Pagine

domenica 26 febbraio 2012

VIE DI FUGA

Vie di fuga

Le porte alla primavera
timida socchiudo:
so quanto possa far male l'improvvisa luce del sole.
Gli occhi abituo
a non saperti più accanto,
è arduo esercizio per il mio sentire.
I colori mi rattristano...
propizio giunge il ticchettar di una goccia di pioggia
ovatta pietoso le lacrime.
E' più facile la stagione della comoda infelicità
che evitar di vivere senza vie di fuga,
questo il cuore lo sa e muta
per non specchiarsi da solo

13 commenti:

Barbara ha detto...

Ho letto la prima poesia, ho letto anche questa e ripeto ciò che penso: hai un talento enorme che devi sfruttare assolutamente per la tua vita. Complimenti di cuore...parole che riempiono l'anima!

B.

Marzia ha detto...

La bellezza di questi caldi ed intensi versi fanno bene all'anima ed al cuore nonostante trasmettono malinconia ma allo stesso tempo speranza! Posso dire che ho pianto? Mi ha colpito il cuore...versi meravigliosi...complimenti all'autrice Mirella!

Marzia da Pomigliano

Alex80 ha detto...

Si rimane facilmente senza parole davanti a questi versi...è un peccato staccarne gli occhi ma risulta facile farsi riempire il cuore. Complimenti a Mirella che ha scritto il capolavoro e a chi le ha permesso di pubblicarla...non è facile trovare blog monotematici che dedichino a tutt'altro anche solamente un post. Questa poesia è semplicemente meravigliosa. Sarebbe bello trovarti in libreria!

Anonimo ha detto...

Meraviglia pura...che emozione leggerla...grande sensibilità dell'autrice!

Giordy

Anonimo ha detto...

Parole eccezionali. E' pura musica...anzi...mettendoci sotto un sottofondo musicale uscirebbe fuori un capolavoro. Mi ha preso il cuore e ti fa riflettere...complimenti di cuore davvero!

Anonimo ha detto...

"propizio giunge il ticchettar di una goccia di pioggia"...
Vorrei sapere come ti è uscito questo verso...non è una poesia, è una canzone!!! <3
Mi hai fatto piangere sorridendo...grazie...non potevi regalarmi una mattinata migliore!!!

Priscilla ha detto...

Ne gode il cuore, ne gode la mente, ne gode l'anima...un capolavoro!

Priscilla

Pres ha detto...

Da leggere guardando il mare per coglierne tutto il significato. Poche parole...spesso si deve restare in silenzio quando si è emozionati, una parola fa svanire tutto...complimenti...

Pres

Aldo C. ha detto...

Dopo aver letto Essere me, con vie di fuga si scende di qualche gradino, per un attimo e poi si vola. Faccio il critico... i versi conservano intatto il gusto musicale dell'altra poesia ma l'incipit è una armonia cupa che si avvia sotto tono e sulle prime, apparentemente priva di un senso puntuale: La primavera è il non saperti più accanto che è come una luce solare improvvisa che rende timida la poetessa. Serve arrivare alla fine per capire... oppure tutta la poesia è una specie di palindromo anomalo che si costruisce se la leggi al contrario. Abitua glio occhi con fatica per sentire... cosa? Il ticchettar di una goccia che ovatta le lacrime. Sembra tutto macchinoso e lugubre... i colori della primavera che rattristano e la pioggia che scandisce il tempo, ticchetta come un orologio kafkiano. Un ticchettio non ovatta le lacrime è un illusione creata a bella posta. Quindi fin qui, direi versi all'apparenza con un velo di ruggine... poi all'improvviso la lirica, (violini e fagotti) l'acuto di una similitudine folgorante, quattro versi bellissimi... due negazioni puntute... evitar senza vie di fuga ossia vivere avendo a disposizione la scelta, l'alternativa è più "difficile" che adagiarsi nella comoda infelicità, in due parole ci vuole più coraggio a dire: sono libera, sempre e comunque "io sono me" e volto pagina come e quando voglio, non mi piego su me stessa, non mi piango addosso... Il mio cuore è questo coraggio, famelico di vita e di continue vie di fuga e così cambia... muta per non specchiarsi da solo. Beh! Questo è il massimo... un richiamo ad un Narciso al femminile che sublima l'amore per se stesso tanto da distogliere gli occhi dalla sua immagine e guardare oltre, ben sapendo però di "essere me"! Questo verso si avvita nell'altra poesia e ci si riavvolge dentro, la giustifica in maniera nuova dicendo: caro maschio, tu che ami la tua immagine e finisci per affogarti nel pozzo del nulla nel quale ti specchi guarda me... io femmina, mi amo, il mio cuore si specchia da solo e poi muta... e sceglie vie di fuga, da te e da tutto perchè per me, eterno divino femminino, è così naturale "essere me". Versi pagani, mai struggenti, mai barocchi o pomposi come capita spesso a poesie che si specchiano nella purezza del bel verso. Direi che si tocca quasi con mano una Donna, con la D maiuscola, perchè se una donna vuole è l'universo a doversi piegare al suo cospetto e mai viceversa.

Francesca ha detto...

Poesie cariche di bellezza, malinconia ma voglia di reagire...da prendere come esempio...da pubblicare!!!!!!

Francesca

EmanuelaForzaMilan ha detto...

Insegnare a scrivere è impossibile...il talento non si insegna ma si trasmette e tu dovresti farlo e sono straconvinta che avrai un successo che manco immagini, perchè non fare un romanzo? Credo che usciresti alla grande...complimenti

Emanuela da Rho

Anonimo ha detto...

Mi mette voglia di reagire dopo un periodo brutto....cambio il cuore per non farlo sentire solo.....poesia pura!

Capitana82

Sabry ha detto...

Le emozioni che mi dai con queste due poesie mi aiutano nei momenti bui, infondi speranza e gioia nel mio cuore....grazie per tutto...sabrina da mantova

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...