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venerdì 28 ottobre 2016

LE 10 ARMI MEDIEVALI PIÙ DISTRUTTIVE

Risultati immagini per Arbalesta medioevo

Gli amanti della storia, degli antichi armamenti e i collezionisti non avranno di che stupirsi di fronte alle dieci armi medievali più distruttive. Già perché per quanto la tecnologia abbia portato alla creazione di armi sempre più sofisticate, già nel Medioevo armi estremamente pericolose e dall'accuratezza ingegneristica, venivano impiegate in battaglia.

La top ten delle armi pericolose

Reperibili nei musei e facilmente accessibili in sofisticate riproduzioni in vendita nelle armerie online i non esperti del settore avranno difficoltà ad immaginare di cosa si parla quando si dice "armi medievali", perché questa categoria contiene un’enorme varietà di arnesi di differenti dimensioni e ordine di pericolosità. Di seguito si riportano quelle che potrebbero essere considerate le dieci armi più distruttive.

• Spada dentellata: la spada è sicuramente una delle tipologie di arma più antiche e diffuse presso tutti i popoli. Essa rientra nella categoria delle armi bianche ovvero tutte quelle armi che feriscono per mezzo di punta (pugnali e baionette), lama (spade e sciabole), forme contundenti (martelli e arieti); quelle che lanciano oggetti (catapulte) e difendono (scudi). Questa spada in particolare presentava una lama dentellata su entrambi i lati per permettere di arrestare le spade degli avversari e con un semplice colpo del polso si era grado di ferire brutalmente a morte l’avversario.

• Pugnale da duello con lama a seste: il pugnale è un’arma bianca usata nei duelli. Questo pugnale in particolare era dotato di due lame extra che scattavano non appena veniva premuto un pulsante;

• Il mazzafrusto: questa arma era formata da un bastone cui era legata una catena corta con una palla di ferro chiodata all'estremità. Catalogata come bianca, questa era un’arma dalle origini contadine, che poteva essere legata alla mano del cavaliere o alla sella del cavallo in modo che la cavalcata stessa la facesse roteare;

• Trabucco: questa era una macchina d’assedio di enormi dimensioni ed era in grado di lanciare oggetti oltre mezzo miglio, era una forma di catapulta estremamente potente;

• Arbalesta: Più grande di una balestra, questa arma era dotata di un corpo d’acciaio di forza maggiore. Le arbaleste più potenti presentavano una piccola carrucola per il caricamento sprigionando grande potenza ed arrivavano ad essere precise fino a 900 metri di distanza;

• Tribolo: detto anche piede di corvo, questa arma era costituita da una specie di chiodo metallico a tre o quattro punte, di cui una sempre rivolta verso l’alto e le altre a fare da basamento. Veniva usato per arrestare l’avanzata della cavalleria nemica;

• Colubrina: dispositivo bellico chiamato anche volgarmente cannone a mano che veniva usato dai cavalieri come una sorta di fucile;

• Arco lungo: spesso lungo fino a due metri, questo speciale arco richiedeva una straordinaria forza per tendere il filo, ma permetteva di lanciare più frecce in una sola volta;

• Spadone: questo particolare tipo di spada era usata dai cavalieri e dalla cavalleria e poteva senza sforzo tagliare via gli arti al nemico;

• Martello d’armi: antica arma bianca da botta sviluppata partendo dal modello del primitivo martello da guerra. Alla fine del XV secolo aveva manico lungo e rinforzato, testa di martello da un lato e "penna" a becco di corvo dall'altro. 

Armi potenti, terrificanti, alcune delle quali si fa fatica a pensare che siano stato partorite da una mente umana per via del loro potenziale distruttivo. E non erano le uniche, perché durante il medioevo fu vasta la produzione di armi di ogni tipo, con lo scopo di infliggere più danni possibili al nemico. Se siete alla ricerca di un modello in particolare, la suddivisione in  categorie, presente nel sito di un’armeria online, può essere di grande aiuto per trovarlo in maniera semplice e rapida. 

giovedì 4 luglio 2013

IL GOEDANDAG

Il Goedendag o Plancon era una particolare tipologia di mazza chiodata, in realtà una sorta di arma inastata capace di combinare le caratteristica della lancia e della mazza, in uso nelle Fiandre nel Tardo Medioevo. Il suo nome ha un significato sarcastico, poiché Goedendag è il termine olandese per "buona giornata". Usata con grande efficacia dalle truppe fiamminghe contro il Regno di Francia durante la Battaglia degli speroni d'oro, l' 11 luglio 1302, fu in realtà arma dalla vita breve, abbandonata agli inizi del XV secolo, ed esclusiva delle forze di fanteria.

Fonte Wikipedia

mercoledì 22 agosto 2012

ARBALESTRA

L'arbalesta è una tarda variante della balestra medievale europea. Più grande di una normale balestra, l'arbalesta aveva un corpo d'acciaio. Le maggiori dimensioni e il maggiore carico di rottura dell'acciaio le consentivano una forza maggiore. Le arbaleste più potenti erano attrezzate con una piccola carrucola per il caricamento, e potevano sprigionare fino a 22 kN (circa 2243 kgf), ed erano precise fino a 900 metri di distanza. Un bravo balestriere potrebbe tirare un quadrello due volte ogni minuto. Le arbaleste erano a volte considerate disumane o scorrette, dato che un arbalestriere senza esperienza avrebbe potuto uccidere un cavaliere di livello superiore. Il termine "arbalesta" viene spesso usato come sinonimo di balestra.

Fonte: Wikipedia

ANGONE

L'angone (dal greco bizantino ἄγγων, aggon) era un tipo di giavellotto usato nell'Alto Medioevo dai Franchi e da altre popolazioni germaniche, tra cui gli Anglosassoni. Era simile al pilum usato dai Romani, probabilmente in quanto derivato da questo, ed era formato da una testa con barbigli e un gambo in ferro montato su di una mazza di legno. I modelli utilizzati dagli Anglosassoni e ritrovati nelle tombe hanno una lunghezza da 1,6 a 2,8 metri, mentre quelli ritrovati a Nydam Mose in Danimarca vanno dai 2,3 ai 3,0 metri. Sebbene lance più corte e leggere e con punte più piccole fossero generalmente preferite in funzione di giavellotti, l'angone faceva eccezione: uno di questi, ritrovato ad Abingdon, aveva una punta di 52,5 centrimetri.

ALABARDA

L'alabarda è l'arma inastata per antonomasia, a punta, tagliente da entrambi i lati. Si compone di una lama di scure sormontata da una cuspide o da una lama di picca e sviluppante, posteriormente, in un uncino o in una seconda cuspide. Per forma ed utilizzo ricorda molto la voulge, della quale si costituisce come una sorta di evoluzione più raffinata. Diffusa massicciamente in Europa dai successi militari dei mercenari svizzeri a partire dal XIV secolo, restò in uso alle forze di fanteria sino alle prime decadi del XVII secolo. Nel XVIII secolo era ormai divenuta arma di rappresentanza per le guardie di palazzo ed a tal fine è ancora in uso alle Guardia Svizzera Pontificia ed alla Guardia Real di Spagna. In Cina l'uso di un'arma molto simile all'alabarda occidentale, il Ji (戟) è testimoniato sin dal VIII secolo a.C.

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