Leone III l'Isaurico iniziò una lunga politica totalmente contraria all'uso delle immagini in ambito religioso inasprendo, come se ce ne fosse bisogno, il contrasto già in atto tra Roma e Costantinopoli. Solamente il Concilio di Nicea nel 787 e i suoi decreti conciliari, posero fine alla diatriba revocando tutte le norme che proibivano il culto delle immagini. La testimonianza che segue è tratto dal Liber Pontificalis
Leone III Imperatore decreta che in nessuna chiesa sia conservata l'immagine di un santo, di un martire o di un angelo: affermava infatti che esse erano tutti maledette. Se il pontefice non impedisce che ciò sia eseguito, avrà la grazia dell'imperatore; se però continuerà ad opporsi con forza, sarà rimosso dalla sua dignità. Pertanto, poichè il pio pontefice Gregorio disprezza il profano comando del principe e a questo punto si arma contro l'imperatore quasi come un nemico, rigettiamo la sua eresia e mettiamo in guardia ovunque i cristiani, affinchè badino a non far nascere tale empietà. Tuttavia, profondamente commossi, tutti gli eserciti della Pentapoli e delle VEnezie resistono al comando degli imperatori.
0 commenti:
Posta un commento