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mercoledì 11 aprile 2012

LA DIETA DI RONCAGLIA

Col nome di Dieta di Roncaglia si denominano i due convegni che Federico I Barbarossa convocò, rispettivamente nel dicembre 1154 e nel novembre 1158, a Roncaglia, frazione di Piacenza, allo scopo di rivendicare la supremazia del potere imperiale secondo il corpus iuris civilis, nel quale il volere del principe aveva forza di legge (quod principi placuit legis habet vigorem). Obiettivo imperiale era il contrasto dei poteri e del prestigio crescente dei Comuni su quello feudale, situazione che si poneva come vero e proprio atto di sostituzione del diritto imperiale in favore di quello comunale. Ai due convegni presero parte i rappresentanti imperiali, quelli delle autorità comunali e gli emissari papali. 


Prima Dieta di Roncaglia (1154)

In questa prima dieta l'imperatore pose il divieto solenne all'alienazione dei feudi senza l'assenso del signore locale. Inoltre, con efficacia retroattiva, furono dichiarate nulle tutte quelle avvenute in precedenza e ritenute in spregio del diritto imperiale. Parte consistente della prima dieta fu comunque occupata dalle preoccupazioni dei feudatari e di alcuni comuni (in particolare Pavia, Como e Lodi), contro lo strapotere milanese. Qui si assistette al tentativo dell'imperatore di assumere il ruolo del paciere fra i contendenti, ordinando la sospensione di ogni atto ostile. Nel frattempo, assistito dai giuristi dello studium di Bologna, l'imperatore iniziò a definire quali regalie (atti di riscossione) erano spettanti a chi detenesse il titolo imperiale, questo nel tentativo palese di comprimere i poteri delle locali autorità comunali. Si può tranquillamente affermare che i dettami di questa prima assemblea restarono sostanzialmente inapplicati, nonostante l'imperatore compisse alcuni atti di forza come ammonimento per i più riottosi, facendo distruggere alcune località minori e prendendone altre più importanti come Asti e Chieri.

Seconda Dieta di Roncaglia

Nella seconda dieta Federico I Barbarossa, grazie anche alla resa di Milano avvenuta due mesi prima, si spinse ancora più avanti, imponendo una revoca pressoché totale delle regalie destinate a soggetti diversi da quelli appartenenti al governo imperiale. Con la Constitutio de Regalibus, sempre assistito dai giuristi bolognesi, infatti, egli si avocò totalmente i diritti e le regalie e riaffermò in maniera ancora più netta il divieto di vendita delle terre feudali senza consenso imperiale. Nella stessa seduta fu emanata anche la Costitutio de Pacis contenente rigide proibizioni sulla formazione di leghe fra città e delle vendette private molto in auge fra gli stessi duchi imperiali. Fu in aggiunta stabilito il diritto al prelievo, a seconda dello stato di necessità, di beni in natura che potessero occorrere a lui in caso viaggio o per il suo esercito in marcia. Il sostanziale rifiuto dei Comuni alle risoluzioni ancora più restrittive della seconda dieta, porterà a rapporti sempre più tesi fra i Comuni settentrionali ed il Sacro Romano Impero; un inasprimento che condurrà, qualche anno più tardi, alla formazione della Lega Lombarda.

Fonte: Wikipedia

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