Sulla strada provinciale che collega Brindisi con il capoluogo pugliese, si prende lo svincolo in direzione Carovigno per dirigerci in direzione di una località balneare, conosciuta nel territorio brindisino e frequentata durante il periodo estivo, ovvero Torre Santa Sabina. Dopo aver parcheggiato la macchina, ci dirigiamo verso il viale principale pieno di bar, pub, gelaterie, ristoranti, discopub, bancarelle e giostre, dove all'orizzonte si vede la celebre Torre per difendere la zona dagli attacchi provenienti dal mare. Con le imersioni archeologiche, avvenute negli anni '70, fa presumere che Torre Santa Sabina fosse un luogo di sbarco portuale durante il periodo della Messapia¹ dell' antica Carbina (attuale Carovigno) dove le navi che giungevano dall'Oriente commerciavano i loro prodotti con le altre città messapiche che potevano essere Kaìlia (Ceglie Messapica), Orra (Oria), Brention (Brindisi), Gnathia (Egnazia) e Sturnium (Ostuni). Durante questi scavi sono stati rivenuti circa 8.000 reperti a partire dall'età Micenea (1.600 a.C.-1.000 a.C.) fino all'età tardoantica, ma anche qualche rivenimento archeologico risalente al periodo medioevale.
Secondo le teorie degli archeologi, il bacino del mare di Torre Santa Sabina fosse utilizzato come discarica portuale per gettare le ceramiche rotte durante la fase di ancoraggio o semplicemente caduti in mare. La scoperta incredibile, secondo gli archeologi, è il rinvenimento della metà di un relitto² risalente con probabilità in un periodo tra la fine del III secolo d.C e gli inizi del IV secolo d.C grazie ai rinvenimenti della ceramiche, per il suo stato di conservazione. Durante per il periodo di dominazione bizantina, il territorio circostante era circondato da grotte rupestri, e di cui probabilmente il nome di Santa Sabina risalirebbe al culto dedicato alla Santa in queste grotte. Nel 1226, i Cavalieri Teutonici³ decisero di fondare un ospedale per assistere i feriti che giungevano dalle crociate, e fondarono anche un cappella ma non si conoscono notizie circa l'esistenza di una torre. Le prime testimonianze sull'esistenza della torre si ebbero grazie all'inventario da parte di Raimondo Balzo Orsini⁴ che fosse stata distrutta, e risalente al XIII secolo.
Si possono trovare tracce della torre in un importante documento del 1557 dove raccontava l'utilizzo delle pietre provenienti delle cave carovignesi per la costruzione di una chiesa a Bari, e ciò far capire che il trasporto fosse avvenuto via mare. Nel 1597 i proprietari dovettero vendere in maniera forzata la torre alla Corona per diventare sede di un gruppo di soldati che avevano il compito di combattere la guerra contro il contrabbando. Nella notte tra il 25 e il 26 novembre 1815 ci fu un tentativo di incursione da parte di un gruppo di corsari ma i soldati che controllavano la torre riuscirono a eliminare la minaccia. Nel 1829, il governo dell'Italia Meridionale era nelle mani della dinastia dei Borboni, decisero di vendere ai privati tutte le torri costiere presenti nella regione perché non servivano più allo scopo della difesa via mare, e nessuno si fece avanti per acquistarla. Nel 1915 la torre si trovava in una situazione di totale degrado, ma ottenne un acquirente, ovvero l'ammiraglio Alfredo Dentice di Frasso⁵ il quale decise di farla ristrutturare da un ingegnere leccese. I suoi successori decisero di vendere la torre ai privati, precisamente alla famiglia Russo, tuttora proprietari, i quali decisero di iniziare dei lavori di ristrutturazione per conservare e preservare al meglio la torre come la vediamo oggi, e se la torre non fosse stata acquistata dagli ultimi due proprietari, in questi anni parleremo di una torre in rovina totale o peggio della sua scomparsa. La Torre di Santa Sabina è una delle tre torri costiere, insieme a Torre San Giovanni di Ugento (LE) e San Pietro a Bevagna di Manduria (TA), a forma ottagonale a forma di ottagono a cappella da prete della Puglia. Un'altra particolare di questa torre è la forma stellare con quattro spigoli orientati in direzione dei punti cardinali, mentre sono visibili le merlature di tipo guelfa. Visibilmente questa torre collega con Torre Pozzelle (Ostuni) e Torre Guaceto che comunicavano tra loro attraverso un piccolo falò acceso dai soldati quando avvistavano in lontananza il pericolo proveniente dal mare, in particolare le incursioni dei Turchi a partire dal 1453 quando Costantinopoli venne conquistata.
Note
¹ Periodo di occupazione della popolazione dei Messapi nel territorio comprendente la Murgia meridionale, le provincie di Brindisi, di Lecce, e una parte della provincia di Taranto a partire dall' età del ferro fino alla conquista romana del 272 a.C.
² Il relitto mostra il fasciame esterno, ovvero il guscio, è costituito da tavole saldate tra loro con linguette a cui sono fissate numerose ordinate ed alcune tavole del fasciame interno, cioè il paiolato della stiva. È tuttora visibile il robusto paramezzale con la scassa e l’alloggiamento del piede dell’albero. Gli archeologi sostengono che la nave possedeva una misura i 20 metri di lunghezza e possedeva un numero alto di tonnellaggio.
³ L' Ordine dei Fratelli della Casa Ospitaliera di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme è un ordine monastico-militare fondato in Terra Santa per assistere i pellegrini che giungevano dalla Germania. L'origine risale al 1199 quando un cavaliere tedesco viene ferito in battaglia per la presa di Gerusalemme e curato da mercanti tedeschi, giunti per pellegrinaggio, che decisero di dedicarsi all'attività di ospitalità e assistenza dei pellegrini fondando l' ospedale dotato di foresteria e una cappella dedicata alla Vergina Maria. L' ordine Teutonico ebbe un notevole sviluppo nell'area germanica e nell'area baltica dove possedevano numerose commende. I Cavalieri dell'ordine Teutonico venivano riconosciuti dalla loro veste bianca con una croce sul petto di colore nero.
⁴ (Nocera Inferiore, 1361-Taranto, 1406). E' stato Gran Connestabile del Regno di Napoli, Conte di Soleto, Bisceglie, Lecce, Duca di Benevento, Bari, Signore di Otranto, Nardò, Ugento, Gallipoli, Oria, Ostuni, Martina Franca, Tricase, Principe di Taranto, Gonfaloniere della Sacra Romana Chiesa
⁵ La famiglia Dentice di Frasso possiede alcuni edifici dal carattere storico-culturali come il Castello di San Vito dei Normanni e il Castello di Carovigno.
Bibliografia
R.W.,"Torre Santa Sabina, le prime foto dal cimitero (sommerso) delle navi", Corriere del Mezzogiorno, 01/10/2009
Antonella Lippo,"La nave che trasportava leccomo africane. A Santa Sabina, cimitero marino di relitti", Corriere del Mezzogiorno, 14/01/2011
Sitografia
Documentario
Terre del Salento, TeleRama, 29/07/2011
Foto:
www.archeoscuba.blogspot.it (Relitto)
www.falpala.it (Cavaliere Teutonico)
© Brindisi Medievale. Tutti i diritti riservati. Articolo di Pierluigi Papa
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