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mercoledì 18 giugno 2014

LA SCOPERTA DEL TELO AD EDESSA


La missione di recupero fu affidata a un valente ufficiale, il generale Giovanni Curcuas. Il militare era accompagnato anche da un prelato molto importante: Gregorio il Referendario, che era arcidiacono della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli e si occupava di tenere i rapporti diplomatici fra il Patriarca di Costantinopoli e l’imperatore. Era un dignitario, un diplomatico e anche un uomo di cultura. La città di Edessa era allora sotto il controllo di un governatore arabo che non avrebbe certo ceduto quell’oggetto per compiacere l’imperatore, sicché il generale Curcuas fu costretto a negoziare il rilascio dell’immagine sborsando in cambio una piccola fortuna, 12.000 corone d’oro; inoltre dovette ridare la libertà a duecento prigionieri islamici di alto rango e concedere a Edessa una garanzia d’immunità perpetua. Finite le trattative per la consegna, la reliquia inestimabile dovette essere esaminata con cura per scongiurare il rischio che gli arabi cercassero di rifilare al generale e al Referendario una copia invece dell’originale. Il telo fu estratto dalla sua teca; e qui successe un fatto che lasciò di stucco i due dignitari. 

Articolo per gentile concessione della dott.ssa Barbara Frale

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