Pagine

giovedì 5 aprile 2012

LA BOLLA IMPIA JUDAEORUM PERFIDIA

Impia Judaeorum perfidia è una lettera pontificia redatta il 9 maggio 1244 dal papa Innocenzo IV.  La lettera è indirizzata al re Luigi IX di Francia ed è denominata secondo le sue prime parole "L'empia incredulità dei Giudei" (in latino: Impia Judaeorum perfidia). La bolla raccomanda al re di far requisire e bruciare le copie del Talmud, libro ritenuto fiabesco e blasfemo, con il quale gli ebrei allontanerebbero i loro figli dagli insegnamenti della legge e dei profeti, che invece potrebbero avvicinarli alla fede cristiana. Pochi anni prima, il 25 giugno 1240 si era svolto a Parigi il primo "processo sul Talmud", scatenato da una denuncia di Nicolas Donin (m. 1287). Egli era stato espulso da una scuola ebraica (1225), si era convertito al cristianesimo (1235) ed era diventato francescano. Il processo ha luogo davanti al cancelliere della Sorbona Eudes de Châteauroux.
Da parte ebraica è presente il responsabile della scuola talmudica parigina Yehiel de Paris (+1286), lo stesso che 15 anni prima aveva espulso Donin, oltre a Moïse de Coucy, Juda ben David e Samuel ben Salomon. Donin cita diversi brani del Talmud per mostrare che esso incita all'eresia e all'odio contro i cristiani ed è pieno di bestemmie, autorizza l'ebreo a derubare il « goyim ». Egli inoltre afferma che il Talmud accuserebbe i non ebrei di omosessualità, di adulterio e di zoofilia. I rabbini, inoltre, distorcerebbero la Bibbia per far prevalere le loro interpretazioni talmudiche. Il Talmud, quindi, sarebbe da loro considerato una "alia lex" superiore alla legge di Mosè, la Torah. Il processo portò alla confisca dei libri ebraici. Il 20 giugno 1242 ne furono bruciati 24 carretti nella piazza "de grève". Informato per lettera degli avvenimenti, Innocenzo IV rispose affermando che gli ebrei trascurano la legge di Mosè e gli annunci dei profeti per seguire le loro tradizioni nonostante il rimprovero evangelico (cfr. Mc 7,6-13 e Mt 15,3-9). Con queste tradizioni nutrono i loro figli rendendoli completamente estranei alla Legge e ai Profeti, timorosi che essi si convertano, trovandovi l'annuncio profetico dell'Incarnazione. Dopo aver lodato il cancelliere e i dottori reggenti della Sorbona, che con l'approvazione del re avevano fatto il rogo pubblico di libri ebraici alcuni anni prima, il papa esorta il re a estendere l'iniziativa in tutto il suo regno. Con l'occasione, inoltre, il papa ritorna su un problema, sollevato in precedenza da altri papi: la condizione dei cristiani servi o schiavi di ebrei e il pericolo che cadessero nel peccato o perdessero la fede. Innocenzo IV chiese che gli ebrei non avessero come balie o serve ("nutrices seu servientes") donne cristiane "cum quibus turpia multa committunt". 

Fonte: Wikipedia

0 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...