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lunedì 3 settembre 2012

RENOVATIO O RESTAURATIO IMPERII

Per Restauratio Imperii (o Renovatio Imperii) si intende il progetto espansionistico dell'Imperatore bizantino Giustiniano I di Bisanzio, volto a riconquistare il territorio appartenente al crollato Impero Romano d'Occidente. Il suo sogno era di riportare l'Impero Romano al suo vecchio splendore, sotto la guida di un unico Imperatore, anche se la sua capitale sarebbe stata Costantinopoli e non più Roma o Ravenna o un'altra città dell'Occidente. Tutto ciò poté solo in parte a realizzarsi, anche a causa dell'oggettiva difficoltà di un progetto che prevedeva la riconquista di un territorio enorme, in massima parte occupato da Regni romano-barbarici. Dopo aver ottenuto la pace con la Persia (Pace eterna del 532), Giustiniano I ebbe via libera, non essendo più impegnato nel fronte orientale, per dedicarsi alla riconquista dell'Occidente. Pensò per prima cosa di annettere al suo Impero il Regno dei Vandali in Africa, ma per dichiarare guerra a questa nazione germanica doveva trovare un casus belli.
Lo trovò nella detronizzazione del re vandalo Ilderico ad opera del cugino Gelimero, che divenne il nuovo re dei Vandali; Giustiniano, che era in ottimi rapporti con Ilderico, intimò a Gelimero a restituire il trono al suo legittimo re ma al suo rifiuto, gli dichiarò guerra. La spedizione in Africa non aveva l'approvazione di alcuni consiglieri (tra cui il prefetto del pretorio d'Oriente Giovanni di Cappadocia), ancora memori della sconfitta subita contro i Vandali nel 468, ma ciò non bastò a far desistere l'Imperatore dai sogni di conquista.
Giustiniano affidò l'impresa di conquistare l'Africa al generalissimo Belisario, che già si era distinto contro i Persiani e che soprattutto aveva salvato il trono all'Imperatore sedando la rivolta di Nika. La spedizione partì nel 533 e nel giro di un anno (534) riuscì a distruggere il regno vandalico, che fu annesso all'Impero. I nuovi territori conquistati (Africa del Nord più Sardegna, Corsica e Isole Baleari) formarono una nuova prefettura del pretorio d'Africa, mentre Belisario ritornò a Costantinopoli portando con sé come prigioniero Gelimero. Ottenne dall'Imperatore gli onori di un trionfo, cosa che non capitava per un cittadino privato dal I secolo.
L'assassinio della reggente Amalasunta, attuato da suo cugino Teodato per impossessarsi del trono goto, fornì il pretesto a Giustiniano di dichiarare guerra agli Ostrogoti (535). Ancora la volta la spedizione venne affidata a Belisario, che conquistò la Sicilia (535), Napoli e Roma e con esse tutto il Sud Italia (536). Stanchi per la inazione di Teodato, i Goti lo detronizzarono e elessero re Vitige, che preparò la controffensiva gota che si manifestò nell'assedio di Roma durato un anno (537-538). L'assedio fallì e Belisario poté riprendere la campagna di riconquista, che sembrò finire con la presa di Ravenna (540) e la cattura del re Vitige e del tesoro dei Goti.
L'arrivo della peste (che indebolì sia militarmente che economicamente l'Impero, svantaggiandolo rispetto ai suoi nemici meno evoluti), il richiamo di Belisario in Oriente, l'invasione persiana della Siria, la scelta di mandare in Italia un esattore rapace (Alessandro detto Forficula o Forbicella), la disunione dell'esercito permise però ai Goti, ridotti ormai ad alcune fortezze nel Nord Italia, di riprendersi: essi elessero re un guerriero che si mostrò in seguito molto talentuoso, Totila, che in breve tempo riuscì a recuperare gran parte dell'Italia. Nemmeno il ritorno di Belisario in Italia (544) servì a molto: infatti Giustiniano gli aveva fornito un numero insufficiente di truppe e per quattro anni Belisario dovette stare sulla difensiva, riuscendo solo a riprendere ai Goti una Roma ormai spopolata e in rovina (547). Dopo il richiamo di Belisario (548), Totila espanse le sue conquiste riprendendo Roma (549) e conquistando la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.
Giustiniano allora inviò in Italia come generalissimo Narsete, che completò la conquista dell'Italia (con Sicilia, Sardegna e Corsica), sconfiggendo gli ultimi re goti Totila e Teia, e contrastò i Franchi e gli Alamanni. La guerra gotica, pur essendo di fatto finita nel 555, durò fino al 562 perché i Goti e i Franchi erano ancora in possesso di alcune fortezze nell'estremo nord della Penisola. Solo nel 562, con la resa di Verona e Brescia, la guerra poteva dirsi veramente conclusa. Nel 554 i Bizantini conquistarono anche la Spagna meridionale.

Fonte: Wikipedia

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