La Roccia dell'Elefante è un enorme masso trachitico color rugine eroso dagli agenti atmosferici e che ricorda, proprio, la forma di un elefante. Situato in Località Multeddu, ospita due domus de janas [1] del periodo prenuragico. Le domus sono state costruite su due livelli: il superiore ha tre vani e manca del padiglione coperto, il secondo invece risulta perfettamente conservato. Aveva un "dromos" (corridoio) che portava a ben quattro vani. Interessante è la protome bovina, elemento decorative che si ritrova spesso in altre dous de janas. Questo tipo di protome è stilisticamente assimilabile a quelle presenti nella Tomba maggiore della necropoli di S'Adde 'e Asile di (Ossi), nella Tomba V della necropoli di Montalè (Sassari), nelle tombe IV e VI della necropoli di Calancoi (Sassari) e nella domus dell’Orto del Beneficio Parrocchiale di Sennori. Leggende avvolgono questo tipo di costruzioni: sembra che siano stati luoghi prediletti da streghe, fate e fattucchiere.
[1] Tombe scavate nella roccia e il significato è "casa delle fate". Sono particolarmente diffuse in sardegna e risalgono al Neolitico fino all'Età del Bronzo.
Immagini tratte da Wikipedia, Autore: Gianni Careddu
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