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mercoledì 1 maggio 2013

ABBAZIA DI SAN CASSIANO A NARNI

L'abbazia di San Cassiano è un'abbazia benedettina del X secolo situata nei pressi di Narni in provincia di Terni. L'abbazia è ubicata sulle pendici scoscese del monte S.Croce, non distante dall'imboccatura della gola del fiume Nera, in una posizione che domina l'antico tracciato della via Flaminia, tra Narni Scalo e Stifone. L'abbazia di San Cassiano è nominata per la prima volta con certezza in un documento dell'abbazia di Farfa del 1081, tuttavia il ritrovamento di un'iscrizione durante gli ultimi restauri effettuati negli anni settanta indica una datazione molto anteriore; infatti l'iscrizione era posta su un sarcofago di epoca romana, donato al probabile primo abate di San Cassiano (il beato Orso) da tale Crescenzio di Teodorada. Poiché Crescenzio morì nell'anno 984 d.C. (fu sepolto nella chiesa di Sant'Alessio sull'Aventino), si può dedurre che l'abbazia esistesse già diversi anni prima e dunque la datazione è certamente da porre almeno alla seconda metà del X secolo. Si hanno poi poche notizie certe, se non quella dell'anno 1334 relativa alla modifica dell'impianto dell'edificio dalla forma a croce greca a quello del modello basilicale a tre navate, con abbattimento delle estremità delle braccia trasversali. In un periodo compreso fra gli anni 1538 e 1546 fu abate tale Gian Rinaldo Montoro; dopo tale indicazione mancano notizie certe e probabilmente fu intorno a quella data, a partire dal tardo XVI secolo, che iniziò la decadenza dell'abbazia con il progressivo abbandono dei monaci. Seguì un periodo di totale abbandono e progressivo impoverimento dell'edificio, con le consuete asportazioni di tutto il materiale ritenuto di utilità, fino ai lavori di recupero effettuati a spese dello stato negli anni settanta, effettuati per forte interessamento del senatore Giuseppe Ermini che li associò, per reperire i fondi necessari, a quelli per la protezione della vicina ferrovia. Gli interventi tardo medievali, abolendo i bracci trasversali, ne avevano ridotto l'originario impianto cruciforme ad un più ordinario schema a tre navate, ma con i restauri degli anni 1970 del XX secolo tale impianto è stato reso nuovamente leggibile, rintracciando le colonne murate nei muri aggiunti in epoca tarda e permettendo di ricostruire idealmente, con buona approssimazione, l'edificio originario. La chiesa primitiva era a croce, con i quattro bracci uguali ad eccezione di quello d'ingresso, più lungo di un'arcata; ciascun braccio era diviso in tre brevi navate da due arcate poggianti su colonne ed era concluso da un'abside, sempre con l'eccezione del braccio d'ingresso che forse si concludeva come oggi con una facciata piana. Il centro della chiesa è marcato da quattro pilastri quadrilobi, ciascuno composto da quattro semicolonne addossate ad un nucleo quadrato. Su tali semicolonne si appoggiano le arcate che dividono in navate i quattro bracci e le due grandi arcate che, scavalcando le navate centrali trasversali, ne inquadravano le absidi. Le quattro semicolonne volte verso la navata maggiore si presentano invece libere, non sostengono infatti nessun arco ad essa trasversale, cosicché i bracci longitudinali della croce, formando un unico ambiente, acquistano una decisa accentuazione, ulteriormente marcata dall'allungarsi di un'arcata del braccio di ingresso. Anche la qualità della muratura della chiesa costituisce un'eccezione nel contesto di Narni, presenta infatti una tessitura irregolare, a conci solo sbozzati, a tratti disposti a spina di pesce, come si riscontra in edifici altomedievali, e legati da abbondanti letti di malta. Alcune arcate in laterizio sono a doppia ghiera, come in edifici romani del IX secolo (Ss. Quattro Coronati, S. Prassede, S. Martino ai Monti). Data l'esilità dei sostegni, la chiesa dev'essere stata sin dall'origine coperta a capriate, come oggi, e, per la mancanza delle arcate trasversali alla navata maggiore, non deve avere mai avuto una cupola all'incrocio dei bracci. L'impianto cruciforme è di possibile influenza bizantina, ma è accostabile anche al Duomo di Pisa e a San Ciriaco e a S. Maria di Portonuovo ad Ancona, per cui è stato proposto di datare - dubitativamente - la chiesa di San Cassiano all'XI secolo.

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