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lunedì 13 maggio 2013

MATRIMONIO TRA ALTO E BASSO MEDIOEVO

La cristianizzazione dell'impero romano e le successive invasioni barbariche modificarono tali pratiche. Il modello "un uomo-una donna" per il matrimonio cristiano fu difeso da Sant'Agostino (354-439) con la sua lettera Il buono del matrimonio. Per scoraggiare la poligamia, egli scrisse "era permesso tra padri antichi: se è permesso anche ora, io non vorrei pronunciarmi frettolosamente. Perché non c'è ora necessità di generare figli, come c'era allora, quando, anche se le mogli portavano figli, era permesso, al fine di avere una posterità più numerosa, sposare altre mogli, cose che ora certamente non è legale" (capitolo 15, paragrafo 17). I sermoni dalle lettere di S. Agostino furono popolari e influenti. Nel 534 l'imperatore romano Giustiniano condannò il sesso al di fuori di quello dei confini matrimoniali tra uomo e donna. Il Codice Giustiniano fu la base della giurisprudenza europea per un millennio. Il matrimonio divenne una cerimonia privata, che si svolgeva al domicilio della futura sposa, e dava luogo a dei ricongiungimenti familiari. Talvolta era impartita una benedizione, ma senza che essa avesse valore ufficiale. Il matrimonio era un mutuo contratto, scritto e firmato. Veniva sancito dalla reciproca promessa verbale della coppia che sarebbero stati sposati l'un l'altra; la presenza di un sacerdote o di altri testimoni non era richiesta se le circostanze la impedivano. Questa promessa era conosciuta come il "verbum". In seguito, con il declino dell'impero romano, l'abitudine di firmare uno scritto scomparve progressivamente, lasciando il posto a numerosi abusi: solo dei testimoni (della cerimonia, o della vita coniugale), ormai, potevano giustificare l'esistenza dell'unione. Allo stesso modo, i matrimoni «segreti», i «ratti» (senza il consenso dei genitori della ragazza) e i divorzi divennero frequenti. Si conosce, ad esempio, il caso del rapimento di Matilde da parte di Guglielmo il Conquistatore, e le 5 spose e la mezza dozzina di concubine di Carlo Magno. Con il concilio Lateranense IV nel 1215, la Chiesa cattolica regolamentò ufficialmente il matrimonio per la prima volta:
  • impose l'uso delle pubblicazioni (per evitare i matrimoni clandestini)
  • fu solennemente proclamato che il matrimonio tra cristiani è un sacramento
  • per evitare i divorzi, il matrimonio fu legalmente reso indissolubile anche agli effetti civili, salvo per morte di uno dei due coniugi
  • fu richiesto il consenso libero e pubblico degli sposi, da dichiarare a viva voce in un luogo aperto (contro i ratti e le unioni combinate)
  • fu imposta un'età minima per gli sposi (per evitare il matrimonio di bambini, e in particolare di ragazze molto giovani),
  • fu regolamentato l'annullamento del matrimonio in caso di invalidità del sacramento: violenze sulla persona, rapimento, non consumazione, matrimonio clandestino ecc.

Tale Concilio fissò delle regole largamente riprese in seguito nel matrimonio civile, istituito in Francia nel 1791 durante la rivoluzione francese.

Fonte: Wikipedia

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