La mostra, in cinque sezioni, affronta un tema specifico: evocare i viaggi nel Medioevo, non solo attraverso raffigurazioni iconografiche, ma anche tramite gli oggetti che un tempo accompagnarono i tanti e diversi viaggiatori in età medievale, spinti dalla ricerca della redenzione, del denaro o della gloria. Suddivisa in cinque sezioni, l’esposizione è organizzata in collaborazione con i musei appartenenti al Réseau des Musées d’Art Médiéval, nato nel 2011, quando il Musée de Cluny (Parigi), il Museo Nazionale del Bargello, il Museum Schnütgen (Colonia) e il Museu Episcopal (Vic) hanno messo a punto un progetto che valorizzasse le reciproche raccolte d’arte attorno al tema specifico del viaggio medievale. Attraverso una selezione di carte e piante geografiche dal XII al XV secolo (ma anche del primo globo celeste esistente), la prima sezione della mostra affronta i confini del mondo conosciuto e la visione che se ne aveva nel Medioevo. Le carte appaiono attraversate da rotte e percorsi diversi, spesso letterari e devoti, magari derivati dalle Sacre Scritture, altre volte invece reali, frutto dell’esperienza diretta dei viaggiatori, ad uso soprattutto dei viandanti che dall’Europa del Nord scendevano fino a Roma. Leggendari e pericolosi, i viaggi per mare sono evocati sia da una selezione iconografica (miniature, rilievi, dipinti dell’epoca), sia da alcuni antichi strumenti di navigazione. Una seconda parte della mostra è dedicata alle diverse tipologie di pellegrini medievali, al loro “corredo” di viaggio (esemplari di scarpe, vesti, strumenti…), alle loro insegne distintive a seconda delle mete raggiunte. Un’ulteriore sezione poi evoca il tema della guerra attraverso alcune testimonianze dirette del viaggio dei crociati, provenienti dal Museo di Cluny, come la croce pettorale dei cavalieri della prima Crociata (1096-1099). I viaggi per terra e per mare sono documentati inoltre da una sezione di piccoli oggetti testimoni della circolazione di memorie di pellegrinaggio e di reliquie, di doni e souvenir della Terra Santa, che mostrano il fascino per quelle eroiche e secolari missioni cristiane. Nella quarta sezione, di stampo prettamente laico, sono esposti i tipi di viaggio “di affari” svolti per commercio e per mercato, ma anche per missioni politiche, da categorie che si potrebbero definire “professionisti itineranti” (diplomatici, ambasciatori, ecc.). Sono centrali le figure del mercante e del messaggero, evocate da una serie di oggetti e strumenti del loro mestiere, come le scarselle, le custodie dei documenti, le tessere mercantili o le lettere di cambio, essenziali per una circolazione rapida, sicura e garantita di beni e denaro nell’Europa medievale. L’ultima parte della mostra si concentra sul cosiddetto viaggio di immagine, visto che anche distanze molto ridotte potevano costituire un viaggio, per lo meno in termini simbolici. Come le periodiche trasferte del sovrano o del signore nei suoi possedimenti, con il suo seguito di dignitari e il suo fastoso corredo da viaggio (a sottolineare la visibilità politica e sociale) per confermare la propria autorità e garantire l’ordine; o come quello metaforico delle spose aristocratiche, che lasciano la casa del padre per raggiungere quella del marito, spesso a conferma di una nuova alleanza politica fra potenti casati. La mostra ospitata presso il Museo Nazionale del Bargello rappresenta un’occasione unica per approfondire queste tematiche, dal momento che sono rare le testimonianze di cultura materiale direttamente legate a viaggi così lontani nel tempo, ma che non vanno dimenticati.
Fonte: dott.ssa Elena Percivaldi
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