«Io non ti torturerò per uno due, tre e nemmeno otto giorni e nemmeno per poche settimane, ma per sei mesi o un anno, finché non confesserai».
Alice si sentì apostrofare in questo modo dal suo inquisitore, malgrado il divieto che impediva di ripetere la tortura. Il processo irlandese di Alice Kyteler è il primo esempio di di processo per crimine di magia rituale svolto in una setta organizzata: era una donna ricca e a seguito dei tre matrimoni, riuscì ad accumulare ancora più ricchezze. Lei e il suo figlio di primo letto si attirarono diverso odio, soprattutto da parte figli e dalle figlie che i mariti di lady Alice avevano avuto da matrimoni precedenti. Fu, allora, accusata dai figliastri di aver ucciso i loro padri, dopo averli stregati per fare in modo che lasciassero tutto al figlio di Alice; al momento dell’arresto il suo attuale marito era malato a causa, diceva l’accusa, di polveri, pillole e sortilegi che lo stavano consumando. Il vescovo di Kilkenny all’inizio del 324 tenne un’indagine formale e trovò diversi testimoni (non doveva essere difficile visto che l’ultimo marito di Alice faceva l’usuraio e metà della nobiltà era indebitata con lui). Alice e il figlio, William, furono accusati come maghi, eretici e come capi di un gruppo eretico organizzato: insieme a loro vennero accusati altri 10 ricchi borghesi.
Alice fu accusata di:
- aver rinnegato la fede di Cristo
- aver sacrificato ai demoni che aveva smembrato e distribuito a uno spirito chiamato figlio dell’arte
- chiedere responsi ai diavoli
- aver imitato il potere della chiesa lanciando la scomunica con candele accese contro i mariti per cui chiedeva la morte, dalla testa ai piedi, per tutte quelle parti del corpo nominate, e spegneva la candela gridando Fi! Fi! Fi! Amen
- aver realizzato polveri, unguenti, candele con interiora di pollo sacrificate ai demoni, vermi, unghie, capelli di morto, tutto veniva bollito su un fuoco di legna di quercia dentro a un cranio di un ladro decapitato.
- aver avuto rapporti sessuali con un demone, sua guida infernale che appariva sotto forma di gatto, cane nero onero etiope.
Una compagna di Alice, Petronilla di Meth, fu frustata sei volte per ordine del vescovo, poi fornì pubblicamente tutti i particolari riportati e ammise di aver agito come intermediaria tra Lady Alice e il suo demone, Robina: lo aveva visto materializzarsi sotto forma di tre negri che portavano barre di ferro e avere rapporti sessuali con lei, dopo aveva asciugato il copriletto. Con queste informazioni (si noti alcune palesemente interessate, altre estorte con la tortura) il vescovo intimò a Lady Alice di comparire davanti a lui, ma il giorno stabilito lei fuggì in Inghilterra, scomunicata. Tutti i suoi presunti seguaci vennero considerato colpevoli: alcuni,come Petronilla, furono bruciati vivi, altri, flagellati pubblicamente, altri banditi e scomunicati altri, infine dovettero indossare croci cucite sui loro abiti. Per la prima volta nella storia europea una donna viene accusata di aver acquisito poteri magici grazie a rapporti sessuali col diavoli.
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