Una delle feste più importanti per la comunità di Castelsardo è senza dubbio la festa del Lunissanti (lunedì santo) ossia il giorno dopo la domenica delle Palme. Il rituale, estremamente suggestivo, è molto antico e risale al secolo XI grazie ai monaci benedittini. La giornata ha inizio assistendo all'alba sullo splendido mare castellanese e con la celebrazione davanti all'altare del "Criltu Nieddu"[1]. La processione è lunga 8 km, la distanza tra Castelsardo e la chiesa di Nostra Signora di Tergu. I protagonisti sono i ventiquattro membri della Confraternita di Santa Croce di Castelsardo che si dividono in Apostuli (membri che, incappucciati, portano i Misteri della Passione, Crocifissione, Morte e Deposizione di Cristo) e da Li Cantori (che formano tre cori eseguendo Miserere, Stabat Mater, Jesu di chiara origine pre-gregoriana. I cori sono accompagnati da simboli che li contraddistinguono come “lu gabu di lu moltu, la pieddai o ecce homo e lu crocifissu”: i primi due sono seguiti da quattro misteri (“lu caligi, la guanta, la caddena, la colonna, li disciplini, la crogi, lu malteddu e tinaglia, la lancia e spugna”) e l'ultimo coro è seguito dal Crocifisso. Giunti a Tergiu, gli Apostuli vengono ricevuti dalle autorità ecclesiastiche del luogo disponendosi attorno l'altare e vengono presentati alla Madonna mentre risuona il canto dell'Attitu. Il pranzo avviene attorno alla basilica; nel pomeriggio si riparte per castelsardo e vi si arriva di notte. L'illuminazione viene spenta e la luce delle fiaccole fa da contorno alla suggestiva processione che continua fino alla chiesa di Santa maria dove, finalmente, la processione ha termine.
[1] Il Cristo nero è un crocifisso molto antico e risale al 1300. Prende il nome dal colore che il legno di ginepro ha assunto nel corso dei secoli. Era ritenuto foriero di mracoli tanto da essere portato in processione se una calamità colpiva la città.
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