Gubbio è un comune di circa trenta tremila abitanti nella provincia di Perugia. Le prime forme di insediamento nel territorio eugubino sono da collocarsi già nel paleolitico. Resti di un villaggio di età neolitica sono stati trovati in località San Marco. Nell'età del bronzo un abitato si sviluppò per più secoli sul soprastante monte Ingino; le relative tombe, scoperte limitatamente all'età del bronzo finale, si trovavano nell'area successivamente occupata dal centro storico (urne cinerarie di Via dei Consoli). Gubbio fu una città umbra con il nome di Ikuvium o Iguvium, posta sulle vie di comunicazione tra il Tirreno e l'Adriatico. Testimonianze del periodo umbro sono le Tavole eugubine (sette tavole bronzee rinvenute nel XV secolo nel territorio dell'antica Ikuvium (Gubbio), sulle quali è iscritto un testo in umbro, relativo a complessi cerimoniali di lustrazione ed espiazione della città.
Le tavole furono vendute al comune di Gubbio nel 1456 e attualmente sono conservate nella cappella del Palazzo dei Consoli a Gubbio), scoperte intorno metà del XV secolo ed acquistate dal comune nel 1456, costituite da sette tavole in bronzo, in parte redatte in alfabeto umbro ed in parte in alfabeto latino, ma sempre in lingua umbra. Alleatasi con Roma nel 295 a.C., nel 167 a.C. vi fu custodito Genzio, ultimo re dell'Illiria fatto prigioniero dal pretore Lucio Anicio Gallo. Gubbio ottenne nell'89 a.C. la cittadinanza romana: fu eretta a municipium ed ascritta alla tribù Clustumina. Invasa dagli Eruli, fu nel 552 distrutta dai Goti di Totila, ma venne ricostruita con due potenti torri difensive dai Bizantini di Narsete, generale di Giustiniano, non più in pianura, ma alle pendici del monte Ingino. Nel 772, Gubbio fu occupata dai longobardi Liutprando, Astolfo e Desiderio. La città di Gubbio è strettamente legata alla storia di san Francesco, in particolar modo ad un evento della sua vita citato nel XXI capitolo dei Fioretti di San Francesco, cioè l'incontro con il lupo. A Gubbio, Francesco si rifugiò dopo essersi allontanato da Assisi, trovando asilo presso la famiglia degli Spadalonga. Ceduta alla Chiesa con le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno, la città, pur assoggettata ai vescovi, si costituì in Libero comune di fazione ghibellina e, nell'XI secolo, iniziò una politica espansionistica. Distrutta Luceoli, posta sulla via Flaminia nei pressi dell'odierna Cantiano, il suo vasto territorio fu inglobato in quello eugubino e, in posizione più strategica, fu fondata Pergola (poi città autonoma dal 1752). La creazione di Pergola fu considerata pericolosa dalla vicina città di Cagli, che già si sentiva minacciata da Gubbio, in quanto gli eugubini avevano ottenuto la concessione imperiale sullo strategico castello di Cantiano, controllando di fatto, agevolmente, i collegamenti sulla via Flaminia; ne nacquero una serie di scontri che coinvolsero, in forza delle alleanze promosse dai cagliesi, anche Perugia. Le continue guerre di confine portarono Gubbio ad avere più di cento castelli sotto il suo dominio ma, nello stesso tempo, ad entrare in forte conflitto con Perugia, allarmata dal suo espansionismo.
Le tavole furono vendute al comune di Gubbio nel 1456 e attualmente sono conservate nella cappella del Palazzo dei Consoli a Gubbio), scoperte intorno metà del XV secolo ed acquistate dal comune nel 1456, costituite da sette tavole in bronzo, in parte redatte in alfabeto umbro ed in parte in alfabeto latino, ma sempre in lingua umbra. Alleatasi con Roma nel 295 a.C., nel 167 a.C. vi fu custodito Genzio, ultimo re dell'Illiria fatto prigioniero dal pretore Lucio Anicio Gallo. Gubbio ottenne nell'89 a.C. la cittadinanza romana: fu eretta a municipium ed ascritta alla tribù Clustumina. Invasa dagli Eruli, fu nel 552 distrutta dai Goti di Totila, ma venne ricostruita con due potenti torri difensive dai Bizantini di Narsete, generale di Giustiniano, non più in pianura, ma alle pendici del monte Ingino. Nel 772, Gubbio fu occupata dai longobardi Liutprando, Astolfo e Desiderio. La città di Gubbio è strettamente legata alla storia di san Francesco, in particolar modo ad un evento della sua vita citato nel XXI capitolo dei Fioretti di San Francesco, cioè l'incontro con il lupo. A Gubbio, Francesco si rifugiò dopo essersi allontanato da Assisi, trovando asilo presso la famiglia degli Spadalonga. Ceduta alla Chiesa con le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno, la città, pur assoggettata ai vescovi, si costituì in Libero comune di fazione ghibellina e, nell'XI secolo, iniziò una politica espansionistica. Distrutta Luceoli, posta sulla via Flaminia nei pressi dell'odierna Cantiano, il suo vasto territorio fu inglobato in quello eugubino e, in posizione più strategica, fu fondata Pergola (poi città autonoma dal 1752). La creazione di Pergola fu considerata pericolosa dalla vicina città di Cagli, che già si sentiva minacciata da Gubbio, in quanto gli eugubini avevano ottenuto la concessione imperiale sullo strategico castello di Cantiano, controllando di fatto, agevolmente, i collegamenti sulla via Flaminia; ne nacquero una serie di scontri che coinvolsero, in forza delle alleanze promosse dai cagliesi, anche Perugia. Le continue guerre di confine portarono Gubbio ad avere più di cento castelli sotto il suo dominio ma, nello stesso tempo, ad entrare in forte conflitto con Perugia, allarmata dal suo espansionismo.
Nel 1151 undici città confederate, capeggiate da Perugia, attaccarono Gubbio con l'intento di spazzarla via. La città resse all'urto ed il seguente contrattacco portò ad una schiacciante vittoria degli assediati. L'evento fu attribuito all'intervento ritenuto miracoloso di sant'Ubaldo (1080-1160), allora vescovo della città. La potenza militare e commerciale che Gubbio andava sempre più ostentando portò ad altri scontri con Perugia, finché nel 1257 i perugini occuparono parte dei territori eugubini, che furono poi restituiti con il trattato di pace del 1273. Nel XIII secolo Gubbio prosperò in pace, crescendo dal punto di vista sia urbanistico, sia economico, sia demografico. Nel 1263, i guelfi presero il potere, che detennero fino al 1350 tranne brevi parentesi, come quando, nel 1300, Gubbio fu occupata dalle truppe ghibelline del conte di Ghiacciolo (Uberto Malatesta) e di Uguccione della Faggiuola. Infine, caduta sotto la signoria di Giovanni Gabrielli, nel 1354 fu assediata ed espugnata dal cardinale Albornoz, legato pontificio, che l'assoggettò alla Chiesa concedendo, però, alla città gli antichi privilegi e statuti propri. La pace fu di breve durata poiché il governo pontificio non mantenne le promesse fatte dal cardinale Albornoz: gli eugubini nel 1376 insorsero e instaurarono un autogoverno. Pochi anni dopo, nel 1381, il vescovo Gabriello Gabrielli, appoggiato dal papa, si autoproclamò signore di Agobbio, nome medioevale di Gubbio, provocando la ribellione dei cittadini che, ridotti alla fame, nel 1384 si levarono in armi contro il vescovo. Impossibilitati a resistere al battagliero vescovo, che non voleva perdere il dominio sulla città, gli eugubini si "consegnarono" spontaneamente ai Montefeltro, duchi di Urbino, perdendo così il titolo di libero comune, ma ottenendo un lungo periodo di tranquillità. I Montefeltro, signori amanti dell'arte, restituirono a Gubbio i privilegi e gli ordinamenti civili, la città tornò così a fiorire culturalmente e artisticamente; in quel periodo fu ricostruito il Palazzo dei Consoli. Salvo brevi interruzioni per le signorie dei Malatesta e di Cesare Borgia, la città rimase ai Montefeltro fino al 1508 quando subentrarono, nel dominio della città, i Della Rovere, che lo tennero fino al 1631 quando, con la morte di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo erede della casata, tutti i beni e tutti i feudi passarono, come da volontà testamentaria, allo stato pontificio.
Monumenti
Palazzo dei Consoli
Il Palazzo dei Consoli fu fatto costruire nel XIV secolo dal governo della città, che in questo modo voleva testimoniare la grandezza e la potenza raggiunta dalla città. Il palazzo, in stile gotico, è alto circa sessanta metri. Dal 1901 è sede del museo civico, dove sono esposti antichi reperti archeologici umbri, una collezione numismatica ed una pinacoteca.
Palazzo Pretorio
Il Palazzo Pretorio si trova nella Piazza Grande di Gubbio, proprio di fronte al Palazzo dei Consoli. La sua costruzione iniziò nel 1349 e proseguì fino al XVII secolo, senza mai giungere al completamento. In origine il palazzo aveva tre vaste sale sovrapposte, ognuna con volta a crociera che poggia su un unico pilastro centrale. Attualmente è la sede del comune di Gubbio.
Chiesa di San Francesco
La chiesa fu costruita nella seconda metà del XIII secolo presso il fondaco della famiglia Spadafora, che avrebbero accolto San Francesco d'Assisi dopo il suo abbandono della casa paterna. La chiesa è probabilmente opera dell'architetto frà Bevignate da Perugia, anche se la sua attribuzione è ancora oggetto di discussione.
Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale si trova davanti al Duomo di Gubbio e fu costruito per ordine di Federico da Montefeltro dopo il 1470. All'interno del palazzo si trovava lo studiolo del Duca, con soffitto a cassettoni e pareti coperte da splendide tarsie lignee. Lo studiolo venne realizzato fra il 1479 e il 1482 dalla bottega fiorentina di Giuliano da Maiano, su disegni di Francesco di Giorgio Martini; l'intero ambiente è stato venduto nel 1939 al Metropolitan Museum di New York.
Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo
Dedicata ai protomartiri cristiani Giacomo e Mariano, la Cattedrale fu costruita su progetto di Giovanni da Gubbio a partire dal 1190 sull'area concessa dal vescovo Bentivoglio. Completata nel 1229 ed ampliata una prima volta nel 1336 ed una seconda a netà del XVI secolo, ha una facciata molto semplice, caratterizzata da una scalinata ed un rosone attorniato dai simboli dei quattro evangelisti e dall'agnello mistico, appartenenti alla primitiva cattedrale.
San Giovanni Battista
La chiesa fu costruita fra il XIII ed il XIV secolo con ogni probabilità sul sito occupato in precedenza dal primitivo Duomo di San Mariano. La chiesa ha una facciata prettamente gotica, mentre il campanile è romanico. L'interno è costituito da una singola navata con abside quadrata, mentre il tetto è sostenuto da archi in pietra su colonne binate. Molti degli affreschi originari sono andati perduti; rimangono solo alcuni frammenti di una Santa Caterina d'Alessandria e di uno Sposalizio mistico di Santa Caterina.
San Domenico
La chiesa fu fondata sulla più antica chiesa di San Martino, esistente da prima del 1180, quando i domenicani si insediarono a Gubbio nel vicino convento (pincipio del XIV secolo). Fu modificata nel XVI e nel XVIII secolo, ma la facciata rimase incompiuta. L'abside è sorretta da torrioni angolari.
Basilica di Sant'Ubaldo
La basilica, posta sulla cima del monte Ingino a 827 m s.l.m, custodisce il corpo del santo patrono di Gubbio, sant'Ubaldo, da cui prende nome.
Teatro romano
Appena oltre le mura romane, si trova il teatro romano, risalente al I secolo d.C.. Una lapide qui ritrovata menziona una serie di lavori fatti da Gneo Satrio Rufo, quattuorviro di Gubbio. Scavi e conseguenti opere di recupero e restauro si sono succedute fin dal 1789 ed hanno portato alla luce diversi mosaici di pregevole fattura. Sono ben conservati le arcate inferiori, parte di quelle superiori, la cavea (che poteva contenere anche 6.000 spettatori) e la scena con nicchie curve e rettangolari.
Mausoleo
Si tratta di un rudere di tomba romana, localizzata nei pressi del teatro, originariamente rivestita di grossi blocchi di pietra squadrati, avente una camera sepolcrale ancora ben conservata con volta a botte ed una piccola finestra. Fu ritenuta nei secoli passati come il sepolcro di Genzio, ultimo re dell'Illiria. Altri luoghi di interesse sono le chiese di San Martino, San Pietro e Sant'Agostino.
Musei
Museo Diocesano di Gubbio
Museo della chiesa di Santa Maria Nuova
Raccolta d'Arte Convento San Francesco
Museo Torre di Porta Romana
Palazzo del Bargello, Museo della Balestra
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