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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

sabato 30 dicembre 2017

IN VISITA A SAN PELLEGRINO CON GLI AMICI DI VITERBO SOTTERRANEA

Se si vuole visitare Viterbo, nello specifico il quartiere medievale di San Pellegrino, non si può prescindere dalle guide turistiche di Viterbo Sotterranea. Sguardo Sul Medioevo ha approfittato di una suggestiva giornata uggiosa di Santo Stefano per fare un tour sia nei sotterranei sia nel più grande quartiere medievale del mondo. Accolti dalla bravissima Elisa, ci siamo addentrati nei vicoli della capitale della Tuscia le cui origini risalgono addirittura al tempo degli Etruschi.
Viterbo è un insieme di ricordi, di stili, di eventi, di personaggi, di intrighi e di storie che ne fanno un posto davvero unico da visitare; ancora oggi i nomi delle vie ricordano eventi del passato o antichi luoghi che hanno costituito le basi storiche e culturali della città. Come detto, il tour si snoda per le strade di San Pellegrino alla scoperta della lunga lotta tra Guefli e Ghibellini (che vede il via del Macel Maggiore il luogo che ricorda di una vera e propria mattanza), del Conclave più lungo della Storia al Palazzo dei Papi dato che Viterbo fu sede papale dal 1257 al 1281 (a proposito, sai perché si chiama Conclave? Il termine Conclave deriva dal latino "cum clavis", chiuso a chiave), delle tre diverse tipologie di case presenti (a ponte, a richiastro, a profferlo) e di tutti i personaggi che hanno lasciato la propria impronta nella storia come Raniero Gatti (Capitano del Popolo), Papa Giovanni XXI (il papa alchemico citato nel XII Canto del Paradiso da Dante) o Santa Rosa, la patrona della città festeggiata all'inizio di settembre con una enorme macchina portata sulle spalle dai “facchini di Santa Rosa” che ogni anno attira curiosi da ogni parte d'Italia e non solo.
ViterboSotterranea02La visita si è conclusa nei sotterranei, piccoli, ma ben curati e molto suggestivi (a proposito, ci saranno novità prossimamente ma non possiamo sbilanciarci ulteriormente). Le caverne, scavate nel tufo, raccontano di un lontano passato ricordando i rifugiati durante la Seconda Guerra Mondiale che avevano trovato riparo sottoterra per sfuggire ai pesanti bombardamenti che imperversavano in città, passando per la presenza dei butti e di copie di strumenti di tortura medievale. Se si vuole passare un giorno all'aria aperta, camminando nella storia e immersi in un'atmosfera simile al Medioevo dei cartoni animati della Disney, Viterbo è il luogo che fa per te, sia se ti trovi a Roma in vacanza e vuoi dedicare un giorno a una gita fuori porta sia se la tua intenzione è immergerti nelle meravigliose acque delle Terme dei Papi…insomma…qualunque sia la tua voglia di vacanza, Viterbo e lo staff di Viterbo Sotterranea ti aspettano per due ore di divertimento e di cultura.

Viterbo Sotterranea
piazza della Morte 1
Telefono 0761220851
www.tesoridietruria.it
welcome@tesoridietruria.it

Altri Servizi Turistici

Civita di Bagnoregio
via Porta Santa Maria snc

Sovana (Sorano, GR)
piazza del Pretorio 9

sabato 16 dicembre 2017

CAFFEINA CHRISTMAS A VITERBO FINO AL 7 GENNAIO

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Dopo l'incredibile successo dall'edizione 2016, il 24 novembre ha riaperto i battenti il Caffeina Christmas Village, un ricco coacervo di giochi e attrazioni lungo circa 2 km che si snoda nelle vie del centro storico di Viterbo: fino al 7 gennaio i visitatori potranno godere, oltre di un'impareggiabile atmosfera natalizia, anche della presenza del presepe di 850 metri quadrati candidato al Guinness World Records come il presepe all'aperto più grande del mondo. La rappresentazione della natività ha un forte sapore medievale, con 87 statue umane a grandezza naturale e ben 180 statue di animali, il tutto circondato da torri di 8 metri, palazzi case, piante vere fiori, spezie...insomma...un ambiente davvero molto suggestivo. 

Ovviamente non può mancare Babbo Natale e la sua casa...ma prima sarà possibile per tutti i bambini divertirsi con giochi, letture a tema e tanto altro fino al fatidico incontro! Nel parto del Paradosso è stato allestito un villaggio elfico con statue francesi alte circa un metro e mezzo. Ci saranno anche 150 elfi "umani" che lavoreranno in tutto il villaggio natalizio. Di grande interesse sono le rappresentazioni del Teatro Incantato che ospiterà, ogni giorno, cinque spettacoli dedicati ai bambini. L'organizzazione prevede un'area di cura del bambino (allattamento o cambio vestitini) e una comoda navetta che, dal parcheggio, permetterà di entrare comodamente nel cuore del centro storico di Viterbo.

Sito web: http://caffeinacultura.eu/caffeinachristmasvillage/

giovedì 14 dicembre 2017

VITERBO SOTTERRANEA E I TESORI D'ETRURIA



Viterbo Sotterranea e Sguardo Sul Medioevo sempre più vicini. Sguardo Sul Medioevo ha appena creato un'area dedicata alla splendida realtà viterbese che valorizza il sottosuolo della Città dei Papi. Un grazie speciale a Sergio Cesarini, fondatore di Viterbo Sotterranea, per l'accoglienza e per la volontà espressa di collaborare col blog Sguardo Sul Medioevo. Ma ora, bando alle ciance e iniziamo con un po' di storia, una storia che affonda le sue radici prima della nascita di Cristo per arrivare ai giorni nostri ricca di novità e di nuove testimonianze.

Viterbo Sotterranea

Come Roma, Narni, Orte, Orvieto, Napoli e Torino, anche Viterbo vanta un patrimonio sotterraneo invidiabile. La città dei Papi, nella quale ebbe luogo il conclave più lungo della storia, e nella quale dimora il quartiere medievale più grande in Europa, ha nel proprio sottosuolo un vero e proprio dedalo di grotte e di cunicoli testimonianze di un passato lontano e recente allo stesso tempo. Anche per quanto riguarda Viterbo, non è possibile conoscere a fondo la storia della città che possiamo ammirare tutti i giorni se non si conosce adeguatamente il sottosuolo che, grazie alla libera iniziativa di privati, senza alcun contributo statale o europeo, è stato reso accessibile anche se solamente per una parte. Viterbo Sotterranea si trova in piazza della Morte (già sede della Confraternita dell'Orazione e Morte che concedevano ai defunti una degna sepoltura alle persone i cui famigliari non potevano permettersi adeguati funerali) dove verrete accolti da entusiasti appassionati pronti a condurvi nel cuore della città alla scoperta non solo di elementi archeologici di grande interesse ma anche di prodotti tipici della zona.

Periodo Etrusco

Le gallerie, come detto, vantano origini antichissime: furono gli etruschi a iniziare una lunga campagna di scavi che portarono alla colonizzazione della zona. Il primo nucleo abitativo fu chiamato Surina (nome che rimanda a Suri, il dio legato ai vapori che venivano sprigionati dal sottosuolo). Secondo gli etruschi, l'acqua era il fattore principale della vita e, proprio per questo, fu reso un elemento sacro tanto da essere venerata. Infatti, i culti principali degli etruschi venivano svolti proprio nei boschi e vicino a sorgenti d'acqua. Lo studio dell'acqua e della sua forza fece degli etruschi un popolo decisamente all'avanguardia nell'agricoltura come nell'ingegneria idraulica per passare allo studio di dighe, canali e a tecniche di bonifica. Ogni insediamento etrusco doveva avere cisterne, acquedotti, reti idriche create in modo da far defluire le acque secondo tecniche all'epoca totalmente all'avanguardia se si pensa che il tutto era studiato senza la tecnologia di cui disponiamo ora.

Viterbo Medievale

Durante il Medioevo Viterbo ebbe un periodo di grande sviluppo, compreso il sottosuolo che fu utilizzato come cantina per conservare le botti e generi alimentari. Nei sotterranei viterbesi non era difficile incappare nei butti. Cosa sono i butti? Sono delle vere e proprie discariche in cui veniva gettato di tutto compreso tutto ciò che era entrato in contatto con i malati durante i lunghi periodi di pestilenze e carestie. I butti sono stati utilizzati molte volte nel corso dei tempi, tanto che ancora oggi è possibile trovare ceramiche, vetri e manufatti di ogni tipo. Molte di queste rilevanze archeologiche sono ancora oggi esposti presso il Museo Civico Luigi Rossi Danielli e nel Museo della Ceramica.

Viterbo Alchemica

Durante la suggestiva visita in compagnia delle guide di Viterbo Sotterranea sarà possibile vedere ricostruzioni estremamente fedeli di una serie di strumenti afferenti al mondo dell'alchimia: sembra, infatti, che gli ambienti sotterranei siano stati teatro di ricerche alchemiche volte alla scoperta della Pietra Filosofale, quell'elisir di lunga vita croce e delizia degli uomini di tutte le epoche. Sembra che Papa Giovanni XXI fosse dedito all'alchimia; egli morì solamente dopo otto mesi dall'elezione pontificia a causa del crollo di una parte del tetto della sua stanza al Palazzo Papale dove aveva costruito un laboratorio alchemico. È possibile vedere visitare la sua tomba all'interno della Cattedrale di San Lorenzo.



Viterbo e Federico II

I cunicoli della Viterbo Sotterranea erano funzionali in caso di assedi, come quello che avvenne nell'anno 1243. Viterbo era divisa in due fazioni, i Guelfi (filo-papali) e i Ghibellini (filo-imperatore). La città, che nella sua storia ha sempre mostrato simpatie guelfe in quel periodo voleva espandere i propri domini anche perché Roma non vedeva di certo di buon occhio il forte sviluppo di una città posta a pochi chilometri di distanza. Nell'anno del Signore 1240, Federico II giunse a Viterbo con l'obiettivo di attaccare Roma in quanto capitale del Patrimonio di San Pietro. Insediatosi in città con grandi feste da parte della folla, Federico si mostrò un abile mediatore tra le due fazioni in lotta. Tuttavia, la parte guelfa mal sopportava la presenza di un imperatore apertamente contro il papato. Gli scontri erano all'ordine del giorno, fino a quando furono utilizzati i sotterranei per "sbucare" letteralmente a valle Faul prendendo alle spalle l'accampamento nemico sconfiggendolo.

Dal Brigantaggio alla II Guerra Mondiale

Il brigantaggio fu un fenomeno figlio della nascita del Regno d'Italia nel 1861. In questo periodo i sotterranei divennero strumenti utilissimi per fuggire, per promuovere traffici illeciti o per evitare scontri con le forze dell'ordine. Il brigantaggio in qualsiasi forma aveva un'unico comune denominatore, la fame, sintomo che portava a omicidi, saccheggi e furti di bestiame. I cunicoli, così come al vegetazione circostante, si rivelarono strumenti perfetti per fuggire anche grazie alla connivenza della popolazione.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Viterbo subì due bombardamenti: uno nell'estate del 1943 quando fu distrutto l'aeroporto, l'altro il 17 gennaio del 1944 quando ad essere colpita fu la part nord occidentale della città. Si calcola che durante i bombardamenti furono distrutte ben 600 case mentre 1800 furono danneggiate alcune in maniera irreversibile. Centinaia di persone fuggirono attraverso i cunicoli, trovando proprio nel cuore della città, il rifugio ideale. Ancora oggi è possibile leggere le date che i rifugiati scolpirono a testimonianza della loro "prigioni".

3000 e passa anni sono conservati a sotto Viterbo: ora, grazie alle preparatissime guide, sarà possibile rivivere i fasti, i vizi e le virtù di una città la cui storia inizia nella notte dei secoli.

Tesori di Etruria (www.tesoridietruria.it)

Viterbo - piazza della Morte 1
Civita di Bagnoregio - via Porta Santa Maria snc
Sovana (Sorano, GR) - piazza del Pretorio, 9

Raccolta di Articoli direttamente da Viterbo Sotterranea


I DODICI GIORNI (O DODICI NOTTE) DI NATALE

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I Dodici Giorni costituiscono il periodo che scorre tra Natale (25 dicembre) e l'Epifania (6 gennaio). La dicitura fu stabilita nell'anno 567 dal Concilio di Tours. Secondo le prescrizioni religiose, questo periodo dovrebbe prevedere astensione dal lavoro e dal divertimento. Relativi ai 12 giorni ci sono innumerevoli tradizioni e superstizioni. In Germania i 12 giorni (o 12 notti) vengono chiamate Zwölf Rau(c)hnächte (Dodici notti fumose) in cui ci si difende con maschere, rumore e, appunto fumo, dagli spiriti maligni che compaiano all'improvviso. In Grecia si attendono i mostri chiamati Kallikantzaroi.

martedì 12 dicembre 2017

IL NATALE NEL MEDIOEVO: LE ORIGINI, I SIMBOLI, I PERSONAGGI

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Come si viveva il Natale nel Medioevo? Di certo era ben lontano dalle tradizioni attuali. La caduta dell'Impero Romano d'Occidente del 476 e ancora prima la promulgazione dell'editto di tolleranza da parte di Costantino nel 313 consentono al cristianesimo di trovare terreno fertile nel mondo occidentale. Con l'ascesa del Cristianesimo, il culto pagano, preponderante fino all'editto dell'imperatore, si vide depauperato di due riti fondamentali che avvenivano proprio nel mese di dicembre: i Saturnalia (17-23 dicembre), feste orgiastiche dedicate a Saturno, e la festa del Sol Invictus che si festeggia proprio 25 dicembre i cui attributi furono ripresi anche dal culto cristiano, basti pensare che fu Leone Magno che assegnò l'epiteto "vero sole" a Cristo imprimendo un fortissimo colpo al rito pagano.

Natale contro paganesimo ed eresie

Sempre Leone Magno trasformò il Natale in una festa atta non solo a sopprimere i culti pagani ma anche per combattere le eresie riguardanti la natura di Cristo (quella gnostica che separava il Dio uomo dal Dio Divino, quella ariana che poneva su un piano superiore la Natura di Cristo, quella monofisita che attestava come unica, la natura divina d Cristo, e quella nestoriana che vedeva uomo e Dio che convivevano in Cristo). 

I simboli del natale?

L'elemento cardine del Natale è il presepe il cui allestimento risale ai tempi di San Francesco d'Assisi, ma vi siete mai chiesti le origini dei singoli elementi che lo compongono? Il primo a descrivere la Natività è Luca il quale non specifica una stagione particolare per la nascita di Cristo ma evidenzia la presenza della mangiatoia. Il bue e l'asinello non compaiono nei Vangeli ma sono stati inseriti da Origene che riprese una profezia di Isaia secondo la quale “un bue ha riconosciuto il suo proprietario e un asino la mangiatoia del suo padrone”[1]; in realtà, Isaia non si riferiva a Cristo e il bue e l'asinello altro non è che la rappresentazione di pagani ed ebrei per rafforzare l'universalità della venuta in Terra del Cristo.

Dal VII secolo appare la mangiatoia, grazie a Pseudo Matteo [2], ma anche questa volta è una rielaborazione di una lettura di Isaia che vedeva Cristo nato in una grotta di pietra, metafora delle molte difficoltà della vita. Matteo, di contro, non specifica il numero dei Magi. Sarà ancora una volta Leone Magno a stabilirne il numero e i nomi: Melchiorre (re della luce), Baldassarre (Signore dell'Aurora) e Gaspare di cui si ignora ancora il significato. I doni che essi portavano erano l'oro (avvento di un re), incenso (avvento di una divinità) e la mirra che rappresentava il trionfo sulla morte essendo un unguento che veniva utilizzato per le imbalsamazioni. Grazie a San Francesco e all'allestimento del presepe nel 1223 tutti gli elementi descritti fino ad ora entrano nell'iconografia classica e tradizionale del Natale cristiano. 

Annotazioni

[1] Fonte Web: Sito Resorgentia.
[2] Il Vangelo dello pseudo-Matteo è uno dei vangeli apocrifi. Scritto in latino e risalente tra l'VIII e IX secolo, viene anche chiamato "Vangelo dell'infanzia di Matteo" o "Libro sulla nascita della Beata Vergine e sull'infanzia del Salvatore".

E l'albero di Natale? Non ti resta che leggere l'articolo a questo link!

lunedì 11 dicembre 2017

KNIGHTFALL - I CAVALIERI TEMPLARI ALLA RICERCA DEL SANTO GRAAL

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Si sta facendo un gran parlare tra studiosi e appassionati della nuova serie televisiva Knightfall la cui prima puntata sarà trasmessa in Italia mercoledì 13 dicembre su History. La miniserie televisiva racconta la fine, la persecuzione e il rogo dei Cavalieri Templari grazie ad un complotto ordito dal re di Francia Filippo il Bello iniziato venerdì 13 ottobre 1307 e terminato solamente nel 1314 dopo un lungo periodi di arresti, torture, cospirazioni. Il protagonista principale è il capo dei Cavalieri del Tempio, Sir Landry, un valoroso cavaliere che, scoraggiato dai drammatici fallimenti in Terrasanta, viene a sapere che il Santo Graal è riemerso dagli abissi della storia.

Trama di "Knightfall" (dal 13 dicembre 2017)

Acri, 1281. L'ultimo avamposto templare in Terra santa cade ignominiosamente in mani nemiche. Con la sconfitta, il Tempio perde prestigio e gloria pur mantenendo una ricchezza accumulata nel tempo talmente grande da destare invidia ai principali re europei. Ma un indizio sembra rinvigorire l'animo delle truppe templari: il Santo Graal sarebbe ricomparso dopo secoli di oblio, ora sta solamente ai Cavalieri Templari scoprirlo.

I Personaggi di "Knightfall"

  • Landry, interpretato da Tom Cullen. Condottiero di cavalieri templari e veterano delle Crociate, è ossessionato dal trovare il Sacro Graal.
  • Papa Bonifacio VIII, interpretato da Jim Carter.
  • Gawain, interpretato da Pádraic Delaney. In precedenza il più grande spadaccino templare, dopo un ferita alla gamba, non è più in grado di combattere.
  • Tancrede, interpretato da Simon Merrells. Veterano templare, accanito leale all'ordine.
  • Guglielmo di Nogaret, interpretato da Julian Ovenden. Consigliere cospirante di Filippo.
  • Regina Giovanna I di Navarra, interpretata da Olivia Ross. Formidabile diplomatica e stratega.
  • Re Filippo IV di Francia, interpretato da Ed Stoppard. 
  • Principessa Isabella di Francia, interpretata da Sabrina Bartlett.
  • Figlia di Filippo e Giovanna, il cui imminente matrimonio promette una duratura alleanza politica alla Francia.
  • Parsifal, interpretato da Bobby Schofield. Uomo del popolo che si unisce ai cavalieri templari perseguendo vendetta.
  • Adelina, interpretata da Sarah-Sofie Boussnina. Ladra senza tetto salvata da bambina dai templari.
  • Draper, interpretato da Nasser Memarzia.
  • Godfrey, interpretato da Sam Hazeldine. Maestro templare, è il mentore e la figura paterna per Landry.

venerdì 8 dicembre 2017

IL CASTELLO DELLA MANTA E I SUOI AFFRESCHI



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Il Castello della Manta si trova sulle colline di Manta, nella provincia di Cuneo. Nato come maniero medievale fu concesso nel 1984 al Fondo Ambiente Italiano dalla contessa Elisabetta de Rege Thesauro di Donato Provana del Sabbione affinché fosse inserito in un ampio progetto di valorizzazione culturale. Il Castello della Manta è entrato nel circuito Castelli Aperti del Basso Piemonte

La storia del Castello della Manta

L'edificio, che nasce da aggregazioni precedenti il XII secolo, divenne una dimora signorile assumendo le sembianze attuali solamente nel '400 grazie ai Saluzzo della Manta. Con l'estinzione del casato, il castello cadde in rovina fino a quando passò ai Rege Thesauro che chiese al Fondo Ambiente Italiano di prendersene cura facendo avviare importanti lavori di restauro che portarono il castello ai fasti di un tempo.

Il ciclo di affreschi del Castello della Manta


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Thomas I of Saluzzo as King Arthur.jpgDi grande impatto è l'imponente ciclo di affreschi del Castello della Manta. Il ciclo fu completato intorno il 1420 e rappresenta una serie di eroi ed eroine dipinti secondo le connotazioni cristiane ed ebraiche vestiti con lussuosi e solenni abiti. I personaggi sono ispirati da un poema scritto da tal Tommaso III di Saluzzo e sono, seguendo l'ordine, Ettore, Alessandro Magno, Giulio Cesare, Giosuè, Davide, Giuda Maccabeo, Re Artù, Carlo Magno, Goffredo di Buglione, Deifile, Sinope, Ippolita, Semiramide, Etiope, Lampeto, Tomiri, Teuca, Pentesilea (quest'ultima visibile solamente in parte). Nei pressi del castello c'è una chiesa castellana con interessanti affreschi sulla vita di Gesù, e una cappella funeraria costruita da Michelantonio con stile, stucco e pitture afferenti al manierismo.

Il Maestro del Castello della Manta

Il Maestro del Castello della Manta è il nome attribuito a un pittore del XV secolo autore degli affreschi all'interno del Castello. I dipinti raffigurano 9 eroi (tre ebrei, tre cristiani e tre pagani) e 9 eroine; in realtà i personaggi rappresentavano i membri della famiglia del marchesato di Saluzzo con le relative mogli.  

Fonte immagine Wikipedia, foto di Rinina25 e Twice25

lunedì 27 novembre 2017

NATALE E CAPODANNO DAL SAPORE MEDIEVALE

Non sai dove passare le prossime feste di Natale e Capodanno? La Primavera Viaggi, in collaborazione con l'Associazione Medieval Italy, propone pacchetti incentrati sulla rivalutazione di castelli, feste e tradizioni medievali. Un'occasione unica per non perdere sapori e atmosfere del medioevo toscano.  I pacchetti proposti prevedono solitamente una o due notti. Un modo unico e indimenticabile per delle feste natalizie...fuori dagli schemi!

CAPODANNO MEDIEVALE DI FIRENZE

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Foto tratta da Wikipedia, Autore Sailko

Goditi un suggestivo banchetto presso l’Antico Spedale del Bigallo, medievale e grandioso edificio lungo l’antico e ripido tratto della via Aretina, fondato nel 1214 alle porte dell’autentica Firenze medievale. Immagina di essere in una corte fiorentina del XIV secolo e di sedere tra i commensali di una nobile famiglia che, con un lauto banchetto allietato dai giochi dei giullari, intramezzi musicali e danze, saluta il nuovo anno augurando propizia fortuna.

Assapora antiche pietanze rigorosamente tratte dalla tradizione eno-gastronomica medievale: ben 6 servizi costituiti da cibi e vini speziati, presentati nel rispetto delle usanze e della tradizione, delizieranno il palato dei commensali. Divertiti con un intrattenimento giullaresco professionale concepito per adulti e bambini, che unisce l’arte del cantastorie e del buffone a quella della giocoleria, per culminare in un emozionante spettacolo di fuoco dopo la Mezzanotte!
Unisciti alle danze antiche dei Nobili Signori e delle Gentildonne, ascoltando le soavi note di un liuto suonato dal vivo per provare l’emozione irripetibile di una reale festa medievale.
Solo cena € 135 a persona
Cena + 1 notte in hotel 4 stelle € 210 a persona

UNO SGUARDO A CASTEL PIETRAIO

Foto tratta dal sito ufficiale della Residenza d'Epoca
Il fascino di un autentico castello di origine medievale e il gusto del buon vino toscano: a due passi da Siena e Monteriggioni, potrete sperimentare il perfetto connubio tra storia, natura e tradizione.

Castel Pietraio è una suggestiva residenza d’epoca risalente al XIII secolo immersa nel cuore della Toscana più autentica: tra le dolci colline senesi, essa è un piccolo borgo medievale dotato di vigne e di una cantina storica che producono vini tra i più apprezzati del territorio. In questa cornice di perfetta armonia tra tradizione e charme, potrete rivivere il fascino del passato immergendovi nella magica atmosfera del Castello: dormirete in camere collocate nella parte antica del borgo, visiterete il maniero ripercorrendone la storia e gusterete gli ottimi vini della sua cantina…Un’esperienza da non perdere per tutti coloro che desiderano ritrovare il gusto dell’atmosfera medievale senza rinunciare al comfort e al piacere di un soggiorno di lusso.

L’esperienza include:
  • Pernottamento per 2 persone in camera matrimoniale B&B
  • Visita al Castello (solo esterno) con descrizione storica
  • Degustazione in cantina di tre vini
  • Visita alle cantine e possibilità di acquisto prodotti.
  • 109 € a persona

domenica 26 novembre 2017

TEMPLARI UNITI PER LA PACE


Venerdì 24 novembre 2017 presso la Chiesa di San Francesco al Caravita la consegna del Premio Cuore d'oro 2017, un premio di cadenza annuale conferito dall'Accademia delle Culture e delle Scienze Internazionali in collaborazione con l'Associazione privata dei Fedeli Cattolici Poveri Cavalieri di Cristo per premiare e valorizzare le opere di volontariato. L’iniziativa permette così di conoscere storie e volti di persone che, nel totale anonimato, ogni giorno assistono, aiutano, soccorrono gli ultimi, i dimenticati, gli anziani, i sofferenti, i diversamente abili nell'ambito della Convention "Camminare Insieme per Una Cultura di Pace" organizzato unitamente ai Club per l'UNESCO di Bisceglie -WFUCA Federazione Mondiale UNESCO.



Prima dei relatori, è intervenuto con un saluto e una benedizione particolare sua Eminenza il Cardinal José Saraiva Martins (già stato Prefetto della Congregazione per le cause dei santi fino al 9 luglio 2008) che ha mostrato un sincero e vivo interesse per le opere meritorie dei Templari del Terzo Millennio.

L'evento ha visto l'unione di varie realtà neo templari, particolarmente attive sul territorio, oltre all'intervento del dott. Leonardo Fortunato Sciandra,uno dei maggiori esperti templari italiani.

Alla Convention hanno partecipato

Alla Convention interverranno come relatori :
• Dr.ssa Antonella Pagano Sociologa, Poeta, Art Director;
• Dr.ssa Pina Catino presidente Club per l’UNESCO (Bisceglie) WFUCA Federazione Mondiale UNESCO
Padre Mtanious Hadad, Rettore della Basilica Santa Maria in Cosmedin a Roma
Don LUCIANO ROTOLO Parroco Chiesa Santa Maria SS.ma del Carmine Diocesi di Conversano;
•Dr.ssa Marcia Sedoc Ambasciatrice di Pace UPS e Presidente Ass. Integrazione Immigrazione Fayaloby e Cad di Roma Capitale
•Dr. Gen. Angelo Schiano di Zenise Presidente Accademia delle Culture e delle Scienze Internazionali
•Dr. Massimo Maria Civale Vicario generale Confederazione Internazionale Templare di San Bernardo di Chiaravalle –Poveri Cavalieri di Cristo
Emiliano Amici (blogger) direttore rivista online Sguardo sul Medioevo



L'evento ha rappresentato un momento di alto livello sociale, politico e culturale; la presenza di eminenti esponenti del mondo della chiesa e della diplomazia hanno virtualmente firmato un patto che prevede la messa in campo di tutte quelle azioni che, superando le logiche socio-politico-economiche degli stati nazionali, facciano da propulsore per portare la pace nelle zone falcidiate da discriminazioni, guerre e povertà.

In questo senso, Sguardo Sul Medioevo ha avuto l'onore di partecipare promuovendo un incontro annuale di Assisi in modo da far riunire sotto lo stesso tetto gli esponenti delle religioni del mondo, solamente così si possono eliminare quegli estremismi che recano danni all'equilibrio sociale del pianeta. 



Sguardo Sul Medioevo ringrazia Massimo Maria Civale per l'opportunità concessa e per la stima mostrata affidando al sottoscritto l'onore immenso di poter indire un nuovo "incontro di Assisi" per promuovere la pace nel mondo.

I Poveri Cavalieri di Cristo Jacques De Molay si confermano davvero veri e propri ambasciatori di pace.

Sguardo Sul Medioevo, in data 26/11/2017 delibera la consegna dell'Attestato di Eccellenza Medievale all'Associazione Poveri Cavalieri di Cristo Jacques De Molay.

lunedì 2 ottobre 2017

LA STORIA DEL TEMPLARI RACCONTATA A SAN BEVIGNATE - CICLO DI CONFERENZE 2017/2018

Chiesa di San Bevignate 2.JPG

San Bevignate è un complesso monumentale che, per le considerevoli dimensioni delle forme architettoniche e per il valore eccezionale delle testimonianze iconografiche di soggetto templare conservate al suo interno, è divenuto non soltanto elemento di attrazione per i visitatori, ma anche oggetto di rinnovati e proficui approfondimenti di taglio scientifico e didattico promossi dagli addetti ai lavori.

Ecco allora che l’interesse crescente nei confronti del patrimonio monumentale e artistico di committenza templare ha spinto il Comune di Perugia a organizzare, in collaborazione con il Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Università di Perugia, un nuovo ciclo di conferenze, avvalendosi, come di consueto, della collaborazione di noti studiosi, italiani e stranieri, che, da vari ambiti disciplinari, si occupano dell’argomento.

Ai relatori è stato affidato, questa volta, il compito di illustrare momenti della storia della militia Templi e della sua presenza a Perugia – dapprima a San Giustino de Arno, poi a San Bevignate – attraverso una significativa serie di personaggi.

Bevignate, Raniero Fasani, frate Bonvicino, frate Giacomo da Montecucco, fino a giungere al vescovo Napoleone Comitoli, sono infatti tutte figure di protagonisti, templari e non, partecipi di una storia quanto mai affascinante che ha unito per secoli l’Ordine del Tempio, il complesso di San Bevignate e la città. Ideazione e coordinamento scientifico: Sonia Merli e Mirko Santanicchia.

Foto tratta da Wikipedia, Autore: Bibopg79

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

giovedì 13 luglio 2017

B&B IL VECCHIO E IL MARE È ECCELLENZA MEDIEVALE

"Questa casa non è un albergo", questo è il motto di Cristian e Chiara proprietari del B&B Il Vecchio e il Mare che, Sguardo Sul Medieovo, ha deciso di isnerire nell'eelnco delle proprie "Eccellenze Medievali", ed effettivamente nel B&B è come essere a casa propria. Il B&B Il Vecchio e il Mare è un vero e proprio punto di riferimento per visitare la parte storico/medievale di Gaeta, una città di mare che dista a meno di due ore di macchina da Roma, facilmente raggiungibile con treno e Cotral che ha il capolinea proprio nella piazza da cui inizia la "salita" che porta dritti in B&B. 

Salita tra virgolette perchè il B&B Il Vecchio e il Mare è il giusto premio di un lungo sforzo fisico di circa 10 minuti che si snoda tra i tornanti che offrono sempre scorci davvero di grande interesse non solo paesaggistico ma anche storico-culturale; si passa davanti alla pinacoteca, ad una piccola chiesa diroccata di origine medievale, si passa sotto il bastione del castello di Gaeta per poi trovarsi in una piccola viuzza che porta al nostro B&B Il Vecchio e il Mare. Ad accogliervi con un sorriso e un consiglio Chiara che, insieme al compagno, gestisce da anni questa struttura che fa della sua veranda sul mare un vero e proprio fiore all'occhiello.

Le stanze sono molto accoglienti e, se si è fortunati, è possibile usufruire della camera con il terrazzino privato da cui si può scorgere una vista mozzafiato. I due gestori dimostrano di essere ottimi padroni di casa: a colazione non disdegnano un sorriso e una bella chiacchierata durante la colazione a buffet con gli ospiti commentando la visuale, l'ultimo libro letto o, semplicemente, la storia magica del B&B.

All'interno del B&B Il Vecchio e il Mare è possibile anche leggere libri (è attivo lo scampbio libri) che troverete sia nel grande salone antistante la terrazza panoramica sia nelle stanze, un buon modo per rilassarsi dopo una giornata di sole presso la vicina spiaggia del Serapo che dista a circa 2 km di distanza ed è facilmente raggiungibile sia a piedi sia con il Cotral.

Che dire, il B&B Il Vecchio e il Mare è un vero e proprio punto di riferimento per visitare la Gaeta Medievale, un vero e proprio gioiello storico, culturale e culinario del basso Lazio.

Posizione: 5/5
Colazione: 5/5
Accoglienza: 5/5

Sito Web: http://www.ilvecchioeilmare.net/site/
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domenica 25 giugno 2017

11 LUGLIO 2017...GRANDI SOPRESE A NARNI SOTTERRANEA!



Un grande sogno si realizzerà l'11 luglio! Sarà inaugurata la ricostruzione virtuale della chiesa ipogea! Faremo un viaggio nella storia, rivivendo le diverse fasi che la chiesa, di San Michele Arcangelo, ha subito nel corso dei secoli. Inoltre: si potranno rivedere gli affreschi, come erano, prima che venissero coperti dal calcare.

Tutto questo è stato possibile grazie al gesto di grande sensibilità di Luis Apperti. Un turista messicano, rimasto ammaliato, che si è fatto mecenate realizzando il nostro sogno nel cassetto. La ricostruzione è stata poi resa possibile da Mymax Edutainment, Julia Tarciniu Balan e molti altri...

Quel giorno sarà anche completata la pavimentazione vetrata sopra lo scavo archeologico della chiesa, reso possibile grazie a te e ai tanti turisti che hanno creduto nel progetto di fundraising "La storia sotto vetro".

Ti aspettiamo a Narni Sotterranea l'11 luglio alle ore 11 per condividere questa esperienza!
Vieni? Non ti pentirai di esserci.

martedì 16 maggio 2017

I TEMPLARI IN MOSTRA A TORRACA DAL 30 GIUGNO AL 30 OTTORE

Dal 23 Giugno al 30 Ottobre 2017 le sale espositive del Castello Baronale di Torraca ospiteranno la mostra sugli antichi strumenti di tortura medievali dal titolo "Mostra sui Templari e Strumenti di Torture Medievali". La mostra, promossa dalla Confraternita dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques De Molay in collaborazione con la Confederazione Internazionale Templare di San Bernardo di Chiaravalle con il patrocinio del Comune di Torraca e la stretta collaborazione di CICAS TURISMO di Sapri. Media Partner Sguardo sul Medioevo diretta da Emiliano Amici. Attraverso fedeli ricostruzioni di strumenti di tortura, utilizzati nell’epoca medievale ed anche nei processi Inquisitori, si esaminano i motivi ed i mezzi con i quali per secoli l’uomo ha inflitto torture ad altri uomini. In mostra oltre 30 strumenti di dolore e morte, dalla sedia inquisitoria alla garrota, dalla "Veglia" o c"ulla di Giuda", per arrivare a strumenti meno conosciuti.

Pannelli ed illustrazioni tratte da antichi disegni racconteranno l’utilizzo degli strumenti nel tempo, dal medioevo fino ai giorni nostri, esaminandone i motivi e il contesto storico con l'utilizzo del QRCode che renderà interattiva la mostra.

La mostra intende far riflettere lo spettatore e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle atrocità delle torture e la violazione dei diritti umani in un momento in cui queste tematiche tornano tristemente agli onori della cronaca quotidiana. Inoltre sarà allestita una mostra sui Cavalieri Templari con Opere pittoriche del M° Ernando Venanzi e Storia del glorioso Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo, sarà un’occasione per apprezzare una valida ricostruzione storica e cronologica dei Grandi Maestri Templari e scoprirne le origini, gli usi e i costumi, il mandato temporale e le gesta più significative che li hanno contraddistinti. Verrà allestito anche uno spazio riservato alla Casa Museo-ArteGreco del M° Edoardo Grecò Maestro Templare.
Per il Gran Priore dell'Ordine dei Cavaliri Templari Cristiani Jacques De Molay Fr. Massimo Maria Civale i Cavalieri Templari furono i combattenti più fedeli, più eroici, più coraggiosi nel difendere il Signore e la Cristianità, nel salvaguardare i luoghi sacri della civiltà occidentale e le sue tradizioni. Furono monaci, costruttori, maestri, filosofi, artisti, guerrieri, scienziati e amministratori. Invitiamo tutti Studenti, cittadini e turisti a visitare la mostra”.

Orari apertura: dal lunedì al venerdì 10-20– sabato e domenica 9.30-21. Per il periodo dal 16/07 al 31/08 dal lunedì al venerdì dalle 9 – 22 – sabato e domenica 11.00 – 20.
Per info: Comune di Torraca Telefono: 0973 398131 - http://www.comune.torraca.sa.it/

martedì 2 maggio 2017

PAPA FRANCESCO, HAI DISTRUTTO L'IDEA DI GIUBILEO!

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Dopo l'articolo sulle chiese a pagamento, Sguardo Sul Medioevo vuole proporre un altro spunto di riflessione, basata su una constatazione che, al di là dei numeri propinati, è personale, del tutto personale. Riteniamo che Papa Francesco abbia distrutto l'idea di Giubileo, di Pellegrinaggio, in nome dell'"immagine" della Sua Chiesa.
Chi vi scrive non è ateo, non è neanche un fervente Cattolico: ama leggere, confrontarsi, studiare e capire, porsi domande proprio perché fatti non foste a viver come bruti.

Il pellegrinaggio, dicevamo...

Per i primissimi cristiani, il pellegrinaggio divenne, soprattutto dopo l'Editto di Costantino e la seguente libertà di culto nell'impero, un modo per andare a visitare Gerusalemme per pregare sui luoghi della Crocifissione. Quando il culto di Cristo iniziò ad espandersi, anche Pietro e Paolo, morti con martirio a Roma e ritenuti i fondatori della Chiesa, il pellegrinaggio assunse un connotato ancora più universalistico.

Fino all'anno mille, il pellegrinaggio era un affare personale, ci si recava spesso da soli lasciando a casa soldi e il testamento perché spesso non si ritornava a casa, vuoi per la lunghezza del percorso vuoi per i pericoli che si potevano incontrare. Dopo l'anno 1000 il pellegrinaggio fu organizzato in maniera collettiva anche, e soprattutto, per motivi di sicurezza. Il senso del pellegrinaggio era essenzialmente uno: recarsi in un luogo sacro per sciogliere un voto, per chiedere una grazia, per espiare delle colpe o una penitenza.

Con il Giubileo del 2015 indetto da Papa Francesco abbiamo assistito ad una mercificazione quasi simoniaca del pellegrinaggio giubilare; benché i numeri facciano sembrare l'anno Santo come un successo, a Roma nessuno si è quasi accorto dell'evento, nessuno. San Pietro è ancora piena (e gratuita), i turisti a San Giovanni, a San Paolo, a Santa Maria Maggiore non mancano mai, così come i compratori di oggettistica sacra nei negozi del centro.

Perchè diciamo che Papa Francesco ha distrutto l'idea di Giubileo?

Immaginate se un pellegrino, magari morto dopo mesi di viaggio ci guarda da lassù e vede un Santo "in limousine" che si fa 600 km per arrivare LUI dal pellegrino e non il contrario: stiamo parlando di Padre Pio, sulla cui figura non mi esprimo perché non ho sufficienti strumenti per capire. Ovviamente, non se ne fa una colpa al Santo ma come è possibile, piegarsi al vile denaro in un modo così bieco? Perché non si è lasciato tutto come era con i pellegrini che vanno a San Giovanni Rotondo o Pietrelcina? Perché si è dovuto mettere in campo un numero di forze che neanche il Presidente degli Stati Uniti? Era un Giubileo è una orrida messa in scena per far avvicinare qualche persona in più al Vaticano e, quindi, alle attività commerciali nelle vicinanze? (come se avessero bisogno di questo tipo di aiuti).

Non si fa una colpa, si badi, a chi ama Papa Francesco, Sguardo Sul Medioevo non lo ama, come non ha amato, anzi, Giovanni Paolo II però ci vogliamo chiedere perché in nome dell'immagine della Chiesa è stato il santo a venire dal pellegrino e non il contrario? Perché?

Perché ormai in chiesa non ci va più nessuno e si è cercato di avvicinare anche il credente ormai sfiduciato? Perché c'era bisogno di Marketing? Perché proprio Padre Pio? Le persone devote a Padre Pio sarebbero venute a Roma se non ci fosse stato lui esposto?

Questo post è critico e vuole aprire un dibattito perché qui non stiamo discutendo la necessità di pregare o di avere un angelo custode, qui si tratta di capire perché un uomo si permette di sovvertire il senso stesso del Giubileo e nonostante tutto venga acclamato dalla stampa mondiale e da poveri devoti servi del Signore che, ignari e poco curiosi, decidono di accettare tutto perché viene dall'uomo scelto da Dio?

Siamo molto delusi da questo Giubileo, ma soprattutto siamo arrabbiati per come il senso vero del viaggio spirituale sia stato abbassato al livello di una spesa al supermercato.

GIOCHI MEDIEVALI: PERCORSO DI ADDESTRAMENTO

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Altro avvenimento assolutamente da non perdere organizzato dagli amici di Accademia Medioevo. Per passare una domenica di maggio immersi nella natura alla ricerca di antichi giochi e tradizioni medievali, questo evento è proprio quello che fa per voi. Riportiamo di seguito le attività proposte.

Giochi Medievali: percorso di Addestramento


Dalle 9:30 alle 12:30 - Nel corso della mattina si svolgerà un percorso di Addestramento con Spada, Tiro con l'Arco ed introduzione dei Giochi d'arme a Cavallo.

Partecipazione gratuita- PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Il pomeriggio, dalle 14:30 alle 16:00 - su prenotazione, una sessione di approfondimento a cavallo (con un contributo di € 15,00). A disposizione l'area pic-nic per chi partecipa alle attività pomeridiane.

per ulteriori info:
http://www.accademiamedioevo.it/scheda-evento/130/workshop/arti-marziali/Giochi-Medievali.html

lunedì 24 aprile 2017

LO SCANDALO DELLE CHIESE A PAGAMENTO


Metti una domenica a Orvieto, nel cuore della Tuscia. Tutto bello, città ben tenuta, pulita, ordinata, suggestiva e colorata. Metti, che alle 2 del pomeriggio ti venga voglia di entrare nel Duomo, ti avvicini all'ingresso e alla cassa trovi un omino pelato che ti chiede un obolo di 4 euro per visitare la Chiesa. Indignato vado via con l'amaro in bocca per tuffarmi nei meandri di Orvieto Sotterranea, molto interessante la visita, meno simpatiche le signore che facevano i biglietti che non hanno accettato il mio pagamento con il bancomat, ok...

Riflettendo sull'esperienza, decido di dedicare un post allo scandalo delle chiese a pagamento e vengo a scoprire che in Italia 59 chiese sarebbero accessibili previo pagamento tranne per i pellegrini e chi si reca in preghiera, come se ci fosse differenza tra pellegrino, cittadino o cattolico praticante. Proprio la Conferenza Episcopale Italiana, nel 2012, affermò che
«L'accesso alle chiese aperte al culto non può essere condizionato al pagamento di un biglietto di ingresso. Questa regola - spiega la Cei - vale sia per le chiese di proprietà di enti ecclesiastici che per quelle dello Stato, di altri enti pubblici e di soggetti privati. Si applica anche alle chiese di grande rilevanza storico-artistica, interessate da flussi notevoli di visitatori: è fondamentale, infatti, che il turista percepisca di essere accolto nel luogo sacro e, di conseguenza, si comporti in maniera adeguata e rispettosa»
D'altronde è Cristo stesso che dice che la Chiesa deve essere aperta a tutti e che il pellegrino non può pagare per pagare. Ovviamente cripte, musei particolari, e luoghi anche interni alla chiesa non legate alla preghiera è giusto che siano visitabli pagando un ticket di ingresso ma inginocchiarsi davanti un altare, raccogliersi in preghiera non può e non deve avere un costo (un'offerta libera può anche starci) ma una vera e propria tassa è qualcosa di aberrante

Ora, con tutto il rispetto per il meraviglioso Duomo di Orvieto, un'opera dell'uomo di rara bellezza, se pago 4 euro per entrare, quanto dovrei pagare per San Pietro, San Giovanni o Santa Maria Maggiore ossia le tre chiese più importanti del mondo cristiano e non solo? Come posso avvicinare gente e famiglie alla cultura se anche il semplice ingresso in una chiesa costituisce una spesa?

La contingentazione dei turisti, in caso di "assalti" al bene culturale è naturale, giusto e sacrosanto anche da un piunto di vista della sicurezza  sia delle persone sia del bene ma il senso intrinseco nell'opera non deve essere dimenticato, mai.

A supporto di quanto detto, riportiamo un link di approfondimento interessante.

A questo punto non resta che trovare la direttiva CEI e presentarla al primo botteghino di una delle 59 chiese e vedere come il "dipendente" reagisce: al limite, con la scusa della preghiera, riuscirete a varcare la soglia del Minosse di turno e potrete godere di spettacoli inenarrabili.

Fonte Foto Wikipedia, Autore: Luca Aless (CC BY-SA 4.0)

6 MAGGIO 2017, SBARCO DEI TEMPLARI A SALERNO

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto

Si terrà Sabato 6 Maggio lo sbarco dei Cavalieri a Salerno della Confederazione Internazionale Templare di San Bernardo di Chiaravalle la più potente e numerosa federazione mondiale Templare, prima tappa alle ore 12.00 presso l'avamposto del Castello di Arechi dove continua la Festa della Croce Templare con il raduno dei Cavalieri e la benedizione della Croce Templare, alle ore 13.30 Conviviale Templare....Ore 17.00 Processione e Santa messa. per info e dettagli: 334.5383209 oppure invia una email a: cavaliericristiani@libero.it.

Ore 11.30  Raduno Cavalieri e Dame  Castello di Arechi 
Ore 12.00  Benedizione della Croce Templare e Vestizione (Castello di Arechi)
Ore 13.30  Conviviale Templare e Consegna attestati (Castello di Arechi)
Ore 17.00  Processione Traslazione Reliquie di San Matteo (piazza portanova-Duomo)  e Santa messa


LA CONFRATERNITA INTERNAZIONALE DI VOLONTARIATO DELL'ORDINE DEI CAVALIERI CRISTIANI JACQUES DE MOLAY

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

La Confraternita Internazionale di Volontariato dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani, Jacques De Molay, d'ispirazione cristiana nasce da un'idea di persona che è "immagine e somiglianza di Dio ", di un Dio che entra nella storia con libertà, gratuità ed umiltà, e che insegna la carità, l'amore come principio della relazione tra Dio e gli uomini e degli uomini tra loro. Affascinati dalla storia delle Crociate, ed in particolare dei valorosi Cavalieri Templari, si sono apprestati alla costituzione di questa Confraternita di Volontariato in memoria del Ordine dei Valorosi Cavalieri Templari e di tutti e 23 Gran Maestri Della Milizia Del Tempio in particolare di Jacques De Molay, tentando di portare avanti il loro pensiero altamente cristiano e umano.

La Confraternita Internazionale di Volontariato dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani, Jacques De Molay, si occupa anche della diffusione della cultura medievale e templare con eventi a tema, rievocazioni, processioni e opera nel campo sociale con una serie di attività caritatevoli in supporto ai più bisognosi.

Sito web: http://cavaliericristiani.blogspot.it/

martedì 18 aprile 2017

LA RELIQUA DI SAN GIOVANNI PAOLO II A MESAGNE


La reliquia di San Giovanni Paolo II è a Mesagne, accolta anche da miglia di fedeli a Mesagne-Brindisi accompagnate da una  delegazione dell'Ordine Cavalieri Templari Cristiani Internazionale "Jacques de Molay" Poveri Cavalieri di Cristo.

L'Ordine Cavalieri Templari Cristiani Internazionale "Jacques de Molay" Poveri Cavalieri di Cristo, il Gran Priore Internazionale fr. Massimo Maria Civale di San Bernardo con una delegazione di Cavalieri Pier Massimo Caiazzo, Claudio Russo, Giuseppe Lofrano, Alessandro Carannante, Pierpaolo Sinigaglia, Nicolantonio Logoluso, il Cav. Ciro Barba, la Gran Dama Felicetta Silvestri, la Dama Costantina Vurchio,l'Ambasciatore Cav. Giuseppe De Pasquale, il commendatore Pina Catino, Don Francesco Balzano, il Postulatore accreditato presso la  Santa Sede avv. Nicola Giampaolo hanno ricevuto in consegna a Roma la Reliquia contenente il sangue del Pontefice Giovanni Paolo II e l'hanno scortato da Roma a Mesagne alla chiesa di Sant’Antonio da Padova accolta dal parroco don Massimo Alemanno.

A Mesagne ha presenziato alla Santa Messa anche una delegazione dei Cavalieri Templari Cristiani – Poveri Cavalieri di Cristo la Commenda di Bisceglie responsabile della Provincia BAT. La Comunità parrocchiale di Sant'Antonio da Padova in Mesagne, in preparazione all'inaugurazione del nuovo complesso parrocchiale “S. Giovanni Paolo II” si è predisposta ad accogliere la reliquia di “San Giovanni Paolo II”.
Il reliquiario, in bronzo argentato e dorato opera dello scultore Carlo Balljana, contenente il sangue del Santo è giunto a Mesagne da Roma martedì 4 aprile alle 18,00 sul piazzale della Chiesa di Sant'Antonio in Via Torre S.S. ad attenderlo circa 1000 fedeli.

La reliquia è stata esposta nella Chiesa di Sant'Antonio a Mesagne sino a mercoledì 5 aprile mentre il Giovedì e stata esposta nella nuova Chiesa dedicata al grande santo Papa Giovanni Paolo II.
L’hanno scortata da Roma a Mesagne, dove ha  sostata in occasione dell’inaugurazione del nuovo complesso parrocchiale “San Giovanni Paolo II” della comunità di Sant'Antonio da Padova.
La più preziosa reliquia di San Giovanni Paolo II è stata in ottime mani. Grande, il consenso per il servizio d’ordine prestato dai Cavalieri Templari Cristiani “Jacques de Molay”, prestigioso ordine che vanta la presenza di diversi Pugliesi, in occasione della traslazione dell’ampolla contenente il sangue di san Giovanni Paolo II, che tanti fedeli attendevano di venerare. Quanto al citato reliquiario-libro, si tratta di un’opera realizzata in bronzo argentato: su una pagina è riprodotto il pastorale sotto il quale è inserita l’ampolla con il sangue del pontefice e nella pagina accanto appare lo stemma pontificio con la scritta ‘Noli timere’ (Non abbiate paura) una celebre frase del papa polacco, morto nel 2005 e beatificato il 1º maggio 2011.

Giovedì 6 aprile hanno anche ricevuto il mandato di prendere in consegna il dono che papa Francesco ha fatto alla neonata chiesa: un medaglione contenente i suoi capelli accompagnato da una lettera firmata dal Papa. Un servizio d’ordine , che si e reso necessario dopo che nel 2014 dalla chiesetta di San Pietro della Ienca, vicino L'Aquila, sotto il Gran Sasso, fu trafugata l'ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II. Quel luogo era caro al Papa polacco, che lo scelse per raccogliersi in preghiera. 
Un furto sacrilego, probabilmente su commissione,  che  creò molta impressione nella  comunità locale da sempre devota a papa Wojtyla, che con la gente d'Abruzzo amava intrattenersi durante le sue numerose escursioni sul Gran Sasso. La Curia aquilana  informo del furto la Santa Sede, La polizia fermo tre giovani che confessarono e fecero ritrovare la teca con l’ampolla, giustificandosi che  pensavano si trattasse di un oggetto senza alcun valore

La Comunità parrochiale di Sant’Antonio da Padova in Mesagne, ha ringraziato  ufficialmente con una pergamena la Confraternita di Volontariato dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques de Molay per la stretta e importante collaborazione per aver traslate con una delegazione di 9 Cavalieri  da Roma e Mesagne le reliquie di Giovanni Paolo II che hanno provveduto a riportarle a Roma presso la Santa Sede dove sono custodite.

I TEMPLARI IN MOSTRA A MILANO - PROROGATA FINO AL 5/11/2017

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I Cavalieri Templari tornano protagonisti nella mostra "Templari: storia e leggenda dei cavalieri del Tempio" ideata dalla Fondazione DNArt e curata da Don Cosimo Damiano Fonseca. La mostra, creata presso lo Spazio Cobianchi Duomo a Milano, ha il patrocinio della Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e di altri enti privati. La mostra è stata inaugurata il 13 aprile e dal 14 è aperta al pubblico attraverso l'entrata della Galleria Vittorio Emanuele lato via Tommaso Grossi ed è totalmente gratuita per i possessori dell'Abbonamento Musei.

***Mostra prorogata fino al 5 Novembre 2017***

Fra gli articoli esposti troviamo: il Codice in pergamena con la Regola dei Cavalieri del Tempio che proviene dalla Biblioteca Nazionale Licei di Roma, i documenti del Processo direttamente dagli Archivi Segreti, La Grande Tavola a foglia oro di San Nicola pellegrino della Cattedrale di Trani, la Croce stradale del cammino verso la Terra Santa del XII secolo del Museo Medievale di Arezzo e la Corona di Ruggero II del Museo Nicola Iano di Bari. Grazie all'esposizione dei documenti, sarà possibile ripercorrere le varie tappe della vita dell'ordine dei Templari conoscendo anche tutti quei personaggi che ne hanno fatto la storia: proprio per questo la mostra vanta un percorso didattico di qualità particolarmente adatto anche agli studenti e ragazzi in età scolare.

LA ROCCA DEL CAMPIDOGLIO

Prima di essere sede dell’attuale amministrazione Capitolina, dei musei capitolini, del palazzo rinascimentale michelangiolesco e del palazzo Senatorio medievale, il palazzo del Campidoglio è stato una rocca a protezione di un punto strategico dai primi villaggi dell’età del bronzo e l'alto medioevo.

Tuffiamoci nel passato tra mito e storia, cavalcando per quasi quattromila anni.

La leggenda vuole la fondazione di Roma sul colle Palatino ad opera di Romolo, tuttavia l’archeologia attesta nuclei abitativi, fin dal 1500 a.C., su tutti i colli romani e in particolar modo sul monte Capitolino (Campidoglio) da cui si dominava il guado del Tevere, l’isola Tiberina. Il Tevere costituiva sin dal antichità il confine tra le popolazioni etrusche e latine, ed il controllo dell’isola Tiberina era strategico sul passaggio di merci e persone.

Tornando alla leggenda Romolo tracciò un solco quadrato delimitando le mura della città, più realisticamente, il primo re di Roma, riunì i villaggi, fortificandoli in una unica città, per meglio difendersi dagli attacchi di Etruschi e Sabini, ne è testimonianza il racconto mitologico del Ratto delle Sabine come espressione della continua guerra con questi ultimi.

La presenza di una struttura fortificata sul Campidoglio è accennata da Tito Livio in Ab Urbe Condita a riguardo del sacco di Roma del 390 a.C. da parte di Brenno e dei suoi Galli Senoni, che posero d’assedio il Campidoglio, dove si rifugiarono i senatori dopo la sconfitta dell’esercito romano sulla
Salaria.

La destinazione militare del Campidoglio s’interruppe nel 78 a.C., quando su di esso fu edificato il Tabularium, nome derivato dai documenti che custodiva incisi su tabulae bronzee, l’archivio di Stato della repubblica.

A seguito della caduta dell’impero e alle continue scorrerie di barbari nell'agro romano, fu abbandonato alla rovina, fino a quando la sua posizione strategica, indusse nuovamente la fortificazione del colle. Le prime testimonianze certe si hanno nel 1144, quando sui resti del Tabularium la famiglia dei Corsi innalzò una rocca, ancora ben visibile sulla facciata posteriore del palazzo del Campidoglio. La rocca aveva pianta regolare con quattro torri angolari quadrate e una quinta centrale con la funzione di Mastio. L’ingresso principale era raggiungibile da una scala quindi sopraelevata e ben difendibile. Merli e caditoie resero la struttura inespugnabile e ben presto venne requisita da papa Innocenzo VI come sede dei Senatori nel nuovo statuto del comune romano del 1358.

Lo spiazzo sterrato antistante era stato destinato alle adunanze di popolo ed affiancato da edifici destinati alla sede dei Banderesi, cioè dei capitani della milizia cittadina.

Nel 1453, papa Niccolò V fece costruire il Palazzo dei Conservatori, ristrutturando pesantemente le Case dei Banderesi per realizzare la sede della nuova magistratura. I lavori di rifacimento coinvolsero anche il Palazzo Senatorio, ma furono interrotti dalla morte del pontefice. Il progetto di sistemazione della piazza del Campidoglio fu ripreso da papa Paolo III e affidato a Michelangelo: furono quindi costruiti il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo, attuali sedi dei Musei Capitolini.

La transizione da struttura militare a palazzo rinascimentale è totale sulla facciata nord: l’ampia scalinata di rappresentanza, affiancata dalle statue del Tevere, del Nilo e della dea Roma, l’apertura di luminose finestre, la trasformazione del Mastio in garitta con campane (e successivamente orologio). Al contrario la facciata sud è una fotografia del antico palazzo dei Corsi, che consente ancora oggi di vedere la stratificazione dalla Roma Classica a quella medievale. Nella piazza realizzata, secondo il progetto di Michelangelo e ultimata dopo la sua morte, fu collocata la celebre statua equestre di Marco Aurelio e una nuova scala di accesso, la Cordonata, che permetteva la salita anche a cavallo, grazie ai gradini bassi e in pendio.

Sui resti del tempio di Giunone Moneta era sorta la basilica di Santa Maria in Aracoeli a cui si accedeva con una ripida scalinata, e il suo convento, poi distrutto per ottenere lo spazio necessario alla costruzione del Vittoriano portando alla definitiva situazione attuale del colle del Campidoglio.

Da www.banderentium.it, Articolo di Giuseppe Benevento

lunedì 10 aprile 2017

DISSOLUTO, CAVALIERE, SANTO: GALGANO GUIDOTTI




In ogni mito c’è un fondo di verità e in ogni storia c’è uno spunto per una leggenda. Le notizie sul cavaliere Galgano Guidotti sono frammentarie e inquinate dal mito che ne seguì alla sua morte. Compiamo un balzo indietro, sino alla metà del 1100, nella Tuscia, terra disputata da tre grandi potenze dell’epoca: Siena, Pisa, Firenze. Comuni e Signorie che nel pieno della lotta tra Chiesa e Impero tentano di ritagliarsi la propria indipendenza. Sono gli anni sanguinosi delle faide tra Guelfi e Ghibellini, dove lo stesso Dante Alighieri ne farà le spese con un esilio forzato. Anni di violenze, soprusi e stupri vissuti come manifestazione della propria forza. In questi anni, tra bande di cavalieri di ventura e castelli in assedio, nacque Galgano, presumibilmente, nel 1148 a Chiusdino, nel senese, da Guidotto e Dionigia, da una famiglia della nobiltà locale. Dell’infanzia non se ne sa nulla e della gioventù gran parte lo si volle coprire con un velo, perché Galgano non era da meno dei suoi coetanei, orientato alla lussuria e agli eccessi, violento, beone spesso coinvolto in risse, poche e significative sono le incisioni nel Codice Laurenziano «Qui adolescentie sue tempore lascivie argumentis aliquantulum animum relaxavit.» («Nella sua gioventù egli abbandonò non poco il suo corpo alle tentazioni della dissolutezza.»).

Tuttavia nell'aria ferveva un sentimento di pentimento, di redenzione: erano gli anni dei pellegrinaggi in Terra Santa, dove centinaia di migliaia di uomini e donne mettevano a rischio la loro vita per espiare le proprie colpe. Guidotti, al colmo della sregolatezza, si mise in cammino, anche lui, ma in cerca di se stesso e della Fede. Ebbe due visioni che lo trasformarono: nella prima vide il suo destino da cavaliere di Dio sotto la protezione dell’Arcangelo Michele in difesa dei deboli e al fianco dei Giusti. Anni dopo la seconda visone, seguendo l’Arcangelo giunse a Monte Siepi dove incontrò i dodici apostoli. Qui abbandonò i suoi abiti di cavalieri, cucì il mantello in saio. Non avendo legno per una croce, infisse la spada in una roccia e su di essa costruì un romitorio con giunchi e frasche. La sua nuova vita di eremita non passò inosservata, già negli ultimi anni terreni, un flusso di credenti affollava i piedi della collina dove si era ritirato. Morì il 30 novembre del 1181 (qualcuno sostiene il 3 dicembre del 1180).

Nel giro di pochi anni il flusso di pellegrini divenne un fenomeno di massa. Venne edificata una rotonda attorno alla spada e l’abbazia cistercense, ai piedi della collina, attiva fino alla metà del 1700. Non ci sono prove dirette di quanto Galgano condizionò la vita di molti contemporanei ma ci sono evidenze che non possono essere delle coincidenze. Primo fra tutti San Francesco che si spogliò di ogni avere come i suoi Frati Minori predicando l’abbandono di ogni forma di ricchezza e corruzione per corteggiare la Semplicità.

La storia di Galgano non rimase confinata nella terra italica, cavalcò in tutta Europa, viaggiando nei testi e nelle musiche dei trovatori e dei menestrelli di corte in corte di regno in regno, fino ad influenzare il mito più suggestivo di tutti: Re Artù. Di Artù esisteva già la leggenda (è citato in vari poemi gallesi, tra cui Y Gododdin del 594 d.C.) come un dux bellorum che sulle ceneri della Britannia romana, unifica i popoli e combatte le tribù dei sassoni e degli angli. Sono brandelli di testo che pochi ricordano, tuttavia in quegli anni rifiorisce la favola arturiana, in seguito all’annuncio, da parte dei monaci di Glastonbury, di aver trovato le tombe di Artù e Ginevra nelle fondamenta della cattedrale, siamo alla fine del XII secolo. 

È proprio al volgere del secolo, che nasce la leggenda come la conosciamo tutti, ed è dovuta a tre romanzi. Il Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth  (1138), il Merlin di Robert de Boron (1191) e il "Lancillotto o il cavaliere della carretta", scritto all'incirca nel 1170 da Chretien de Troyes. Da questi tre nasce la figura completa di re Artù: un uomo giusto e leale, che si oppone alla corruzione e alla violenza (prima fase di vita di Galgano), consacrato al potere dal volere di Dio con l’estrazione della spada dalla roccia (è come un passaggio di testimone, Galgano, per seguire il Signore, lascia la spada, simbolo di vita terrena, a chi riprenderà dalle sue orme), combatte contro le dispute dei singoli regni e li riunifica sotto la sua guida (la Francia e l’Inghilterra sono regni unificati e le immagini si legano maggiormente all'Italia). Quello che emerge dai tre romanzi è in realtà una ricerca della verità, della giustizia, della redenzione dei propri peccati come il Percival alla ricerca del suo Santo Graal, sui passi già percorsi dal dissoluto e santo Galgano Guidotti l’eremita toscano, l’Artù italiano.

Da www.banderentium.it, Articolo di Giuseppe Benevento

lunedì 3 aprile 2017

IL GONFALONE

Risultati immagini per rievocazione storicoIl Gonfalone, è un vessillo generalmente di forma rettangolare appeso per il lato minore ad un'asta orizzontale che consente al suo portatore (gonfaloniere) di portarlo in tutta comodità. I gonfaloni, oggi, vengono usati da tutti i comuni per rappresentare il proprio simbolo araldico: allo stesso modo durante il Medioevo, il gonfalone assunse un ruolo di immagine di grande importanza. L'Arcinconfraternita del Gonfalone, fondata nel 1274, fu la prima a utilizzare il vessillo anche grazie all'opera di San Bonaventura. La confraternita, che fu chiamata prima dei Raccomandati, utilizzava il proprio gonfalone in occasione della processione del giovedì. Oggi sono utilizzati nelle rievocazioni storiche e come supporto per il simbolo del comune.

Colui che portava il gonfalone era in gonfaloniere o vessillifero (dal latino vexilium che signifa vessillo). Durante il periodo medievale, il gonfaloniere era colui che aveva l'onore di proteggere e custodire il gonfalone del Comune. Il termine, successivamente, indicò determinati tipi di magistrature, come ad esempio a Firenze con il Gonfalone di Giustizia fondato nel 1293 che rappresentava la più alta carica della magistratura, presidiava il Collegio dei Priori della Repubblica Fiorentina. la carica fu abolita dai Medici nel 1530 insieme alla costituzione repubblicana. Nel 1400, infatti, la carica fu affidata sia ai membri della potente famiglia medicea sia ai propri alleati, dando luogo ad una signoria molto variegata in grado di esautorare le magistrature cittadine. Dopo la cacciata di Piero de' Medici nel 1494 e il seguente governo di Savonarola, le famiglie fiorentine nominarono Gonfaloniere a vita Pier Soderini nel 1502 (incarico che durò fino al 1512) tentando di riorganizzare il governo fiorentino secondo le vecchie magistrature comunali. 

Di seguito si elencano le famiglie che diedero più di cinque Gonfalonieri alla Repubblica di Firenze:

Acciaiuoli, Alberti, Albizzi, Aldobrandini, Antelli, Ardinghelli, Baroncelli, Bartoli, Bastari, Beccanugi, Biliotti, Bonciani, Bordoni, Bucelli, Canigiani, Capponi, Carducci, Carnesecchi, Castellani, Cocchi, Corbinelli, Corsi, Corsini, Covoni, Da Filicaia, Davanzati, Del Benino, Dietisalvi Neroni, Federighi, Gherardi, Gianfigliazzi, Giugni, Guadagni, Guasconi, Guicciardini, Machiavelli, Magalotti, Malegonnelle, Marignolli, Martelli, Medici, Minerbetti, Moregli, Nasi, Niccolini, Nobili, Pandolfini, Pecori, Peruzzi, Pitti, Pucci, Quaratesi, Ricci, Ridolfi, Rondinelli, Rucellai, Sacchetti, Salviati, Serragli, Serristori, Soderini, Spini, Strozzi, Stufi, Tornaquinci, Valori, Vettori.

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Franco Cardini, Firenze, la città delle torri, Milano, Fenice, 1995-2000.
I. Caliari, I protagonisti della civiltà, Edizioni Futuro, 1981.
Marcello Vannucci, Storia di Firenze, Roma, Newton & Compton, 1992.

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