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lunedì 26 maggio 2014

NON DIPINTO BENSI' IMPRONTA


Un fatto molto interessante nella Dottrina di Addai, che è antichissima, consiste nella descrizione dl tipo di immagine visibile sul lino. Secondo il testo, quell'immagine aveva a che fare con l’acqua, infatti si formò grazie al contatto fra il lino fine (sindòn) e il volto di Gesù quando questo era bagnato. Il termine usato è ekmaghèion, che vuol dire “impronta” o “alone bagnato”. Re Abgar però non aveva chiesto un’impronta come quella che alla fine gli consegnò Anania, bensì un ritratto vero e proprio fatto di colori e il più somigliante possibile: un ritratto tradizionale di quelli comuni nell’impero romano, insomma. Lo storico armeno Mosè di Korene, vissuto nel V secolo, parla in effetti di questo ritratto di Gesù come un vero dipinto eseguito a colore su seta. L’immagine prodigiosa di Edessa insomma non era l’unica a tramandare le fattezze di Gesù, ma solo la più autorevole e la più venerata.Un fatto molto interessante nella Dottrina di Addai, che è antichissima, consiste nella descrizione dl tipo di immagine visibile sul lino. Secondo il testo, quell'immagine aveva a che fare con l’acqua, infatti si formò grazie al contatto fra il lino fine (sindòn) e il volto di Gesù quando questo era bagnato.Il termine usato è ekmaghèion, che vuol dire “impronta” o “alone bagnato”. Re Abgar però non aveva chiesto un’impronta come quella che alla fine gli consegnò Anania, bensì un ritratto vero e proprio fatto di colori e il più somigliante possibile: un ritratto tradizionale di quelli comuni nell’impero romano, insomma. Lo storico armeno Mosè di Korene, vissuto nel V secolo, parla in effetti di questo ritratto di Gesù come un vero dipinto eseguito a colore su seta. L’immagine prodigiosa di Edessa insomma non era l’unica a tramandare le fattezze di Gesù, ma solo la più autorevole e la più venerata.

Articolo per gentile concessione della dott.ssa Barbara Frale

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