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giovedì 11 ottobre 2012

IL MEDIOEVO E LE PIANTE, COME CI SI CURAVA CON LE ERBE


Historia plantarum è il nome con cui è conosciuta un'indagine della botanica scritta da Teofrasto fra il quarto e il terzo secolo a.C. Questo lavoro è stato organizzato in dieci libri ed è un'enciclopedia del regno delle piante. Il lavoro è servito da punto di riferimento in botanica per molti secoli e lo è diventato ancora di più verso il 1200 da Stapelio del Giovanni Bodeo, che ha aggiunto dei commenti e le illustrazioni.

Alcuni metodi curativi

"L'acanto, se bevuto, stimola la diuresi e scioglie il ventre. Elimina il dolore al costato ed è di grande aiuto a chi cade dall'alto. La sua radice ridotta in polvere e con acqua calda è utile a chi avverte qualcosa di interno nelle vene"

"Le mandorle dolci, ottime con il miele o con lo zucchero, si usano più come cibo. Le mandorle amare hanno molte virtù: leniscono i dolori del ventre, favoriscono il sonno e astergono le lentiggini dalla faccia."

"Contro il dolore e le ecchimosi delle membra da percosse si fa l’empiastro con il succo di assenzio, la polvere di cumino e il miele. Contro i vermi dell’orecchio si instilla il suo succo che, spalmato sul volto, lo schiarisce e posti negli occhi rimuove il rossore e la nubecola. Secondo Dioscoride l’assenzio preserva i libri e tutti i panni dai topi e dalle tignole."

"L'asarabacca, un'erba profumata usata per ghirlande, ha numerose virtù: toglie il mal di testa, attenua l'infiammazione degli occhi, spegne il fuoco sacro, favorisce il sonno e cura fin dall'inizio l'alopecia"

"Le api bruciate e polverizzate lavorate con olio e laudano e impiastricciate sul capo fanno nascere i capelli"

"Le preparazioni a base di anacardo giovano contro la perdita della memoria. Se assunti da soli, gli anarcardi favoriscono la rogna e la morte"

"La cenere di talpa bruciata in una olla rude e ben chiusa cura gli epilettici. Questo è stato provato"

"Chiunque intinga le sue mani con il seme del rafano macerato, può toccare impunemente i serpenti, e se qualcuno fa anche ricorso alla sua radice diventa capace di opporsi al loro morso"

"Il succo dell'edera nera ricavato dalle sue sommità se viene bevuto conturba la mente degli uomini"

"Il decotto di granchio di fiume svolge azione benefica, infatti riesce ad estrarre i corpi estranei, come le cose appuntite e le spine, affisse nella carne"

"Il seme della senape, se masticato, giova contro la paralisi della lingua. Inoltre il decotto del seme della senape asciuga l'umidità dell'ugola, delle fauci e del cervello, contrastando le infreddature di antica data"

"Le foglie del caprifoglio, fresche o essiccate all'ombra, cicatrizzano e consolidano tutte le ferite recenti, vecchie e spesso antiche in modo mirabile. Questo è stato sperimentato da molti"

"Il seme della canapa è noto a tutti per l'utilità dell'uso: giova contro il morso degli animali velenosi, mitiga il dolore nell'orecchio, giova contro l'infreddatura del petto, elimina i vermi lombricoidi presenti nel corpo"

"Il vino di tragorigano si dà utilmente a chi soffre di storcinamenti, agli sconquassati e cura chi soffre di dolori ai fianchi e di gonfiore"

"Per eliminare le lentiggini, si prenda la radice di giacinto con l'aggiunta di alcuni lupini e si unga la faccia: mirabilmente compare l'effetto"

"La polvere dei cappelli delle ghiande somministrata a digiuno e unita al vino rosso riporta in salute coloro che non riescono a trattenere l'urina"

"Se si pongono uova di formica nell'olio dentro un vaso di vetro sul fuoco e si instilla quest'olio nell'orecchio, esso viene liberato dalla sordità"

Il loto spalmato con il miele elimina le macchie provocate dal sole, mentre il suo seme giova al flusso del sangue e ai sofferenti di intestino. Se con il loto ci si lava il capo, non cadono i capelli"

"Un dente di cane, se sospeso al collo, elimina il dolore del morso di cane, fa avvertire se qualcuno sparla dietro la schiena e, al collo dei fanciulli, fa spuntare i loro denti senza dolore"

"La radice di bardana, cotta bene con un po’ di sale, si applica sulle morsicature di cane e guarisce subito senza indugio. La polvere del seme, data per quaranta giorni con ottimo vino, cura mirabilmente i sofferenti di sciatica. Contro le ustioni le foglie tritate e applicate con l’albume dell’uovo sulle scottature curano mirabilmente."

"Lo sterco dell'uomo se viene posto sopra alle ferite impedisce che vadano incontro all'infiammazione e favorisce la cicatrizzazione. Essiccato e unito al miele cura gli asmatici."



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