Sabato 13 Ottobre 2012, ricorda il 700 anniversario dall’inizio della fine dei Templari. Per ricordare l’evento i Cavalieri Cattolici D’Italia hanno celebrato una Santa Messa in Onore dei Martiri in Santa Maria delle Grazie alle Mose a Piacenza, celebrata da Don Giuseppe Sbuttoni. La chiesetta, lo ricordiamo, è stata recuperata grazie all’accordo tra il Comune di Piacenza e l’associazione Cavalieri Cattolici d’Italia.
La ricostruzione della fine dei Templari. Erano le prime luci dell’alba in quel mattino delle prime nebbie autunnali, che iniziava il calvario per l’Ordine Templare. Venerdì come il giorno della Passione di Nostro Signore, passerà alla storia come giorno nefasto a memoria d’uomo: era un venerdì 13 del 1312. Filippo il Bello, re di Francia, aveva ordito e pianificato la prima operazione di polizia della storia per catturare tutti i Templari, con lo scopo di salvaguardare il suo potere, di non restituire i debiti contratti con gli stessi e di appropriarsi delle loro ricchezze. Questa operazione orchestrata dal suo fido Nogaret e preparata mesi prima, vedeva l’azione simultanea con l’arresto di tutti i Templari in Francia in oltre 9000 commanderie. Il pretesto era la calunnia di alcuni fuoriusciti dall’Ordine. Nonostante fossero stati informati, i Templari rimasero, convinti della loro innocenza fermi sulle proprie posizioni, mettendo in sicurezza i documenti, i loro averi e la flotta. All’arresto non reagirono con la forza, confidando nella giustizia. Del resto il Gran Maestro Jacques de Molay era rientrato a suo tempo da Cipro per difendere l’Ordine dalla maldicenza che era stata ordita dagli uomini del Nogaret, per montare la diffidenza nell’opinione pubblica nei loro confronti. Infatti i Templari erano ben visti dal popolo, in quanto i difensori del Cristianesimo minacciato dall’invasione islamica e protettori dei pellegrini. Il rischio era la sollevazione popolare, quindi occorreva prima creare un clima di diffidenza nei loro confronti con voci false sui loro comportamenti. Con atroci torture il Nogaret costruì l’impianto accusatorio, dove vennero costretti a confessare l’inconfessabile. In altri paesi europei vennero assolti dalle infamanti accuse ( come in Italia, dove i Templari piacentini furono assolti dal Vescovo di Ravenna Rinaldo da Concorrezzo ). Torturati, accusati di eresia, derubati e senza difese, nelle carceri pregavano la Vergine Maria e non persero mai la fede, per questo sono Martiri. Il Papa Clemente V, in cattività Avignonese, inizialmente costretto ad avvalorare la tesi di Filippo il Bello, lavorò a difesa dell’Ordine per la Sua salvaguardia e ci vollero sette anni di processo per far digerire alla popolazione la soppressione da parte di Filippo il Bello e non della Chiesa, dell’Ordine Templare, con la messa al rogo del suo Gran Maestro e dal luogotenente Goeffrey de Charney.
Fonte: http://www.piacenzasera.it
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