Pagine

martedì 6 settembre 2011

LA CAVALLERIA

Per cavalleria si intende quel complesso di costumi, competenze e atteggiamenti militari, comportamenti etici, atteggiamenti mentali, depositi tradizionali ed istituzioni che appartiene al Medioevo Occidentale. La cavalleria così come la intendiamo ora emerse a partire dal X secolo per poi emergere tra XI e XII secolo. Se l'uso delle fanteria e dell'artiglieria del quattrocento sancirono la fine del prestigio militare della cavalleria, è un fatto che il Cinquecento segnò anche in Italia, un ritorno di interesse per tutto quello che riconduceva alla mentalità cavalleresca e a quella nobiliare. L'esser cavaliere costituì un vanto per piccoli nobili e borghesi arricchiti. La prima vera e propria compagine di ufficiali professionisti nacque sulla base della riproposizione di un codice di onore cavalleresco. francesi e tedeschi distinguono cavalieri nel senso di persone o soldati a cavallo (cavaliers) e cavalieri intesi come insigniti di dignità cavalleresca (chevaliers).
Nel latino medievale il termine con cui noi indichiamo i cavalieri è miles che nel latino classico indicava il pubblico funzionario specificatamente il guerriero, soldato. A partire dal X secolo il cavaliere è il guerriero per eccellenza ossia chi non combatte a cavallo né dispone di un corredo di armi e di difesa costoso non si può considerare un combattente. Georges Duby ha scritto che il successo della cavalleria nel Medioevo è costituito di tre fatti:
Tecnico – superiorità del cavaliere nel combattimento
Sociale – legame tra il genere di vita stimato nobile e l'uso del cavallo
Istituzionale – Limitazione del servizio militare ad una cerchia ristretta
Dal VIII secolo fino alla nascita delle grandi fanterie borghesi e all'invenzione delle armi da fuoco il cavaliere ha costituito una presenza invincibile sui campi di battaglia e questa superiorità militare traeva origine dalla superiorità economica e sociale dei ceti dirigenti feudali (che potevano permettersi l'acquisto dei cavalli e delle armi pesante) sulla massa dei rustici, governati o servi o coloni; ma allo stesso tempo non si deve sottovalutare la paura e venerazione che ai non guerrieri incuteva l'armato a cavallo.
Durante la crisi dell'Impero Romano le legioni erano state messe a dura prova dai Reitervolker (germani ed unni ad esempio) provenienti dalla steppa, e dai persiani che disponevano di una cavalleria armata di lunghe lance e munita di caratteristiche armature a scaglie di pesce, la catafratta che fu adottata dagli eserciti imperiali: erano mercenari nordiranici che combattevano come cavalieri in campo romano. Durante i secoli dell'Alto Medioevo sia le monarchie romano-germaniche, sia l'Impero Bizantino ad Oriente avevano continuato a coltivare questo tipo di cavalleria pesante. Nell' VIII secolo riprese importanza in Occidente lo sviluppo di una cavalleria pesante che venne incoraggiato dai re merovingi (e successivamente dai carolingi) in seguito alla vittoria del maiordomus (maestro di palazzo, primo ministro) Carlo Martello a Poitiers nel 723 contro un corpo di spedizione arabo che proveniva dalla Spagna e l'introduzione della staffa dovuta forse agli avari in Occidente. La battaglia di Poitiers avrebbè si liberato l'Occidente dal pericolo di una invasione musulmana ma avrebbe mostrato agli occidentali quale era il pericolo che si stava correndo costringendoli a correre ai ripari rafforzando la cavalleria che per sue doti di efficienza in guerra e di rapidità negli spostamenti offriva speranze di funzionale opposizione alle torme arabe. Da Poitiers sarebbe nata la politica dei maggiordomi franchi di concedere a fideles terre per permettessero di rifornirsi di armi e cavalli costituendo l'embrione della società feudale; in realtà Poitiers non salvò l'Occidente dal momento che fermò un attacco di pochi arabi e soprattutto non erano temibili; gli avari, invece, erano ottimi cavlieri ed abilissimi arcieri. Non si può negare che a partire dall'VIII secolo nell'esercito franco si venne a creare un gruppo di “specialisti” con cavalli e armi migliori e pesanti dal costo elevato da qui la necessità di concedere beni a coloro che volevano provvedere ai cavalli e alle armature pesanti. Durante il periodo carolingio gli imperatori stabilirono che chi non avesse avuto denaro per armarsi era esentato da tale dovere salva la volontà del re di fornire l'armatura. La divisione germanica tra liberi e schiavi scomparve dall'VIII secolo con la nascita di una nuova società caratterizzata dai potentes, bellatores e pauper (debole, inerme e bisognoso di protezione). Con la caduta dell'Impero Carolingio si sentì il bisogno di protezione e sicurezza e si capì il prestigio dei milites.

Fonte: La Tradizione Templare, Franco Cardini, Vallecchi

0 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...