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lunedì 20 febbraio 2012

LE SOCIETA' SEGRETE: 2. L’ORDINE DEGLI OSPEDALIERI DI SAN GIOVANNI DI GERUSALEMME DETTO DI RODI DETTO DI MALTA

E’ noto semplicemente come Ordine di Malta. E’ sopravvissuto ad un passato tumultuoso, sotto molti punti di vista terribile, un passato con le radici che affondano nelle Crociate e quindi nel cuore del Medioevo. Non ha nessuna connotazione esoterica, oppure semmai l’avesse è stata ben nascosta per molti secoli. Ha due facce, una “onorifica” per coloro che ambiscono ad indossarne le insegne, e un’altra con una missione ben diversa e in chiave moderna al fianco dei malati e delle persone che soffrono. Le due cose sono dicotomiche e mi sfugge il nesso tra un medico impegnato in prima linea nel terzo millennio con gli indossatori di mantelli, croci, spade e ammennicoli del genere. Conserva una impronta fortemente aristocratica e non nasconde inclinazioni politiche molto conservatrici. Rientra a pieno titolo nella famiglia pontifica per il peso e l’influenza che ha il Papa nelle nomine e nelle attività interne all’Ordine. Rapportando gli Ospitalieri ai Templari devo ricordare che erano avversari dichiarati: artefici di due visioni opposte all’interno dello schieramento militare in Terra Santa.
La loro contrapposizione li portò in breve tempo a schierarsi politicamente al fianco di due fazioni in guerra tra loro: quella degli Angioini con Templari, Repubblica di Pisa e Domenicani e quella dei Tolosa con Ospitalieri, Repubblica di Venezia e Francescani. Durante l’assedio di Acri si difendevano fianco a fianco dall’esercito di Malec El Esseraf e contemporaneamente si sterminavano tra loro. Nel 1307 Clemente V propose ai Gran Maestri dei due Ordini la loro unificazione, che voleva dire abbandonare le ostilità reciproche
per combattere come esercito papalino nel nome dell’instaurazione di una Teocrazia che avrebbe cambiato gli esiti della Storia. Non accettarono e seguirono il destino che conosciamo. Tornando a tempi più recenti sottolineo la peculiarità aristocratica che impone, a chi vuol divenire membro di questa iniziativa, di essere nobile da quattro generazioni (i quattro quarti). Questa legittima nostalgia della monarchia, a mio parere, non può però ignorare che l’Italia è una Repubblica e i titoli nobiliari non hanno alcun valore giuridico, sono
paragonabili a semplici appellativi come quelli che ci si dà tra amici e questo in virtù della XIVa disposizione finale della Costituzione italiana che li ha disconosciuti del tutto a partire dal 1° gennaio 1948. Chiunque, in Italia, può dire di essere "conte" o "marchese" senza infrangere nessuna legge; deve solo ricordare che la trasmissibilità è impossibile in virtù dell'abolizione della Consulta araldica. I “nobili”, per l’Italia repubblicana, sono una memoria del passato e vanno rievocati con il giusto rispetto ma, se si manifestano nel nostro
paese sfoggiando blasoni e appartenenze esclusive sono purtroppo solo una irrituale manifestazione sine nobilitate (snob). La Storia insegna molte cose, una fra queste suggerisce che non sempre ciò che la Santa Sede benedice sia anche in grado di resuscitare. Pur nel pieno rispetto della attività sanitaria svolta dai Cavalieri di Malta, devo annoverare l’Ordine tra le Società Segrete per accuse bel evidenti (comparse sulla stampa e in Rete) che lo metterebbero in posizione anticostituzionale, con attenzione all’art. 18 della Carta repubblicana, in quanto si configurerebbe l’associazionismo segreto. Circa queste accuse, riportando sia la fonte che un testo accusatorio, ho eseguito anche una ricerca di riscontri obiettivi, e ne ho riportato l’esito in calce al presente articolo. Infine per un breve resoconto storico metto a disposizione una versione accademica che ritengo sufficientemente esaustiva, corredata di qualche mio commento.  L'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta deve la sua particolare denominazione alla lunga e secolare peregrinazione. E’ riconosciuto come Sovrano Militare Ordine di Malta con la sigla SMOM. I progenitori della sua origine sono alcuni mercanti di Amalfi che, intorno al 1050, desiderando avere in Levante una propria chiesa, acquistarono dal califfo d'Egitto alcuni terreni a Gerusalemme vicini al Santo Sepolcro: lì costruiscono la chiesa di Santa Maria Latina con un monastero, come rifugio dei pellegrini, e un ospedale dedicato a san Giovanni Battista, affidandone la gestione ai monaci benedettini. L'impegno dei Benedettini nella difesa di quel complesso si evidenzia durante l'assedio dei crociati a Gerusalemme nel 1099, quando fra Gerardo de' Sasso, padre guardiano del monastero, secondo una leggenda, getta dall’alto delle mura filoni di pane ai crociati affamati; i Turchi l'arrestano, ma in sede di giudizio si salva facendo vedere delle pietre e dichiarando che aveva gettato quelle e non il pane. Fra Gerardo, una volta costituitosi il Regno Latino di Gerusalemme, organizza la Congregazione di San Giovanni Battista, con una qualifica puramente religiosa e umanitaria finalizzata ad accogliere e curare i pellegrini. I membri della congregazione, come ricorda Andrea D'Antuono, indossano “una veste nera con una croce ottagona cucita sul petto e con cintura rossa, sormontata da una c1amide nera caricata sull' omero sinistro di una uguale croce bianca rievocante le otto beatitudini secondo san Matteo”. Nel 1113 Pasquale II, al secolo Raniero di Brera da Viterbo, approva gli statuti della congregazione, che doveva attenersi alla regola agostiniana, contemporaneamente a quelli dell' Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, base dell'Ordine del Santo Sepolcro, avendo ambedue la qualifica di "gerosolimitano", ma essendo nettamente distinti; i suoi adepti sono obbligati ai voti di povertà, castità e obbedienza. Fra Gerardo viene in pratica riconosciuto come institutor e fondatore del Sacro Militare Ordine Gerosolimitano di San Giovanni Battista. Il successore di fra Gerardo, morto nel 1120, è Raimond du Puy, il primo ad avere la qualifica di Gran Maestro dell' ordine con tanto di approvazione del papa Calisto II, al secolo Guy della Borgogna, che dà all'ordine un ulteriore compito, quello di combattere per proteggere il Regno Latino di Gerusalemme, assumendo pertanto una qualifica completamente militare. Si definisce così la figura del frate cavaliere che è portato a combattere al seguito dei crociati o da solo, distinguendo ancor più la qualifica di Gerosolimitani da quella dei Cavalieri del Santo Sepolcro. La loro prima impresa militare risale al 1124, quando combattono a bordo di 17 navi di una flotta cristiana, occupando il porto di Tiro. Poi si battono a Damasco e conquistano Ascolana nel 1153; eccoli difendono Banyas dal condottiero Nur al Din e combattono in Egitto nel 1165 al seguito del loro quinto Gran Maestro fra Gilberto d'Assailly, finché nel 1187, l'ottavo Gran Maestro fra Ruggero des Moulins, muore combattendo contro il Saladino. Quell'anno i cavalieri entrano in possesso di una casa a Roma, base della loro sede nella città pontificia; ingrandita e ristrutturata adeguatamente diverrà una chiesa alla fine del Quattrocento. Dopo la sconfitta di Hattin e la perdita di Gerusalemme sono costretti a trasferirsi a Margat, in Fenicia, da dove seguitano a partecipare agli scontri con i musulmani. Così nel 1218 si sacrificano invano nella battaglia presso Damiata sotto il comando del Gran Maestro Garin de Montaigu. Vengono trucidati a Gaza nel 1244 e il Gran Maestro fra Guglielmo de Chateauneuf finisce prigioniero in Egitto. È poi vana la difesa dei presidi sui monti Tabor e a San Lazzaro di Betania nel 1261, e quando il sultano Baibars conquista il Crac dei Cavalieri, ovvero il castello di Qal'at al-Hisn, ai Giovanniti resta solo da difendere Margat; ma anche questa cittadella cade nel 1285 sotto l'assalto del sultano Qalawun. L'ordine trasferisce la sua sede ad Acri, illudendosi di avere lì una sede fissa, così che aggiunge la qualifica “d'Acri” alla sua denominazione. Invece non resiste più di sei anni: nel 1291 Acri viene espugnata dal califfo Malec El Esseraf e l'ordine deve spostarsi nuovamente. Il Gran Maestro Jean de Villiers sbarca a Cipro e stabilisce a Limassol la nuova sede. Intorno a lui ci sono pochi cavalieri superstiti che nell'isola riescono a rinsaldare le basi dell'ordine grazie ai numerosi finanziamenti che arrivano dai paesi europei, ma anche per l'iscrizione di cadetti delle famiglie nobili. E la denominazione dell'ordine aggiunge il termine “di Cipro”. A Cipro, anche se ormai lontano dalla Terra Santa, l'ordine inizia una nuova esistenza, i nobili cadetti dell’isola sono affascinati e si inseriscono nell'ordine ricostituendone le fila, apportando anche sussidi in denaro, fondamentali per ricostruire, tra l'altro, una flotta. Da Cipro la grande avventura è la conquista dell'isola di Rodi, presidiata dall'imperatore di Costantinopoli, e l'impresa è compiuta nel 1308 sotto il comando del Gran Maestro Folco de Villaret, con l'insediamento nei due castelli, Faraclo e Fileremo. E i cavalieri cambiano ancora la loro denominazione in “di Rodi”. L'impresa coincide con lo scioglimento dell'Ordine dei Templari e parte delle loro proprietà vengono assegnate al nuovo ordine vincente nel mar del Levante; tra l'altro diventa di loro proprietà il convento sul colle Aventino a Roma, che sarà la definitiva sede del Priorato. A Rodi viene invece costruito il palazzo del Gran Maestro in forma di castello. Da Rodi proseguono peraltro le conquiste territoriali; i cavalieri s'impadroniscono delle isole di Calchi, Limonia, Piscopio, Cos, Sirni, Lero, Castelrosso, Nisiro, e su di esse costruiscono potenti fortificazioni. Costituiscono in definitiva un vero e proprio stato in forma di repubblica aristocratica, che riconosce su di sé solo l'autorità del Papa. Peraltro viene assumendo un assetto internazionale con i cavalieri che provengono da vari Stati dell'Europa cristiana, tanto che all'interno dell'organizzazione si distinguono otto lingue; e l'impegno è sempre sia in operazioni militari di conquista e saccheggio operate, con palese ipocrisia, in nome della difesa dei pellegrini transitanti nel Mediterraneo, sia nella cura dei cristiani infermi. Gli infedeli prigionieri non venivano curati ma sottoposti a duro carcere fino all’ottenimento di congrui riscatti. Siamo nel 1316 e il nemico dei cavalieri è una potenza ottomana che si estende dal Marocco all'Egitto e alla Terra Santa e da soli non possono sostenere la difesa più di tanto. Viene in loro aiuto papa Giovanni XXII, al secolo Jaques Arnaud d’Euse, un francese di Cahors che, animato certamente da spirito missionario, nel 1320 costituisce da Avignone una sorta di lega in nome della "Fede di Gesù Cristo", alla quale aderiscono la Francia e Venezia. È in pratica una missione militare dell'Ordine di Gesù Cristo, che rientra tra gli ordini pontifici, per aiutare l'Ordine Gerosolimitano di stanza a Rodi. Così, sotto il vessillo di una croce azzurra con il monogramma di Cristo, IHS, la flotta della "Fede di Gesù Cristo" affronta i Turchi in mare aperto, restando in attività anche dopo la morte del Papa e, nel 1334, distrugge finalmente la flotta nemica. Nel 1343 la lega conquista Smirne, e i cavalieri vi s'insediano, per decisione del Papa Clemente VI, al secolo Pierre Roger di Malmont, difendendola dai Turchi; la terranno fino al 1402. Durante lo scisma d'Occidente, nel contrasto di papi e antipapi, le file dei cavalieri perdono la loro unità fino al 1415, perché c'è una saltuaria adesione dei Grandi Maestri e del Priore di Roma ora ad un pontefice ora ad un altro, pur ritrovando unità nella partecipazione alla crociata dei Teutonici nell'Europa centrale sul Mar Nero e presso le foci del Danubio, dove peraltro subiscono danni alla flotta. Questa crociata fu un vero e proprio genocidio di popolazioni inermi sottoposte ad uno sterminio di massa del quale pare che nessuno voglia ricordarsi. Da questo passaggio storico i Cavalieri sono ormai profani dedicati a guerre di espansione colonica, spogliati del tutto della loro veste religiosa. Nel 1408 approfittano dell'impegno musulmano con i Mongoli per un attacco in Anatolia, conquistando Alicarnasso, dove costruiscono il castello di San Pietro. Nel 1444 ricominciano gli scontri con i Turchi, che nel 1472 occupano Negroponte e straripano sui Balcani; nel 1480 il sultano Maometto II dà di nuovo l'assalto a Rodi, ma non riesce a conquistarla. Subentra un periodo di tranquillità, durante il quale i cavalieri possono consolidare la loro potenza intorno a Rodi. La guerra con i Turchi ricomincia nel 1510; lo scontro delle due flotte è ad Ayas, presso le coste della Cilicia, e si risolve con una vittoria dei cavalieri. Ma è determinante la conquista dell'Egitto e della Siria da parte del sultano turco Selim I nel 1516; i Turchi ora circondano Rodi, che viene assediata il 5 giugno del 1522 con settecento navi. I cavalieri non ce la fanno a resistere. Dopo sei mesi, il 26 dicembre, Rodi si arrende e il sultano Mustafà Pascià ne prende possesso. Il 2 gennaio 1523 il Gran Maestro salpa con il seguito dei cavalieri e si dirige verso Candia dove fa una sosta per dirigersi quindi a Civitavecchia; il Gran Maestro fra Lisle-Adam è ricevuto dal papa Adriano VI, al secolo Adriaan Florensz di Utrecht, dal quale spera di ottenere una sede. Gli viene concessa provvisoriamente a Viterbo, ma rimane anche la casa di Roma sul Foro di Augusto; tuttavia il desiderio dei cavalieri è una base navale nel Mediterraneo. Bisogna aspettare Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici (che appartiene all'ordine), perché si concretizzi la cosa; papa Medici richiede a CarloV la cessione dell'isola di Malta. L'imperatore concede nel 1524 che i cavalieri facciano un sopralluogo sull'isola, ma è perplesso sul fatto di concederla come sede stabile. Le trattative diplomatiche sono lunghe, ma nel 1530 a Castelfranco Bolognese si arriva alla firma di un trattato, in base al quale CarloV cede all'ordine l'isola di Malta con Gozo e Tripoli; l'ordine donerà ogni anno un falcone all'imperatore in segno di omaggio. E da allora viene aggiunta le denominazione “di Malta”, così che viene definito nella sua completezza Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni, di Gerusalemme, di Rodi, di Malta, anche se universalmente è poi indicato come Sovrano Militare Ordine di Malta, SMOM. A Malta l'ordine assume un assetto definitivo nelle sue strutture e non solo nell'isola, ma nel contesto internazionale, articolato in otto gruppi o Lingue: Provenza, Alvernia, Francia, Italia, Aragona, Inghilterra, Germania, Castiglia, Portogallo, ognuna facente capo a Priorati e Gran Priorati, Baliaggi e Commende, con i quali furono imbastite rappresentanze diplomatiche tra i vari Stati e venne anche battuta moneta. A Malta l'ordine dovette sostenere i frequenti assedi dei Turchi, tra i quali famoso. resta quello sopportato tra il 18 maggio e 1'8 settembre 1565 sotto il comando del Gran Maestro Jean de la Vallette, che riuscì a metterli in fuga; un'impresa grandiosa che sarebbe stata immortalata nel nome della capitale dell' isola, La Valletta. Il 7 ottobre 1571 la flotta dei cavalieri partecipò con grande successo alla battaglia di Lepanto e divenne la più forte del Mediterraneo, distinguendosi durante la guerra di Candia, tanto che nella battaglia dei Dardanelli del 1656 distrusse la flotta turca. Ma il Mediterraneo è terreno continuo di battaglie che i cavalieri affrontano ormai solo per difendere le proprie posizioni e non per ulteriori conquiste, pur avventurandosi in temporanee vittorie in Morea. Lo scopo dichiarato, in piena e arrogante ipocrisia, è sempre quello di tutelare i diritti di libertà delle genti cristiane sulla via del Levante. L'ordine rafforza il proprio governo a Malta, dove viene costruito un nuovo palazzo del Gran Maestro e la cattedrale di San Giovanni Battista, con grande cura degli ambienti grazie all'intervento di eccellenti pittori, tra i quali Caravaggio. Il grande artista ha qui la sua avventura maltese, in fuga da Roma, che lo vede impegnato nell' esecuzione di alcuni capolavori. Fu nominato cavaliere di Malta, imprigionato ed espulso dall'ordine e dall'isola. Nel 1770 cominciano per Malta le disgrazie; la Russia si affaccia minacciosa sul Mediterraneo, mentre nell'isola scoppiano consecutivamente altre due congiure tra il 1772 e il 1775 ad opera del matematico maltese Mannarino, sventate ancora da Pinto de Fonseca e dal successivo Gran Maestro Francesco Ximenes de Texada. La situazione precipita con la Rivoluzione Francese; i giacobini incamerano in Francia i beni dell' ordine e cacciano i cavalieri, che si rifugiano a Malta. A nulla vale un trattato di alleanza con la Russia, tesa a tutelare l'isola con la flotta dello zar nell' eventualità di un assalto da parte dei Francesi. Quando Napoleone decide di occupare l'Egitto fa tappa con l'armata a Malta il 7 giugno 1798, depreda le proprietà dell' ordine e occupa per la Francia Malta, cacciando i cavalieri. Inizia un lungo peregrinare dell' ordine, a cominciare da Trieste, dove l'imperatore d'Austria concede al Gran Maestro Giovannita di stabilire una sede provvisoria, ma fondamentalmente si perde il punto di riferimento centrale con i singoli Priorati, che assumono una sorta di figura giuridica a sé stante. Così quello italiano nel 1816 si stanzia a Catania, mentre Pio VII, al secolo Barnaba Chiaromonti, ricostituisce il Gran Priorato di Roma. Nel 1834 l'ordine si stabilisce a Ferrara, ma risulta impossibile eleggere un Gran Maestro data la dispersione dei Cavalieri in Europa, finché la sede centrale viene definitivamente stabilita a Roma, nel palazzo di via Condotti, già residenza dell'ambasciatore dell'ordine presso lo Stato pontificio. L'elezione del nuovo Gran Maestro può essere effettuata solo nel 1879, dopo 74 anni di “sede vacante", e viene eletto Giovanni Battista Ceschi nella chiesa di Santa Croce. L'assetto militare che aveva caratterizzato l'ordine dalla nascita è oramai scomparso, facendo tornare i cavalieri all'assistenza ospedaliera, campo nel quale hanno finito per impegnarsi in tutto il mondo. Si è peraltro concretizzato definitivamente il suo assetto giuridico, per cui secondo il diritto pubblico internazionale l'ordine ha una sua sovranità, anche senza una specifica definizione territoriale, tanto che le proprietà immobiliari godono della extraterritorialità. L’organizzazione dello SMOM registra attualmente una complessa classificazione dei suoi cavalieri, che può essere definita secondo la precisa indicazione data dal giurista esperto di araldica, Filippo Maria Berardi. Vi si distinguono tre classi:


Cavalieri di Giustizia e Cappellani Conventuali Professi. emettono i voti di castità, povertà e obbedienza in forma solenne e perpetua, o in forma semplice e temporanea: il loro stato religioso deve essere convalidato dalla Chiesa. Hanno diritto al titolo di "Fra". L'elezione del Gran Maestro avviene di regola tra i membri di questa classe, per appartenere alla quale, nella Lingua d'Italia, il candidato è tenuto a produrre, a prova della sua nobiltà, l'albero genealogico con i relativi stemmi delle famiglie dei quattro avi. Questa documentazione, detta dei quattro quarti, deve comprovare nettamente l'ascendenza e la nobiltà delle quattro linee per almeno duecento anni. I Cappellani Conventuali, invece, sono sacerdoti che prestano i loro offici per l'ordine e non hanno necessità dei requisiti nobiliari. La domanda che mi pongo è la seguente: un italiano che non possiede i requisiti predetti può ambire a emettere i suoi voti per divenire Cavaliere di Giustizia? Se la risposta è negativa non vedo la “Giustizia” cosa c’entri visto che la Costituzione Repubblicana ha eliminato i privilegi di casta.


Cavalieri di Obbedienza e Donati di Giustizia. A questa classe, creata nel 1961, appartengono membri generalmente tenuti ad osservare le stesse procedure dei Cavalieri di Giustizia, senza però essere vincolati ai voti, ma promettendo di tendere alla perfezione della vita cristiana nel rigoroso rispetto dei doveri del proprio stato. Anche questi membri devono possedere requisiti nobiliari che però possono variare, in base agli statuti dell'Ordine, secondo la nazionalità. Mi chiedo come fanno molti iscritti di fede protestante, calvinista, ebraica o atei a rispettare questa caratteristica. Come faccia poi la Regina d’Inghilterra Elisabetta II, capo della chiesa Anglicana ad entrare in un ordine sottomesso ai voleri del Papa mi è totalmente oscuro. Eppure la Regina è membro dei Cavalieri di Malta. Se fingiamo di ignorare l’influenza del Papa, e consideriamo che la regola cita “la vita cristiana” (quindi in senso allargato rispetto al papato cattolico) come ha fatto Amschel Mayer Rothschild, un ebreo, ad essere cavaliere di Malta?


Cavalieri e Dame di Onore e Devozione - Cappellani Conventuali ad honorem.Questa categoria è stata istituita nel XVII secolo per i cavalieri che, per motivi di famiglia, chiedevano eccezionalmente di essere esonerati dai voti. I cavalieri devono esibire prove di nobiltà come quelli di Giustizia, ma nel caso in cui manchi la documentazione nella linea dell'ava patema e degli avi materni, sono sufficienti quattro secoli di nobiltà, in luogo di due, nella sola linea ascendentale paterna.

Cavalieri e Dame di Grazia e Devozione. Questa categoria risale al 1957, anteriormente chiamata iure sanguinis, e i suoi aspiranti devono dimostrare che il loro bisavolo paterno aveva un titolo di nobiltà almeno cento anni prima della presentazione del loro dossier. La grazia magistrale viene applicata sui quarti materni mancanti di nobiltà.

Cavalieri e Dame di Grazia Magistrale - Cappellani Magistrali. È una categoria esistente dalla fine del XVIII secolo e per la quale non sono richieste prove nobiliari; di essa fanno tuttavia parte persone senza la piena nobiltà, e personaggi di alto livello sociale o forniti di particolari benemerenze verso l'ordine. Questi membri. Per differenziarli dai nobili, hanno un mantello con croci solo a tre bracci.

Donati di Devozione. Questi membri non devono fornire prove di nobiltà, ma devono avere un curriculum vitae integerrimo, more nobilium; è inoltre richiesta la donazione di sé o di parte dei propri beni (da cui l'appellativo di Donati) a favore dell'ordine e la disponibilità ad operare in conventi, ospedali e istituzioni umanitarie dei Giovanniti, nei Priorati e nelle Commende. Mi pare molto strano che questi membri, non nobili, siano costretti a donare i propri beni mentre i nobili non hanno questo obbligo.

Tutti i cavalieri sono compresi in quattro gradi: Cavaliere, Commendatore,Cavaliere di Gran Croce e Balì. All'ultimo grado non possono aspirare i Donati; peraltro i soli Cavalieri Professi insigniti della Gran Croce possono ottenere, con il grado di Balì, il titolo di Eccellenza. I soli Cavalieri d'Onore e Devozione possono ottenere il titolo di Balì di Gran Croce. A capo dello SMOM è posto un principe Gran Maestro, mentre sto scrivendo, il 79° dalla nascita dell'ordine. L’attuale Gran Maestro è succeduto nel 2008 ad Andrew Bertie deceduto a Roma il 7 febbraio di quell’anno. Andrew Bertie era discendente degli Stuart per linea materna. L’attuale Gran Maestro è Fra’ Matthew Festing, eletto Principe e Gran Maestro dell’Ordine di Malta l’11 marzo 2008 dal Consiglio Compito di Stato del Sovrano Ordine. Nato a Northumberland in Inghilterra il 30 novembre del 1949, Fra’ Matthew Festing ha studiato ad Ampleforth e al St John’s College di Cambridge dove si è laureato in storia. Esperto di arte, ha svolto la sua attività professionale in una casa d’aste internazionale. Ha servito nei Granatieri, dove ricopre il grado di colonnello nella riserva. E’ stato insignito del grado di ufficiale dell’Ordine dell’impero britannico dalla Regina Elisabetta II, della quale è stato rappresentante nella contea di Northumberland. Il Grande Maestro è affiancato da un Sovrano Consiglio e una Consulta Giuridica, che hanno sede in Roma; una Camera dei Conti esercita funzioni di controllo in materia economica e finanziaria. Il sovrano Ordine ha rapporti diplomatici instaurati attualmente con 94 Stati. Ha delegazioni proprie presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e il Comitato Internazionale della Croce Rossa; vanta anche sue rappresentanze presso il Consiglio d'Europa, la FAO, l'Unesco e l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario. Gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per i malati terminali. Peraltro l'ordine attraverso il CIOMAL (Comitato Internazionale dell'Ordine di Malta) si occupa di assistenza ai malati di lebbra e ai portatori di handicap, e ha attivato programmi a favore di madri e bambini colpiti dall' AIDS. L'Ordine batte moneta (in scudi, tari e grani) ed emette francobolli, riconosciuti validi dal ministero delle Poste italiano, tanto che le Poste Magistrali, istituite nel 1966, possono distribuire la corrispondenza in tutto il territorio italiano. Le accuse principali che vengono mosse all’Ordine di Malta hanno tutte le caratteristiche di configurare attività tipiche delle Società Segrete e, inoltre, infrangerebbero, se provate, la Costituzioni Italiana quando dispone che “Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”. Le dichiarazioni imbarazzanti per l’Ordine di Malta provengono dagli Stati Uniti d’America. Esse sono diffuse a macchia d’olio in Rete, e state riportate in un libro dal titolo emblematico “Le Società Segrete” di Sylvia Browne, famosa veggente americana, edito in Italia dagli Oscar Mondadori. Si tratta di un testo molto strano perché l’autrice è una medium e i dati da lei riportati non avrebbero una fonte esplicita se non, dopo le ricerche che ho effettuato, alcuni siti Internet decisamente inattendibili. Resta il fatto sconcertante che una casa editrice seria come la Mondadori pubblichi testi così scadenti. La Browne afferma:”Molte delle azioni e delle alleanze dei Cavalieri di Malta, nel passato come ai giorni nostri, sono di natura clandestina, il più delle volte a causa del controllo esercitato sull'Ordine dal Vaticano. È il caso, per esempio, della fuga di molti gerarchi nazisti dopo la Seconda guerra mondiale. C'è chi sostiene che a consegnare ai criminali di guerra i documenti e i passaporti necessari per espatriare e far perdere le proprie tracce in America furono proprio i Cavalieri di Malta. Addirittura Reinhard Gehlen (1), che era stato a capo dei servizi segreti sul fronte orientale, si vide decorato con l'onorificenza della Gran Croce al Merito. Per via delle loro origini aristocratiche e del loro cattolicesimo, i Cavalieri di Malta sono anticomunisti convinti. Questa peculiarità li portò a intessere rapporti con la CIA durante la Guerra fredda. Di fatto, William “Will Bill" Donovan (2), uno dei fondatori del servizio di intelligence statunitense, venne insignito da papa Pio XII della Gran Croce dell'Ordine di san Silvestro, il più alto riconoscimento cattolico mai ottenuto da un americano. Ancora oggi l'influenza dell'Ordine di Malta si fa sentire in Africa e in America Latina. Tra i loro membri si contano individui quali il profugo nazista Otto “Scarface” Skorzeny (3), che si stabilì in Spagna grazie all'appoggio del dittatore Francisco Franco; o Juan Peron (4), il presidente e dittatore dell'Argentina, il cui coinvolgimento nel riciclaggio dell'oro nazista attraverso le banche vaticane è stato recentemente provato dalla documentazione ufficiale della CIA; o il generale Augusto Pinochet (5), che durante la sua feroce dittatura torturò e uccise migliaia di cileni; o ancora il conte Umberto Ortolani (6), ambasciatore dell'Ordine in Uruguay, che viene considerato la mente della P2, la terribile loggia che pullulava di nazisti e fascisti, accusata delle azioni più infami. Membri dell'Ordine dei Cavalieri di Malta hanno stretto molteplici alleanze di natura più che discutibile con l'aiuto di alti dignitari vaticani. Joseph Retinger (7), per esempio, uno dei fondatori del Gruppo Bilderberg, è stato Cavaliere di Malta e rappresentante della Santa Sede. Pare che il cardinale di New York Francis Spellman(8) sia stato direttamente coinvolto nel golpe militare in Guatemala del 1954 che, con l'aperta complicità della CIA, provocò il massacro di migliaia di persone. Spellman è anche collegato alla cellula sudamericana della P2 attraverso i suoi contatti con l'arcivescovo Paul Marcinkus(9), che fu a capo dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), la banca del Vaticano, accusato di aver compiuto numerosi traffici illegali. Nonostante le reiterate richieste della magistratura, Marcinkus non è mai stato sottoposto ad alcun interrogatorio: come impiegato alle dipendenze vaticane egli godette dell'immunità fino alla sua morte, avvenuta nel febbraio del 2006. Si sospetta che Marcinkus abbia preso parte anche al complotto che causò la morte di papa Giovanni Paolo I. Il trapasso del pontefice fu, infatti, molto sospetto, e si cominciò presto a parlare di avvelenamento, teoria che la Chiesa naturalmente negò da subito con veemenza. Molti pensano che il papa venne ucciso per la sua sincerità e per il suo desiderio di rendere la Chiesa più ecumenica e trasparente, ma esiste anche la possibilità che sapesse troppo proprio dei traffici illegali della banca vaticana. Il cardinale Spellman era anche un vecchio amico di Wild Bill Donovan, che si dice sia stato a capo dei Cavalieri di Malta per quasi tre decenni. Ai giorni nostri, l'impegno dei Cavalieri di Malta è teso a unire l'Europa sotto un unico presidente, come si evince dagli sforzi profusi dal loro membro ed ex presidente della Repubblica francese Valéry Giscard d'Estaing, spalleggiato ora anche da Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna. In verità, molte di queste cosiddette società segrete religiose medievali continuano a essere pienamente attive anche nello scenario politico contemporaneo. Certo, nel Medioevo a governare il mondo erano fondamentalmente la religione e i poteri dei sovrani, mentre oggi sono la politica e il denaro a far girare le cose. Molte di queste organizzazioni non hanno fatto altro che seguire i percorsi del potere e adattarsi ai suoi mutamenti. È così che sono state in grado di sopravvivere nei secoli.” Sylvia Browne, nel suo libro, non è molto precisa e cita alcune persone a sproposito rispetto all’Ordine di Malta, su altre ho cercato e trovato alcuni riscontri a quanto da lei spesso affermato in modo scomposto. Le accuse da lei poste in questi rari casi sono quindi confermabili. Non ho trovato notizia di querele nei suoi confronti ne tantomeno smentite a quanto da lei imprudentemente affermato.


Queste sono le mie note:
1. Reinhard Gehlen: E’ stato il Generalmajor della Wehrmacht che durante la seconda guerra mondiale ha ricoperto il ruolo di capo dei servizi segreti sul fronte orientale. E’ stato effettivamente nominato Cavaliere dell’ Ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo. L' Ordine di San Giovanni in Germania è conosciuto con il nome di "der Johanniterorden", e ufficialmente è noto come Baliaggio del Brandeburgo dell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme (Balley Brandenburg des Ritterlichen Ordens Sankt Johannis vom Spital zu Jerusalem), un ramo protestante dei Cavalieri Ospitalieri tedeschi. Esso appartiene, con gli altri rami dell'Ordine di San Giovanni oggi esistenti, all' "Alleanza degli Ordini di San Giovanni".

2. William Joseph "Wild Bill" Donovan fu uno dei padri fondatori della CIA, durante la seconda guerra mondiale fu a capo dell’Office off Strategic Services (OSS). Il Vaticano lo ha insignito di due decorazioni e non di una come sostiene Sylvia Browne: La Croce di San Silvestro e la Croce Lateranense. Non è mai stato a Capo dell’Ordine di Malta. Questa affermazione e la citazione, palesemente gratuita, del nome di Bill Donovan mi fanno sospettare una contiguità tra le tesi della Browne e quelle di alcuni siti complottisti americani che hanno fatto la gioia dei terroristi islamici.

3. SS-Sturmbannführer Otto Skorzeny. E’ il maggiore austriaco che liberò Mussolini dalla sua prigionia sul Gran Sasso. Catturato nel Maggio del 1945 fu processato per crimini di Guerra e assolto. Si stabilì in spagna dove diede sostegno al Caudillo Francisco Franco. Non ho riscontri della sua appartenenza all’Ordine di Malta. Però Secondo alcune testimonianze (tra le quali quella di Adriano Monti, complice di Junio Valerio Borghese nel tentato colpo di Stato) sarebbe stato anche tra i promotori dell'organizzazione Geleme, una branca dei servizi segreti tedeschi durante la guerra, poi inserita tra le organizzazioni di intelligence fiancheggiatrici della CIA. Otto Skorzeny Avrebbe fatto allo stesso Monti il nome di Giulio Andreotti come "garante politico" del colpo di stato di Borghese e Andreotti è certamente un membro molto influente dell’Ordine di Malta.

4. Juan Domingo Perón Sosa fu ininterrottamente presidente dell'Argentina dal 1946 al 1955 quando venne rovesciato da un golpe militare. Rieletto alla stessa carica nel 1973, morì l'anno dopo, venendo sostituito dalla seconda moglie, già vicepresidente, Isabel Martínez de Perón. E’ un Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Non mi risulta sia stato Cavaliere dell’Ordine di Malta. Se ha riciclato oro nazista non vedo cosa abbia a vedere con l’Ordine di Malta. Su questo reato, della cui complicità sono state accusate Banche Svizzere e del Vaticano, non è mai stato dimostrato un coinvolgimento di queste istituzioni. Nel caso specifico fu tirato in ballo l’Ordine dei francescani ma nulla emerse a loro carico. L’oro sottratto alla Reichsbank alla fine della guerra è semplicemente scomparso.

5. Augusto José Ramón Pinochet Ugarte è stato un generale, politico e dittatore cileno. A seguito di un golpe militare si nominò Presidente e governò il Paese da dittatore dall'11 settembre 1973 all'11 marzo 1990. E’ certamente un criminale per le stragi compiute tra la popolazione cilena. Non è mai stato un Cavaliere di Malta. Il cardinale Sodano, segretario di Stato di Papa Giovanni Paolo II negli anni della dittatura di Pinochet, era nunzio apostolico a Santiago, volle e gestì la visita di Giovanni Paolo II in Cile, nel 1987: l' immagine del papa che compare al balcone della Moneda accanto al tiranno, pesa ancora come una delle pagine più nere del suo pontificato. Nel Cile di allora, mentre uomini di Chiesa coraggiosi come il cardinale Silva Henriquez denunciavano la violazione sistematica dei diritti umani, un monsignore di nome Jorge Medina esaltava l'opera meritoria del governo Pinochet. Oggi Medina è assurto al rango di cardinale di curia in quanto nominato da papa Wojtyla, guida una importante congregazione vaticana. 

6. Umberto Ortolani imprenditore e faccendiere italiano. Viene considerato come la vera "mente" della loggia P2, avendo favorito lo sviluppo degli affari di Licio Gelli in Sud America e con il Vaticano, tramite l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) di mons. Marcinkus. E’ stato Ambasciatore dell’Ordine di Malta a Montevideo.

7. Joseph Retinger è un nome che ricorre spesso sui siti complottisti americani. Ciò che è rintracciabile sul suo conto conferma le affermazioni di Sylvia Browne ma non è assolutamente attendibile.

8. Francis Joseph Spellman è stato un cardinale e arcivescovo cattolico statunitense. Era un conservatore che si è speso nella propaganda di candidati alla Presidenza del partito Repubblicano. Non esistono collegamenti tra questo prelato e l’Ordine di Malta. Il suo nome è stato però utilizzato da un Vescovo cattolico di Roma, Donato De Bonis, segretario di Paul Casimir Marcinkus, per costruire una rete finanziaria clandestina costituita da false fondazioni benefiche tra le quali una inesistente Fondazione Cardinale Spellman per favorire oscure operazioni bancarie della Democrazia Cristiana e di Giulio Andreotti in particolare. La fonte di questa informazione è nell’archivio di Monsignor Renato Dardozzi, consigliere della Segreteria di Stato della Santa Sede, che alla sua morte per suo volere testamentario è stato reso pubblico.

9. Paul Casimir Marcinkus è stato un arcivescovo cattolico statunitense. Secondo quanto pubblicato il 12 settembre 1978 dalla rivista OP - di Mino Pecorelli, assassinato il 20 marzo 1979 - Marcinkus entrò a far parte della massoneria il 21 agosto 1967 con numero di matricola 43/649 e soprannome "Marpa". Il suo nome era indicato in una lista pubblicata da OP contenente 121 ecclesiastici massoni, fra cui Jean-Marie Villot (Cardinale segretario di Stato), Agostino Casaroli (capo del ministero degli affari esteri del Vaticano), Pasquale Macchi (segretario di Paolo VI), monsignor Donato De Bonis (esponente dello IOR), Ugo Poletti (vicario generale di Roma), don Virgilio Levi (vicedirettore de «L'Osservatore Romano»), Annibale Bugnini (cerimoniere pontificio) e Roberto Tucci (direttore di Radio Vaticana). Marcinkus rimase invischiato, in quanto presidente dello IOR, nello scandalo del crack del Banco Ambrosiano, riuscendo ad evitare, grazie al passaporto diplomatico vaticano, il mandato di cattura emesso il 20 febbraio 1987 dal giudice istruttore del tribunale di Milano. L’Ordine di Malta non è mai stato coinvolto con la persona di Marcinkus ne con le vicende che lo hanno visto protagonista. Giulio Andreotti è invece stato processato e condannato a 24 anni per l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli. La corte d'assise d'appello di Perugia ha accolto la richiesta dell'accusa e ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva assolto il senatore a vita "per non aver commesso il fatto”. Con Andreotti è stato condannato alla stessa pena il mafioso Tano Badalamenti.

Un ordine Sovrano , ancorché presente in Italia con proprietà immobiliari extraterritoriali, non credo abbia l’obbligo di pubblicizzare l’elenco degli iscritti.

Una lista, (quella che segue) è presente sul sito Internet: http://www.ecplanet.com/node/2369
Iscritti all'elenco dei Cavalieri di Malta Redatta da Eric Samuelson, J. D.:

Edward Fenech Adami
Drolor Bosso Adamti
General Allavena
George W. Anderson
James Jesus Angelton
Samuel Alito
Julian Allason
Joe M. Allbaugh
Roberto Alejos Arzu
Silvio Berlusconi
Grandmaster, Prince Andrew
Willoughby Ninian Bertie
(Former Prime Minister) Tony Blair
Michael Bloomberg
Elmer Bobst
Marie Corinne Morrison Claiborne
Boggs (Dame Lindy Boggs)
Geoffrey T. Boisi
John Robert Bolton
Charles Joseph Bonaparte
Prince Valerio Borghese
Dr. Barry Bradley
Nicholas Brady
Joseph Brennan
Monsignor Mario Brini
Pat Buchanan
James Buckley
William F. Buckley, Jr.
George H.W Bush
George W. Bush
Jeb Bush
Precott Bush, Jr.
Frank Capra
(King) Juan Carlos
Frank Charles Carlucci III
William Casey
Michael Chertoff
Gustavo Cisneros
(President) Bill Clinton
(Cardinal) Terence Cooke
Gerald Coughlin
(Senator) John Danforth
John J. DeGioia
Cartha DeLoach
Giscard d'Estaing
Giulliano di Bernardo
Bill Donovan
Allen Dulles
Avery Dulles
(Archbishop) Edward Egan
Frank J. Fahrenkopf Jr.
Noreen Falcone
(Count) Franz Egon
John Farrell
Matthew Festing (79th Grand
Master)
Edwin J. Feulner
Francis D. Flanagan
Raymond Flynn
Adrian Fortescue (16th century)
John C. Gannon
Licio Gelli
Reinhard Gehlen
Burton Gerber
Rudy Giuliani
Emilio T. González
Dr. Lawrence Gonzi
Sir John Gorman CVO
Thomas K. Gorman
J. Peter Grace
Lord Guthrie of Craigiebank
Gen. Alexander Haig
Cyril Hamilton
Otto von Hapsburg
William Randolph Hearst
Edward L. Hennessy, Jr.
(Baron) Conrad Hilton
Heinrich Himmler
Richard Holbrooke
J. Edgar Hoover
Leonard G. Horowitz
Daniel Imperato
Lee Iococca
Carl Nicholas Karcher
Francis L. Kellogg
Joseph Kennedy
(Senator) Ted Kennedy
Henry A. Kissinger
Bowie Kuhn
Cardinal Pio Laghi
Cathy L. Lanier
Joseph P. Larkin
Louis Lehrman
General de Lorenzo
Clara Booth Luce (Dame)
Henry Luce
Thabo Mbeki
Angus Daniel McDonald
George MacDonald
Nelson Mandela
Avro Manhattan
Alexandre de Marenches
John McCone
Thomas Melady
Sir Stewart Menzies
(Prince) Angelo di Mojana
Thomas S. Monaghan
Lord Christopher Walter Monckton
Rupert Murdoch
Robert James "Jim" Nicholson
Oliver North
Joseph A. O'Hare
Francis (Frank) V. Ortiz
Thomas 'Tip' O'Neill
George Pataki
Cardinal Patronus
Fra Giancarlo Pallavicini
Fra Hubert Pallavicini
Franz von Papen
Baron Luigi Parrilli
Juan Peron
Peter G. Peterson
Harold A.R. 'Kim' Philby
Augusto Pinochet
Eric Prince
John J. Raskob
(President) Ronald E. Reagan
John Charles Reynolds
George Rocca
Nelson Rockefeller
David Rockefeller
Francis Rooney
Rick Santorum
General Giuseppe Santovito
Antonin Scalia
Walter Schellenburg
Phyllis Schlafly (Dame)
John E Schmitz
Joseph Edward Schmitz (Blackwater)
Stephen A. Schwarzman
Frank Shakespeare
Martin F. Shea
Clay Shaw
William Edward Simon Jr.
Jennifer Sims
Frank Sinatra
Frederick W. Smith
Cardinal Francis Spellman
Francix X. Stankard
Steve Stavros
Myron Taylor
George Tenet
Fritz Thyssen
Richard Torrenzano
Admiral Giovanni Torrinsi
(Prince) Anton Turkul
Albrecht von Boeselager
Winfried Henckel von Donnersmark
Thomas Von Essen
Amschel Mayer von Rothschild
Robert Ferdinand Wagner, Jr
Kurt Waldheim
General Vernon A. Walters
Col. Albert J. Wetzel
Canon Edward West
Gen. William Westmoreland
Gen. Charles A. Willoughby
William Wilson
Robert Zoellick
Gen. Anthony Zinni

Articolo di Aldo Ciaralli

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