“…da Benevento a Bisanzio…”, incontri culturali sull’Alto Medio Evo. E’ il nuovo progetto promosso dall’associazione culturale Benevento Longobarda e dall’associazione culturale Bisanzio. Il gruppo sannita si apre così alla collaborazione con quello veneto per un sodalizio nato dalla stessa attenzione alla storia, alla ricerca, all’approfondimento. «Un gemellaggio culturale – lo definisce il presidente dell’associazione beneventana, Alessio Fragnito – con un doppio obiettivo. Il momento di approfondimento, infatti, se da un lato costituisce un arricchimento con le storie di altre realtà, dall’altro rispecchia uno dei fini della nostra associazione, cioè la diffusione della cultura e della storia beneventana». Due gli incontri in programma, entrambi alla libreria Luidig, alle 19.30. Sabato si parte con la presentazione del libro “I Longobardi dalle origini mitiche alla caduta del regno in Italia”, di Nicola Bergamo. L’autore sarà a colloquio con Alessio Fragnito e con Luca Zolli dell’associazione culturale Bisanzio. «La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei Longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell’integrarsi nel complesso scacchiere italico tanto da regnarvi per quasi duecento anni. Secondo molti storici, il regno longobardo fu foriero di importanti cambiamenti, perché furono proprio le Völkerwanderungen a portare la penisola nel Medioevo. Con l’arrivo dei Longobardi si spense ogni velleità bizantina riguardo al mantenimento della provincia italica e, allo stesso tempo, con l’istituzione dell’esarcato si tentò di contenere l’espansione barbarica. La lotta tra Longobardi e Bizantini fu aspra, specialmente all’inizio della migrazione, e portò a violenti scontri, spesso a favore dei primi, ma quando il regno longobardo riuscì a radicarsi, istituì una solida realtà istituzionale e un saldo organismo territoriale attraverso un lungo ma costante percorso di riunificazione di tutte le tribù che avevano partecipato alla conquista della penisola». Sabato 22 dicembre, poi, il secondo appuntamento. In programma un incontro – dibattito sul tema: “Il monastero degli amalfitani sul monte Athos e l’influenza bizantina sull’architettura del sud Italia” con gli architetti Phaidon Hadjiantoniou e Franco Bove. «L’appuntamento – chiarisce ad Ottopagine Alessio Fragnito – vedrà a confronto due architetti, uno beneventano, l’altro greco, per spiegare particolarità storiche e artistiche delle due realtà e ritrovare, insieme, un collegamento. Particolare riguardo, ovviamente, per l’analisi della chiesa di Santa Sofia, esempio lampante dell’influenza dell’arte bizantina nella nostra città».
Fonte: http://benevento.ottopagine.net
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