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lunedì 8 dicembre 2014

IL CONCILIO VATICANO I

Il Concilio Vaticano I fu indetto dalla Bolla Aeterni Patris del 29 Giugno dell'anno 1868 da Papa Pio IX per il giorno 8 dicembre 1869 presso la Basilica di San Pietro in Vaticano. Presero parte all'evento storico circa 800 padri conciliari. La preparazione al primo concilio dopo quello di Trento fu affidato alla "Congregazione attiva" una vera e propria commissione di cardinali che avevano il compito di stilare tutti i problemi da affrontare durante il concilio: il rapporto tra Chiesa e Stato, ruolo del papato e il suo rapporto con il razionalismo e soprattutto studiare come adeguare la dottrina ecclesiastica alla modernità incalzante. Lo scopo principale del papa era ottenere a livello ecumenico la conferma delle sue posizioni descritte nel Sillabo che mirava a condannare materialismo, liberalismo e razionalismo. Nelle tre sessioni furono approvate solo due costituzioni, Dei Filius e la Pastor Aeternus, ossia la Prima Costituzione Dogmatica che trattava il primato del papa e la sua infallibilità quando definisce un dogma di fede. In realtà, il tema dell'infallibilità non era proprio un argomento previsto dalla Congregazione Attiva ma fu solamente grazie a Luigi Natoli che il tema del Dogma dell'infallibilità entro nelle discussioni. La discussione fu accesa e molti cardinali non accettarono la proposta di Natoli, non perchè ritenessero il papa non infallibile ma semplicemente perchè non ritenevano opportuno stabilire il dogma formalmente. Ben sessanta membri del Concilio lasciarono i lavori astenendosi facendo vincere l'area ultramontana che sosteneva una Chiesa basata sul potere del Vaticano. Il 18 luglio 1870 il Concilio, con il voto favorevole di 535 padri contro 2, approva la costituzione apostolica Pastor Aeternus sulla "istituzione, la perpetuità e la natura del sacro Primato apostolico, in cui sta la forza e la solidità di tutta la Chiesa. Il dogma dell’infallibilità del Papa, così come definito dal Vaticano I, verrà ribadito e riproposto a tutti i fedeli dal Concilio Ecumenico Vaticano II con la Costituzione dogmatica Lumen Gentium del 21 novembre 1964, la quale formulerà anche il principio della collegialità episcopale. Con la solenne definizione del dogma, proclamato nella sessione pubblica del 18 luglio 1870, soltanto due mesi prima dell’oltraggio costituito dall’aggressione militare italiana contro Roma, e davanti ad un mondo dominato sempre più dal relativismo e dal disordinato rincorrersi di opinioni e di correnti ideologiche, la Chiesa ribadisce l’esistenza di una verità che trascende l’opinione e che viene trasmessa agli uomini dalla cattedra di Pietro. E’ un altro, ennesimo scandalo che il pontificato di Pio IX provocò (e provoca tuttora) di fronte ad una mentalità incapace di cogliere il significato ed il senso di una verità oggettiva e di un magistero che se ne rende annunciatore.[1]

[1] (FONTE: http://www.totustuustools.net/)

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