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martedì 14 maggio 2013

ABBAZIA TERRITORIALE DI SUBIACO

L'abbazia territoriale di Subiaco (in latino: Abbatia Territorialis Sublacensis) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2004 contava 38 battezzati su 38 abitanti. È attualmente retta dall'abate Mauro Meacci. La diocesi comprende una sola parrocchia coincidente con l'abbazia benedettina di Subiaco, costituita dal monastero di Santa Scolastica e dal monastero di San Benedetto o meglio conosciuto come santuario del Sacro Speco. Ambedue i monasteri hanno un rilevante valore storico ed artistico. All'interno dello Speco nella chiesa superiore si possono notare affreschi di scuola senese risalenti al 1300 circa, affreschi di scuola umbro-marchigiana del primo Quattrocento e nella chiesa inferiore affreschi di scuola popolare romana della prima metà del XIII secolo dei quali fu autore il maestro Consulo. Inoltre una splendida statua di San Benedetto scolpita dal Raggi, un allievo del Bernini, nel 1657 e un affresco risalente al 1223 che raffigura San Francesco prima che ricevesse le stimmate. Presso Santa Scolastica fu stampato il primo libro in Italia, l'abbazia presenta plurimi stili dal Romanico al Neoclassico. All'interno di essa si trovano tre chiostri: il primo Cinquecentesco, il secondo Gotico ed il terzo Romanico costruito dalla famiglia dei Cosmati. La chiesa, che è abbazia-cattedrale, fu ricostruita nel XVIII secolo dall'architetto Quarenghi, che lavorò anche per gli zar di Russia. In ultimo l'abate dell'abbazia territoriale di Subiaco ha dignità pari a quelle episcopali eccetto che per l'ordinazione dei sacerdoti e la consacrazione degli olii sacri. L'abbazia di Subiaco fu istituita intorno al 1070. All'inizio del XII secolo ottenne da papa Pasquale II l'esenzione dalla giurisdizione episcopale dei vescovi di Tivoli. Retta dagli abati claustrali fino al 1455, cioè dall'abate in carica nel monastero di Santa Scolastica in Subiaco, è stata poi affidata agli abati commendatari, cardinali di nomina papale distinti dagli abati del monastero. Nel 1915 il governo dell'abbazia tornò nelle mani dell'abate dei monasteri: il primo fu l'abate Salvi (abate claustrale già dal 1909). Fino al 2002 l'abbazia di Subiaco comprendeva i territori dei seguenti comuni: Camerata Nuova, Cervara di Roma, Cerreto Laziale, Gerano, Canterano, Rocca Canterano, Agosta, Marano Equo, Subiaco, Affile, Arcinazzo Romano, Bellegra, Roiate, Jenne e Trevi. Il 16 luglio 2002, con il decreto Venerabilis Abbatia Sublacensis della Congregazione per i Vescovi, l'abbazia è stata invece limitata ai soli monasteri benedettini ed i comuni che vi appartenevano sono stati inseriti nella diocesi di Tivoli (tra gli altri lo stesso territorio del comune di Subiaco), nella sede suburbicaria di Palestrina e nella diocesi di Anagni-Alatri. Sono stati abati commendatari di Subiaco Rodrigo Borgia (poi papa Alessandro VI), i cardinali Francesco Colonna, Marcantonio Colonna, Carlo Barberini e i papi Pio VI, Pio VII, Pio IX e Pio X.

Fonte: Wikipedia

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