Mostra ispirata da un affresco. E’ il caso dell’esposizione “I cavalieri dell’imperatore: guerra e tornei nei castelli in arme” che sarà visitabile dal 23 giugno al 18 novembre a Castel Beseno, a Besenello, e al maniero del Buonconsiglio a Trento. L’idea della rassegna è nata dal celebre dipinto del ciclo dei mesi, in particolare di febbraio, di torre Aquila, all’estremità meridionale del maniero di Trento, che immortala una giostra medioevale. Grazie alla collaborazione con grandi istituti esteri, soprattutto di area germanica e austriaca, a Beseno, dove sarà inaugurato il nuovo allestimento, saranno protagonisti le battaglie, gli assedi, le armi e le strategie militari, mentre al Buonconsiglio si respirerà l’atmosfera dei duelli cui erano affidati l’onore dei contendenti e delle loro dame, dell’amor cortese e delle virtù eroiche. Un mondo affascinante che vedeva uomini vestiti d’acciaio dare vita ad assalti all’arma bianca o esibire la loro audacia e abilità nelle sfide delle feste. Tra le opere più significative, l’armatura forgiata nel 1571 per l’arciduca Carlo II, realizzata per un torneo organizzato in occasione del suo matrimonio, e quella da parata del 1550 creata dal famoso Michael Witz il giovane che l’ha decorata con foglie di vite. Senza dimenticare quella per cavallo, risalente al 1505-1510, firmata da Konrad Seisenhofer e Daniel Hopfer. La loro efficacia venne poi meno con l’avvento delle armi da fuoco, quegli archibugi tanto condannati da Ludovico Ariosto nell’”Orlando furioso” perché ritenuti vili e infingardi di fronte al coraggio di coloro che combattevano con spade e lance secondo le regole cavalleresche. Sotto i riflettori anche pistole, falconetti (pezzi di artiglieria leggera), una tenda militare seicentesca, e una ricca collezione di dipinti e stampe: non solo scene di guerra, ma anche ritratti di personaggi. Come l’omaggio del fiammingo Pieter Rubens all’imperatore Carlo V proveniente dalla Residenzgalerie di Salisburgo. Non mancheranno oggetti curiosi quali una maschera da giostra costruita per l’arciduca Ferdinando II nel 1557 che raffigura un volto di un turco, i pegni d’amore per i cavalieri, e la porta in ferro battuto originale del 1574 della Landeszeughaus, l’arsenale di Graz che ospita la più completa collezione al mondo di armi e armature da combattimento e da parata, in tutto 32mila, plasmate a mano da maestri fabbri rinascimentali. E a disposizione del pubblico ci saranno anche postazioni multimediali, filmati e ricostruzioni scenografiche di notevole effetto. E nel corso dell’estate nei principali castelli della regione saranno organizzati eventi come la rievocazione delle nozze tra il conte Sigismondo e Anna Orsola di Caldes, e rappresentazioni di storie di fate e maghi.
Articolo di Marco Fornara
Fonte: daringtodo.com
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