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domenica 29 settembre 2013

SAN MICHELE ARCANGELO E LE SUE APPARIZIONI

Il 29 settembre è il giorno di San Michele Arcangelo. Egli è rappresentato con la divisa di capo dell'esercito degli angeli che lotta contro il diavolo rappresentato da un dragone. E' rappresentato con una armatura proprio per essere identificato come combattente nella lotta contro il male. Con la diffusione del cristianesimo si moltiplicarono cappelle, chiese e luoghi di culto dedicati al santo e numerose sono le località, come Monte Sant'Angelo a Foggia, che portano proprio il suo nome. Il più famoso santuario è proprio nel Gargano: sembra che nel 490, sotto Papa Gelasio I, un potente della zona perse il suo toro più prezioso e lo ritrovò in una grotta il cui accesso era impossibile. Non potendo portarlo fuori gli scagliò contro una freccia che tornò indietro e lo ferì al piede. Il folklore ha raccontato anche che Elvio, questo il nome del signorotto, aveva trovato il toro inginocchiato dinanzi ad una grotte dedicata al culto del dio Mitra e anche in questa versione la freccia scoccata da Elvio gli tornò indietro colpendolo e mentre cadeva dal cavallo vide una luce formata da tutti i colori dell'arcobaleno e un angelo che impugnava una spada scintillante. Elio, terrorizzato, si recò dal vescovo Felice il quale gli ordinò tre giorni di preghiera. L'8 maggio 490, San Michele apparve in sogno al Vescovo e gli disse:
"Io sono l'Arcangelo Michele, e sono sempre alla presenza di Dio. 
La grotta è a me sacra ed Io l'ho scelta. 
Non ci sarà più spargimento di sangue di animali. 
Dove si apre la roccia il peccato dell'uomo potrebbe essere perdonato. 
Ciò che è stato richiesto in preghiera sarà concesso. 
Perciò risalite la montagna e consacrate la grotta al culto cristiano."

Il Vescovo ordinò a raccolta tutta la popolazione per portarla in processione sul Monte ma non fu trovata nessuna grotta...

L'Apparizione della Vittoria

La seconda apparizione avvenne nel 492. Questa volta a Siponto allora sotto assedio da Odoacre. La città era ormai ridotta allo stremo delle forze e il Vescovo Lorenzo di Maiorano ottenne tre giorni di tregua in cui impose alla popolazione di pregare e fare penitenze chiedendo a Michele Arcangelo di proteggere il popolo. Il santo apparve al Vescovo promettendo aiuto e alle dieci del mattino un temporale violento e tempeste di sabbia si abbatterono sulle truppe di Odoacre togliendo l'assedio.

L'Apparizione della Meditazione

Dopo l'intervento contro le truppe di Odoacre, il Vescovo Lorenzo di Moiano ottenne dal Papa la possibilità di consacrare la grotta in cui il santo apparve. Ma Michele apparve in sogno al vescovo piuttosto adirato.
Non è necessario che voi mi dedichiate questa chiesa che Io stesso ho consacrato con la mia presenza. Entra e con il mio aiuto innalza preghiere e celebra il Sacrificio.Io Ti mostrerò come Io stesso ho consacrato questo luogo.
Il vescovo Lorenzo, altri sette vescovi, il clero e la popolazione si avviarono in processione verso la grotta e il 29 settembre del 493 avvenne un prodigio. Era una giornata molto calda: giunti alla Grotta notarono un altare coperto da un pallio e sormontato da una croce di legno (anche se c'è chi dice che fosse di cristallo). Fu l'Arcangelo a consacrarla ed attendeva che il popolo di Dio vi celebrasse il sacrificio. All'interno della grotta notarono anche l'orma di un piede di un bambino. A questo punto apparve chiara l'intercessione del Santo e Lorenzo decise di edificare una chiesa all'entrata della grotta e proprio il 29 settembre divenne il giorno da dedicare a San Michele.

La fine della peste

Siamo a Roma. Il pontefice era San Gregorio Magno (590-604) al quale il santo apparve in cima alla Mole Adriana mentre stava rinfoderando la spada annunciando la fine di una terribile peste che stava uccidendo tutta la popolazione romana. Il Papa cambiò il nome in Castel Sant'Angelo, nome con cui tutt'ora è conosciuta la costruzione. Attualmente la statua visibile è solo una copia moderna, l'originale è posta al piano inferiore della suggestiva costruzione.

La seconda Apparizione della Vittoria

La quinta apparizione è detta della Vittoria, vittoria ottenuta dai Longobardi durante la guerra contro i bizantini nel 662-663. La vittoria avvenne l'8 maggio e fu attribuita all'intercessione di Michele Arcangelo. Dato che la vittoria avvenne con modalità del tutto simili alla precedente del 492 e visto che dal 666 le bandiere longobarde erano fregiate col simbolo del santo, si pensa che le due apparizioni fossero in realtà la stessa medesima cosa. 

L'Apparizione della Peste

Corre l'anno 1656 e in quel periodo la peste stava dilaniando il popolo italiano. Il Vescovo Puccinelli ordinò alcune giornate di digiuno e preghiere per chiedere l'aiuto del Santo affidando alla sua statua una pergamena con una preghiera di tutta la popolazione locale. Il 22 (o 25) settembre, Puccinelli sentì la terra tremare sotto di se e vide Michele avvolto da una luce:
Io sono l'Arcangelo Michele. 
Chiunque utilizzi la pietra di questa grotta sarà guarito dalla peste. 
Benedici le pietre e scolpiscivi il segno della Croce e le iniziali del mio nome.
Il vescovo fece come imposto dal santo ed effettivamente tutta l'area fu liberata dalla peste. 
Ancora oggi è possibile leggere la preghiera. 
Al Principe degli Angeli vincitore della peste, patrono e custode, monumento di eterna gratitudine. Alfonso Puccinelli 1656 
Villelmus Card. Baum - Penitenziere Maggiore Aloisius De Magistris - Reggente

Ma esiste una seconda versione di questa apparizione. Un certo Federico Spagnoletta fu colpito dalla peste e si recò alla grotta del santo, prese delle schegge di pietra ponendole sui tipici bubboni e guarì e egli stesso non si spiegò il perchè. Spagnoletta ricevette in sogno la visita del santo e, dopo avergli spiegato l'accaduto, gli disse che il miracolo si poteva riprodurre e da quel momento la grotta divenne meta incessante dei pellegrini e le piccole pietre erano considerate reliquie. 

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