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sabato 24 agosto 2013

CHIESA DI SAN TEODORO AL PALATINO

San Teodoro al Palatino è una delle chiese di Roma, lungo l'antichissima via (oggi omonima) che corre sotto le pendici nord-occidentali del Palatino dal Foro al Circo Massimo e al Foro Boario. Fu costruita nel VI secolo e dedicata a san Teodoro di Amasea, sulle rovine degli Horrea Agrippiana, probabilmente riutilizzando un tempio circolare preesistente. La tradizione voleva che il tempio fosse dedicato a Romolo, e che qui fosse conservata la Lupa capitolina fino al 1471, prima di essere spostata al Laterano; un'ara antica è conservata e visibile nel cortile della chiesa. Il mosaico dell'abside è anch'esso del VI secolo, e raffigura Cristo seduto su un orbe rappresentante i cieli, affiancato da Pietro e Paolo e dai martiri Teodoro (una aggiunta dovuta al restauro di papa Nicola V) e Cleonico: Cristo indossa una veste nera con laticlavi d'oro, simboli di un elevato status nella società romana. Tradizionalmente la chiesa è considerata una delle sette diaconie originarie: il primo diacono sarebbe stato assegnato da papa Agatone nel 678, mentre il primo diacono noto per nome è Roberto, intorno al 1073. La dedica ad un santo greco confermerebbe la costruzione della chiesa in una epoca di influenza bizantina. Ricostruita sotto papa Nicola V, perse il suo status di chiesa titolare per volere di papa Sisto V. Nel 1643 fu rinnovata dal cardinale Francesco Barberini; papa Clemente XI la fece ricostruire a Carlo Fontana (1703-1705), che progettò anche il cortile esterno tuttora esistente, per poi affidarla alla Società del Sacro Cuore di Gesù. Il titulus S. Theodori fu ristabilito il 2 dicembre 1959 da papa Giovanni XXIII, mentre papa Giovanni Paolo II concesse l'uso della chiesa al Patriarca ecumenico di Costantinopoli e alla comunità greco-ortodossa di Roma, dal 1º luglio 2004, quando il patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli presiedette alla cerimonia di inaugurazione.

Fonte: Wikipedia

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