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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

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lunedì 31 ottobre 2016

IL MEDIOEVO PER DIFENDERE LA CULTURA DELL'OCCIDENTE

Risultati immagini per norcia
Le immagini dei gioielli medievali distrutti dalle scosse di terremoto dal 24 agosto in poi rimbalzano su blog, siti web, e agenzie stampa in tutto il mondo. In Oriente, così come in Europa e negli Usa viene mostrato un grande interesse per i nostri gioielli che piano piano stanno scomparendo. D'altronde il Washington Post non le manda a dire titolando "Siti medievali in Italia si sbriciolano dopo l'ultimo terremoto" inserendo sul proprio sito photogalleries con i danni immensi provocati dai terremoti a partire da quello di Amatrice per arrivare alla Basilica di San Benedetto da Norcia che difficilmente potrà tornare ad essere quello che era solamente pochi giorni fa. Le principali agenzie stampa del mondo hanno mostrato grande interesse a ciò che è accaduto nel centro d'Italia con un riferimento particolare al nostro patrimonio culturale ed artistico dal forte sapore medievale che è stato messo duramente alla prova da Madre Natura. E altrettanto sgomento creano le immagini di Castelluccio di Norcia uno dei borghi più belli d'Italia che attira ogni anno turisti da ogni parte del mondo rasa quasi completamente al suolo con gli abitanti che possono lasciare la zona solamente grazie agli elicotteri dei Vigili del Fuoco.


Autorevole è l'intervento del'antropologo Marc Augé secondo il quale "Le figure dell'Italia centrale che hanno fatto la storia del cristianesimo tra la fine del primo e l'inizio del secondo millennio sono riuscite a segnare in profondità i caratteri di quella che noi chiamiamo cultura occidentale. Per questo salvaguardare i borghi medievali occidentali è particolarmente importante oggi, quando la Brexit costringe l'Europa a guardarsi allo specchio e a realizzare un piano per ricostruire la sua fisionomia politica e culturale" (Fonte: Repubblica.it)

domenica 30 ottobre 2016

+++TERREMOTO CENTRO ITALIA: CROLLA LA BASILICA DI SAN BENEDETTO A NORCIA+++

La devastante scossa sismica che ha colpito il centro Italia alle ore 7:40 del 30 ottobre ha mietuto altre vittime: questa volta sembra non ci siano esseri umani (fortunatamente) tra le macerie ma le vittima indiscussa è il patrimonio artistico, culturale e turistico della zona. È crollata la Basilica di San Benedetto a Norcia insieme alla Cattedrale che dista a pochi metri. 
Dopo la scossa di Amatrice di fine agosto e dopo le recenti che hanno minato duramente il patrimonio culturale della zona, ancora una volta il centro Italia è scossa dalla potenza della Terra che, sembra, volerci presentare il conto per millenni di sfruttamento selvaggio. A corollario di questa mattina drammatica si registra il crollo della Torre Civica di Amatrice che fino a due ore fa era ancora in piedi con l'orologio fermo alle ore 3.36 del 24 agosto. A SkyTG24 "Il patrimonio è pienamente crollato: vedere tutto ciò che circonda la piazza di San Benedetto da Norcia è veramente Terribile. Grazie a Dio non abbiamo notizie di feriti anche perchè le scosse precedenti da un lato avevano portato i sindaci a mettere in sicurezza i centri storici, dal'altro lato molte persone erano ancora fuori. Questa prudenza ha salvato molte persone".

Il centro Italia sta perdendo piccoli grandi gioielli culturali vere e proprie fonti di sostentamento per una popolazione che vive di turismo praticamente tutto l'anno. La scossa di 6.5 è stata avvertita anche a Roma, a Bolzano e Savona: le scosse di assestamento che stanno avvenendo in queste ore stanno portando a crolli continui in tutte le zone precedentemente colpite. 

Sguardo Sul Medioevo è vicina alle popolazioni colpite dal Sisma di oggi così come lo è stato per quelle di Amatrice dato che, chi vi scrive, ha origine proprio in una di quelle piccole frazioni poste a pochissimi chilometri da quei meravigliosi luoghi.

venerdì 28 ottobre 2016

LE 10 ARMI MEDIEVALI PIÙ DISTRUTTIVE

Risultati immagini per Arbalesta medioevo

Gli amanti della storia, degli antichi armamenti e i collezionisti non avranno di che stupirsi di fronte alle dieci armi medievali più distruttive. Già perché per quanto la tecnologia abbia portato alla creazione di armi sempre più sofisticate, già nel Medioevo armi estremamente pericolose e dall'accuratezza ingegneristica, venivano impiegate in battaglia.

La top ten delle armi pericolose

Reperibili nei musei e facilmente accessibili in sofisticate riproduzioni in vendita nelle armerie online i non esperti del settore avranno difficoltà ad immaginare di cosa si parla quando si dice "armi medievali", perché questa categoria contiene un’enorme varietà di arnesi di differenti dimensioni e ordine di pericolosità. Di seguito si riportano quelle che potrebbero essere considerate le dieci armi più distruttive.

• Spada dentellata: la spada è sicuramente una delle tipologie di arma più antiche e diffuse presso tutti i popoli. Essa rientra nella categoria delle armi bianche ovvero tutte quelle armi che feriscono per mezzo di punta (pugnali e baionette), lama (spade e sciabole), forme contundenti (martelli e arieti); quelle che lanciano oggetti (catapulte) e difendono (scudi). Questa spada in particolare presentava una lama dentellata su entrambi i lati per permettere di arrestare le spade degli avversari e con un semplice colpo del polso si era grado di ferire brutalmente a morte l’avversario.

• Pugnale da duello con lama a seste: il pugnale è un’arma bianca usata nei duelli. Questo pugnale in particolare era dotato di due lame extra che scattavano non appena veniva premuto un pulsante;

• Il mazzafrusto: questa arma era formata da un bastone cui era legata una catena corta con una palla di ferro chiodata all'estremità. Catalogata come bianca, questa era un’arma dalle origini contadine, che poteva essere legata alla mano del cavaliere o alla sella del cavallo in modo che la cavalcata stessa la facesse roteare;

• Trabucco: questa era una macchina d’assedio di enormi dimensioni ed era in grado di lanciare oggetti oltre mezzo miglio, era una forma di catapulta estremamente potente;

• Arbalesta: Più grande di una balestra, questa arma era dotata di un corpo d’acciaio di forza maggiore. Le arbaleste più potenti presentavano una piccola carrucola per il caricamento sprigionando grande potenza ed arrivavano ad essere precise fino a 900 metri di distanza;

• Tribolo: detto anche piede di corvo, questa arma era costituita da una specie di chiodo metallico a tre o quattro punte, di cui una sempre rivolta verso l’alto e le altre a fare da basamento. Veniva usato per arrestare l’avanzata della cavalleria nemica;

• Colubrina: dispositivo bellico chiamato anche volgarmente cannone a mano che veniva usato dai cavalieri come una sorta di fucile;

• Arco lungo: spesso lungo fino a due metri, questo speciale arco richiedeva una straordinaria forza per tendere il filo, ma permetteva di lanciare più frecce in una sola volta;

• Spadone: questo particolare tipo di spada era usata dai cavalieri e dalla cavalleria e poteva senza sforzo tagliare via gli arti al nemico;

• Martello d’armi: antica arma bianca da botta sviluppata partendo dal modello del primitivo martello da guerra. Alla fine del XV secolo aveva manico lungo e rinforzato, testa di martello da un lato e "penna" a becco di corvo dall'altro. 

Armi potenti, terrificanti, alcune delle quali si fa fatica a pensare che siano stato partorite da una mente umana per via del loro potenziale distruttivo. E non erano le uniche, perché durante il medioevo fu vasta la produzione di armi di ogni tipo, con lo scopo di infliggere più danni possibili al nemico. Se siete alla ricerca di un modello in particolare, la suddivisione in  categorie, presente nel sito di un’armeria online, può essere di grande aiuto per trovarlo in maniera semplice e rapida. 

BREVE STORIA DEI TERREMOTI A ROMA


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Tutti i romani avranno sentito sicuramente la seguente affermazione: "A Roma non ci sono terremoti perchè sotto è vuota". Non è così semplice. Roma ha un livello di sismicità davvero molto basso ma la totale mancanza di manutenzione dei monumenti oltre ad una costruzione scellerata nel corso degli anni, pongono la città in posizione di forte vulnerabilità in caso di una scossa che possa avere un epicentro anche a pochi chilometri dalla città. Sono cinque i terremoti che hanno colpito in maniera pesante Roma.

Anno Domini 443

Si narra che nel 443 la città venne colpita da un terremoto che danneggiò la zona del Teatro di Pompeo. Contestualmente crollò una parte della navata maggiore di San Paolo fuori le mura. L'evento fu ricordato dai "Vindobonenses Posteriores" e "Historia Romana". 

Anno Domini 484 (o escondo alcuni fonti 508)

Nel Colosseo troviamo un'epigrafe che racconta di restauri alla struttura a seguito proprio di uno spaventoso terremoto. I lavori furono voluti dal prefetto Deciu Marius che si occupò personalmente delle spese. 

Anno Domini 801

Gli "Annales" di Eginardo ci raccontano di un terremoto avvenuto il 25 aprile dell'801 mentre Carlo Magno era a Spoleto. Di questo terremoto ne parla anche il Liber Pontificali nella vita di papa Leone III «Nella nona indizione, a causa dei nostri peccati, avvenne improvvisamente un terremoto il 30 aprile, la chiesa di S. Paolo Apostolo fu scossa dal terremoto e i suoi tetti crollarono. Il grande ed illustre pontefice vedendo ciò ebbe grande dolore e prese a lamentarsi sia per le suppellettili d'argento, sia per le altre suppellettili che nella chiesa andarono distrutte o rovinate. Ma con l'aiuto e la protezione del Signore, il pontefice, impegnandosi con tutte le sue forze, restaurò la chiesa come si trovava fin dai tempi antichi, rafforzandola grandemente, e ne migliorò l'aspetto decorando con marmo sia il presbiterio che la chiesa e rinnovando i suoi portici.»

Anno Domini 1349

Quello del 1349 è il terremoto più importante per Roma: il sisma che colpì la città il 9 settembre fu molto forte tanto che interessò anche Perugia e Benevento. Secondo Matteo Villani (sec. XIV) «[i terremoti] feciono cadere il campanile della chiesa grande di San Pagolo, con parte della nobile torre delle Milizie, e la torre del Conte, lasciando in molte parti di Roma memoria delle sue rovine». Anche Petrarca, che i trovava a Roma in occaione del Giubileo del 13, affermò che «Roma è stata scossa da un insolito tremore, tanto gravemente che dalla sua fondazione, che risale a oltre duemila anni fa, non è mai accaduto nulla di simile. Caddero gli antichi edifici trascurati dai cittadini ammirati dai pellegrini, quella torre, unica al mondo, che era detta del conte, aperta da grandi fenditure si è spezzata ed ora guarda come mutilata il proprio capo, onore della superba cima sparsa al suolo; inoltre, benché non manchino le prove dell'ira celeste, buona parte di molte chiese e anzitutto di quella dedicata all'apostolo Paolo è caduta a terra la sommità di quella Lateranense è stata abbattuta, tutto ciò rattrista con gelido orrore l'ardore del giubileo».

Segnaliamo l'interessante link http://www.medioevo.roma.it/

giovedì 27 ottobre 2016

IL GUFO E LA CIVETTA NEL MEDIOEVO


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Diciamo la verità: chi pensa al gufo pensa ad Anacleto, il "gufo altamente istruito" di disneyana memoria. In realtà la connotazione che gli autori del capolavoro cinematografico per eccellenza danno al simpatico e scorbutico pennuto non è così lontana dalla visione che aveva il gufo durante il Medioevo. Il solo fatto che è un animale che ama girovagare di notte gli conferiva un'aurea misteriosa e magica allo stesso momento. Fin dalla notte dei tempi i gufi e le civette sono stati visti come forieri di cattiva sorte tanto che, ancora oggi, le loro immagini, i loro versi e i loro comportamenti danno adito a superstizioni e credenzeSe il gufo anziano rappresentava la saggezza, la civetta spaventava per il suo verso del tutto particolare porterebbe cattiva sorte. Dal Medioevo ci arriva una leggenda: si narra che la casa "puntata" dalla civetta sarebbe diventata luogo di sciagure. In realtà l'unico modo per illuminare la propria casa era l'utilizzo di candele o lumini che attiravano zanzare e altri insetti che diventavano prede facili per le civette. Poteva capitare che la candela rimaneva accesa come veglia ad un moribondo per questo l'avvicinarsi del rapace non era visto di buon occhio. 

Anche il gufo, tuttavia, era identificato con la iattura dato che era l'animale in cui si trasformava il demonio che entrava nelle stanze delle donne, non a caso il diavolo era descritto come un essere dalla grande testa e dalle lunghe braccia. Dopo aver consumato l'amplesso, il gufo rapiva per poi riportarle a casa lasciando segni sul corpo.

domenica 23 ottobre 2016

A TERLIZZI IN COMPAGNIA DELLE STREGHE


Per la Notte delle Streghe 2016 Terlizzi torna nel Medioevo con un'edizione speciale di "Notti Medievali" interamente dedicata alla "Notte delle Streghe e l'Inquisizione Medievale". La città pugliese rivivrà per due giorni il vero Medioevo e il turista si troverà a camminare per le vie di Terlizzi in compagnia di eretici, lebbrosi, giullari e delinquenti senza riuscire ad evitare neanche le streghe che si nasconderanno nei meandri dei vicoli cittadini. L'evento, organizzato da Torre Normanna con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo con la collaborazione del'impresa di Michele Amendolagine, avrà anche una componente didattica dedicata alle scuole primarie e secondario di primo e Secondo grado che, fin dalla mattina del 29 ottobre, avranno la possibilità di scoprire la Terlizzi Segreta con visite nei luoghi più misterioso e non accessibili. 

L'atmosfera sarà ulteriormente impreziosita con dall'apertura di vecchie botteghe artigianali e taverne dove i potranno consumare pietanze, vini e birre dalla forte connotazione medievale. Da non perdere è il pranzo preso il ristorante "Il Vicolo" il 3 ottobre dove sarà possibile assistere allo spettacolo "A pranzo con streghe, eretici ed inquisitori".

L'evento è gratuito

Info e aggiornamenti:

A Terlizzi torna in scena il medioevo con "La Notte delle streghe e l'Inquisizione medievale" 29 e 30 ottobre 2016
pagine FB "Notti Medievali" e "Torre Normanna", 

A Terlizzi torna in scena il medioevo con "La Notte delle streghe e l'Inquisizione medievale" 29 e 30 ottobre 2016

PROGRAMMA EVENTO

SABATO 29 OTTOBRE
19.30 APERTURA PERCORSO MEDIEVALE (ingresso via de Napoli - nei pressi della torre normanna)
Entrando nel borgo antico da via de Napoli  incontrerete bestemmiatori, condannati, candelari, osti, meretrici, lebbrosi, giocatori d'azzardo, eretici, streghe ed inquisitori.
In ogni vicolo e piazzetta non vi resta che ascoltarne la storia per scoprire  la loro vita immorale...
19.45 SFERE e SPADE MAGICHE - spettacolo di giocoleria
20.15 PROCESSO ALL'ERETICO, IL CATARO - performance teatrale
20.50 LA SPADA IN GOLA - spettacolo acrobatico
21.30 PROCESSO ALLA STREGA ELISA MALANOTTE - performance teatrale
22.15 I SERPENTI DEL DIAVOLO - spettacolo con serpenti
22.45 LE CATENE DI LUNA ROSSI - spettacolo con bolas infuocate
23.30 CHIUSURA PERCORSO MEDIEVALE

DOMENICA 30 OTTOBRE

13.00 A PRANZO CON STREGHE, ERETICI ED INQUISITORI - pranzo medievale con spettacolo (c/o il Vicolo Ristorante) posti limitati

DOMENICA 30 OTTOBRE

18.30 APERTURA PERCORSO MEDIEVALE (ingresso via de Napoli - nei pressi della torre normanna)
Entrando nel borgo antico da via de Napoli  incontrerete bestemmiatori, condannati, candelari, osti, meretrici, lebbrosi, giocatori d'azzardo, eretici, streghe ed inquisitori.
In ogni vicolo e piazzetta non vi resta che ascoltarne la storia per scoprire  la loro vita immorale...
19.00 SFERE e SPADE MAGICHE - spettacolo di giocoleria
19.40 PROCESSO ALLA STREGA CATERINA - performance teatrale
20.15 LA SPADA IN GOLA - spettacolo acrobatico
20.45 PROCESSO ALL'ERETICO, IL VALDESE  - performance teatrale
21.30 I SERPENTI DEL DIAVOLO - spettacolo con serpenti
22.00 LE CATENE DI LUNA ROSSI - spettacolo con bolas infuocate
22.30 CHIUSURA PERCORSO e arrivederci alla II EDIZIONE DEL PRESEPE MEDIEVALE... DICEMBRE 2016
*Spettacoli in via Galliani - "piazzetta della Difesa"

Direzione artistica: Michele Amendolagine
Performance teatrali: regia di Gianluca delle Fontane
Artisti: I Giullari di Davide Rossi
Staff: Mariateresa Foscolo, Daniela Confetti, Pietro Pardini, Lidia Pedone
Costumista: Concetta Pagano
Trucco scenico: Clezia Tota
Personaggi: a.p.s. Torre Normanna “

RECENSIONE: "I DIARI DI FEDERICO II" - VOLUME PRIMO

Il primo libro de "I diari di Federico II" dal titolo "Tutto quello che non ricordo" ideato e progettato da Sal Modugno e che Sguardo Sul Medioevo sosterrà anche nelle prossime uscite, scorre via in maniera delicata. Parliamo di un diario in cui l'imperatore Federico II parla in prima persona descrivendo con dovizia di particolari personaggi, fatti e sensazioni. Molto interessanti sono le descrizioni caricaturali dei personaggi come il caso di Francesco Guglielmo precettore del giovane imperatore di cui ne descrive la particolarità della sua folta barba ("forse ci teneva dei libri"), come altrettanto simpatiche ed ironiche sono le descrizioni del papa, di Marcovaldo e di Diopoldo di Acerra ("un uomo tosto, guerriero e stratega il cui nome sembra una bestemmia"). Di grande impatto e non invasive sono le illustrazioni davvero di grande qualità la cui presenza rappresenta un corredo ideale al testo. La sceneggiatura è fresca, non ci sono fronzoli letterari e soprattutto ha uno stile decisamente ironico. Mezz'ora passata in allegria in compagnia di Federico II che in questo primo numero vuole raccontarci i primi anni della sua vita da giovane predestinato in compagnia di personaggi, complotti e fatti che, ancora oggi, sono ammantati nella leggenda. 

Non ci resta che attendere il Secondo Volume che uscirà a Dicembre!

Titolo dell'Opera: I diari di Federico II
Autore: Sal Modugno
Editore: Quorum Edizioni
Uscite: Bimestrali
Costo: 5 euro

Sinossi dell'opera

Un inedito e irriverente Federico II ripercorre la propria esistenza attraverso cinque ironici diari redatti nei suoi ultimi giorni da imperatore. Accompagnate da originali illustrazioni dal taglio fumettistico, queste pagine autobiografiche presentano, con uno stile umoristico e moderna, la vita di una delle più importanti figure del Medioevo italiano.


sabato 22 ottobre 2016

"I DIARI DI FEDERICO II" OPERA FUMETTISTICA DI SAL MODUGNO



Sguardo Sul Medioevo si fa promotore e sostenitore del progetto del giovane fumettista e illustratore pugliese Salvatore Modugno, in arte Sal Modugno, il quale ha deciso di investire nel Medioevo con una storia a puntate dal titolo "I diari di Federico II" editi da Quorum Edizioni che ha previsto un totale di cinque uscite con cadenze bimestrale.

I fascicoli raccontano, in prima persona, gli ultimi giorni della vita di Federico II una delle figure più importanti del Medioevo seguendo uno stile fortemente ironico con l'ausilio di deliziose illustrazioni che hanno consentito a Sal di rendere più moderna la figura leggendaria dell'Imperatore. 

Sguardo Sul Medioevo segnalerà e recensirà le singole uscite dato che, fin dalla sua fondazione, ha mostrato grande attenzione alle realtà indipendenti che si affacciano sul Medioevo anche con un spirito fortemente innovativo.

Titolo dell'Opera: I diari di Federico II
Autore: Sal Modugno
Editore: Quorum Edizioni
Uscite: Bimestrali
Costo: 5 euro

Sinossi dell'opera

Un inedito e irriverente Federico II ripercorre la propria esistenza attraverso cinque ironici diari redatti nei suoi ultimi giorni da imperatore. Accompagnate da originali illustrazioni dal taglio fumettistico, queste pagine autobiografiche presentano, con uno stile umoristico e moderna, la vita di una delle più importanti figure del Medioevo italiano.

giovedì 20 ottobre 2016

CROSTATA DI ZUCCA



Siamo davvero molto vicini all'autunno e mancano pochi giorni alla notte delle streghe per eccellenza: Halloween. Nonostante la tradizione affianchi la zucca al mondo americano, in realtà ne veniva fatto un uso importante anche in Europa in tempi passati e, ovviamente, anche nel nostro amato Medioevo. Non a casa il libro Liber de arte coquinaria del Maestro Martino da Como propone una ricetta molto interessante, una deliziosa torta di zucca o per meglio dire una crostata che, durante il Medioevo, erano prodotti creati dai pasticceri che potevano avere sempre pronto un forno.

Ingredienti per la pasta brisè

250 g farina debole
125 g acqua
125 g burro
4 g di sale

Ingredienti per il ripieno

500 g zucca
250 ml latte
200 g formaggio fresco morbido (io ho utilizzato la giuncata)
150 g burro
90 g zucchero di canna
40 g parmigiano grattugiato
3 uova
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
sale

Per rifinire
cucchiaio di zucchero di canna
cucchiaio di acqua di rose

Il primo passo è preparare la pasta brisè e farla riposare per un paio d'ore nel nostro frigorifero. Procediamo ad occuparci della zucca facendola a pezzi e per poi metterla nel latte per venti minuti facendo cuocere il tutto. Nel frattempo mescoliamo formaggio e burro aggiungendo parmigiano, zucchero, uova, spezie. Aggiungiamo il tutto alla zucca cotta nel latte e frullata.

Prendiamo il composto della pasta brisè che abbiamo precedentemente lasciato nel frigorifero. Stendiamo il composto in una teglia, versiamo il composto e cuociamo nel forno a 220° per venti minuti. Ovviamente, non buttiamo nulla, pertanto prendiamo la pasta rimasta in eccesso e creiamo le strisce tipiche delle crostate che copriranno il nostro delizioso dolce. Tiriamo fuori il dolce e poniamo le strisce appena fatte e riponiamo il tutto in forno alla medesima temperatura per quaranta minuti. 

LA CISTERNA BASILICA DI ISTANBUL

La Cisterna Basilica è la più importante e grande cisterna sotterranea di Istanbul. Fu costruita per volere dell'imperatore Giustiniano I durante il periodo che per l'Impero Romano d'Oriente rappresentò l'apice assoluto. La Cisterna Basilica consta di dodici file di colonne alte ben otto metri che insistono su un'are di 140 metri per 70 metri. I capitelli sono per lo più in stile ionico e corinzio ma ci sono anche colonne doriche e altre non decorate. Le colonne furono costruite con materiali riciclati come testimoniano due teste di Medusa che provenivano con ogni probabilità da un arco nel foro di Costantino e che costituiscono la base a due colonne che sostengono la volta. La Cisterna Basilica veniva alimentata da un acquedotto che portava acqua fino alla Foresta di Belgrado divenendo a pieno titolo uno degli acquedotti più lunghi. La Cisterna fu ristrutturata nel 1985 e resa nuovamente agibile al pubblico nel 1987. Ancora oggi la Cisterna Basilica è in ottimo stato di conservazione tanto che è possibile anche notare la presenza di alcune specie di pesci. 

mercoledì 19 ottobre 2016

DIECI LUOGHI COMUNI SUL MEDIOEVO

Sul Medioevo se ne dicono di tante: ormai è nel linguaggio (ignorante) comune dire "il Medioevo è stato un periodo di ignoranza, grettezza e violenza". Questo a causa della cultura illuministica che non solo ha goduto di un'invenzione medievale (la stampa) per diffondere il proprio pensiero ma ha inculcato delle convinzioni che sono totalmente contrarie ai propri principi di rigore e ricerca scientifica. Leggiamo insieme quali sono i 10 luoghi comuni sul Medioevo che la storia ha sfatato.

1. "Medioevo età buia" No! Nonostante furono gli inglesi a dare per prima la definizione di "periodo oscuro" riferito al Medioevo, l'Età di Mezzo è stato senza dubbio uno dei periodi più rigogliosi della storia: certo, ci sono state torture, carestie, battaglie e nefandezze di ogni tipo, ma basta girare lo sguardo e troviamo il campanile di Giotto, la Divina Commedia di Dante, le opere di Boccaccio, cattedrali e altre meraviglie!

2. "Nel Medioevo credevano che la Terra fosse piatta". Nel Medioevo nacque la consapevolezza che la terra fosse tonda: concetto in realtà già particolarmente diffuso in Grecia. Sul testo Tractatus de Sphaera già era possibile leggere i calcoli che dimostravano inequivocabilmente la vera forma della terra, confermata poi dalle navigazioni di Magellano.

3. "Lo Ius Primae Noctis è una vergogna medievale" È diffusa la leggenda che il signore del villaggio doveva godere delle grazie della neosposa passando con lei la prima notte di nozze. Quello che è passato alla storia come "ius primae noctis" era in realtà una tassa che doveva essere versata da chi comandava sul territorio in cambio della possibilità di contrarre matrimonio. Ah...anche le cinture di castità non esistevano!

4. "Nel Medioevo c'era la tortura!" Si, ma non era così diffusa come nel "luminoso" Rinascimento. Non a caso Innocenzo III nel 1215 decise che le confessioni estorte mediante tortura iniziarono ad essere fortemente screditate preferendo un regolare processo.

5. "Nel Medioevo si cacciavano le streghe!". Falso come una banconota da mille euro. La caccia alle streghe iniziò si nel Medioevo ma praticamente alla fine del periodo stesso per raggiungere l'apice nel '600 e nel '700 sulla base di testi come il Malleus Maleficarum che è datato 1487. Nel Medioevo fu data una caccia senza pietà agli eretici, ma la caccia alle streghe è decisamente post-medievale.

6. "Le gente del Medioevo era sporca". È vero che non ci lavava tutti i giorni ma una "vasca" era sempre presente negli appartamenti. I bagni termali erano un luogo per altolocati, mentre il popolo poteva trovare refrigerio e si poteva lavare nei fiumi. Anche il lavaggio delle mani prime dei pasti era una pratica diffusa così come era di prassi cambiarsi la biancheria con una certa frequenza.

7. "Le strade erano sporche". Non sempre è vero. Naturalmente le strade medievali non avevano i cassonetti della spazzatura ogni cinquanta metri ma, nel corso dei tempi, si sono create rete di fognature e sistemi di spurgo in grado di rendere più gradevole l'aria della città. A Marsiglia, ad esempio, un'ordinanza obbligava i cittadini a tenere pulita la zona antistante la propria casa.

8. "Il Medioevo è il periodo dell'ignoranza". Altra falsità. Quando furono aperte le prime università ad esempio? Addirittura l'istruzione era totalmente gratuita se il ragazzo non aveva sufficienti mezzi per mantenersi gli studi. Nelle scuole, che si trovavano spesso vicino le chiese, si gettarono le basi di quel pensiero scientifico successivamente cavalcato da personaggi quali Galileo Galilei.

9. "La medicina era solo superstizione". Non è vero assolutamente. Ovviamente alcune diagnosi tiravano in ballo fasi lunari, strane congiunzioni astrologiche o il supporto di "farmaci" un po' particolari: tuttavia vi era un corpus di norme notevole da studiare e imparare e si voleva affrontare la "pratica medica" con cognizione di causa. Ancora oggi ci curiamo lievi stati di malessere con camomilla o altre piante proprio sulla base di esperienza e studi dell'antichità.

10. "Si moriva giovani". "Nel mezzo del cammin di nostra vita" recitava Dante affermando proprio che a 35 anni iniziò il suo viaggio all'Inferno. Questo testimonia come la credenza che nel Medioevo si morisse giovanissimi è una bufala: ovviamente i tassi di mortalità erano diversi da quelli odierni,  non c'erano medicine, spesso si moriva per un banale virus o un'influenza ma era facile trovare persone che vivevano anche 60/70 anni.

martedì 18 ottobre 2016

COME SI SMALTIVANO I RIFIUTI NEL MEDIOEVO?

Negli ultimi anni si fa un gran parlare di raccolta differenziata dei rifiuti: vi siete mai chiesti come si smaltivano durante il Medioevo? Ebbene si, le città medievali erano sovente maleodoranti e questo comportava una alta possibilità di incorrere in malattie a larga diffusione. I rifiuti del mondo medievale erano diversi da quelli del mondo consumista degli ultimi decenni: non c'era plastica, niente sostanze chimiche o radioattive. 

Come si riciclavano gli scarti nel Medioevo?

Il cibo, naturalmente, veniva riciclato dagli scarti delle preparazioni casalinghe: ecco perché si dice, ad esempio, che la nostra cucina è "povera" proprio perché fin da tempi remoti siamo stati in grado di trasformare avanzi di cibo in piatti da gourmet. Il problema delle città erano non solo gli scarti delle lavorazioni del cibo ma anche gli escrementi degli animali e quelli umani dato che non c'era, ovviamente, un'urbanizzazione massiccia e organizzata come quella delle città attuali. 

Anche la struttura delle case non favoriva un corretto smaltimento degli scarti; gli appartamenti erano molto piccoli e anche i bagni erano provvisti solamente di una buca che versava le deiezioni direttamente nel canale, in unfossato o in un grande contenitore. Questo se si era fortunati, altrimenti si versavano i propri "scarti" direttamente per strada. Chi si occupava, poi, della pulizia delle strade? Ovviamente non c'erano i netturbini di oggi o aziende municipalizzate che si occupassero di mantenere decorose le strade: per questo ci si affidava alla pioggia o agli animali. Solamente dal XII secolo con la crescita della popolazione arriverà anche una maggiore sensibilizzazione della cura delle città con la creazione di centri più organizzati e con la riqualificazione delle zone già presenti.

I butti e le latrine

Le epidemie e le pestilenze erano ampiamente favorite dalla sporcizia, per questo molti comuni adottarono norme molto severe che vietavano di gettare immondizia per strada favorendo la raccolta degli scarti in una sorta di "isole ecologiche" che si trovavano sotto le proprie case, i "butti". Ovviamente nel butto veniva gettata ogni cosa, dagli scarti, ai vestiti ai propri escrementi e per cercare di arginare l'olezzo che fuoriusciva si metteva un coperchio fatto di pietra o legno: successivamente si utilizzava della cenere o calce viva per disinfettare il pozzo,

Un ottimo esempio di urbanizzazione che strizza l'occhio all'ecologia ci viene dalla Germania, esattamente da Friburgo. La città, fondata nel 1120, prevedeva un sistema di canali che copriva non in maniera capillare l'intera città e che era vietato sporcare in qualsiasi modo. Le norme rigide venivano, tuttavia, completamente disattese dagli abitanti che trasformarono in breve tempo la città in un luogo totalmente malsano. 

Le latrine erano funzionanti, si trovavano dietro le case ed erano costituite da un pozzo ricoperto in calcestruzzo con un buco al centro. Lo svantaggio era lo svuotamento del pozzo che prevedeva l'abbattimento e la successiva ricostruzione della struttura. Altri rifiuti che era facile trovare sparsi nelle città erano gli scarti della produzione artigianali (stoffe, cuoio ecc...). 

Nel 1231, con le Costituzioni di Melfi firmate da Federico II e che costituiscono il primo corpus di leggi in difesa della salubrità delle città, si prevedeva di spostare le lavorazioni nocive al di fuori della cinta muraria cittadina o in zone molto più lontane anche perché la lavorazione del cuoio emetteva nell'atmosfera sostanze decisamente dannose per la salute, basti pensare che la pelle dell'animale doveva essere trattata, essiccata e lavata e, come è facile immaginare, era facile che le acque utilizzate per la detersione del prodotto si inquinavano in maniera repentina. 

Proprio per questo, verso la fine del Medioevo, le lavorazioni artigianali furono completamente portate fuori dalle città senza tuttavia risolvere il problema dei rifiuti e del loro smaltimento. Solamente nel 1500 fu creata la figura del "Maestro di Immondizia", un classico "posto d'oro" come si direbbe ora: il maestro aveva un potere di grande importanza tanto che era facile cadere vittima di omicidi per appropriarsi del posto e che, proprio come oggi, divenne una vera e propria fonte di soldi per la criminalità organizzata.

LA COSCIENZA ECOLOGICA NASCE NEL MEDIOEVO!

Risultati immagini per ecologia medioevo

Il termine Medioevo viene ancora oggi affibbiato con disprezzo per indicare un qualcosa di vecchio, antico, anacronistico e retrogrado. Ormai è opinione comune che, in realtà, il Medioevo non è "buio" come ha tentato di inculcarci la cultura illuministica del XVIII secolo, ma è stato un periodo di grande splendore sociale, politico e culturale: basti pensare che le donne potevano ricoprire incarichi di responsabilità, che i concetti di laicità e liberalismo trovano nel Medioevo terreno fertile, come fertile è il terreno dove l'Europa moderna ha visto i suoi prodromi.

Ma forse non tutti sanno che proprio nel Medioevo nacque un'importante coscienza ecologica: la tesi è stata dimostrata da Riccardo Rao autore del libro "I paesaggi dell'Italia Medievale" secondo cui nel Basso Medioevo furono le popolazioni montanare a inaugurare una sorta di cultura ecologista. Infatti il primo documento dal sapore ecologista risalirebbe al 1033 di proprietà del Vescovo di Modena il quale concedette in affitto terre disboscate con il patto di renderle più vive e rigogliose che mai. 

Nel 1113 la contessa Matilde di Canossa ordinò ai monaci di San Benedetto di Polirone di non tagliare più di dodici roveri e cerri in un bosco che cresceva rigoglioso nei pressi del monastero. Ovviamente i provvedimenti descritti in questi documenti medievali sono ben lontani dalla concezione dell'ecologia che abbiamo nei giorni nostri; tuttavia rappresentano un'importante presa di posizione nei confronti dell'ambiente circostante tanto che nel Duecento e nel Trecento alcune norme prevedevano una difesa più importante del bosco proibendo l'abbattimento degli alberi e il diboscamento selvaggio. 

Fu proprio alla fine del Medioevo che si vedrà una brusca inversione di tendenza con una serie di disboscamenti imponenti che dureranno ben seicento anni fino alla fine del XX secolo in cui il concetto di ecologica sembra essere letteralmente tornato in auge

lunedì 17 ottobre 2016

IL GIOCO DEGLI ARCANI - NUOVO LIBRO DI BARBARA FRALE

Risultati immagini per il gioco degli arcani barbara fraleNell’anno del Giubileo della misericordia, un giallo che riporta in vita le atmosfere del primo Giubileo della storia della cristianità. Roma, anno 1300. Papa Bonifacio VIII ha indetto il primo Giubileo della storia e in una città affollata e in preda alla frenesia non vuole altri problemi. Tantomeno un omicidio. Ma Giovanna Savelli, una delle nobildonne più in vista dell’Urbe, è stata trovata morta, forse avvelenata. E la principale indiziata è la bellissima Immacolata Colonna, che appartiene a una famiglia ostile al pontefice: processarla senza prove certe potrebbe scatenare una rivolta.

A chi affidare un’indagine così delicata? Il papa sceglie una strana coppia: suo nipote Crescenzio Caetani, che sogna di diventare medico, e la potente badessa di San Silvestro in Capite. Un braccio, giovane e ardimentoso, e una mente sottile protetta dalla clausura. Ben presto, si delineano due piste distinte. La prima conduce dritta a madamigella Colonna, ai suoi affari di cuore e al suo insidioso fascino. La seconda porta alla misteriosa zingara saracena Zaira, e al mazzo di carte con cui legge la fortuna e si dice dispensi la morte. Passando per il giardino dello scorbutico medico del pontefice, Arnaldo da Villanova, in cui a nessuno è permesso entrare… In questo giallo incalzante, Barbara Frale attinge alle ricche simbologie e agli affascinanti intrighi di un Medioevo ricostruito con passione, per tessere una tela in cui si intrecciano amore e vendetta, politica e magia. «Chi cerca maghi, trova il demonio», dice l’accorta badessa: il diavolo è furbo. Ma la verità trova sempre una via, per quanto tortuosa, per venire alla luce.

Barbara Frale, (Viterbo, 1970) è una storica medievista dell’Archivio Segreto Vaticano. Esperta di scritture e documenti antichi, ha pubblicato diversi saggi scientifici sui Templari, la Sindone di Torino e le discusse dimissioni di papa Celestino V. È anche autrice di romanzi storici ispirati alle fonti originali che rappresentano il suo normale ambito di lavoro, tra cui La lingua segreta degli dei (2012).

VIAGGIO NELLA BOLOGNA MEDIEVALE CON LA REALTA' AUMENTATA



Bologna torna ad essere al centro di studi sulla Realtà Virtuale applicata ai beni culturali. Già pochi anni fa, in occasione del lancio dei Google Glass, il capoluogo emiliano è stato scelto per mostrare tutti i benefici didattico-educativi e anche turistici dell'AR (Augmented Reality). In occasione della Festa Internazionale della storia del 3 dicembre in Sala Borsa dalle ore 10 alle ore 17 sarà possibile salire su una macchina del tempo che ci consente di tornare al Medioevo. 

La tecnologia sviluppata dallo Studio Evil prevede l'utilizzo di un visore che consente alla persona di essere catapultati in epoche remote: inoltre, con l'utilizzo di un joystick del tutto simile a quelli utilizzati dalle console degli anni '80 si può visitare la Bologna Medievale con le sue meravigliosi torre e le strade ricche di vita, di commercianti e di cavalli. Sarà possibile incontrare persone, fare acquisti e giocare con la Realtà Aumentata per poter godere appieno dell'atmosfera di una Bologna che fu.Manco a dirlo, le ambientazioni sono state ricostruite secondo le fonti storiche fin nei minimi dettagli grazie a Carlo De Angelis e Rolando Dondarini

Il progetto, secondo Luca Marchetti dello Studio Evil, ha visto la luce dopo un anno di duro lavoro che ha visto una perfetta ricostruzione di ben 5000 case. Il realismo ottenuto ha consentito al progetto di non essere altamente attendibile oltreché estremamente formativo e, proprio per questo, si candida come un progetto permanente in difesa e lo sviluppo della cultura di Bologna.

IL B&B BIRIBINO E LA STORIA DEI BIRIBINI


[Articolo di Maurizio Marrani]. La tradizione orale, alcune confidenze avute da diversi sacerdoti, ricerche approfondite nelle biblioteche locali e un pizzico di intuito, come in un puzzle, hanno fornito tante tessere per un quadro che ha dell’incredibile! Certo non prendete questa storia per oro colato ma vale la pena di raccontarla, sembra una fiaba. E come tutte le fiabe inizia così:

"C’era una volta in un paese lontano, lontano un re molto cattivo…" Nel nostro caso il re cattivo era il re di Francia Filippo il bello, il quale indebitato nei confronti dell’ordine dei Templari ebbe la bella idea  di divulgare la falsa notizia, attraverso testimoni corrotti, che i Templari svolgevano pratiche diaboliche. Tutto questo certamente allo scopo di non pagare i debiti accumulati nei confronti dell’Ordine… e…  l’ambizione non ha mai fine… con l’intento di trasferire nei propri forzieri gli enormi tesori dei Templari. Riesce a convincere anche il Papa Clemente V, attraverso varie vicissitudini, a emettere una Bolla Papale che condannava i Templari a morte per eresia con la confisca di tutti  loro beni, non contento riesce a coinvolgere anche Ferdinando IV, sicuramente promettendo parte del tesoro confiscato. Quindi questa diabolica trinità: Filippo il bello, Clemente V e Ferdinando IV; in un nefasto giorno: venerdì 13 del mese di ottobre 1307 (da qui che venerdì 13 porta sfortuna) diede l’ordine di arrestare tutti i Templari e con un agguato ben organizzato, in tutta europa e in tempi rapidissimi per non dare modo ai Cavalieri di organizzarsi in una difesa, li sterminarono.

Bene, cioè male,.. comunque andiamo avanti… Ci sono stati dei superstiti per esempio: i Templari del Nord Europa sono scappati in Scozia e sembra che sono all'origine dell’Antico Rito Scozzese, la Massoneria Originaria venuta ufficialmente fuori qualche secolo dopo; i Templari della Bassa Francia e Spagna sono scappati in Portogallo (Priorato di Sion); quelli della bassa Italia a Malta (Cavalieri di Malta); quelli della bassa Europa e dell’ alta Italia sono scappati nell'attuale Svizzera (Infatti la bandiera della Svizzera mostra la Croce patente); ecc…

Scusate se racconto una storia così importante frettolosamente, ma questo mi serve solo come introduzione per arrivare ai Biribini. Bene! Sembra che un piccolo gruppo di Templari in fuga, adibiti al controllo delle vie del sale nel centro Italia, non potendo andare a sud perché cera Roma e i soldati dei Clemente V, non potendo andare a nord perché Ferdinando IV controllava la Padana, decisero di nascondersi nell'alta val Tiberina ai quei tempi insalubre e circondata dai monti dell’Appennino e si chiamavano … appunto…:"Biribini". Un sacerdote una volta mi disse: "solo i preti sanno chi sono i Biribini"; e io gli chiesi:”perché?”; la risposta fu sconcertante: “la Chiesa li ha perseguitati perché condannati di eresia”. Infatti tutto torna, in tempi successivi questi Biribini che formavano una setta a tradizione Templare, furono scoperti e perseguitati. Sembra che la loro sede dove si riunivano esista ancora, ed ha un fascino unico, oggi è adibita ad attività turistico ricettiva (vedi sito www.ilbiribino.it). Tutt'oggi esistono dei superstiti dei Biribini sembra a Pietralunga, un piccolo borgo nei monti circondanti Città di Castello.

Infatti la torre del complesso architettonico "il Biribino", la parte più antica, segue le regole costruttive della proporzione perfetta. Regole univoche su tutte le costruzioni Templari partendo dal tempio di re Salomone. Tale  "proporzione perfetta" scoperta in tempi immemorabili e riscoperta da Fra. Luca Pacioli vissuto a Sansepolcro nel XV secolo, utilizza l’angolo perfetto che è l’angolo che seguono i petali dei fiori per ottenere la massima insolazione dal sole ed è l’unico angolo che permette la non sovrapposizione dei petali. Bene, le misure della torre del Biribino rispettano al centimetro la proporzione perfetta. Un’altro aspetto che ci conferma la tradizione costruttiva Templare è la modanatura della torre che serviva da parapetto alle guardie che controllavano il perimetro infine la torre aveva il bagno, una protuberanza che permetteva l’evacuazione, ai quei tempi presente solo sulle costruzioni Templari.

Oggi il complesso architettonico "Il Biribino" è un monumento nazionale, vincolato dalla Sovrintendenza ai beni archeologici e artistici. Secondo me la Storia in generale quella che si studia sui libri, anche sui libri che i nostri figli portano a scuola ha un difetto solo: "viene scritta sempre da chi vince!", e chi vince, se non ha la coscienza a posto, cerca generalmente di annebbiare i fatti. Sempre secondo me, spesso, la tradizione orale rispecchia di più la Verità dei fatti, Verità che va sicuramente custodita perché è un bene prezioso!

In ogni caso io sono un fedele e devoto Cristiano Cattolico e anche se non condivido l’operato di Clemente V mi sottometto umilmente alla volontà della Chiesa, sarebbe bello, se un giorno, un grande Papa, riabilitasse i Santi soldati di Maria cioè i Cavalieri Templari ridando loro l’onore che meritano.

B&B Il Biribino
Telefono: 0758512201 - 3391821610
Fax: 0758512201
Indirizzo: Via Sant'Ansano 39, Città di Castello (PG), Italy

CAPODANNO AL CASTELLO DI PAVONE CANAVESE (TO)

Come festeggiare in modo insolito l’arrivo del nuovo anno? Niente di meglio che un ritorno al passato tra le possenti mura del castello di Pavone Canavese, proprio all'uscita del casello autostradale di Ivrea, sull'autostrada Torino-Aosta. Mura merlate, torri, posizione da cui godere di una vista spettacolare del sottostante Borgo e del contado circostante.

Il Gruppo Burgo Turris, in occasione del 31 dicembre 2016, organizza la V edizione del Capodanno Medievale con un programma inconsueto ed originale. La serata avrà inizio con l’accoglienza, da parte di figuranti in abiti dell’epoca, dei nostri Ospiti e proseguirà con la cena a tema composta da varie portate dai sapori antichi preparate dalle abili mani degli chefs della cucina del castello a cui si aggiungeranno, come nei banchetti dell’epoca, animazione con giocolieri, musici, giullari, danze, cavalieri e dame, rendendo il vostro inizio 2017 indimenticabile. Allo scoccare della mezzanotte, brindisi con champagne, spettacolo col fuoco e poi discoteca e/o musica dal vivo nelle sale delle danze. Per tutta la notte open bar illimitato compreso nel prezzo

Il costo dell’intero Evento è di 145,00 euro per adulto e di 85,00 euro per bambini da 4 a 12 anni. Ampia scelta tra hotel e b&b per chi volesse pernottare in zona. Pur non essendo obbligatorio, per potervi far vivere al massimo l’atmosfera dell’evento, vi consigliamo di partecipare in abito medievale. L’organizzazione offre la possibilità, previo prenotazione, di noleggiare in loco abiti storici. 

Per maggiori info e prenotazioni: www.burgoturris.weebly.com 
Telefono 3476256721 (Gian)

sabato 1 ottobre 2016

ILLUSTRAZIONE FANTASY - CORSO DI DISEGNO E PITTURA (OTTOBRE 2016 - MAGGIO 2017)


Fate, draghi, antichi castelli e boschi incantati. Principesse e streghe, unicorni e giganti...e ancora orchi e demoni, animali parlanti, vecchie leggende e romanzi cavallereschi... L'ispirazione non manca, per chi vuole dedicarsi alla rappresentazione del mondo Fantasy e Medioevale! Purtroppo, molto spesso, anche se l'immagine è ben chiara nella nostra testa, non è facile riportarla su un foglio! La difficoltà più grande è la mancanza di modelli...

Difficile è convincere una fata a mostrarsi! E chi ha il coraggio di chiedere al drago di posare per noi? In questo corso, interamente dedicato alla rappresentazione artistica del mondo Fantasy e Medievale, impareremo, dai primi rudimenti del disegno, alla pittura, a ricreare ambientazioni e personaggi. Attraverso la ricerca e lo studio di soggetti reali, ricostruiremo le creature immaginarie che popolano storie e leggende antiche...

Lavoreremo immersi nell'atmosfera ispiratrice degli spazi di "Accademia Medioevo". Qui potremo osservare e disegnare, dal vero, numerosi strumenti, abiti, oggetti, armi ed armature medievali. Inoltre, come speciali modelli, avremo a disposizione molti animali, come cani, gatti, cavalli, un asino, serpenti e molti volatili, in un ambiente naturale. Il corso sarà tenuto dalla Maestra d'Arte D'Onofrio Valentina, in arte NAHIMA.

Giovedì 13 ottobre dalle ore 17:00 alle ore 18:30

Corso di Disegno e Pittura
Via delle Selve, 26 - 00040 , Lanuvio (RM)
Tel: 338 47 87 362 
Tel: 347 13 64 049
Orario inizio: 17:00 
Orario fine: 18:00

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