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venerdì 16 marzo 2012

LA LUNA

Sulle raffigurazioni di capo e coda del drago della Luna:

«Gli antichi raffiguravano anche il capo e la coda del drago della Luna, che aveva l'aspetto di un serpente dalla testa di falco posta tra un cerchio d'aria e uno di fuoco, formanti una figura simile alla «theta» maiuscola dei greci. Lo rappresentavano ogni volta che la testa di Giove occupava il centro del cielo e gli attribuivano un grande influsso sulla possibilità di veder esaudite le proprie richieste; al contempo, ritraendolo come un serpente, intendevano definirne il carattere di demone buono e di buon auspicio. Gli egizi e i fenici collocavano infatti il serpente in cima al regno animale e gli ascrivevano una natura divina, poiché ritenevano che possedesse intelletto e fuoco superiori, come dimostrano il rapido movimento, sia pur in assenza di piedi, mani o altri mezzi, e la capacità di rinnovare spesso la propria pelle e quindi di ringiovanire. Analogamente, essi raffiguravano la coda del drago quando la Luna vi scompariva dietro o quando assumeva una posizione sfavorevole rispetto a Saturno o Marte».  
(Agrippa di Nettesheim, De occulta philosophia, 1510)





Con questo discorso dell' Astronomicum Caesareum di Apian è possibile regolare su una data particolare la posizione del nodo ascendente della Luna. I due punti di incrocio tra l'orbita della Luna e l'eclittica vengono chiamati nodi della Luna o punti del drago. Il nodo ascendente è la testa del drago, quello discendente la coda. Entrambi i punti hanno grande rilievo nel calcolo del calendario, e l'astronomia antica li utilizzava soprattutto per determinare il momento delle eclissi solari e lunari.

Alchimia magica - La Separazione - «Sole» e «Luna »

«Natura gode di sé stessa» e «natura domina sé stessa »: possibilità della «natura» di esser desiderio, abbandono a sé stessa, spontaneità, identificazione di autofruimento - oppure possibilità di dir no a sé stessa, di affermarsi come ciò che reagisce contro sé stesso, che domina e trascende sé stesso, si da far nascere la distinzione fra colui che domina (il « maschile », l'attivo) e colui che è dominato (il «feminile »,il passivo), solo nel quale sussiste l'antica natura caotica – tali sono, sub specie interioritatis, i due poli che con la «separazione» si sciolgono l'un dall'altro. Si può anche dire che nell'« uno il tutto» l'« uno» e il «tutto» ora si costituiscono come due principi distinti. L'« Uno» si determina nel significato di un centro che si manifesta in seno al caos (il «tutto») e vi si afferma come un principio di fissità incorruttibile, di stabilità, di trascendenza. Dal segno O - «la materia prima» - passiamo dunque a 0, che è il geroglifico arcaico del Sole. E ciò che nella materia originaria era possibilità indeterminata, attitudine passiva a qualsiasi qualificazione, cangiamento e trasformazione caotica, diviene un principio distinto, a cui nell'ermetismo corrisponde il simbolo femminile della Lunai.



Sole

Luna



Sole Luna Questa è la dualità ermetica fondamentale. Si può dire che la Serpe, moltiplicandosi, si è opposta a sé stessa, e i simboli principali che esprimevano la «materia prima» - la Donna, il Drago, il Mercurio, le Acque - ora passano ad esprimere soltanto la forza lunare. Disgiunta dal centro, questa forza sarebbe un impulso cieco e un selvaggio precipitarsi, e la sua direzione è verso il basso, è una direzione di «caduta» indicata appunto dal geroglifico alchemico del principio Acqua , sotto tale riguardo identico alla Luna .

Acqua

I Draghi (ed anche i Tori) divengono quelli contro cui eroi solari, come Mithra, Eracle, Giasone, Apollo, Horo e così via nell'interpretazione ermetica del mito lottano, chiamati dagli alchimisti « verdi» e «non digesti» per non aver ancor subita la «maturazione», la dominazione che li trasmuta in un potere d'ordine più alto. Al luogo della Donna Primordiale, della Vergine del Mondo solitaria subentrano coppie, nelle quali si esprime la dualità del principio uranico e di quello tellurico: Cielo e Terra. - «In alto le cose celesti, in basso le terrestri - mediante il maschio e la femmina «l'opera è compiuta». Il Mercurio va «fissato» e «coagulato» - tale è il senso della figura di Flamel, che rappresenta una Serpe crocifissa. Se il Drago è di nuovo figura al centro della «Cittadella dei Filosofi» di Khunrath, si tratta tuttavia di un Drago che deve esser vinto ed ucciso: è quello che divora incessantemente sé stesso, è il Mercurio come sete ardente, come brama, fame, impulso di cieco godimento, e quindi «natura vischiosa », principio di identificazione e di immedesimazione - natura «fascinata» e vinta dalla natura. Tale è, macrocosmicamente, il segreto del mondo sub-lunare dei cangiamenti e del divenire di contro alla regione urania dell' essere, alla stabilità disincarnata delle nature celesti che riflettono il modo della pura virilità spirituale. Trasposto in simboli metallurgici ermetici, il principio Sole corrisponde all'Oro, la sostanza che nessun acido può alterare - e il principio Luna corrisponde all'Argento fluido o Acqua-Argento (antico nome del Mercurio). Sotto un certo aspetto, il primo si può mettere in relazione col color rosso, il secondo con quello bianco, che poi possono riportare a Fuoco e Luce. Il Fuoco è la virtù propria al principio solare - non come quel Fuoco che è brama, ardore di generazione, desiderio, ma come fiamma non urens, principio incorporeo di ogni animazione, La Luce, presa in sé, ha piuttosto relazione col principio femminile e lunare, anche come “sapienza”, la quale di fronte ha la stessa natura della luce che la Luna riflette dal principio solare. Uno speciale simbolo alchèmico equivalente in parte come significato al Sole è l'Arsenico: il cui termine greco vuol dire sia arsenico che maschio, virile. Un altro simbolo ancora, è il Nitro o Salnitro, il cui ideogramma indica il predominio di un principio fallico-virile. Il simbolismo del Nitro (Salitter) è molto usato da Bohme, nel quale esprime il «calore che dà attività alla Luce», la «virtù agente e ribollente» delle potenze divine che, in opposto al Mercurius o Suono (corrispondente al principio Luce), è il principio d'ogni individuazione.

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