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venerdì 17 febbraio 2012

SANTA CATERINA DA SIENA

Nata a Siena nel 1347 morì a Roma 1380, religiosa domenicana, mistica e dottore della Chiesa, patrona d’Italia assieme a san Francesco d’Assisi, ebbe un ruolo importante nella vita politica del suo tempo. Caterina Benincasa, di estrazione sociale modesta, fin da bambina dichiarò di avere visioni e visse in modo austero. All’età di sedici anni si unì al terzo ordine di san Domenico a Siena, divenendo famosa per la vita contemplativa e la dedizione verso i poveri. Presto, non sapendo scrivere, dettò lettere di argomento spirituale guadagnandosi la considerazione dei concittadini. Nel 1374 Raimondo da Capua, poi generale dell’ordine domenicano, divenne il suo padre spirituale, seguendone l’attività. Nel 1376 Caterina si recò ad Avignone per negoziare con papa Gregorio XI la fine del conflitto tra Firenze e il papato. Nonostante il fallimento della missione, convinse il pontefice a tornare a Roma, ponendo fine alla cosiddetta cattività avignonese. Caterina tornò alla vita contemplativa e alle opere di misericordia a Siena, tentando contemporaneamente di promuovere la pace in Italia e una crociata per riconquistare la Terra Santa, per lungo tempo uno dei suoi più importanti progetti. Profondamente afflitta per il Grande Scisma, avvenuto nel 1378, si recò a Roma per raccogliere consensi per papa Urbano VI, impegnandosi per la riunificazione. Fu sepolta a Roma, nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva; canonizzata da papa Pio II nel 1461, Caterina fu proclamata dottore della Chiesa nel 1970. Uno dei miracoli riconosciuti alla Santa risale all'ottobre del 1376, quando, in ritorno dalla corte papale di Avignone, passò a Varazze (località del savonese), curiosa di conoscere i luoghi che avevano dato i natali al beato Jacopo da Varagine. La Santa ebbe però una spiacevole sorpresa: la cittadina si presentava malridotta e abbandonata a causa della peste che aveva decimato la popolazione. Caterina, particolarmente colpita dalla gravità della situazione, pregò intensamente per gli abitanti di Varazze affinché finisse il loro dolore e la richiesta, miracolosamente, fu esaudita e i cittadini furono liberati dal flagello. In cambio del prodigio la Santa chiese ai varazzini di onorare il loro illustre concittadino, dedicando una cappella a suo nome e alla Santissima Trinità. In ricordo di quell'episodio miracoloso, Varazze eresse la Santa di Siena a propria patrona dedicandole ogni anno, il 30 aprile, una delle processioni di Cristi più famose d'Italia (seguita da un corteo storico che ne ripercorre le gesta).

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