Buonasera, sono Giovanni e Vi scrivo da Ivrea (TO). Immagino Voi sappiate che nella mia città, durante il carnevale, viene rievocata la battaglia delle arance. In caso contrario Vi invito ad assistere a questo spettacolo meraviglioso che ogni anno attira migliaia di persone da tutto il mondo. La battaglia vuole essere una rappresentazione, tra mito e leggenda, di ciò che fu in epoca medioevale l'insurrezione popolare contro la tirannide che opprimeva Eporedia. Vi scrivo perché in questa battaglia faccio parte di un gruppo che rappresenta i difensori del tiranno che, come tutte le squadre che stanno dalla parte del "male", tirano le arance su un carro trainato da cavalli. Il nome del nostro carro è "Gli alfieri della vecchia Ivrea" e quest'anno vogliamo modificare il telo protettivo. Sul telo dev'essere raffigurata una battaglia medievale e i soggetti, nel nostro caso, devono essere gli Alfieri.
Mi sono documentato sulla figura dell' Alfiere ed ho trovato questo:
Alfiere: parola derivante dall´arabo "al-faris": cavaliere, in spagnolo: "alfarez".
Grado di milizia: chi porta la bandiera.
Nel medioevo l'alfiere aveva il compito di portare il vessillo in battaglia e proteggerlo ad ogni costo. Gli alfieri erano impiegati tipicamente alla testa di un reparto di milizia, il loro vessillo identificava il reparto e poteva essere contraddistinto da lontano e quindi coordinato. L'alfiere con i movimenti del suo drappo poteva a sua volta segnalare e comunicare informazioni. All'alfiere si richiedevano capacità speciali quali particolare destrezza nell'uso delle armi, notevoli doti atletiche, di potenza fisica, d'astuzia e soprattutto coraggio in quanto scendeva in battaglia armato solo del suo vessillo che tipicamente in punta era dotato di una lama indispensabile per farsi spazio irrompendo, in prima linea, tra le fila nemiche. L'alfiere delineava con la sua bandiera il fronte di avanzata e la direzione, il suo operato era quindi indispensabile per i soldati che dovevano capire nonostante la polvere, la violenza dei combattimenti e le ferite quale era la direzione nella quale procedere. Al contrario, il compito degli avversari era proprio quello di eliminare vessillo per disperdere e mettere in difficoltà il nemico. Nel caso gli avversari avessero avuto la meglio, l'alfiere doveva essere in grado di scagliare il vessillo il più lontano possibile affinché non fosse "preso"... a costo della sua stessa vita!
Potreste dirmi se ciò che ho trovato è corretto? E se lo fosse, possiamo raffigurare un Alfiere, sia a cavallo che a terra, che irrompe nelle linee nemiche? L'arma che adopera è una sorta di lancia con un drappo o una bandiera ?... qualche delucidazione in più sull'arma non sarebbe male. E in più, lo scudo era previsto? C'è altro che potete aggiungere?
Scusate se mi sono divulgato troppo, spero che la mia richiesta possa essere interessante e rimango in attesa di delucidazioni qualora Vogliate fornirle.
Grazie.
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