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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

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lunedì 31 ottobre 2016

IL MEDIOEVO PER DIFENDERE LA CULTURA DELL'OCCIDENTE

Risultati immagini per norcia
Le immagini dei gioielli medievali distrutti dalle scosse di terremoto dal 24 agosto in poi rimbalzano su blog, siti web, e agenzie stampa in tutto il mondo. In Oriente, così come in Europa e negli Usa viene mostrato un grande interesse per i nostri gioielli che piano piano stanno scomparendo. D'altronde il Washington Post non le manda a dire titolando "Siti medievali in Italia si sbriciolano dopo l'ultimo terremoto" inserendo sul proprio sito photogalleries con i danni immensi provocati dai terremoti a partire da quello di Amatrice per arrivare alla Basilica di San Benedetto da Norcia che difficilmente potrà tornare ad essere quello che era solamente pochi giorni fa. Le principali agenzie stampa del mondo hanno mostrato grande interesse a ciò che è accaduto nel centro d'Italia con un riferimento particolare al nostro patrimonio culturale ed artistico dal forte sapore medievale che è stato messo duramente alla prova da Madre Natura. E altrettanto sgomento creano le immagini di Castelluccio di Norcia uno dei borghi più belli d'Italia che attira ogni anno turisti da ogni parte del mondo rasa quasi completamente al suolo con gli abitanti che possono lasciare la zona solamente grazie agli elicotteri dei Vigili del Fuoco.


Autorevole è l'intervento del'antropologo Marc Augé secondo il quale "Le figure dell'Italia centrale che hanno fatto la storia del cristianesimo tra la fine del primo e l'inizio del secondo millennio sono riuscite a segnare in profondità i caratteri di quella che noi chiamiamo cultura occidentale. Per questo salvaguardare i borghi medievali occidentali è particolarmente importante oggi, quando la Brexit costringe l'Europa a guardarsi allo specchio e a realizzare un piano per ricostruire la sua fisionomia politica e culturale" (Fonte: Repubblica.it)

domenica 30 ottobre 2016

+++TERREMOTO CENTRO ITALIA: CROLLA LA BASILICA DI SAN BENEDETTO A NORCIA+++

La devastante scossa sismica che ha colpito il centro Italia alle ore 7:40 del 30 ottobre ha mietuto altre vittime: questa volta sembra non ci siano esseri umani (fortunatamente) tra le macerie ma le vittima indiscussa è il patrimonio artistico, culturale e turistico della zona. È crollata la Basilica di San Benedetto a Norcia insieme alla Cattedrale che dista a pochi metri. 
Dopo la scossa di Amatrice di fine agosto e dopo le recenti che hanno minato duramente il patrimonio culturale della zona, ancora una volta il centro Italia è scossa dalla potenza della Terra che, sembra, volerci presentare il conto per millenni di sfruttamento selvaggio. A corollario di questa mattina drammatica si registra il crollo della Torre Civica di Amatrice che fino a due ore fa era ancora in piedi con l'orologio fermo alle ore 3.36 del 24 agosto. A SkyTG24 "Il patrimonio è pienamente crollato: vedere tutto ciò che circonda la piazza di San Benedetto da Norcia è veramente Terribile. Grazie a Dio non abbiamo notizie di feriti anche perchè le scosse precedenti da un lato avevano portato i sindaci a mettere in sicurezza i centri storici, dal'altro lato molte persone erano ancora fuori. Questa prudenza ha salvato molte persone".

Il centro Italia sta perdendo piccoli grandi gioielli culturali vere e proprie fonti di sostentamento per una popolazione che vive di turismo praticamente tutto l'anno. La scossa di 6.5 è stata avvertita anche a Roma, a Bolzano e Savona: le scosse di assestamento che stanno avvenendo in queste ore stanno portando a crolli continui in tutte le zone precedentemente colpite. 

Sguardo Sul Medioevo è vicina alle popolazioni colpite dal Sisma di oggi così come lo è stato per quelle di Amatrice dato che, chi vi scrive, ha origine proprio in una di quelle piccole frazioni poste a pochissimi chilometri da quei meravigliosi luoghi.

venerdì 8 gennaio 2016

MOSTRA "BENOZZO GOZZOLI - LA MADONNA DELLA CINTOLA" PROROGATA AL 30 APRILE 2016



Oltre 17.000 visitatori: proroga la mostra di Montefalco - Il grande successo di visitatori della mostra dedicata alla “Madonna della Cintola” sancisce la sua proroga. La pala di Benozzo Gozzoli, tornata a Montefalco dopo 167 anni, rimarrà esposta fino al 30 aprile. “Il miracolo di azzurro e di oro” continuerà ad incantare

Il miracolo di azzurro e di oro” di Benozzo Gozzoli continuerà ad incantare fino al 30 aprile. Oltre 17.000 sono i visitatori registrati fino ad oggi al Museo San Francesco di Montefalco, venuti ad ammirare la “Madonna della Cintola”, la straordinaria Pala d’altare di Benozzo Gozzoli tornata nel borgo umbro dopo 167 anni. La prestigiosa operazione di restauro è stata eseguita dai Musei Vaticani grazie al contributo della felice sinergia tra pubblico e privato, con la partecipazione importante di imprenditori del territorio. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani e curatore della mostra, su espressa richiesta del sindaco Donatella Tesei, ha concesso la proroga, con pieno apprezzamento dell’organizzazione generale e dell’ottima risposta di pubblico e critica. 

Il Museo ha registrato nei mesi di mostra un record in ascesa di visitatori, sia italiani che stranieri, con oltre il 60% in più di presenze rispetto al 2014, raggiunto sia durante queste festività sia grazie agli incontri con tre grandi maestri del mondo dell’arte che hanno creduto nella straordinaria importanza di questo progetto e hanno contribuito alla promozione: lo stesso direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, il critico d’arte-giornalista-conduttore televisivo Philippe Daverio e lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi. Le loro dichiarazioni hanno reso omaggio alla grandezza dell’opera e all’eccezionalità del pittore fiorentino Benozzo Gozzoli, che amò Montefalco onorandola con i suoi capolavori. Molti gli eventi collaterali che hanno coinvolto in questi mesi la visita alla magnifica Pala: visite guidate, attività didattiche per scuole e famiglie, concerti, incontri a tema. Molto apprezzato anche il catalogo della mostra, in italiano e inglese, realizzato grazie al prezioso contributo dell’azienda Fabiana Filippi. Il volume presenta il restauro della magnifica Pala d’altare ed è completato da un accurato apparato fotografico che ne illustra le fasi e i dettagli artistici, oltre a notizie biografiche e una bibliografia essenziale.

La straordinaria esposizione della Madonna della Cintola permette di assistere all’incontro Wmozionante tra la Pala dipinta per la chiesa di San Fortunato e gli affreschi commissionati sempre a Benozzo per la chiesa di San Francesco. Bellezza, armonia spirituale e mistica poesia regnano sovrane nelle sue opere. La Pala, dipinta intorno al 1450 e custodita oggi nella Pinacoteca Vaticana, fu donata a Pio IX dalla comunità di Montefalco nel 1848, in occasione della concessione al borgo umbro del titolo di città. Oggi torna a Montefalco dopo 167 anni e può essere ammirata nel suo splendore originale grazie al restauro sostenuto tramite il protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Montefalco, dal Consorzio Tutela Vini Montefalco, da Sistema Museo e dal Club dei Lions di Foligno. L’intervento di restauro, che ha richiesto quattro mesi di lavoro intenso, è stato eseguito presso i laboratori dei Musei Vaticani.

La realizzazione della mostra è stata possibile grazie al sostegno della Regione Umbria, della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, della Camera di Commercio di Perugia e dell’Accademia di Montefalco, con il contributo di Fabiana Filippi e Casse di Risparmio dell’Umbria. La produzione è affidata a Sistema Museo, mentre il catalogo, edito da Silvana Editoriale, è a cura di Adele Breda.

Coordinate mostra

Luogo: Complesso museale di San Francesco, Montefalco (Pg)
Durata: prorogata fino al 30 aprile 2016
Promossa da: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Umbria, Comune di Montefalco, Musei Vaticani, Archidiocesi di Spoleto-Norcia, Consorzio Tutela Vini Montefalco, Sistema Museo, Fondazione Cassa Di Risparmio di Foligno, Camera di Commercio I.A.A. di Perugia, Lions Club di Foligno, Accademia di Montefalco.
Ente sostenitore: Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno
Con il contributo di: Fabiana Filippi, Casse di Risparmio dell’Umbria.
Organizzazione: Sistema Museo
A cura di: Antonio Paolucci
Orari di apertura: dicembre - marzo da mercoledì a domenica: 10.30-13.00/14.30-17.00 
(chiuso lunedì e martedì); aprile tutti i giorni: 10.30-18.00. È possibile prenotare l’apertura straordinaria per visite riservate.
Tariffe: intero 7,00 euro; ridotto 5,00 euro (da 18 a 25 anni; convenzionati TCI); omaggio fino a 17 anni, giornalisti accreditati, soci ICOM, residenti.
Catalogo: Silvana Editoriale. A cura di Adele Breda.
Per informazioni e prenotazioni: Sistema Museo 199 151 123 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 15.00 escluso i festivi) – callcenter@sistemamuseo.it / Museo di Montefalco tel. 0742 379598 - montefalco@sistemamuseo.it; www.museodimontefalco.it

sabato 4 luglio 2015

V EDIZIONE DI LUGLIO LONGOBARDO - 11 e 12 LUGLIO (#lugliolongobard #lugliolongobardo)

Quinta, imperdibile edizione per il “Luglio Longobardo”, la manifestazione storico-rievocativa che si è imposta ormai, grazie alla qualità e alla varietà delle proposte, come uno degli eventi di imprescindibile riferimento per quanto concerne il primo Medioevo italiano. Protagonisti, come sempre, i Longobardi: giunti in Italia a metà del VI secolo, conquistarono gran parte della penisola dando vita a un regno destinato a durare due secoli. Un'esperienza che lasciò ampie tracce anche in Umbria, e a Nocera in particolare: tra le testimonianze archeologiche in assoluto più importanti, infatti, c'è proprio la necropoli che fu scoperta in area “Portone” nel 1897, caratterizzata da ricchissimi corredi oggi esposti al Museo dell'Alto Medioevo di Roma e parzialmente al Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. 

Il “Luglio Longobardo 2015” si terrà dall'11 al 12 luglio nel cuore dell'antico borgo nocerino. Il tema di quest'anno è “La donna longobarda tra storia, mito e leggenda”. Per festeggiare il traguardo, importantissimo, della quinta edizione, la manifestazione di quest'anno presenta molte novità rispetto agli anni precedenti e sarà ancora più ricca e interessante. Oltre al campo storico - allestito stavolta nella suggestiva Torre Civica (detta “Campanaccio”) -, il programma prevede infatti un convegno di approfondimento dedicato alla donna longobarda nei suoi molteplici aspetti, una mostra dedicata al sito seriale Unesco "L'Italia dei Longobardi",  una cena a tema e laboratori didattici.

CAMPO STORICO - La parte rievocativa porta come sempre la prestigiosa firma della Scuola di Scherma Antica Fortebraccio Veregrense, uno dei più esperti e rinomati gruppi di reenactors a livello nazionale. Le sale della Torre saranno allestite sabato 11 e domenica 12 luglio dalle 10 in poi come un vero e proprio acquartieramento: sarà possibile assaporare momenti di vita quotidiana (cucina, tessitura, artigianato, ecc.), assistere a dimostrazioni d'arme e stage didattici, ammirare oggetti, corredi, armi e abiti riprodotti in maniera filologicamente corretta. In programma anche laboratori di medicina e scrittura longobarda, condotti dai gruppi ospiti Gens Langobardorumdi Salerno e Benevento Longobarda.

CONVEGNO - Per quanto concerne il convegno, che si terrà come di consueto presso il Museo Archeologico, sono previsti due giorni di lavori. La prima sessione è fissata per sabato 11 luglio a partire dalle ore 16. Dopo i saluti delle Autorità, la dott.ssa Elena Percivaldi - storica e coordinatrice del “Luglio Longobardo” - introdurrà il tema e parlerà de “La donna longobarda tra mito, letteratura e storia”. A seguire l'avv. Giulio Mastrangelo (Università degli Studi di Bari – Lecce) tratterà “La condizione giuridica della donna nelle leggi longobarde”. Infine il dott. Valter Bernardini (Museo di Fabriano) illustrerà “La donna longobarda nell'arte”.


I lavori riprenderanno il giorno successivo, domenica 12 luglio, sempre alle 16 con la dott.ssa Antonella Pizzolongo che parlerà di una delle occupazioni più importanti della donna longobarda, la tessitura: “Fili d'oro. La donna longobarda e la tessitura: dalle tracce tessili alla ricostruzione dei tessuti” è il titolo dell'intervento, che prevede anche una dimostrazione pratica al telaio storico. A seguire, spazio ai rievocatori che tratteranno il tema del rapporto tra donna e medicina nell'Alto Medioevo (Federica Garofalo, Gens Langobardorum) e descriveranno l'abito della donna longobarda in tutti i suoi molteplici e affascinanti dettagli (Amanda Rampichini, Fortebraccio Veregrense). Chiude il convegno uno spettacolo con Ordalia (combattimento in singolar tenzone) sempre a cura di Fortebraccio Veregrense.

CENA MEDIEVALE - La manifestazione è arricchita, quest'anno, da momenti di ulteriore richiamo. Sabato sera, nella parte alta del borgo – tra la Torre Civica, il Duomo e il Museo Archeologico, centro della manifestazione - si terrà una “cena longobarda” (info e costi: pronocera@libero.it) in cui sarà possibile gustare piatti ispirati alla tradizione locale e altomedievale e la birra prodotta dal Birrificio San Biagio di Nocera Umbra. 

MOSTRA UNESCO - Presso il Museo Archeologico, inoltre, sarà esposta la mostra la prestigiosa mostra "L'Italia dei Longobardi. I luoghi e i protagonisti": i sette monumenti del Sito Seriale Unesco rivivono grazie alle bellissime illustrazioni di Tommaso Levente Tani. L'esposizione, eccezionalmente prestata dal Comune di Cividale del Friuli (Ud)  che l'ha realizzata, sarà esposta durante l'evento e per un intero mese. 

LABORATORI DIDATTICI - L'offerta è completata da un ricco programma di laboratori didattici.  I laboratori di medicina e scrittura longobarda si svolgeranno presso la Torre Civica (a cura dei gruppo storici presenti).

Presso le sale didattiche del Museo Archeologico, invece, avrà luogo un laboratorio di oreficeria e metallurgia altomedievale per bambini a cura dell'orafa Fausta Chiavegatti, che  illustrerà la tecnica della "fusione ad osso di seppia" e farà realizzare ai partecipanti un proprio oggetto in metallo, fondendolo al momento.  Il laboratorio sarà preceduto da una piccola introduzione storica.

Il laboratorio verrà realizzato al raggiungimento di un minimo di 8/9 partecipanti (costo: 6 euro ciascuno).  Durata di circa 2 ore.

“Luglio Longobardo 2015” è organizzato da Pro Loco Nocera Umbra in collaborazione con Scuola di Scherma Antica Fortebraccio Veregrense e Perceval Archeostoria e si avvale del patrocinio istituzionale di Comune di Nocera Umbra, Provincia di Perugia, Regione Umbria, Camera di Commercio di Perugia, Comune di Cividale del Friuli (Ud), Padiglione Italia Expo Milano 2015, e del patrocinio culturale di mensile “Medioevo”, E.M.A.i.A. (Early Middle Ages In Action), Associazione Culturale Italia Medievale, SISAEM (Società Internazionale per lo Studio dell'Adriatico nell'Età Medievale), “Medioevo Italiano rivista telematica”. Multimedia partner: La Storia Viva.

Per informazioni, si possono contattare gli organizzatori scrivendo a pronocera@libero.it e luglio.longobardo@gmail.com, oppure visitando il sito http://lugliolongobardo.jimdo.com.

"Luglio Longobardo” è anche su Twitter (@LuglioLongobard) e Facebook (http://www.facebook.com/luglio.longobardo).

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Lo staff
Luglio Longobardo - Nocera Umbra (PG)

giovedì 6 novembre 2014

CHIESA DI SAN PIETRO, ASSISI


La Chiesa di San Pietro si trova ad Assisi nell'omonima piazza e fu fatta costruire dai benedettini nel X secolo per poi essere più volte ritoccata fino ad arrivare alla versione che oggi possiamo ammirare risalente al XIII secolo. La facciata è rettangolare con tre semplici portali di ingresso in corrispondenza di tre rosoni. La facciata è divisa in due da un cornicione con archi pensili. Come molte chiese medievali, il portale di ingresso è preceduto da due leoni. L'interno della chiesa è a tre navate separate da pilastri, con un presbiterio rialzato e abside semicircolare. Sono presenti anche tombe del XIV e XV secolo e altri affreschi di quel periodo. Molto bella è la Cappella del Santissimo Sacramento in stile gotico con un meraviglioso trittico di Matteo da Gualdo.


ImmaginE tratte da Wikipedia, Autore Zitumassin
L'immagine in capite è tratta da Wikipedia, Autore: Sailko

CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE, ASSISI


La Chiesa di Santa Maria Maggiore risale tra l'XI e XII secolo e fu costruita su un piano paleocristiano a sua volta edificato su una domus romana, la domus di Properzio. La facciata è molto semplice ed è costruita da paraste e presenta un unico rosone, molto semplice anch'esso, che risale al 1162 per opera di un certo Johannes identificabile, probabilmente, con Giovanni da Gubbio che costruì la Cattedrale di San Rufino, sempre ad Assisi. Nella cripta vi sono capitelli romani e un sarcofago con croce che risale al secolo IX.


Immagini tratte da Wikipedia, Autore Sailko

lunedì 3 novembre 2014

LA PORZIUNCOLA DI ASSISI

La Porziuncola è una chiesetta all'interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Unica nel suo genere come architettura e misticismo che emana, essa risale al IV secolo ad opera di alcuni eremiti che provenivano dalla sacra terra della Palestina. Nell'anno 516 San Benedetto la fece sua. Francesco la fece riparare dopo la sua vocazione: si narra che mentre pregava a San Damiano, il crocifisso gli disse "Va e ripara la mia chiesa" e la chiesa era proprio questa indescrivibile cappelletta. La Porziuncola sarà intimamente legata alla figura di San Francesco in quanto proprio qui dentro, il santo di Assisi viveva la sua religione. Il 2 agosto del 1216 l'edificio fu consacrato e fu proclamato il Perdono d'Assisi. Proprio nella Porziuncola Santa Chiara abbracciò la povertà e proprio qui Francesco morì la sera del 3 ottobre dell'Anno del Signore 1226. La Chiesa è composta da una piccola aula con abside chiusa da una pala d'altare risalente al 1393. DI dimensioni molto modeste (4 metri x 7 metri) conserva tutti i connotati trecenteschi e grazie ad un accurato restauro resosi necessario dopo il terremoto del 1997 è stato rinvenuto il pavimento originale ricoperto dalle strutture del 1500. Sull'arco di ingresso troviamo una scritta "La tua richiesta Francesco accolgo" pronunciate da Gesù in risposta alla richiesta del Santo: che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe come a sottolineare che entrare nella Porziuncola equivale ad ottenere l'indulgenza e ciò è testimoniato da altre due scritte: Hic locus sanctus est (questo luogo è santo) e Haec est porta vitae aeternae (questa è la porta della vita eterna). L'ingresso è molto grande così come grande è la porta che risale al XIX che si trova al lato dell'edificio utile per consentire il flusso dei numerosi pellegrini che ogni giorno desiderano passare qualche minuto in preghiera all'interno di questo luogo mistico. Sul lato destro esterno vi è la lapide di Pietro Cattani, deceduto il 10 marzo 1221. Si narra che stanco dei continui pellegrinaggi che avvenivano sulla tomba di Cattani, Francesco "ordinò" allo stesso di essere obbediente in morte come lo era stato in vita ordinandogli di non compiere più miracoli altrimenti la quiete della preghiera era seriamente minacciata....e così avvenne!

CHIESA DI SAN DAMIANO E CROCIFISSO LIGNEO DI ASSISI


La Chiesa di San Domenico si trova nella periferia meridionale di Assisi. Narra una leggenda che nell'anno 1205 mentre pregava davanti al crocifisso all'interno della Chiesa, San Francesco sentì una voce che gli chiedeva di "riparare la sua casa". L'evento sarà fondamentale nella vita del santo e proprio in questa chiesa compose il Cantico delle Creature. Il tutto è ancora più suggestivo e mistico se pensiamo alla particolare posizione del crocifisso, con un volto in cui è totalmente assente la sofferenza e sembra comunicare un messaggio di speranza. Dopo una profezia di Francesco, tra il 1211 e 1212 Santa Chiara fondò proprio qui un ordine di suore di clausura che vi rimase fino all'anno 1260. Proprio questa chiesa sembrerebbe esser stata testimone di vari miracoli della santa: moltiplicazione del pane, fuga dei saraceni dal chiostro, esorcismi, apparizione di una croce dinanzi al papa e guarigioni.

La facciata dell'edificio si trova all'interno di una più grande: precede l'ingresso un portico con tre arcate che si reggono grazie a pilastri a mattoni. Completa la facciata un particolare rosone circolare. La chiesa è composta da una unica navata con volte a botte ogivale, cappella laterale con sull'altare un meraviglioso Crocifisso di Innocenzo da Petralia. 


La Croce di San Damiano fu dipinta nel XII secolo da un autore di cui si ignora il nome. Notiamo sicuramente un connotato molto diverso da quello occidentale...e questo perchè la tradizione vuole questa croce portata in umbria da monaci serbi ecco perchè lo stile bizantino è accentuato. La cosa non ci stupisce, lo stile bizantino era particolarmente comune prima dell'arrivo di Cimabue e Giotto. Quando le clarisse arrivarono a a Santa Chiara nel 1257 portarono la croce che ora è appesa sopra l'altare della cappella del crocifisso.  Gesù ha un volto non sofferente, non è morto nello stile tipico del Christus Triumphans (Cristo che trionfa sulla morte). Tutte le altre figure sono più piccole di Gesù e sopra la sua testa si erge il titulus crucis IHS NAZARE REX IUDEORU (Gesù nazareno re dei giudei). Le cinque figure leggermente più grandi sono i testimoni della Crocifissione, dall'altro lato abbiamo Maddalena, Maria di Cleofa, e il Centurione che proclamò, secondo il Vangelo di Marco, questo è veramente Figlio di Dio. Tra i testimoni minori abbiamo Longino, il centurione che trafisse il costato di Gesù, in basso a sinistra mentre viene colpito dal sangue di Cristo, in basso a destra c'è Stephaton che offrì la spugna intrisa di aceto. Sopra la spalla del centurione vi è un volto che rappresenta probabilmente il volto dell'artista che si vuole far testimone del sacrificio di Cristo. Vi sono anche molti angeli che sembrano attenti alla scena e si meravigliano di ciò che stanno vedendo; ai piedi della croce vi sono sei figure di cui due con aureola...dovrebbero essere San Giovanni Apostolo, San Michele, San Rufino, San Pietro, San Paolo e San Giovanni Battista. In cima alla croce si nota Gesù che sostiene la croce come fosse un re con uno scettro...egli sta salendo al Regno dei Cieli accompagnato dalla schiera di angeli alcuni dei quali sembrano voler accogliere il figlio di Dio. In cima la croce c'è la mano di Dio con due dita distese in segno di benedizione dell'operato di suo Figlio. Vicino al polpaccio sinistro di Gesù abbiamo un uccello, probabilmente un gallo, simbolo inequivocabile del tradimento di Giuda. Altri propendono per un pavone che durante i primi anni dell'arte cristiana simboleggiava l'immortalità.

venerdì 31 ottobre 2014

SANTA MARIA IN RIVOTORTO AD ASSISI


Il Santuario sorge nella località di Rivotorto proprio ai piedi del Monte Subasio a pochi chilometri da Santa Maria degli Angeli. Al suo interno è stato ricostruito il Tugurio, il luogo dove Francesco e i suoi fratelli pregavano e meditavano e ciò è testimoniato dalla scritta che si trova su una pietra all'ingresso "HIC PRIMORDIA FRATRUM MINORUM". Il Santuario protegge i resti di due piccole costruzioni dentro le quali si rifugiava Francesco. Il luogo era circondato da una fitta campagna e questa peculiarità fu particolarmente apprezzata dal santo dato che si recava, secondo lo spirito di povertà che animava l'ordine di Francesco, in un luogo molto difficile da raggiungere.

Fonte tratta da Wikipedia, Autore: Cantalamessa

BOSCO DI SAN FRANCESCO AD ASSISI



Il Bosco di San Francesco è un posto spettacolare e vi si accede dalla cinta muraria a sinistra della Basilica Superiore di San Francesco. Il bosco è protetto da FAI che gode di uno stand presso cui prendere informazioni sull'attività egregia del Fondo Ambiente Italiano e sul bosco che ci accingiamo a visitare. In realtà ci vuole pazienza, il percorso non è difficilissimo ma è molto lungo e l'ultimo tratto è, ovviamente, completamente in salita! Partendo dalla deliziosa casupola di legno il primo tragitto consta di 1,5 km con tre pendenze importanti e un punto panoramico davvero mozzafiato da cui è possibile vedere la Basilica Superiore. 
Il bosco ha tre chiavi di lettura interessanti segnalati da tre colori diversi

- percorso paesaggistico
- percorso storico
- percorso spirituale

Subito dopo la partenza notiamo la campana della pace dal forte valore spirituale, proprio qui gli esponenti delle maggiori religioni monoteiste si sono riunite in preghiera.


La prima costruzione che notiamo è il Muraglione del 1300 che costituiva un ampliamento della città sulla base di un piano che comprendeva anche il Sacro Convento. Per via dei continui scontri con Perugia, il muro fu distrutto dal 1320. 



Proseguiamo la nostra scalpinata arriviamo al Ponte dei Galli. Il nome deriverebbe dal passaggio dei Franchi avvenuto nel IX secolo per accompagnare Carlo Magno in procinto di ricevere la corona imperiale a Roma da Leone III. Il toponimo deriverebbe in realtà al termine Gualdus (gallo). Un documento del 1160 descrive il ponte nell'anno in cui Assisi fu sottratta a Spoleto per passare sotto Barbarossa.
Dopo il chilometro e mezzo arriviamo al Complesso di Santa Croce e al secondo Centro visitatori, una vera e propria area di ristoro che sorge sopra un piccolo ruscello davvero molto suggestivo, come suggestiva è la chiesetta ad unica navata che caratterizza il posto.



Sì lo ammetto, ero stanchissimo per continuare per gli altri 2 km del secondo tracciato ed è un peccato perchè la seconda parte è ancora più suggestiva...la Basilica ci reclama, il tempo stringe inesorabile ma ne vale la pena. 

Si ritorna indietro, si ripercorre il sentiero dell'andata che forse è più bello di prima...Assisi è un pellegrinaggio continuo!


(c) Fotografie di Emiliano Amici. Citare la fonte.

ORATORIO DEI PELLEGRINI DI ASSISI


L'oratorio dei pellegrini è una piccolissima chiesa che si trova nel centro storico di Assisi e ha una forma rettangolare. Si trova nella via che conduce dalla piazza del Comune alla Basilica Superiore di San Francesco. Anticamente era un ostello che ospitava i pellegrini che andavano verso Roma e si fermavano ad Assisi per omaggiare le spoglie di San Francesco. La cappella è dedicata a Santa'Antonio Abate e a Giacomo di Compostela a cui sono stati dedicati alcuni affreschi interni alla piccola chiesa.

(c) Fotografia di Emiliano Amici. Citare la fonte.

TEMPIO DI MINERVA E PIAZZA DEL COMUNE DI ASSISI


Il Tempio di Minerva di Assisi si trova in piazza del Comune e fu eretto nel 30 a.C. Solamente nel Cinquecento si trasformò in chiesa quando fu costruito il campanile chiamato la Torre del Popolo e costituisce uno dei templi meglio conservati del mondo antico. Il tempio fu edificato su richiesta di Gneo Cestio e Tito Cesio Prisco, due dei quattuorviri ( i magistrati citadini). Durante l'alto medioevo la cella fu trasformata in Chiesa di San Donato e passò all'ordine benedettino che ne ricavò abitazioni e negozi. Nel XIII secolo divenne sede del comune con il piano inferiore trasformato in carcere e quello superiore come aula del consiglio cittadino. Paolo III nel 1539 trasformò il suo itnerno in una chiesa cattolica dedicata a Maria. Questo luogo ha sempre destato molto fascino tanto che anche Goethe venne ad Assisi solo per visitare il tempio di Minerva. La facciata del Tempio è originale e si affaccia sulla piazza del Comune conosciuta anche come foro romano. Le sei colonne con capitelli corinzi costituiscono l'ingresso al Tempio. Il nome deriva da una interpretazione dovuta al ritrovamento di una statua femminile, è stata rinvenuta, invece, una lapide dedicata ad Ercole


La piazza del Comune ha una forma rettangolare. Nel 1212 i consoli ottennero dai monaci benedettini la sede del comune nel Tempio della Minerva come per testimoniare continuità tra città romana e comunale. Nel 1228 la piazza fu ampliata ad est e tra il 1282 e 1305 il tempio fu affiancato dall Torre del Popolo e dal palazzo del Capitano. 

(c) Fotografie di Emiliano Amici. Citare la fonte.

BASILICA DI SANTA CHIARA DI ASSISI


La Basilica di Santa Chiara è uno dei più importanti luoghi di culto di Assisi. Si trova nel centro storico e rientra nei beni protetti dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. La chiesa fu costruita tra il 1257 e il 1265 ossia dopo la morte di Santa Chiara proprio dove c'era l'antica chiesa di San Giorgio che custodì le spoglie di San Francesco fino al 1230. La consacrazione avvenne nell'anno 1265 grazie a Clemente IV cinque anni dopo la traslazione delle spoglie di Santa Chiara. Lo stile è gotico e ricorda molto la Basilica Superiore di San Francesco, facilmente raggiungibile con una bella camminata. L'esterno è caratterizzato tra tre archi rampanti che hanno la funzione di rinforzare il fianco dell'edificio. La facciata è formata da pietre bianche e rosa e il portale è a tutto sesto con un bel rosone formato da un doppio rigo di archi e colonne. Sulla sommità della facciata c'è un timpano con un oculo in posizione centrale. L'interno è un classico esempio di croce latina ad una unica navata con transetto ed apside poligonale. La navata ospitava un ciclo di affreschi dedicati a Santa Chiara di cui rimangono pochissimi frammenti. Dalla parte destra si accede all'ambiente ipogeo dove sorge la cappella di San Giorgio da cui si accede all'oratorio del Crocifisso dove si conserva il Crocifisso di San Damiano che parò a Francesco. Dietro una grata vi sono alcune reliquie:
  • Una cassetta col cranio di sant'Agnese
  • Il camice da diacono di san Francesco ricamato da santa Chiara
  • La tonaca, il mantello, il cordone di santa Chiara e un cofano coi suoi capelli
  • Una tonaca di san Francesco
  • Un sandalo e una calza di san Francesco fatti da santa Chiara
  • La tonacella di san Francesco
  • Un velo nero, una tonaca interna, un cilicio e un crocifisso appartenuti a santa Chiara.

Dall'unica navata si accede alla Cripta di Santa Chiara il cui corpo giace su un sarcofago in pietra, luogo dove il corpo della santa ha riposato per secoli.

(c) Fotografia di Emiliano Amici. Citare la fonte.

giovedì 10 aprile 2014

"LA STORIA DEI TEMPLARI RACCONTATA A SAN BEVIGNATE" - MARTEDI' 15 APRILE 2014 ORE 18

LA STORIA DEI TEMPLARI RACCONTATA A SAN BEVIGNATE

Martedì 15 aprile 2014 ore 18.00

Essere cavalieri in una città comunale

JEAN-CLAUDE MAIRE VIGUEUR
Università di Roma Tre
Introduce CARLA FROVA
già Università di Roma ʻLa Sapienzaʼ

Nella prima età comunale (XII-XIII sec.), una città come Perugia conta non meno di due o trecento famiglie in grado di mantenere uno o più costosissimi cavalli da combattimento. In tutti questi nuclei familiari, una delle principali attività dei maschi è di partecipare a giochi equestri e a spedizioni militari, il cui scopo prioritario è di ammassare bottino e fare prigionieri che verranno poi liberati dietro pagamento di ingenti somme.
La guerra per questi cavalieri cittadini è più un’attività lucrativa che un servizio dovuto al comune di appartenenza. Sempre d’accordo quando si tratta di organizzare spedizioni da cui trarre vantaggi materiali, i cavalieri sono invece all’interno della propria città in costante competizione tra di loro per accaparrarsi quante più risorse possibili: donne da sposare, beni ecclesiastici, cariche politiche e via dicendo. Tutto il contrario della figura del cavaliere ideale descritta da Bernardo di Chiaravalle nel suo Liber ad milites Templi de laude novae militiae. Come spiegare allora il fatto che le città italiane abbiano attraversato nello stesso momento uno dei periodi più floridi di tutta loro storia? È questo uno dei quesiti ai quali cercherà di rispondere Jean-Claude Maire Vigueur con la sua relazione dal titolo Essere cavalieri in una città comunale, terzo appuntamento del nuovo ciclo di conferenze La storia dei templari raccontata a San Bevignate, organizzato dal Comune di Perugia con il contributo della Regione Umbria e con il patrocinio, tra gli altri, del Senato della Repubblica Italiana.





Jean-Claude Maire Vigueur insegna storia medievale allʼUniversità di Roma Tre ed è stato per molti anni direttore scientifico della rivista “Medioevo. Un passato da riscoprire”. La sua attività di ricerca si è concentrata essenzialmente su due filoni: Roma medievale e la storia comunale italiana, di cui ha analizzato in particolare i sistemi politici, le modalità di reclutamento e circolazione del personale politico e i conflitti fra la nobiltà e il popolo. Tra i suoi lavori più noti si segnalano le seguenti monografie: Comuni e signorie in Umbria, Marche e Lazio (UTET 1987); Cavalieri e cittadini. Guerra, conflitti e società nell'Italia comunale (il Mulino 2004); Il sistema politico dei comuni italiani (Bruno Mondadori 2010). Nel 2011, ha pubblicato per Einaudi L'altra Roma. Una storia dei romani all'epoca dei comuni (secoli XII-XIV), vincitore nella versione francese del Prix de la Dame à la licorne (anno 2011) conferito dalla Société des Amis du Musée de Cluny.



venerdì 3 gennaio 2014

LA "NATIVITAS" DELL'ACCADEMIA RESONARS CI RIPORTA AL MEDIOEVO

Venerdì 3 gennaio 2014 alle ore 18.30 e alle ore 21.00 l'Accademia d'Arti Antiche Resonars presenta, presso il Museo Monumentale della Chiesa di San Rufino in Assisi, l'evento "Nativitas-Sacra rappresentazione Medievale" la spettacolarizzazione della Natività, in un percorso itinerante attraverso scorci suggestivi della Cattedrale di San Rufino di Assisi. Gli Insegnanti e gli Allievi dell'Accademia Resonars di Assisi accompagneranno il pubblico attraverso il "racconto antico" delle tradizioni religiose così come avveniva  con le Confraternite laiche dei cittadini. Le stesse che dettero vita alla nascita delle Laudi in lingua volgare e che portarono citazione bibliche e del Vangelo al di fuori delle mura ecclesiastiche. Le classi di Canto, Liuto, Viella, Flauto, Bombarda, Cornamusa, Ottoni, Salterio e Percussioni si riuniranno e alterneranno in diverse formazioni facendo riecheggiare i suoni di questi strumenti, sfruttando i suggestivi scorci del complesso museale di San Rufino, alternandosi e accompagnando il recitato del racconto. Nello stesso giorno sono previsti due spettacoli, alle 18.30 ed il secondo alle ore 21.00. Ingresso gratuito per i bambini fino a 12 anni,  per prenotazioni e informazioni Francesca 393.953260 email segreteria@resonars.it sito web www.resonars.it.


Da Resonars, Accademia delle Arti Antiche

venerdì 20 dicembre 2013

CATTEDRALE DI SAN RUFINO AD ASSISI

La cattedrale di San Rufino è il duomo della città di Assisi e la cattedrale della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. La chiesa sorge in piazza San Rufino 3, piazza che anticamente era una terrazza, creata in epoca romana, forse (ma non esistono prove documentate) il foro della città romana di Asisium. Gli storici medievali indicano questo sito come quello di un tempio romano dedicato alla Bona Mater. San Pier Damiani scrisse come in questo sito si trovava una basilica con le spoglie di san Rufino dal 412 e come il vescovo Ugone (XI secolo) fosse in contrasto con il popolo poiché voleva traslarle nell'allora cattedrale di Santa Maria Maggiore, con la vittoria dei cittadini di Assisi. Nella città feudale la chiesa di San Rufino era il fulcro della "cittadella dei canonici" e la fondazione della chiesa attuale risale probabilmente all'VIII secolo. Fu rifatta una prima volta in forme più grandi dallo stesso Ugone, il quale la insignì alla fine del titolo di cattedrale nel 1036. Nel 1140 fu avviata una nuova ricostruzione su progetto di Giovanni da Gubbio, che si protrasse per vari decenni. Nel 1210 il Comune, che ne utilizzava il sagrato per le riunioni, auspicò un veloce completamento, perché attribuiva all'edificio incompleto la mala sorte che animava le lotte tra le fazioni. Nel 1228 si arrivò alla consacrazione dell'altare maggiore, da parte di papa Gregorio IX e nel 1253 fu consacrata l'intera chiesa completata, da parte di Innocenzo IV. Nel 1571 l'interno della cattedrale è stato restaurato in stile neoclassico, assumendo l'attuale conformazione. La facciata è una delle opere più significative dell'romanico "umbro" ed è confrontabile con esempi coevi a Spoleto, quali il Duomo e San Pietro. La fascia inferiore risale al XII secolo, coi tre portali fiancheggiati da leoni e grifi scolpiti. Il portale centrale in particolare ha una ricca ornamentazione, soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi di tralci, girali, figure allegoriche e animali mostruosi; la lunetta ospita il Cristo in trono entro un clipeo, tra il sole, la luna, la Madonna che allatta e San Rufino. Il portale destro ha una lunetta con Due uccelli che si abbeverano a una fonte (simbolo delle anime cristiane che si abbeverano alla grazia divina), mentre quello sinistro ha Due leoni attorno a un vaso. Sopra i portali corre una fascia orizzontale con figure di Animali e mensole con teste umane e zoomorfe; sopra di essa si trova una galleria dalla quale sporgono Quattro animali. La zone mediana è occupata da tre elaborati rosoni, attorno ai quali si trovano mensole con alcuni altorilievi: attorno a quello centrale Simboli degli Evangelisti e in basso tre Telamoni. La zona della facciata risale alla fine del XIII secolo ed è composta da una coronazione triangolare a capanna con all'interno un arco gotico, dove probabilmente doveva essere inserita una pittura o un mosaico. Alla sinistra della facciata si eleva il maestoso campanile romanico, risalente in gran parte all'edificio di Ugone, con la cella campanaria decorata con doppie bifore. L'interno è a tre navate divise da pilastri, con pianta basilicale. L'aspetto odierno risale al rinnovo del 1571 ad opera di Galeazzo Alessi; solo sopra le volte restano tracce della chiesa primitiva, tra le quali i resti di una cupola. In seguito a restauri vennero rimossi gli altari laterali, scoprendo anche, sulla parete sinistra, tratti di un muro romano. Attualmente, nella cattedrale ve ne sono dieci, alternati a statue di Profeti di Agostino Silva del 1672. Il primo altare di destra presenta il gonfalone di San Giuseppe, opera di Berto di Giovanni, e subito dopo si apre la cappella del Sacramento di Giacomo Giorgetti (1663, decorata da tele e affreschi che ne fanno la più unitaria opera barocca di Assisi: sulla porta d'ingresso si trova un Sacrificio di Elia di Giovanni Andrea Carlone, autore anche dei dipinti su tela (da destra Agar nel deserto, David in preghiera, Elia e l'angelo, Natività, Cena in Emmaus, Resurrezione, Tobia e l'angelo, Davide riceve i panni da Alchimelech e Sacrificio di Isacco. Gli affreschi sul catino absidale e sulla volta sono suoi, di Giacomo Giorgetti (1663) e di Giovanni Antonio Grecolini (XVIII secolo). In controfacciata della cappella si trova un'Ultima cena di fra' Emanuele da Como, mentre l'organo sulla cantoria in legno dorato e intagliato è del XVII secolo. Sulla controfacciata si trovano due statue accanto al portale centrale: San Francesco di Giovanni Dupré (1882) e Santa Chiara di Amalia Dupré (1888). La porticina accanto alla cappella porta a un portale romanico sul lato destro, coevo a quelli della facciata. Seguono l'altare dell'Addolorata, con statua policroma del 1672, l'altare di San Francesco, con stucchi della Virtù cardinali di Agostino Silva e una tavola con Cristo in gloria e santi di Dono Doni (1550).
L'altro lato della navata ospita l'altare di San Gaetano di Thiene, con una tela di Francesco Refini, l'altare del Crocifisso, con stucchi del Silva, l'altare di Sant'Emidio, disegnato da Giacomo Giorgetti e con la tela della Trinità, Madonna e santi che intercedono per Assisi di Francesco Appiani (1752), e l'altare di Santa Maria della Consolazione, con una Madonna col Bambino e santi del XVIII secolo. All'inizio della navata destra si trova l'antico fonte battesimale, dove furono battezzati san Francesco, santa Chiara, san Gabriele dell'Addolorata e forse, nel 1197, Federico II di Svevia. Il fondo fu decorato nel 1882. Il braccio destro del transetto ospita l'altare di San Vitale, con la Deposizione dalla Croce di Dono Doni (1563). Nel braccio sinistro l'altare di San Rufino d'Arce, con una Crocefissione sempre del Doni. Nell'abside si trova un coro ligneo cinquecentesco con intagli di Piergiacomo da Sanseverino (1520), con al centro il grande organo del XIX secolo. Sotto l'altare si trovano le spoglie di san Rufino di Assisi. In precedenza queste erano sistemate in un sarcofago romano scolpito, ancora visibile nella cripta. Quest'ultima era stata ottenuta con le modifiche apportate alla costruzione precedente dal vescovo Ugone nell'XI secolo e corrisponde al presbiterio dell'antica basilica preesistente, reso visibile nelle fondazioni dai restauri eseguiti dopo il sisma del 1997. È accessibile da una scala, adiacente al battistero, attraverso il nuovo Museo diocesano. La sagrestia, alla quale si accede dalla destra dell'abside, ospita alcune opere d'arte: San Francesco che benedice Assisi, tela di Cesare Sermei e altri dipinti, opera dello stesso Sermei, di Girolamo Marinelli, di Giacomo Giorgetti, di Martin Knoeller e di Baldassarre Orsini.
Dalla sagrestia si accede tramite una porticina a sinistra a un oratorio sotterraneo detto di San Francesco.

Fonte: Wikipedia

venerdì 4 ottobre 2013

IL FAGGIO DI SAN FRANCESCO

Narra la tradizione che Francesco si trovasse a Rivodutri quando scoppiò un violentissimo temporale. Francesco si riparò sotto un faggio che piegò i rami come fosse un ombrello. La leggenda popolare, ha reso famoso il faggio: mentre tutti gli altri esemplari tendono ad estendersi verso l'alto, questo invece ha subito una mutazione estremamente rara riscontrabili in soli altri due esemplari al mondo. La tradizione associa al faggio anche un altro interessantissimo episodio. Durante i suoi spostamenti, Francesco usava un asino ferrato da un maniscalco che non fu pagato se non con mille ringraziamenti. Quando il maniscalco però si accorse che Francesco non aveva pagato raggiunse il frate chiedendo soldi o la restituzione dei ferri. Francesco chiese all'asino di togliersi la ferratura e così fece. Ancora oggi è visibile l'orma del piede di Francesca impressa al suolo . 

Come raggiungere il faggio?

Dal paese di Rivodutri, attraverso 4 km di strada asfaltata, si giunge alla frazione di Cepparo. Di qui, lungo una strada sterrata, si arriva alle pendici del monte Fausola, a 1123 m di altitudine. Attraverso un suggestivo
sentiero si giunge al Faggio di San Francesco.

martedì 1 ottobre 2013

CHIESA DI SAN BEVIGNATE A PERUGIA

La chiesa di San Bevignate fu costruita per volontà del potente templare Bonvicino, cubiculario di papa Gregorio VII, tra il 1256 e il 1262 in corrispondenza del sito su cui sorgeva un oratorio dedicato a San Girolamo. All’esterno l’edificio, realizzato in locale pietra arenaria, si presenta molto spoglio: ai due massicci contrafforti della facciata si aggiungono, infatti, soltanto il portale strombato in travertino con arco a tutto tondo e una semplice apertura circolare; sul lato sinistro è inoltre visibile un secondo portale a sesto acuto. L’interno si caratterizza per il forte sviluppo verticale della navata unica, scandita da pilastri addossati in due ampie campate con volte a crociera e completata da un’abside rettilinea, leggermente rialzata, affiancata sul lato destro da una torre campanaria a pianta quadrangolare. Particolarmente importanti sono gli affreschi della controfacciata, realizzati tra il 1260 e il 1270 da maestranze locali chiamate a illustrare le gesta dell’Ordine del Tempio in Terrasanta. Il primo soggetto di questa narrazione su tre livelli descrive una battaglia tra i Templari, con i vessilli spiegati e gli scudi crucesignati, e gli infedeli usciti dalle mura di un insediamento fortificato. Di grande interesse è anche l’insolito soggetto della seconda scena, nella quale i Templari non sono più raffigurati come eroici cavalieri, ma come dei religiosi vestiti di bianco all’interno di una fortezza. Completa il racconto la scena più lacunosa, nella quale un veliero gremito di persone che solca il mare tempestoso allude ai pericoli che la militia Templi, impegnata in prima linea tanto nella difesa della Terrasanta quanto nel trasporto dei pellegrini, era chiamata quotidianamente ad affrontare. Sulla parete destra dell’abside trova invece spazio una straordinaria testimonianza iconografica del moto penitenziale dei Flagellanti. La banda orizzontale posta al di sotto del Giudizio Universale raffigura infatti i Disciplinati di fra Raniero Fasani e costituisce la più antica testimonianza iconografica della generalis devotio che animò la città di Perugia nella primavera del 1260. L’affresco raffigura una processione, lacunosa nella parte centrale, nella quale compaiono cinque figure nude dalla cintola in su che si infliggono la disciplina con il duro flagello a tre corde e si battono il petto con l’altra mano. Nel capofila del gruppo gli studiosi hanno voluto vedere il ritratto dello stesso Fasani. Sul lato destro della parete di fondo dell’abside merita infine un cenno particolare la figura biancovestita di ‘san’ Bevignate, l’eremita insediatosi nel contado di porta Sole in corrispondenza dei resti di una tintoria-lavanderia di età romana (fullonica), incorporata a mo’ di fondazione al momento della costruzione del grande complesso templare e resa visitabile grazie ai lavori di consolidamento dell’edificio compiuti dopo il terremoto del 1997 che ne hanno consentito la scoperta. Prescelto dai milites Templi come titolare della nuova chiesa già nel 1256, Bevignate fu oggetto di un grande culto da parte dei perugini, che potevano venerarne le spoglie accedendo al piccolo sacello sottostante l’abside e che nel 1453, in attesa di un pronunciamento ufficiale da parte della Chiesa, lo proclamarono santo grazie a una solenne “canonizzazione laica” sostenuta dalle più alte autorità cittadine. Il tanto atteso pronunciamento da parte delle autorità ecclesiastiche giunse infine nel 1605 e nel 1609 i resti di san Bevignate venivano solennemente traslati nella cattedrale di Perugia.


ORARIO di APERTURA:
da ottobre ad aprile: tutti i sabati e le domeniche: 10.00 - 13.00
da maggio a settembre: tutti i sabati e le domeniche: 10.00 - 13.00 / 15.00 – 18.00 

BIGLIETTI:
Intero € 5,00 
Ridotto € 2,50:
- Sotto i 18 anni; 
- Oltre i 65 anni;
- Studenti universitari muniti di tesserino/libretto;
- Gruppi di minimo 15 persone;
- Possessori Card Perugia Città Museo tipo A, tipo F e tipo U;
- possessori della Card Perugia Città Museo di tipo C2 (Abbonamento familiare: escluso il titolare che usufruisce del gratuito).
- Possessori di biglietto per l’accesso ai musei comunali;
- Giornalisti/pubblicisti (con tesserino dell’Ordine o lettera d’incarico firmata dal direttore);
- Soci Touring Club e ICOM;
- Forze armate e dell’ordine;
- Dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (su presentazione del tesserino o badge);
- Dipendenti del Comune di Perugia (su presentazione del tesserino o badge);
- Possessori della Carta Giovani;

Gratuito: 
- titolare della Card Perugia Città Museo di tipo C1 (Abbonamento individuale);
- titolare della Card Perugia Città Museo di tipo C2 (Abbonamento familiare: gli altri tre utenti usufruiscono della tariffa ridotta);
- Direttori e funzionari di musei pubblici e privati (su presentazione di tesserino o badge);
- Dirigenti (Direttori Generali, Soprintendenti, Ispettori) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in servizio;
- Insegnanti accompagnatori di scolaresche;
- Guide turistiche nell’esercizio delle loro funzioni;
- Disabili e accompagnatori responsabili

INFORMAZIONI: Call Center Sistema Museo: 199.151.123 (Il costo della chiamata da telefono fisso di Telecom Italia, senza scatti alla risposta indipendentemente dalla distanza, è di 10 centesimi al minuto IVA inclusa tutti i giorni 24/24 h. Per le chiamate originate da rete di altro operatore, i prezzi sono forniti dal servizio clienti dell'operatore utilizzato). www.sistemamuseo.it

Per ulteriori informazioni e documentazione sul Complesso templare di San Bevignate: http://ssgu.comune.perugia.it/sanbevignate

Fonte: Comune di Perugia

martedì 24 settembre 2013

PAPA FRANCESCO DA SAN FRANCESCO - 4 OTTOBRE 2013, ASSISI

Il 4 ottobre Papa Francesco si recherà ad Assisi. La Novena è iniziata oggi con alcuni pellegrinaggi. Per l'arrivo del papa in occasione dell'anniversario dalla morte del Santo di Assisi (qui il programma della visita pastorale), il Comune ha allestito un vero e proprio esercito di volontari per sopperire ai bisogni dei pellegrini che saranno all'incirca centomila. Dal 25 settembre verranno distribuiti 40 mila depliant informativi. I partecipanti prenotati, in particolare per la aree di San Francesco, Santa Maria degli Angeli e San Rufino sono circa 35.000 a cui si uniranno coloro che si collocheranno lungo i ben 10 km transennati per un totale di circa 80/100.000 presenze complessive nella giornata. Circa 1000 i giornalisti accreditati da tutto il mondo. Saranno collocati 8/9 maxi schermo e utilizzate 1000 Bandiere Comune/Vaticano per gli addobbi. Verranno distribuiti oltre 25.000 cappellini e 22.000 bottigliette d'acqua. La festa è iniziata oggi martedì 24 settembre con una serie di pellegrinaggi che ci accompagneranno fino all'arrivo del Pontefice. 

MARTEDI 24 SETTEMBRE
Il pellegrinaggio delle parrocchi del Vicariato di Assisi con la partecipazione del Capitolo dei Canonici della Cattedrale presiede S.E. Mons. Domenico Sorrentino - Vescovo della Diocesi di Assisi - Gualdo Tadino- Nocera Umbra

MERCOLEDI' 25 SETTEMBRE
Pellegrinaggio delle parrocchie del Vicariaro di santa maria degli Angeli
Presiede S.E. Mons. Domenico Cacian - Vescovo della Diocesi di Città di Castello

GIOVEDI' 26 SETTEMBRE 
Pellegrinaggio dell'Amministrazione Comunale e delle Associaizoni cittadine: Confcommercio, ConsorzioAlbergatori, pro Loco di assisi ecc. nel 16° Anniversario del Sisma del 1997
Presiede S.E. Mons. Ernesto vecchi - Amministratore apostolico della Diocesi di terni- Narni- Amelia.

VENERDI' 27 SETTEMBRE
Pellegrinaggo delle Unità Pastorali: Petrignano, Palazzo, Torchiagina e Valfabbrica, casacastalda
presiede S.E. Mons. Benedetto Tuzia - Vescovo della Diocesi di Orvieto- Todi

SABATO 28 SETTEMBRE
pellegrinaggio delle parrocchie dell'Unità pastorale di Rivotorto e capod'acqua
Presiede S.E Gualtiero Sigismondi - Vescovo della Diocesi di Foligno

DOMENICA 29 SETTEMBRE
Pellegrinaggio delle Parrocchie del Vicariato di Gualdo Tadino
Presiede S.E. Mons. Giuseppe Chiaretti - vescovo Emerito della Archidiocesi di Perugia- Città della Pieve

LUNEDI' 30 SETTEMBRE (Ore 16.00)
Pellegrinaggio degli ammalati e Anziani: caritas diocesana e Unitalsi. Isatituti A. Rossi, Serafico, Casoria Presiede S.E. Mons. Gualtiero Bassetti - Arcivescovo ddella diocesi di perugia - Città della Pieve

MARTEDI' 1 OTTOBRE 
Pellegrinaggio dell'Unità Pastorale San Michele Arcangelo, San Marco Evangelista del Vicariato di Bastia Umbra. 
Preseiede S.E. Mons. Renato Boccardo - Vescovo della Diocesi di Spoleto- Norcia.

MERCOLEDI' 2 OTTOBRE
Pellegrinaggio delle Religiose e dei religiosi delle Diocesi:USMI e CISM
presiede S.E. Mons. Mario Ceccobelli - Vescovo della Diocesi di Gubbio

GIOVEDI' 3 OTTOBRE
Basilica si S. Maria degli Angeli
Ore 17.30 Solenne commemorazione del Transito di san Francesco

COME ARRIVARE AD ASSISI

In auto
Per chi proviene da Nord: Autostrada A 14 Adriatica
- Uscita di Cesena (150 km da Assisi) e proseguire per Perugia (E 45) fino all'uscita per Assisi.
Autostrada A 1 del Sole
- Uscita Valdichiana fino a raggiungere Perugia, proseguire per Cesena (E45) fino all'uscita per Assisi.

Per chi proviene da Sud: Autostrada A 14 Adriatica
- Uscita Civitanova Marche proseguire per Foligno - Perugia fino all'uscita per Assisi.
Autostrada A 1 del Sole
- Uscita di Orte si prosegue sulla E 45 in direzione Perugia - Cesena fino all'uscita per Assisi.

In treno
Linea Firenze-Terontola-Perugia-Foligno - Stazione di Assisi/S. Maria degli Angeli
Collegata con servizio di Bus
Azienda Perugina della mobilità S.p.A. (APM) 
Numero Verde 800-512141 - Tel +39 075 5067894

In aereo
Aeroporto regionale Umbro "Sant'Egidio"
Tel. + 39 075 592141 Collegato esclusivamente con taxi.
KM. 3 da Assisi

Aeroporto Internazionale "Leonardo da Vinci" Fiumicino Roma
km. 235 da Assisi.
Tel + 39 06 65951. 
Collegamenti giornalieri con bus della linea SULGA Tel. + 39 075 5009641


ORARIO APERTURE BASILICHE

ORARIO SOLARE (INVERNALE)

Orario di apertura BASILICA INFERIORE 
Feriale
Apertura ore 06.00
Chiusura ore 17.45
Festivo
Apertura ore 06.00
Chiusura ore 19.15

BASILICA SUPERIORE 
Feriale
Apertura ore 08.30
Chiusura ore 17.45
Festivo
Apertura ore 08.30
Chiusura ore 18.45

CELEBRAZIONI LITURGICHE

Basilica inferiore - FERIALE 
06.30 Ufficio Letture - Lodi Mattutine
S. Messe
07.00
Altare Maggiore
11.00 - 17.00 
Cappella S. Caterina
Sabato S. Messa ore 17.00 Altare Maggiore 

Basilica inferiore - FESTIVO
S. Messe: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 12.00 - 17.00 - 18.30
Vespri: 18.00

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ORARIO LEGALE

Orario di apertura
BASILICA INFERIORE 
Feriale
Apertura ore 06.00
Chiusura ore 18.45
Festivo
Apertura ore 06.00
Chiusura ore 19.15
BASILICA SUPERIORE 
Feriale
Apertura ore 08.30
Chiusura ore 18.45
Festivo
Apertura ore 08.30
Chiusura ore 18.45

CELEBRAZIONI LITURGICHE 

Basilica inferiore - FERIALE 
06.30 Ufficio Letture - Lodi Mattutine
S. Messe
07.15
Altare Maggiore
11.00 - 18.00 
Cappella S. Caterina
Sabato S. Messa ore 18.00 Altare Maggiore 

Basilica inferiore - FESTIVO
S. Messe: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 12.00 - 17.00 - 18.30
Vespri: 18.00

Basilica superiore - FESTIVO
S. Messe: 12.00

martedì 10 settembre 2013

ANCORA MEDIEVALE TROVATE NEL MAR LIGURE: ORA SI CERCA IL VASCELLO

"Nemo II" è l'operazione dei carabinieri della Compagnia di Alassio che ha portato alla scoperta, unitamente ai Carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio Culturale di Genova, di un'ancora appartenente ad un vascello post medievale datato 1400-1600. A portare i carabinieri nelle acque a circa un miglio di distanza di San Lorenzo è stato il materiale scoperto a casa di alcuni indagati - "tombaroli" dalle cui abitazioni sono state portate via ingenti quantità di reperti medievali. L'ipotesi della presenza di un qualcosa di importante è stata confermata dalle foto che ritraggono gli stessi tombaroli mentre risalivano in superficie con piatti di epoca medievali. Ora si sta cercando il relitto del vascello.

Per Sguardo Sul Medioevo Emiliano Amici

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