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sabato 20 dicembre 2014

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Della celeberrima Strage degli Innocenti ne parla solo Matteo nel suo Vangelo (Matteo 2,1-16) in cui narra di Erode il Grande, re della Giudea, che decise di ordinare un vero e proprio massacro allo scopo di uccidere il piccolo Gesù dato che fu avvisato della sua nascita dai Magi. La tradizione legata ai vangeli narra che Gesù riuscì a fuggire dalla rabbia cieca di Erode grazie ad un angelo che avvisò in sogno suo padre, Giuseppe, ordinando una fuga in Egitto. Gesù tornerà nella Giudea, a Nazaret poco dopo la morte del feroce Erode. Alcuni studiosi mettono in dubbio la storicità dell'evento (dato che non compare nelle opere di Flavio, una fonte documentale di grande importanza per la storia giudaica risalente al primo secolo dopo Cristo; altri, invece, ne affermano la assoluta storicità dato che il profilo e il modus operandi di Erode era assolutamente conforme col suo carattere di uomo sanguinario preoccupato di vedersi usurpato del potere tanto che sterminò buona parte della sua famiglia e decine di oppositori. Secondo quanto ci dice Macrobio, Augusto quando venne a sapere della morte dei figli di Erode, ebbe a dire: È meglio essere il maiale di Erode piuttosto che uno dei suoi figli» (Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, pag.23). La Chiesa Cattolica riconosce il culto dei poveri bambini il 28 dicembre. Il Martirologio romano li riconosce così:

«28 dicembre - Festa dei santi Innocenti martiri, i bambini che a Betlemme di Giuda furono uccisi dall’empio re Erode, perché insieme ad essi morisse il bambino Gesù che i Magi avevano adorato, onorati come martiri fin dai primi secoli e primizia di tutti coloro che avrebbero versato il loro sangue per Dio e per l’Agnello»

Approfondiamo meglio l'episodio raccontando brevemente cosa ci dice il Vangelo di Matteo. Come abbiamo detto, l'episodio è citato solamente in Matteo che fa iniziare il racconto della strage dopo la nascita di Gesù proprio ai tempi di Erode (73-4 a.C.). I magi giunsero a Gerusalemme chiedendo dove dimorasse colui che era il Re dei Giudei...non Erode...ma un bambino! Erode seppe del fatto e preoccupato chiese ai suoi sacerdoti dove fosse nato questo bambino che poteva usurpare il proprio potere. I sacerdoti interpellati risposero che le profezie e gli oracoli ascoltati segnavano come città in cui poteva nascere un nuovo re dei giudei era Betlemme. Erode decise di inviare i magi per assicurarsi che la profezia fosse vera ma, dopo essere stati avvertiti da un angelo, i magi non tornarono a Gerusalemme. Giuseppe, che fu avvertito a sua volta da un angelo, portò suo figlio Gesù in Egitto: Erode si adirò e ordinò di uccidere tutti i figli maschi che avessero minimo dai due anni in giù. Il drammatico episodio è stato ripreso anche dall'iconologia medievale: basti pensare, ad esempio, che nel IV secolo Pudenzio descrisse in toni drammatici l'evento nella sua opera Cathemerinon Liber of Prudentius, XII. Hymnus Epiphaniae, 99-100. La descrizione è davvero molto dura, si narrano addirittura corpicini squartati brutalmente. Particolarmente interessante, benchè drammatico, è l'affresco di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova, affresco che è posto "strategicamente" dinanzi alla scena di Crocifissione di Gesù...non è un caso; il bambino che si era salvato dal sacrificio di tanti altri piccoli martiri, muore innocente con tanto di martirio per la salvezza dell'Uomo. Anche Duccio di Boninsegna ci vuole narrare la vicenda in una tavola che è possibile vedere presso il Museo dell'Opera del Duomo di Siena. 

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