Il Decretum Gelasianum (titolo completo: Decretum Gelasianum de libris recipiendis et non recipiendis) è un documento contenente, tra le altre cose, un elenco di opere religiose da considerare canoniche, una lista dei sinodi e degli scrittori ecclesiastici riconosciuti, e un altro elenco che indica le opere da rigettare. Ci sono pervenute due versioni del decreto gelasiano una detta breve che parte dalla terza parte o capitolo sino al quinto e una lunga dove ci sono tutti e cinque i capitoli del decreto. Tradizionalmente attribuito a papa Gelasio I (492-496), è in realtà originario della Gallia meridionale del VI secolo, anche se alcune parti possono essere fatte risalire a papa Damaso I (di cui riprende il De explanatione fidei) e all'ambiente romano. Comunque sia, pur se rimane dubbia la riconducibilità, anche parziale, a Papa Gelasio I, l'opera rispecchia molto bene le sue idee e il suo pontificato.
L'opera si divide in 5 parti:
- La prima parte : descrive i sette doni dello Spirito Santo che entrano in Cristo dando per ognuna una definizione, seguita dalle dispensazioni di Cristo e varie relazioni tra Dio Padre, Figlio e Spirito Santo con l'uomo.
- La seconda parte dice quali libri fanno parte delle Divine Scritture, quali nel Vecchio Testamento e quali nel Nuovo Testamento.
- La terza parte: decretale sui libri che devono essere accolti e quelli che non devono essere accolti dalla Chiesa
- La Quarta parte: gli scritti, all'infuori delle Sacre Scritture, che sono accettati dalla Chiesa
- La Quinta parte: gli scritti rifiutati dalla Chiesa
Fonte: Wikipedia
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