Il Progetto "Narni Città della Corsa all'Anello" parte dallo studio degli "Statuta Illustrissimae Civitatis Narniae" da cui si è potuta evincere una serie di festività religiose (capitoli XXVII e XXVIII - Libro Primo) celebrate sia secondo il "tempo della chiesa" che il "tempo del mercante". Scopo del progetto, che non prescinde appunto da un’accurata e profonda analisi storica è quello di riportare alla luce tali festività, tradizioni e culture in una serie di appuntamenti che, prendendo spunto dall’ormai incontestabile e puntuale correttezza filologica che contraddistingue la "Corsa all’Anello", costituiscano un approfondimento, specifico e professionale, di temi e patrimoni di conoscenze tali da divenire veri e propri centri di richiamo per i settori presi in considerazione e per un pubblico sempre più vasto di appassionati e cultori.
Il "tempo della chiesa" prevede, storicamente, la ricostruzione dei cortei che consegnavano ceri e palii alla chiesa dedicata al santo in questione, con la celebrazione di funzioni religiose reali oppure ricostruzioni parziali della messa trecentesca.
Il "tempo del mercante" invece la ricostruzione su piazze e vie si ricostruiranno quelle botteghe a cui era permesso rimanere aperte, come Pizzicaioli, Merciari, Barbieri, Ferrari ed Arte della Lana, e la disposizione di quel meraviglioso crogiuolo umano delle fiere medievali, in cui trovavano posto, in onore del santo, tutti gli artigiani sottoposti al suo patronato.
Infine un terzo tempo, di non "legoffiana" memoria, quale il "tempo del piacere" corona gli altri due ingobando gli aspetti del gioco, della gola, della musica e della danza e quant’altro concorra nell’appagamento dei sensi dell’uomo medievale.
Tempi che loro volta richiamano momenti che scandiscono i tempi. Nel fluire delle cose. Come il serpente che si morde la coda, l’Uroboro, simbolo del progetto.
Il Miracolo di San Giovenale
I momenti prescelti, vale a dire le festività, connotate di forte valenza stagionale di memoria pagana legata alla terra, fra le tante sancite da Statuto, sono, in ordine temporale:
Il Miracolo di San Giovenale
I momenti prescelti, vale a dire le festività, connotate di forte valenza stagionale di memoria pagana legata alla terra, fra le tante sancite da Statuto, sono, in ordine temporale:
S. Giovenale, 3 Maggio, che come Patrono mantiene inalterata la sua importanza principale
S. Giovanni Battista, 24 Giugno
S. Michele Arcangelo, 29 Settembre
S.Nicola, 6 Dicembre
S. Giovanni Battista, 24 Giugno
S. Michele Arcangelo, 29 Settembre
S.Nicola, 6 Dicembre
La struttura delle manifestazioni rimane pressoché identica per tutte le date, eccezion fatta appunto per S. Giovenale, che mantiene la peculiarità della "Corsa all’Anello", differenziandosi di volta in volta per le tradizioni storico-folcloriche proprie del santo in questione e della stagione in cui cade. La città sarà allestita in modo permanente da strutture che richiamino l’atmosfera medievale ed andrà a colorarsi per ogni occasione, di sfumature e sfaccettature differenti. Così come la Rocca, monumento cittadino, andrà a "contenere" uno degli eventi principali previsti, in modo da consentire la completa fruibilità della città in toto, appunto partendo da quello che giustamente può considerarsene il simbolo, soprattutto medievale. Le rievocazioni avranno durata dei 3/4 giorni precedenti o susseguenti al giorno santificato che inglobino un week-end. Su tutto, imprescindibile è la presenza di un tema, legato alla connotazione simbolica che il santo porta con se proveniente da radici ancestrali e da religioni sormontate, da cui e a cui tendono tutte le manifestazioni allestite. Esse si apriranno con una funzione religiosa celebrativa del santo in questione, recuperando anche aspetti della messa latina evocativi sia per suggestione che cultura, subito seguiti che cerimonie sempre legate all’aspetto religioso del santo, in collabora-zione con la diocesi cittadina e con le comunità legate ai santi patroni (Itieli, Sant’Urbano, Schifannoia, ecc..) Poi si darà spazio all’aspetto profano portato dalla tradizione con l’apertura di botteghe artigiane e fiere medievali a cui verranno invitati professionisti da tutta la penisola, e soprattutto locali, invitati a cimentarsi in nuove forme d’arte. Avrà luogo un convegno o conferenza che approfondisca i temi trattati, in collaborazione con la biblioteca cittadina, appena riaperta nella sua veste di viva istituzione culturale, finalmente fonte preziosa per ricerche sulla nostra storia, che contenitore privilegiato di eventi culturali. Si terrà un festival che esalti con la partecipazione corale della città e di quelle invitate a partecipare, il tema stesso, culminante in un premio. Si terrà un evento-spettacolo dalle caratteristiche di eccezionalità per sottolineare il culmine delle celebrazioni, comunque legato al particolare aspetto trattato. Si strutturerà l’aspetto gastronomico, anch’esso imprescindibile dall’evocazione di un’atmosfera medievale, secondo i canoni della cucina medievale sia con banchetti che punti ristoro, diffondenti odori e sapori di antica memoria. Per una città, quindi, che vive di medioevo non più solo per un breve periodo all’anno come tante altre, ma durante tutto l’anno, con un afflusso turistico, che in questo modo è quantomeno quadruplicato, centrando anche target diversi di appassionati di settori specifici quali storia, teatro, danza, musica, artigianato, ecc.
0 commenti:
Posta un commento