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venerdì 9 maggio 2014

GESU' BRUTTO E DEFORME

I ritratto che gli gnostici davano di Gesù era agli antipodi rispetto a quello lasciato da Pietro e dagli altri apostoli. Quelli che l’avevano seguito per quasi tre anni, che l’avevano visto piangere, rallegrarsi e anche arrabbiarsi dinanzi a certe cose, erano sicuri che non fosse solo un ectoplasma senza corpo. E meno che mai chi l’aveva anche visto morire sulla croce rimanendo vicino fino alla fine, nonostante lo sgomento che quello spettacolo poteva dare. Il fatto che questi eretici tenessero e venerassero i ritratti di Cristo non era certo una cosa confortante. Dalle parole di censura che scrive Eusebio di Cesarea, sembra proprio di capire che il cauto vescovo nutrisse anche questa preoccupazione: chi voleva vedere la forma umana e fisica di Gesù, l’involucro esteriore, magari inclinava verso quelle idee pericolose che ne separavano in due la natura?
Infine c’era anche un forte pregiudizio di tipo culturale nella mentalità dei primi cristiani che congiurava contro la diffusione del ritratto di Gesù. Dipendeva dal fatto che il cristianesimo si era diffuso in una popolazione in gran parte di cultura pagana, cioè greco-romana: questa gente entrò nella nuova religione conservando tanti modi di vedere il mondo che facevano parte delle sue vecchie convinzioni. Alcune fonti dell’anno 150 circa indicano che gli intellettuali cristiani del tempo pensassero all’aspetto fisico di Gesù come quello di un uomo sostanzialmente brutto, addirittura deforme.Non sappiamo di preciso come si sia formata quest’opinione, perchè i vangeli non parlano dell’aspetto di Gesù se non in modo vaghissimo; e comunque dicono che possedeva una certa grazia.

Articolo per gentile concessione della dott.ssa Brabara Frale

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