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lunedì 1 dicembre 2014

L'ELEZIONE DI CARLO MAGNO NEL LIBER PONTIFICALIS

La testimonianza che segue è la rappresentazione dell'incoronazione di Carlo Magno come imperatore del Sacro Romano Impero in cui so sottolinea il ruolo di papa Leone III che pose la corona sulla testa del re. La testimonianza riferisce anche che, durante la cerimonia, i Romani presenti urlarono a gran voce la celeberrima formula: "A Carlo, piissimo augusto coronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria!"

Passato qualche tempo lo stesso grande re, recatosi nella basilica del beato Pietro Apostolo ove fu ricevuto con grande onore, fece riunire nella medesima chiesa arcivescovi, abbati e tutta la nobiltà dei franchi e dei Romani. E sedendo entrambi, tanto il grande re che il pontefice, fecero prender posto anche ai santissimi arcivescovi, vescovi e abbati, mentre gli altri sacerdoti e gli ottimani franchi e romani rimasero in piedi, in modo che tutti conoscessero i crimini che erano stati addebitati all'almo pontefice. Udendo ciò tutti gli arcivescovi, vescovi e abbati dissero all'unanimità: "Noi non ci permettiamo di giudicare la sede apostolica, che è alla testa di tutte le chiese. Infatti siamo noi ad essere giudicati da essa e dal suo vicario, mentre essa non è sottoposta al giudizio di alcuno, secondo l'antica usanza. Ma poichè lo stesso sommo pontefice lo ha stabilito, secondo i canoni obbediremo". Disse allora il venerabile presule: "Seguo le orme dei miei predecessori e sono pronto a purificarmi di tali false accuse che, con malvagità, sono sorte repentinamente contro di me". Il giorno successivo, nella stessa basilica del beato Pietro, alla presenza di tutti gli arcivescovi, vescovi, gli abbati, di tutti i Franchi che erano al seguito dello stesso grande re e di tutti i Romani, il venerabile prelato e pontefice, abbracciando i quattro santi Vangeli di Cristo, davanti a tutti salì sull'ombone e impegnandosi sotto giuramento disse con voce chiara: "Non so nulla di questi falsi crimini che mi vollero attribuire i romani che mi hanno ingiustamente perseguitato, e so di non aver fatto tali cose". Dopo aver tutti gli arcivescovi, i vescovi, gli abbati e tutto il clero, dette le litanie, innalzarono lodi a Dio e alla nostra signora Maria madre di Dio sempre vergine e al beato Pietro, principe degli apostoli e di tutti i santi di Dio. Dopo di che, essendo giunto il giorno di Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, si riunirono tutti insieme di nuovo nella suddetta basilica del beato Pietro apostolo. E allora il venerabile e benefico presule incoronò Carlo con le sue mani con una preziosissima corona. Allora tutti i fedeli Romani, tenuto conto di quanta protezione e amore aveva manifestato per la santa chiesa romana e per il suo vicario, per volontà di Dio e del beato Pietro possessore delle chiavi del Regno dei Cieli esclamarono all'unanimità con voce altisonante: "A Carlo, piissimo augusto coronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria!" Fu detto per tre volte, dinanzi alla sacra confessione del beato Pietro apostolo, invocando contemporaneamente parecchi santi; e così da tutti fu fatto imperatore dei Romani. Subito il santissimo sacerdote e pontefice unse il re il suo eccellentissimo figlio Carlo con l'olio santo, nello stesso giorno di Natale di Nostro Signore Gesù Cristo.

Fonte

Liber Pontificalis p.7

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