Dopo le manifestazioni delle Contrade Platea, vincitrice del Palio dei Colombi di Amelia dell'anno scorso, Posterola e Crux Burgi, stasera sarà la volta del Gruppo Angolari della Contrada Vallis, che inscenerà lo spettacolo teatrale "De errore crucis". Poche parole che vanno a riassumere il lavoro di molte persone, perpetuato nell'arco di vari mesi. Come ci spiega infatti Clementina Romano, Priora del rione che questa sera allestirà la rappresentazione medievale, far parte di un rione prevede un impegno assiduo che non si ferma ai pochi giorni della durata del palio. Chi decide di partecipare lo fa per libera scelta ed indubbiamente per passione. I compiti per lo spettacolo, per esempio, sono molti e tra i più disparati, facile non è scegliere l'argomentazione, scrivere le battute, allestire la scenografia con ambientazione prettamente medievale, senza far trapelare il moderno degli arredi, trovare gli attori, provare e riprovare. Per non parlare di tutto ciò che fa da contorno come il lavoro nelle osterie, nelle sartorie, nella scelta e l'elaborazione delle musiche, nella ricostruzione del corteo che non sono da meno. In Umbria il richiamo al medioevale è molto sentito e il programma dei Pali e delle Giostre è davvero ricco. Alcune di queste manifestazioni sono note a livello nazionale, ma ne esistono molte altre poco conosciute, magari in borghi più piccoli; tutte però hanno dei punti d'incontro: la passione che mettono i partecipanti e gli organizzatori e l'amore incondizionato che li porta a lavorare duramente per 365 giorni per rendere migliore di anno in anno la festa interessata.
I volontari che prendono questa strada non sono retribuiti, ma lo fanno per la propria città, impiegando ogni attimo libero al meglio. Spesso questa passione si tramanda di padre in figlio, tanto che sin da piccoli ci si attiva per aiutare. Si cresce in un'atmosfera che fa respirare quest'aria che sembra diversa dala solita in quei pochi giorni, è come se questi "profumi di antico" riuscissero a trasportare i contradaioli in altri tempi, rendendoli partecipi di una realtà parallela alternativa. Duro è il lavoro, ma tante le soddisfazioni e non si tratta soltanto di vedere il proprio rione o terziere o contrada che dir si voglia, vincere il palio, che comunque resta il fine ultimo, ma anche in piccolo lo sguardo ammirato dei visitatori verso gli allestimenti accuratamente preparati o il sorriso compiaciuto di chi, a pancia piena, esce dalle taverne dopo aver gustato una rivisitazione fedele di un tipico piatto medioevale, o degli applausi alla fine di una rappresentazione storica sulla quale decine e decine di persone hanno lavorato ininterrottamente per mesi e quant'altro dia soddisfazione a chi ha trascurato impegni, tolto tempo al divertimento personale, insomma a tutti quelli che si sono impegnati perché in quello che fanno ci credono davvero.
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