Il Castello San Giorgio è una fortificazione militare genovese che sorge sulle alture della città della Spezia, (detto anche colle del Poggio) ed è raggiungibile mediante la via XXVII marzo la quale, oggi, attraversa le vecchie mura poste anticamente a difesa dell'abitato. Il nucleo originario del maniero, che è stato ricostruito nel corso dei secoli, sorse nel 1262 per volontà di Nicolò Fieschi, il quale volendo rafforzare il suo dominio nella zona, fece ampliare il vecchio forte già presente sul colle del Poggio. Ma nel 1273 le truppe della Repubblica genovese guidate da Oberto Doria, espugnarono, distrussero e saccheggiarono La Spezia battendo le truppe dei Fieschi. Nicolò Fieschi cedette tutti i suoi possedimenti ai Doria, i quali s'impadronirono della zona spezzina. Nel 1343 il castello venne ricostruito, anno in cui il doge Simone Boccanegra elesse il Luogo de Spetia a sede della nuova podesteria generatasi da quella di Carpena. Risale a questo periodo anche la costruzione delle nuove mura di cinta del borgo, delle quali oggi rimane una testimonianza di circa trecento metri. Nel breve tratto si possono ammirare ancora le caratteristiche merlature ghibelline e i camminamenti delle ronde delle guardie. Il percorso delle antiche mura forma una cinta rettangolare che scendeva verso l'attuale via Biassa e, seguendo l'odierna via Colombo e passando per la via Sapri, ripiegava verso la Chiesa dei Santi Giovanni ed Agostino risalendo verso il forte. La cinta muraria però provocò un grosso problema per la comunità spezzina: escluse completamente l'edificio della Chiesa di Santa Maria, la quale venne sacrificata e demolita nel 1436, al fine di scongiurare una facile incursione da parte delle truppe viscontee, per poi essere ricostruita successivamente all'interno del perimetro difensivo. Nel 1606 il castello fu nuovamente modificato e ristrutturato mediante la costruzione della fortezza superiore ad opera dei genovesi, che in quel periodo costruirono altre fortezze e castelli nell'area del golfo (come Portovenere e Lerici), al fine di aumentare le difese dei possedimenti. Nel 1609 la guarnigione venne rinforzata, raggiungendo l'organico di venti unità: un capitano, due bombardieri, un tamburino e sedici soldati. Con decreto del 26 ottobre 1609 venne data al Castello un'importanza di rispetto: il castellano che doveva essere un nobile, non poteva uscire all'esterno della fortezza pena la morte. Il titolo di Capitano della Spezia venne sostituito con ordinanza datata 30 aprile 1757 con quello più prestigioso di Governatore. Il primo di questi fu Gio Batta Raggi, che assunse il titolo il giorno 1° maggio dello stesso anno, giorno in cui solevano assumere la nuova carica i Capitani che si susseguivano. Con il Regno di Sardegna vennero riorganizzate le opere difensive del territorio spezzino. Il Castello di San Giorgio venne ceduto all'Amministrazione comunale e addirittura nel 1885 rischiò di essere demolito per costruire nella sua area il nuovo ospedale civile. Il luogo era particolarmente gradito dal professor Pagliani, Direttore generale della Sanità pubblica. Fu perfino bandito un concorso nazionale per il progetto che fu in seguito accantonato sia perché troppo costoso che per l'intervento dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti che diede il suo parere negativo alla demolizione. Il nuovo ospedale venne quindi costruito sulla collina di San Cirpiano, sede dell'attuale Ospedale Sant'Andrea. Nel pomeriggio del 28 settembre 1907 il pittore Felice Del Santo, mentre stava dipingendo all'interno della fortezza, asserì di aver visto un drago o un grosso lucertolone. Nel 1934 il Comune si preoccupò di avviare alcuni lavori di restauro, grazie anche al sollecito interesse ed impegno del Direttore della Biblioteca Civica, Ubaldo Formentini. Ma il grosso lavoro di recupero e restauro del complesso venne avviato nel 1970 da parte della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Genova e Pisa. Effettivamente i lavori iniziarono nel 1985 per concludersi solo nel 1998. Oggi il Castello San Giorgio, dopo l'accurato restauro durato più di un decennio, è stato restituito agli spezzini ed alla collettività nel suo antico splendore. Proprio per questo, l'Amministrazione comunale del tempo ha deciso di trasferirvi al suo interno le collezioni archeologiche civiche del Museo "Ubaldo Formentini", prima sistemate nei vecchi e inadeguati locali retrostanti la Biblioteca "Mazzini" di corso Cavour.
Fonte: Wikipedia
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