, 5 novembre 2016
Inghilterra e Irlanda: il monachesimo dal centro alla periferia d’Europa
    
F. Gasparini, 19 novembre 2016
S. Benedetto: la Regola e le fonti
    
G. Comiati, 3 dicembre 2016
Alle porte del paradiso. Testo e contesto dell’ufficio monastico antico
    
A. Chemin, 17 dicembre 2016
Aspetti di teologia monastica
    
S. Caldano, 14 gennaio 2017
Le origini dell’architettura cristiana in Italia

S. Ferrari, 28 gennaio 2017
Il monachesimo femminile: origini, sviluppo e spazi di culto
    
E. Percivaldi, 11 febbraio 2017
Monaci e potere politico: il monachesimo tra Longobardi e Franchi
    
M. Ferrero, 25 febbraio 2017
Monasteri e territorio: l’esempio della Novalesa
    
A. Puglia, 11 marzo 2017
Scrivere nei monasteri: scriptoria e circolazione libraria nell’Europa carolingia
    
G. Andenna, 25 marzo 2017
Il monachesimo in epoca carolingia: la riforma di Benedetto d’Aniane

Le conferenze si tengono presso l’Istituto Scalabrini di Bassano del Grappa (Vi), con inizio alle ore 17.30. È  prevista una quota di iscrizione.
0444 180 1049 (Marco Ferrero)

mercoledì 2 novembre 2016

LE RUNE - IL LINGUAGGIO DEGLI DEI




Martedì 22 novembre dalle ore 18:30 alle ore 22:00 presso la sede dell'Accademia Medioevo a via delle Selve 26 a Lanuvio. Saperi e Sapori si fondono nel ciclo di appuntamenti dal titolo "Lectio et Convivium" (Conferenza e Cena) presso IL RIFUGIO DEI CAVALIERI a Lanuvio. In questo primo appuntamento potrete conoscere ed esplorare il mitico mondo delle RUNE e gustare dei cibi dal sapore antico, in un ambiente accogliente e suggestivo. La tradizione scandinava attribuisce ad Odino il dominio delle rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza. Il mito della "scoperta" delle rune da parte del dio viene riferito in una strofa del poema eddico Hávamál.

Nel corso di questa prima conferenza scoprirete cosa sono le rune, da dove arrivano e quale la loro funzione sociale e magica, per gli antichi popoli del Nord. Dopo il Convivium (piccola cena medievale) per chi lo desidera prosegue il confronto e approfondimento sul tema.

Incontro condotto dal dott. Daniele Bellucci
Presidente di Accademia Medioevo

CONTRIBUTO PROMOZIONALE PER LA SERATA INAUGURALE (cena inclusa): € € 15,00

Prenotazione obbligatoria - Posti limitati
Info e prenotazione: 069399904 - 3924442580

Visita la pagina del RIFUGIO DEI CAVALIERI

lunedì 31 ottobre 2016

IL MEDIOEVO PER DIFENDERE LA CULTURA DELL'OCCIDENTE

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Le immagini dei gioielli medievali distrutti dalle scosse di terremoto dal 24 agosto in poi rimbalzano su blog, siti web, e agenzie stampa in tutto il mondo. In Oriente, così come in Europa e negli Usa viene mostrato un grande interesse per i nostri gioielli che piano piano stanno scomparendo. D'altronde il Washington Post non le manda a dire titolando "Siti medievali in Italia si sbriciolano dopo l'ultimo terremoto" inserendo sul proprio sito photogalleries con i danni immensi provocati dai terremoti a partire da quello di Amatrice per arrivare alla Basilica di San Benedetto da Norcia che difficilmente potrà tornare ad essere quello che era solamente pochi giorni fa. Le principali agenzie stampa del mondo hanno mostrato grande interesse a ciò che è accaduto nel centro d'Italia con un riferimento particolare al nostro patrimonio culturale ed artistico dal forte sapore medievale che è stato messo duramente alla prova da Madre Natura. E altrettanto sgomento creano le immagini di Castelluccio di Norcia uno dei borghi più belli d'Italia che attira ogni anno turisti da ogni parte del mondo rasa quasi completamente al suolo con gli abitanti che possono lasciare la zona solamente grazie agli elicotteri dei Vigili del Fuoco.


Autorevole è l'intervento del'antropologo Marc Augé secondo il quale "Le figure dell'Italia centrale che hanno fatto la storia del cristianesimo tra la fine del primo e l'inizio del secondo millennio sono riuscite a segnare in profondità i caratteri di quella che noi chiamiamo cultura occidentale. Per questo salvaguardare i borghi medievali occidentali è particolarmente importante oggi, quando la Brexit costringe l'Europa a guardarsi allo specchio e a realizzare un piano per ricostruire la sua fisionomia politica e culturale" (Fonte: Repubblica.it)

domenica 30 ottobre 2016

+++TERREMOTO CENTRO ITALIA: CROLLA LA BASILICA DI SAN BENEDETTO A NORCIA+++

La devastante scossa sismica che ha colpito il centro Italia alle ore 7:40 del 30 ottobre ha mietuto altre vittime: questa volta sembra non ci siano esseri umani (fortunatamente) tra le macerie ma le vittima indiscussa è il patrimonio artistico, culturale e turistico della zona. È crollata la Basilica di San Benedetto a Norcia insieme alla Cattedrale che dista a pochi metri. 
Dopo la scossa di Amatrice di fine agosto e dopo le recenti che hanno minato duramente il patrimonio culturale della zona, ancora una volta il centro Italia è scossa dalla potenza della Terra che, sembra, volerci presentare il conto per millenni di sfruttamento selvaggio. A corollario di questa mattina drammatica si registra il crollo della Torre Civica di Amatrice che fino a due ore fa era ancora in piedi con l'orologio fermo alle ore 3.36 del 24 agosto. A SkyTG24 "Il patrimonio è pienamente crollato: vedere tutto ciò che circonda la piazza di San Benedetto da Norcia è veramente Terribile. Grazie a Dio non abbiamo notizie di feriti anche perchè le scosse precedenti da un lato avevano portato i sindaci a mettere in sicurezza i centri storici, dal'altro lato molte persone erano ancora fuori. Questa prudenza ha salvato molte persone".

Il centro Italia sta perdendo piccoli grandi gioielli culturali vere e proprie fonti di sostentamento per una popolazione che vive di turismo praticamente tutto l'anno. La scossa di 6.5 è stata avvertita anche a Roma, a Bolzano e Savona: le scosse di assestamento che stanno avvenendo in queste ore stanno portando a crolli continui in tutte le zone precedentemente colpite. 

Sguardo Sul Medioevo è vicina alle popolazioni colpite dal Sisma di oggi così come lo è stato per quelle di Amatrice dato che, chi vi scrive, ha origine proprio in una di quelle piccole frazioni poste a pochissimi chilometri da quei meravigliosi luoghi.

venerdì 28 ottobre 2016

LE 10 ARMI MEDIEVALI PIÙ DISTRUTTIVE

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Gli amanti della storia, degli antichi armamenti e i collezionisti non avranno di che stupirsi di fronte alle dieci armi medievali più distruttive. Già perché per quanto la tecnologia abbia portato alla creazione di armi sempre più sofisticate, già nel Medioevo armi estremamente pericolose e dall'accuratezza ingegneristica, venivano impiegate in battaglia.

La top ten delle armi pericolose

Reperibili nei musei e facilmente accessibili in sofisticate riproduzioni in vendita nelle armerie online i non esperti del settore avranno difficoltà ad immaginare di cosa si parla quando si dice "armi medievali", perché questa categoria contiene un’enorme varietà di arnesi di differenti dimensioni e ordine di pericolosità. Di seguito si riportano quelle che potrebbero essere considerate le dieci armi più distruttive.

• Spada dentellata: la spada è sicuramente una delle tipologie di arma più antiche e diffuse presso tutti i popoli. Essa rientra nella categoria delle armi bianche ovvero tutte quelle armi che feriscono per mezzo di punta (pugnali e baionette), lama (spade e sciabole), forme contundenti (martelli e arieti); quelle che lanciano oggetti (catapulte) e difendono (scudi). Questa spada in particolare presentava una lama dentellata su entrambi i lati per permettere di arrestare le spade degli avversari e con un semplice colpo del polso si era grado di ferire brutalmente a morte l’avversario.

• Pugnale da duello con lama a seste: il pugnale è un’arma bianca usata nei duelli. Questo pugnale in particolare era dotato di due lame extra che scattavano non appena veniva premuto un pulsante;

• Il mazzafrusto: questa arma era formata da un bastone cui era legata una catena corta con una palla di ferro chiodata all'estremità. Catalogata come bianca, questa era un’arma dalle origini contadine, che poteva essere legata alla mano del cavaliere o alla sella del cavallo in modo che la cavalcata stessa la facesse roteare;

• Trabucco: questa era una macchina d’assedio di enormi dimensioni ed era in grado di lanciare oggetti oltre mezzo miglio, era una forma di catapulta estremamente potente;

• Arbalesta: Più grande di una balestra, questa arma era dotata di un corpo d’acciaio di forza maggiore. Le arbaleste più potenti presentavano una piccola carrucola per il caricamento sprigionando grande potenza ed arrivavano ad essere precise fino a 900 metri di distanza;

• Tribolo: detto anche piede di corvo, questa arma era costituita da una specie di chiodo metallico a tre o quattro punte, di cui una sempre rivolta verso l’alto e le altre a fare da basamento. Veniva usato per arrestare l’avanzata della cavalleria nemica;

• Colubrina: dispositivo bellico chiamato anche volgarmente cannone a mano che veniva usato dai cavalieri come una sorta di fucile;

• Arco lungo: spesso lungo fino a due metri, questo speciale arco richiedeva una straordinaria forza per tendere il filo, ma permetteva di lanciare più frecce in una sola volta;

• Spadone: questo particolare tipo di spada era usata dai cavalieri e dalla cavalleria e poteva senza sforzo tagliare via gli arti al nemico;

• Martello d’armi: antica arma bianca da botta sviluppata partendo dal modello del primitivo martello da guerra. Alla fine del XV secolo aveva manico lungo e rinforzato, testa di martello da un lato e "penna" a becco di corvo dall'altro. 

Armi potenti, terrificanti, alcune delle quali si fa fatica a pensare che siano stato partorite da una mente umana per via del loro potenziale distruttivo. E non erano le uniche, perché durante il medioevo fu vasta la produzione di armi di ogni tipo, con lo scopo di infliggere più danni possibili al nemico. Se siete alla ricerca di un modello in particolare, la suddivisione in  categorie, presente nel sito di un’armeria online, può essere di grande aiuto per trovarlo in maniera semplice e rapida. 

BREVE STORIA DEI TERREMOTI A ROMA


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Tutti i romani avranno sentito sicuramente la seguente affermazione: "A Roma non ci sono terremoti perchè sotto è vuota". Non è così semplice. Roma ha un livello di sismicità davvero molto basso ma la totale mancanza di manutenzione dei monumenti oltre ad una costruzione scellerata nel corso degli anni, pongono la città in posizione di forte vulnerabilità in caso di una scossa che possa avere un epicentro anche a pochi chilometri dalla città. Sono cinque i terremoti che hanno colpito in maniera pesante Roma.

Anno Domini 443

Si narra che nel 443 la città venne colpita da un terremoto che danneggiò la zona del Teatro di Pompeo. Contestualmente crollò una parte della navata maggiore di San Paolo fuori le mura. L'evento fu ricordato dai "Vindobonenses Posteriores" e "Historia Romana". 

Anno Domini 484 (o escondo alcuni fonti 508)

Nel Colosseo troviamo un'epigrafe che racconta di restauri alla struttura a seguito proprio di uno spaventoso terremoto. I lavori furono voluti dal prefetto Deciu Marius che si occupò personalmente delle spese. 

Anno Domini 801

Gli "Annales" di Eginardo ci raccontano di un terremoto avvenuto il 25 aprile dell'801 mentre Carlo Magno era a Spoleto. Di questo terremoto ne parla anche il Liber Pontificali nella vita di papa Leone III «Nella nona indizione, a causa dei nostri peccati, avvenne improvvisamente un terremoto il 30 aprile, la chiesa di S. Paolo Apostolo fu scossa dal terremoto e i suoi tetti crollarono. Il grande ed illustre pontefice vedendo ciò ebbe grande dolore e prese a lamentarsi sia per le suppellettili d'argento, sia per le altre suppellettili che nella chiesa andarono distrutte o rovinate. Ma con l'aiuto e la protezione del Signore, il pontefice, impegnandosi con tutte le sue forze, restaurò la chiesa come si trovava fin dai tempi antichi, rafforzandola grandemente, e ne migliorò l'aspetto decorando con marmo sia il presbiterio che la chiesa e rinnovando i suoi portici.»

Anno Domini 1349

Quello del 1349 è il terremoto più importante per Roma: il sisma che colpì la città il 9 settembre fu molto forte tanto che interessò anche Perugia e Benevento. Secondo Matteo Villani (sec. XIV) «[i terremoti] feciono cadere il campanile della chiesa grande di San Pagolo, con parte della nobile torre delle Milizie, e la torre del Conte, lasciando in molte parti di Roma memoria delle sue rovine». Anche Petrarca, che i trovava a Roma in occaione del Giubileo del 13, affermò che «Roma è stata scossa da un insolito tremore, tanto gravemente che dalla sua fondazione, che risale a oltre duemila anni fa, non è mai accaduto nulla di simile. Caddero gli antichi edifici trascurati dai cittadini ammirati dai pellegrini, quella torre, unica al mondo, che era detta del conte, aperta da grandi fenditure si è spezzata ed ora guarda come mutilata il proprio capo, onore della superba cima sparsa al suolo; inoltre, benché non manchino le prove dell'ira celeste, buona parte di molte chiese e anzitutto di quella dedicata all'apostolo Paolo è caduta a terra la sommità di quella Lateranense è stata abbattuta, tutto ciò rattrista con gelido orrore l'ardore del giubileo».

Segnaliamo l'interessante link http://www.medioevo.roma.it/

giovedì 27 ottobre 2016

IL GUFO E LA CIVETTA NEL MEDIOEVO


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Diciamo la verità: chi pensa al gufo pensa ad Anacleto, il "gufo altamente istruito" di disneyana memoria. In realtà la connotazione che gli autori del capolavoro cinematografico per eccellenza danno al simpatico e scorbutico pennuto non è così lontana dalla visione che aveva il gufo durante il Medioevo. Il solo fatto che è un animale che ama girovagare di notte gli conferiva un'aurea misteriosa e magica allo stesso momento. Fin dalla notte dei tempi i gufi e le civette sono stati visti come forieri di cattiva sorte tanto che, ancora oggi, le loro immagini, i loro versi e i loro comportamenti danno adito a superstizioni e credenzeSe il gufo anziano rappresentava la saggezza, la civetta spaventava per il suo verso del tutto particolare porterebbe cattiva sorte. Dal Medioevo ci arriva una leggenda: si narra che la casa "puntata" dalla civetta sarebbe diventata luogo di sciagure. In realtà l'unico modo per illuminare la propria casa era l'utilizzo di candele o lumini che attiravano zanzare e altri insetti che diventavano prede facili per le civette. Poteva capitare che la candela rimaneva accesa come veglia ad un moribondo per questo l'avvicinarsi del rapace non era visto di buon occhio. 

Anche il gufo, tuttavia, era identificato con la iattura dato che era l'animale in cui si trasformava il demonio che entrava nelle stanze delle donne, non a caso il diavolo era descritto come un essere dalla grande testa e dalle lunghe braccia. Dopo aver consumato l'amplesso, il gufo rapiva per poi riportarle a casa lasciando segni sul corpo.

domenica 23 ottobre 2016

A TERLIZZI IN COMPAGNIA DELLE STREGHE


Per la Notte delle Streghe 2016 Terlizzi torna nel Medioevo con un'edizione speciale di "Notti Medievali" interamente dedicata alla "Notte delle Streghe e l'Inquisizione Medievale". La città pugliese rivivrà per due giorni il vero Medioevo e il turista si troverà a camminare per le vie di Terlizzi in compagnia di eretici, lebbrosi, giullari e delinquenti senza riuscire ad evitare neanche le streghe che si nasconderanno nei meandri dei vicoli cittadini. L'evento, organizzato da Torre Normanna con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo con la collaborazione del'impresa di Michele Amendolagine, avrà anche una componente didattica dedicata alle scuole primarie e secondario di primo e Secondo grado che, fin dalla mattina del 29 ottobre, avranno la possibilità di scoprire la Terlizzi Segreta con visite nei luoghi più misterioso e non accessibili. 

L'atmosfera sarà ulteriormente impreziosita con dall'apertura di vecchie botteghe artigianali e taverne dove i potranno consumare pietanze, vini e birre dalla forte connotazione medievale. Da non perdere è il pranzo preso il ristorante "Il Vicolo" il 3 ottobre dove sarà possibile assistere allo spettacolo "A pranzo con streghe, eretici ed inquisitori".

L'evento è gratuito

Info e aggiornamenti:

A Terlizzi torna in scena il medioevo con "La Notte delle streghe e l'Inquisizione medievale" 29 e 30 ottobre 2016
pagine FB "Notti Medievali" e "Torre Normanna", 

A Terlizzi torna in scena il medioevo con "La Notte delle streghe e l'Inquisizione medievale" 29 e 30 ottobre 2016

PROGRAMMA EVENTO

SABATO 29 OTTOBRE
19.30 APERTURA PERCORSO MEDIEVALE (ingresso via de Napoli - nei pressi della torre normanna)
Entrando nel borgo antico da via de Napoli  incontrerete bestemmiatori, condannati, candelari, osti, meretrici, lebbrosi, giocatori d'azzardo, eretici, streghe ed inquisitori.
In ogni vicolo e piazzetta non vi resta che ascoltarne la storia per scoprire  la loro vita immorale...
19.45 SFERE e SPADE MAGICHE - spettacolo di giocoleria
20.15 PROCESSO ALL'ERETICO, IL CATARO - performance teatrale
20.50 LA SPADA IN GOLA - spettacolo acrobatico
21.30 PROCESSO ALLA STREGA ELISA MALANOTTE - performance teatrale
22.15 I SERPENTI DEL DIAVOLO - spettacolo con serpenti
22.45 LE CATENE DI LUNA ROSSI - spettacolo con bolas infuocate
23.30 CHIUSURA PERCORSO MEDIEVALE

DOMENICA 30 OTTOBRE

13.00 A PRANZO CON STREGHE, ERETICI ED INQUISITORI - pranzo medievale con spettacolo (c/o il Vicolo Ristorante) posti limitati

DOMENICA 30 OTTOBRE

18.30 APERTURA PERCORSO MEDIEVALE (ingresso via de Napoli - nei pressi della torre normanna)
Entrando nel borgo antico da via de Napoli  incontrerete bestemmiatori, condannati, candelari, osti, meretrici, lebbrosi, giocatori d'azzardo, eretici, streghe ed inquisitori.
In ogni vicolo e piazzetta non vi resta che ascoltarne la storia per scoprire  la loro vita immorale...
19.00 SFERE e SPADE MAGICHE - spettacolo di giocoleria
19.40 PROCESSO ALLA STREGA CATERINA - performance teatrale
20.15 LA SPADA IN GOLA - spettacolo acrobatico
20.45 PROCESSO ALL'ERETICO, IL VALDESE  - performance teatrale
21.30 I SERPENTI DEL DIAVOLO - spettacolo con serpenti
22.00 LE CATENE DI LUNA ROSSI - spettacolo con bolas infuocate
22.30 CHIUSURA PERCORSO e arrivederci alla II EDIZIONE DEL PRESEPE MEDIEVALE... DICEMBRE 2016
*Spettacoli in via Galliani - "piazzetta della Difesa"

Direzione artistica: Michele Amendolagine
Performance teatrali: regia di Gianluca delle Fontane
Artisti: I Giullari di Davide Rossi
Staff: Mariateresa Foscolo, Daniela Confetti, Pietro Pardini, Lidia Pedone
Costumista: Concetta Pagano
Trucco scenico: Clezia Tota
Personaggi: a.p.s. Torre Normanna “

RECENSIONE: "I DIARI DI FEDERICO II" - VOLUME PRIMO

Il primo libro de "I diari di Federico II" dal titolo "Tutto quello che non ricordo" ideato e progettato da Sal Modugno e che Sguardo Sul Medioevo sosterrà anche nelle prossime uscite, scorre via in maniera delicata. Parliamo di un diario in cui l'imperatore Federico II parla in prima persona descrivendo con dovizia di particolari personaggi, fatti e sensazioni. Molto interessanti sono le descrizioni caricaturali dei personaggi come il caso di Francesco Guglielmo precettore del giovane imperatore di cui ne descrive la particolarità della sua folta barba ("forse ci teneva dei libri"), come altrettanto simpatiche ed ironiche sono le descrizioni del papa, di Marcovaldo e di Diopoldo di Acerra ("un uomo tosto, guerriero e stratega il cui nome sembra una bestemmia"). Di grande impatto e non invasive sono le illustrazioni davvero di grande qualità la cui presenza rappresenta un corredo ideale al testo. La sceneggiatura è fresca, non ci sono fronzoli letterari e soprattutto ha uno stile decisamente ironico. Mezz'ora passata in allegria in compagnia di Federico II che in questo primo numero vuole raccontarci i primi anni della sua vita da giovane predestinato in compagnia di personaggi, complotti e fatti che, ancora oggi, sono ammantati nella leggenda. 

Non ci resta che attendere il Secondo Volume che uscirà a Dicembre!

Titolo dell'Opera: I diari di Federico II
Autore: Sal Modugno
Editore: Quorum Edizioni
Uscite: Bimestrali
Costo: 5 euro

Sinossi dell'opera

Un inedito e irriverente Federico II ripercorre la propria esistenza attraverso cinque ironici diari redatti nei suoi ultimi giorni da imperatore. Accompagnate da originali illustrazioni dal taglio fumettistico, queste pagine autobiografiche presentano, con uno stile umoristico e moderna, la vita di una delle più importanti figure del Medioevo italiano.


sabato 22 ottobre 2016

"I DIARI DI FEDERICO II" OPERA FUMETTISTICA DI SAL MODUGNO



Sguardo Sul Medioevo si fa promotore e sostenitore del progetto del giovane fumettista e illustratore pugliese Salvatore Modugno, in arte Sal Modugno, il quale ha deciso di investire nel Medioevo con una storia a puntate dal titolo "I diari di Federico II" editi da Quorum Edizioni che ha previsto un totale di cinque uscite con cadenze bimestrale.

I fascicoli raccontano, in prima persona, gli ultimi giorni della vita di Federico II una delle figure più importanti del Medioevo seguendo uno stile fortemente ironico con l'ausilio di deliziose illustrazioni che hanno consentito a Sal di rendere più moderna la figura leggendaria dell'Imperatore. 

Sguardo Sul Medioevo segnalerà e recensirà le singole uscite dato che, fin dalla sua fondazione, ha mostrato grande attenzione alle realtà indipendenti che si affacciano sul Medioevo anche con un spirito fortemente innovativo.

Titolo dell'Opera: I diari di Federico II
Autore: Sal Modugno
Editore: Quorum Edizioni
Uscite: Bimestrali
Costo: 5 euro

Sinossi dell'opera

Un inedito e irriverente Federico II ripercorre la propria esistenza attraverso cinque ironici diari redatti nei suoi ultimi giorni da imperatore. Accompagnate da originali illustrazioni dal taglio fumettistico, queste pagine autobiografiche presentano, con uno stile umoristico e moderna, la vita di una delle più importanti figure del Medioevo italiano.

giovedì 20 ottobre 2016

CROSTATA DI ZUCCA



Siamo davvero molto vicini all'autunno e mancano pochi giorni alla notte delle streghe per eccellenza: Halloween. Nonostante la tradizione affianchi la zucca al mondo americano, in realtà ne veniva fatto un uso importante anche in Europa in tempi passati e, ovviamente, anche nel nostro amato Medioevo. Non a casa il libro Liber de arte coquinaria del Maestro Martino da Como propone una ricetta molto interessante, una deliziosa torta di zucca o per meglio dire una crostata che, durante il Medioevo, erano prodotti creati dai pasticceri che potevano avere sempre pronto un forno.

Ingredienti per la pasta brisè

250 g farina debole
125 g acqua
125 g burro
4 g di sale

Ingredienti per il ripieno

500 g zucca
250 ml latte
200 g formaggio fresco morbido (io ho utilizzato la giuncata)
150 g burro
90 g zucchero di canna
40 g parmigiano grattugiato
3 uova
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
sale

Per rifinire
cucchiaio di zucchero di canna
cucchiaio di acqua di rose

Il primo passo è preparare la pasta brisè e farla riposare per un paio d'ore nel nostro frigorifero. Procediamo ad occuparci della zucca facendola a pezzi e per poi metterla nel latte per venti minuti facendo cuocere il tutto. Nel frattempo mescoliamo formaggio e burro aggiungendo parmigiano, zucchero, uova, spezie. Aggiungiamo il tutto alla zucca cotta nel latte e frullata.

Prendiamo il composto della pasta brisè che abbiamo precedentemente lasciato nel frigorifero. Stendiamo il composto in una teglia, versiamo il composto e cuociamo nel forno a 220° per venti minuti. Ovviamente, non buttiamo nulla, pertanto prendiamo la pasta rimasta in eccesso e creiamo le strisce tipiche delle crostate che copriranno il nostro delizioso dolce. Tiriamo fuori il dolce e poniamo le strisce appena fatte e riponiamo il tutto in forno alla medesima temperatura per quaranta minuti. 

LA CISTERNA BASILICA DI ISTANBUL

La Cisterna Basilica è la più importante e grande cisterna sotterranea di Istanbul. Fu costruita per volere dell'imperatore Giustiniano I durante il periodo che per l'Impero Romano d'Oriente rappresentò l'apice assoluto. La Cisterna Basilica consta di dodici file di colonne alte ben otto metri che insistono su un'are di 140 metri per 70 metri. I capitelli sono per lo più in stile ionico e corinzio ma ci sono anche colonne doriche e altre non decorate. Le colonne furono costruite con materiali riciclati come testimoniano due teste di Medusa che provenivano con ogni probabilità da un arco nel foro di Costantino e che costituiscono la base a due colonne che sostengono la volta. La Cisterna Basilica veniva alimentata da un acquedotto che portava acqua fino alla Foresta di Belgrado divenendo a pieno titolo uno degli acquedotti più lunghi. La Cisterna fu ristrutturata nel 1985 e resa nuovamente agibile al pubblico nel 1987. Ancora oggi la Cisterna Basilica è in ottimo stato di conservazione tanto che è possibile anche notare la presenza di alcune specie di pesci. 

mercoledì 19 ottobre 2016

DIECI LUOGHI COMUNI SUL MEDIOEVO

Sul Medioevo se ne dicono di tante: ormai è nel linguaggio (ignorante) comune dire "il Medioevo è stato un periodo di ignoranza, grettezza e violenza". Questo a causa della cultura illuministica che non solo ha goduto di un'invenzione medievale (la stampa) per diffondere il proprio pensiero ma ha inculcato delle convinzioni che sono totalmente contrarie ai propri principi di rigore e ricerca scientifica. Leggiamo insieme quali sono i 10 luoghi comuni sul Medioevo che la storia ha sfatato.

1. "Medioevo età buia" No! Nonostante furono gli inglesi a dare per prima la definizione di "periodo oscuro" riferito al Medioevo, l'Età di Mezzo è stato senza dubbio uno dei periodi più rigogliosi della storia: certo, ci sono state torture, carestie, battaglie e nefandezze di ogni tipo, ma basta girare lo sguardo e troviamo il campanile di Giotto, la Divina Commedia di Dante, le opere di Boccaccio, cattedrali e altre meraviglie!

2. "Nel Medioevo credevano che la Terra fosse piatta". Nel Medioevo nacque la consapevolezza che la terra fosse tonda: concetto in realtà già particolarmente diffuso in Grecia. Sul testo Tractatus de Sphaera già era possibile leggere i calcoli che dimostravano inequivocabilmente la vera forma della terra, confermata poi dalle navigazioni di Magellano.

3. "Lo Ius Primae Noctis è una vergogna medievale" È diffusa la leggenda che il signore del villaggio doveva godere delle grazie della neosposa passando con lei la prima notte di nozze. Quello che è passato alla storia come "ius primae noctis" era in realtà una tassa che doveva essere versata da chi comandava sul territorio in cambio della possibilità di contrarre matrimonio. Ah...anche le cinture di castità non esistevano!

4. "Nel Medioevo c'era la tortura!" Si, ma non era così diffusa come nel "luminoso" Rinascimento. Non a caso Innocenzo III nel 1215 decise che le confessioni estorte mediante tortura iniziarono ad essere fortemente screditate preferendo un regolare processo.

5. "Nel Medioevo si cacciavano le streghe!". Falso come una banconota da mille euro. La caccia alle streghe iniziò si nel Medioevo ma praticamente alla fine del periodo stesso per raggiungere l'apice nel '600 e nel '700 sulla base di testi come il Malleus Maleficarum che è datato 1487. Nel Medioevo fu data una caccia senza pietà agli eretici, ma la caccia alle streghe è decisamente post-medievale.

6. "Le gente del Medioevo era sporca". È vero che non ci lavava tutti i giorni ma una "vasca" era sempre presente negli appartamenti. I bagni termali erano un luogo per altolocati, mentre il popolo poteva trovare refrigerio e si poteva lavare nei fiumi. Anche il lavaggio delle mani prime dei pasti era una pratica diffusa così come era di prassi cambiarsi la biancheria con una certa frequenza.

7. "Le strade erano sporche". Non sempre è vero. Naturalmente le strade medievali non avevano i cassonetti della spazzatura ogni cinquanta metri ma, nel corso dei tempi, si sono create rete di fognature e sistemi di spurgo in grado di rendere più gradevole l'aria della città. A Marsiglia, ad esempio, un'ordinanza obbligava i cittadini a tenere pulita la zona antistante la propria casa.

8. "Il Medioevo è il periodo dell'ignoranza". Altra falsità. Quando furono aperte le prime università ad esempio? Addirittura l'istruzione era totalmente gratuita se il ragazzo non aveva sufficienti mezzi per mantenersi gli studi. Nelle scuole, che si trovavano spesso vicino le chiese, si gettarono le basi di quel pensiero scientifico successivamente cavalcato da personaggi quali Galileo Galilei.

9. "La medicina era solo superstizione". Non è vero assolutamente. Ovviamente alcune diagnosi tiravano in ballo fasi lunari, strane congiunzioni astrologiche o il supporto di "farmaci" un po' particolari: tuttavia vi era un corpus di norme notevole da studiare e imparare e si voleva affrontare la "pratica medica" con cognizione di causa. Ancora oggi ci curiamo lievi stati di malessere con camomilla o altre piante proprio sulla base di esperienza e studi dell'antichità.

10. "Si moriva giovani". "Nel mezzo del cammin di nostra vita" recitava Dante affermando proprio che a 35 anni iniziò il suo viaggio all'Inferno. Questo testimonia come la credenza che nel Medioevo si morisse giovanissimi è una bufala: ovviamente i tassi di mortalità erano diversi da quelli odierni,  non c'erano medicine, spesso si moriva per un banale virus o un'influenza ma era facile trovare persone che vivevano anche 60/70 anni.

martedì 18 ottobre 2016

COME SI SMALTIVANO I RIFIUTI NEL MEDIOEVO?

Negli ultimi anni si fa un gran parlare di raccolta differenziata dei rifiuti: vi siete mai chiesti come si smaltivano durante il Medioevo? Ebbene si, le città medievali erano sovente maleodoranti e questo comportava una alta possibilità di incorrere in malattie a larga diffusione. I rifiuti del mondo medievale erano diversi da quelli del mondo consumista degli ultimi decenni: non c'era plastica, niente sostanze chimiche o radioattive. 

Come si riciclavano gli scarti nel Medioevo?

Il cibo, naturalmente, veniva riciclato dagli scarti delle preparazioni casalinghe: ecco perché si dice, ad esempio, che la nostra cucina è "povera" proprio perché fin da tempi remoti siamo stati in grado di trasformare avanzi di cibo in piatti da gourmet. Il problema delle città erano non solo gli scarti delle lavorazioni del cibo ma anche gli escrementi degli animali e quelli umani dato che non c'era, ovviamente, un'urbanizzazione massiccia e organizzata come quella delle città attuali. 

Anche la struttura delle case non favoriva un corretto smaltimento degli scarti; gli appartamenti erano molto piccoli e anche i bagni erano provvisti solamente di una buca che versava le deiezioni direttamente nel canale, in unfossato o in un grande contenitore. Questo se si era fortunati, altrimenti si versavano i propri "scarti" direttamente per strada. Chi si occupava, poi, della pulizia delle strade? Ovviamente non c'erano i netturbini di oggi o aziende municipalizzate che si occupassero di mantenere decorose le strade: per questo ci si affidava alla pioggia o agli animali. Solamente dal XII secolo con la crescita della popolazione arriverà anche una maggiore sensibilizzazione della cura delle città con la creazione di centri più organizzati e con la riqualificazione delle zone già presenti.

I butti e le latrine

Le epidemie e le pestilenze erano ampiamente favorite dalla sporcizia, per questo molti comuni adottarono norme molto severe che vietavano di gettare immondizia per strada favorendo la raccolta degli scarti in una sorta di "isole ecologiche" che si trovavano sotto le proprie case, i "butti". Ovviamente nel butto veniva gettata ogni cosa, dagli scarti, ai vestiti ai propri escrementi e per cercare di arginare l'olezzo che fuoriusciva si metteva un coperchio fatto di pietra o legno: successivamente si utilizzava della cenere o calce viva per disinfettare il pozzo,

Un ottimo esempio di urbanizzazione che strizza l'occhio all'ecologia ci viene dalla Germania, esattamente da Friburgo. La città, fondata nel 1120, prevedeva un sistema di canali che copriva non in maniera capillare l'intera città e che era vietato sporcare in qualsiasi modo. Le norme rigide venivano, tuttavia, completamente disattese dagli abitanti che trasformarono in breve tempo la città in un luogo totalmente malsano. 

Le latrine erano funzionanti, si trovavano dietro le case ed erano costituite da un pozzo ricoperto in calcestruzzo con un buco al centro. Lo svantaggio era lo svuotamento del pozzo che prevedeva l'abbattimento e la successiva ricostruzione della struttura. Altri rifiuti che era facile trovare sparsi nelle città erano gli scarti della produzione artigianali (stoffe, cuoio ecc...). 

Nel 1231, con le Costituzioni di Melfi firmate da Federico II e che costituiscono il primo corpus di leggi in difesa della salubrità delle città, si prevedeva di spostare le lavorazioni nocive al di fuori della cinta muraria cittadina o in zone molto più lontane anche perché la lavorazione del cuoio emetteva nell'atmosfera sostanze decisamente dannose per la salute, basti pensare che la pelle dell'animale doveva essere trattata, essiccata e lavata e, come è facile immaginare, era facile che le acque utilizzate per la detersione del prodotto si inquinavano in maniera repentina. 

Proprio per questo, verso la fine del Medioevo, le lavorazioni artigianali furono completamente portate fuori dalle città senza tuttavia risolvere il problema dei rifiuti e del loro smaltimento. Solamente nel 1500 fu creata la figura del "Maestro di Immondizia", un classico "posto d'oro" come si direbbe ora: il maestro aveva un potere di grande importanza tanto che era facile cadere vittima di omicidi per appropriarsi del posto e che, proprio come oggi, divenne una vera e propria fonte di soldi per la criminalità organizzata.

LA COSCIENZA ECOLOGICA NASCE NEL MEDIOEVO!

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Il termine Medioevo viene ancora oggi affibbiato con disprezzo per indicare un qualcosa di vecchio, antico, anacronistico e retrogrado. Ormai è opinione comune che, in realtà, il Medioevo non è "buio" come ha tentato di inculcarci la cultura illuministica del XVIII secolo, ma è stato un periodo di grande splendore sociale, politico e culturale: basti pensare che le donne potevano ricoprire incarichi di responsabilità, che i concetti di laicità e liberalismo trovano nel Medioevo terreno fertile, come fertile è il terreno dove l'Europa moderna ha visto i suoi prodromi.

Ma forse non tutti sanno che proprio nel Medioevo nacque un'importante coscienza ecologica: la tesi è stata dimostrata da Riccardo Rao autore del libro "I paesaggi dell'Italia Medievale" secondo cui nel Basso Medioevo furono le popolazioni montanare a inaugurare una sorta di cultura ecologista. Infatti il primo documento dal sapore ecologista risalirebbe al 1033 di proprietà del Vescovo di Modena il quale concedette in affitto terre disboscate con il patto di renderle più vive e rigogliose che mai. 

Nel 1113 la contessa Matilde di Canossa ordinò ai monaci di San Benedetto di Polirone di non tagliare più di dodici roveri e cerri in un bosco che cresceva rigoglioso nei pressi del monastero. Ovviamente i provvedimenti descritti in questi documenti medievali sono ben lontani dalla concezione dell'ecologia che abbiamo nei giorni nostri; tuttavia rappresentano un'importante presa di posizione nei confronti dell'ambiente circostante tanto che nel Duecento e nel Trecento alcune norme prevedevano una difesa più importante del bosco proibendo l'abbattimento degli alberi e il diboscamento selvaggio. 

Fu proprio alla fine del Medioevo che si vedrà una brusca inversione di tendenza con una serie di disboscamenti imponenti che dureranno ben seicento anni fino alla fine del XX secolo in cui il concetto di ecologica sembra essere letteralmente tornato in auge

lunedì 17 ottobre 2016

IL GIOCO DEGLI ARCANI - NUOVO LIBRO DI BARBARA FRALE

Risultati immagini per il gioco degli arcani barbara fraleNell’anno del Giubileo della misericordia, un giallo che riporta in vita le atmosfere del primo Giubileo della storia della cristianità. Roma, anno 1300. Papa Bonifacio VIII ha indetto il primo Giubileo della storia e in una città affollata e in preda alla frenesia non vuole altri problemi. Tantomeno un omicidio. Ma Giovanna Savelli, una delle nobildonne più in vista dell’Urbe, è stata trovata morta, forse avvelenata. E la principale indiziata è la bellissima Immacolata Colonna, che appartiene a una famiglia ostile al pontefice: processarla senza prove certe potrebbe scatenare una rivolta.

A chi affidare un’indagine così delicata? Il papa sceglie una strana coppia: suo nipote Crescenzio Caetani, che sogna di diventare medico, e la potente badessa di San Silvestro in Capite. Un braccio, giovane e ardimentoso, e una mente sottile protetta dalla clausura. Ben presto, si delineano due piste distinte. La prima conduce dritta a madamigella Colonna, ai suoi affari di cuore e al suo insidioso fascino. La seconda porta alla misteriosa zingara saracena Zaira, e al mazzo di carte con cui legge la fortuna e si dice dispensi la morte. Passando per il giardino dello scorbutico medico del pontefice, Arnaldo da Villanova, in cui a nessuno è permesso entrare… In questo giallo incalzante, Barbara Frale attinge alle ricche simbologie e agli affascinanti intrighi di un Medioevo ricostruito con passione, per tessere una tela in cui si intrecciano amore e vendetta, politica e magia. «Chi cerca maghi, trova il demonio», dice l’accorta badessa: il diavolo è furbo. Ma la verità trova sempre una via, per quanto tortuosa, per venire alla luce.

Barbara Frale, (Viterbo, 1970) è una storica medievista dell’Archivio Segreto Vaticano. Esperta di scritture e documenti antichi, ha pubblicato diversi saggi scientifici sui Templari, la Sindone di Torino e le discusse dimissioni di papa Celestino V. È anche autrice di romanzi storici ispirati alle fonti originali che rappresentano il suo normale ambito di lavoro, tra cui La lingua segreta degli dei (2012).

VIAGGIO NELLA BOLOGNA MEDIEVALE CON LA REALTA' AUMENTATA



Bologna torna ad essere al centro di studi sulla Realtà Virtuale applicata ai beni culturali. Già pochi anni fa, in occasione del lancio dei Google Glass, il capoluogo emiliano è stato scelto per mostrare tutti i benefici didattico-educativi e anche turistici dell'AR (Augmented Reality). In occasione della Festa Internazionale della storia del 3 dicembre in Sala Borsa dalle ore 10 alle ore 17 sarà possibile salire su una macchina del tempo che ci consente di tornare al Medioevo. 

La tecnologia sviluppata dallo Studio Evil prevede l'utilizzo di un visore che consente alla persona di essere catapultati in epoche remote: inoltre, con l'utilizzo di un joystick del tutto simile a quelli utilizzati dalle console degli anni '80 si può visitare la Bologna Medievale con le sue meravigliosi torre e le strade ricche di vita, di commercianti e di cavalli. Sarà possibile incontrare persone, fare acquisti e giocare con la Realtà Aumentata per poter godere appieno dell'atmosfera di una Bologna che fu.Manco a dirlo, le ambientazioni sono state ricostruite secondo le fonti storiche fin nei minimi dettagli grazie a Carlo De Angelis e Rolando Dondarini

Il progetto, secondo Luca Marchetti dello Studio Evil, ha visto la luce dopo un anno di duro lavoro che ha visto una perfetta ricostruzione di ben 5000 case. Il realismo ottenuto ha consentito al progetto di non essere altamente attendibile oltreché estremamente formativo e, proprio per questo, si candida come un progetto permanente in difesa e lo sviluppo della cultura di Bologna.

IL B&B BIRIBINO E LA STORIA DEI BIRIBINI


[Articolo di Maurizio Marrani]. La tradizione orale, alcune confidenze avute da diversi sacerdoti, ricerche approfondite nelle biblioteche locali e un pizzico di intuito, come in un puzzle, hanno fornito tante tessere per un quadro che ha dell’incredibile! Certo non prendete questa storia per oro colato ma vale la pena di raccontarla, sembra una fiaba. E come tutte le fiabe inizia così:

"C’era una volta in un paese lontano, lontano un re molto cattivo…" Nel nostro caso il re cattivo era il re di Francia Filippo il bello, il quale indebitato nei confronti dell’ordine dei Templari ebbe la bella idea  di divulgare la falsa notizia, attraverso testimoni corrotti, che i Templari svolgevano pratiche diaboliche. Tutto questo certamente allo scopo di non pagare i debiti accumulati nei confronti dell’Ordine… e…  l’ambizione non ha mai fine… con l’intento di trasferire nei propri forzieri gli enormi tesori dei Templari. Riesce a convincere anche il Papa Clemente V, attraverso varie vicissitudini, a emettere una Bolla Papale che condannava i Templari a morte per eresia con la confisca di tutti  loro beni, non contento riesce a coinvolgere anche Ferdinando IV, sicuramente promettendo parte del tesoro confiscato. Quindi questa diabolica trinità: Filippo il bello, Clemente V e Ferdinando IV; in un nefasto giorno: venerdì 13 del mese di ottobre 1307 (da qui che venerdì 13 porta sfortuna) diede l’ordine di arrestare tutti i Templari e con un agguato ben organizzato, in tutta europa e in tempi rapidissimi per non dare modo ai Cavalieri di organizzarsi in una difesa, li sterminarono.

Bene, cioè male,.. comunque andiamo avanti… Ci sono stati dei superstiti per esempio: i Templari del Nord Europa sono scappati in Scozia e sembra che sono all'origine dell’Antico Rito Scozzese, la Massoneria Originaria venuta ufficialmente fuori qualche secolo dopo; i Templari della Bassa Francia e Spagna sono scappati in Portogallo (Priorato di Sion); quelli della bassa Italia a Malta (Cavalieri di Malta); quelli della bassa Europa e dell’ alta Italia sono scappati nell'attuale Svizzera (Infatti la bandiera della Svizzera mostra la Croce patente); ecc…

Scusate se racconto una storia così importante frettolosamente, ma questo mi serve solo come introduzione per arrivare ai Biribini. Bene! Sembra che un piccolo gruppo di Templari in fuga, adibiti al controllo delle vie del sale nel centro Italia, non potendo andare a sud perché cera Roma e i soldati dei Clemente V, non potendo andare a nord perché Ferdinando IV controllava la Padana, decisero di nascondersi nell'alta val Tiberina ai quei tempi insalubre e circondata dai monti dell’Appennino e si chiamavano … appunto…:"Biribini". Un sacerdote una volta mi disse: "solo i preti sanno chi sono i Biribini"; e io gli chiesi:”perché?”; la risposta fu sconcertante: “la Chiesa li ha perseguitati perché condannati di eresia”. Infatti tutto torna, in tempi successivi questi Biribini che formavano una setta a tradizione Templare, furono scoperti e perseguitati. Sembra che la loro sede dove si riunivano esista ancora, ed ha un fascino unico, oggi è adibita ad attività turistico ricettiva (vedi sito www.ilbiribino.it). Tutt'oggi esistono dei superstiti dei Biribini sembra a Pietralunga, un piccolo borgo nei monti circondanti Città di Castello.

Infatti la torre del complesso architettonico "il Biribino", la parte più antica, segue le regole costruttive della proporzione perfetta. Regole univoche su tutte le costruzioni Templari partendo dal tempio di re Salomone. Tale  "proporzione perfetta" scoperta in tempi immemorabili e riscoperta da Fra. Luca Pacioli vissuto a Sansepolcro nel XV secolo, utilizza l’angolo perfetto che è l’angolo che seguono i petali dei fiori per ottenere la massima insolazione dal sole ed è l’unico angolo che permette la non sovrapposizione dei petali. Bene, le misure della torre del Biribino rispettano al centimetro la proporzione perfetta. Un’altro aspetto che ci conferma la tradizione costruttiva Templare è la modanatura della torre che serviva da parapetto alle guardie che controllavano il perimetro infine la torre aveva il bagno, una protuberanza che permetteva l’evacuazione, ai quei tempi presente solo sulle costruzioni Templari.

Oggi il complesso architettonico "Il Biribino" è un monumento nazionale, vincolato dalla Sovrintendenza ai beni archeologici e artistici. Secondo me la Storia in generale quella che si studia sui libri, anche sui libri che i nostri figli portano a scuola ha un difetto solo: "viene scritta sempre da chi vince!", e chi vince, se non ha la coscienza a posto, cerca generalmente di annebbiare i fatti. Sempre secondo me, spesso, la tradizione orale rispecchia di più la Verità dei fatti, Verità che va sicuramente custodita perché è un bene prezioso!

In ogni caso io sono un fedele e devoto Cristiano Cattolico e anche se non condivido l’operato di Clemente V mi sottometto umilmente alla volontà della Chiesa, sarebbe bello, se un giorno, un grande Papa, riabilitasse i Santi soldati di Maria cioè i Cavalieri Templari ridando loro l’onore che meritano.

B&B Il Biribino
Telefono: 0758512201 - 3391821610
Fax: 0758512201
Indirizzo: Via Sant'Ansano 39, Città di Castello (PG), Italy

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