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martedì 27 maggio 2014

STORIA DELL'IMPRONTA DI EDESSA - 1


Come e quando venne ritrovata la prodigiosa impronta di Edessa che riportava i tratti del volto di Gesù? Secondo lo storico Procopio di Cesarea, la città di Edessa nell’anno 525 aveva sofferto moltissimo per via di una spaventosa inondazione dovuta a piogge straordinarie. Durante la notte il fiume Daisan era straripato, aveva distrutto molti degli edifici più belli e ucciso un terzo degli abitanti che furono sorpresi nel sonno. Dopo il disastro l’imperatore Giustiniano inviò una squadra di ingegneri che fecero grandi lavori di rifacimento, deviarono il corso del fiume perché non potesse più recare un danno simile e restaurarono la cinta muraria che aveva subito guasti enormi. Stando a una tradizione locale, dentro una nicchia segreta delle mura presso la porta chiamata Kappa si trovava l’immagine prodigiosa accuratamente richiusa e nascosta, che proprio durante i lavori seguiti all’inondazione del 525 ritornò alla luce. Ma i guai della splendida città dove il cristia-nesimo si era sviluppato molto presto non erano finiti. Giustiniano si era impegnato a fondo per strappare ai popolo barbarici le regioni dell'Occidente che erano state parte dell’impero romano. Le lunghe guerre condotte ad esempio in Spagna contro i Visigoti e in Italia contro i Goti lo videro vincitore, però a un prezzo molto alto: concentrare le truppe in Europa voleva dire sguarnire il fronte del Medio Oriente, e adesso i persiani dilagavano devastando l’Armenia, la Siria e altre regioni fino alle coste del Mar Nero. Contro l’impero persiano Giustiniano non poté far altro che negoziare trattati di pace, per garantire i quali doveva pagare un tributo.

Articolo per gentile concessione della dott.ssa Barbara Frale.

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