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giovedì 11 aprile 2013

GRAFFITI TEMPLARI A SFONDO SESSUALE IN UNA GROTTA DI TARQUINIA

E' stata recentemente scoperta a Tarquinia, pochi chilometri a Nord di Roma, una necropoli etrusca ricca di graffiti che rimanderebbero inequivocablemnte ai cavalieri templari e "OTEM" e uno di essi. Il lavoro è stato condotto dal prof. di Paleografia di Chieti che maertedì 19 febbraio ha anticipato i risultati della sua ricerca con un libro dal titolo “Graffiti templari. Strutture e simboli medievali in una tomba etrusca a Tarquinia” (casa editrice Viella) aquistabile alla fine del post. "La prima volta che sono entrato all’interno della Tomba Bartoccini era il 2000 – racconta Carlo Tedeschi - Avevo visto delle fotografie del suo interno sul Catalogo della Pittura Etrusca di Tarquinia di Stefan Steingraber. E vi avevo immediatamente riconosciuto alcuni graffiti riconducibili al Medioevo. Ma quando misi piede per la prima volta dentro alla tomba le idee non si chiarirono per niente.  Quando vi rientrai nel 2009 le cose cominciarono a chiarirsi: si trattava sicuramente di graffiti in volgare, ed era la prima volta che se ne rinvenivano nell’Alto Lazio. Ma c’era un verbo che alludeva inequivocabilmente ad atti sessuali e si ripeteva quasi in ognuna delle iscrizioni. Ne conclusi che la tomba doveva essersi trasformata, in epoca medievale, in un luogo di incontri di piacere. Parecchie cose non mi quadravano affatto. Era evidente che le iscrizioni erano tutte della stessa mano. E, dall’esame delle decorazioni che affollano le pareti, era chiaro che affianco ad un gran numero di scritte profane vi erano anche numerosi segni di esplicita valenza simbolico-religiosa: croci presenti ovunque, numerose stelle a cinque punte, la cornucopia. c’erano due parole: frater e magister che apparivano in più graffiti. I frequentatori quindi facevano parte di un ordine religioso che tra i suoi gradi gerarchici prevedeva anche la figura del magister. Ripensai alle decorazioni, alla grande croce latina sopra l’ingresso della sala più interna, alla decorazione murale della tomba a scacchiera bianca e rossa che rimanda inequivocabilmente ai colori simbolo dei cavalieri Templari, alla simbologia e ai riti che dai testi antichi si collegano alla vita dell’ordine. Avevo bisogno solo di un sigillo che certificasse la veridicità della mia ipotesi". E fortunatamente arrivò il sigillo atteso, esso recitava “SI FOTEO QUESTA GROTA F. RAINERI RANIERUS OTEM” dimostrando quindi che un certo Raniero si dilettava in pratiche sessuali nella stessa grotta; senonchè il suo nome è seguito da OTEM che starebbe per Ordine Templare. "Per convincermi che si trattasse della prima testimonianza della frequentazione per usi rituali a sfondo sessuale da parte di Cavalieri dell’Ordine dei Templari – ammette Tedesco – ho dovuto quasi far violenza a me stesso. Un argomento spinoso, controverso, che scivola con facilità dalla storia al mito, destinato a sollevare un vespaio. Mi sono confrontato con molti studiosi e devo ringraziare Maria Cataldi e Gabriella Scapaticci della Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale che mi hanno facilitato nelle ricerche. Certamente ci sarà chi non sarà d’accordo, come sempre quando si tratta di Templari. Ma io faccio il paleografo. Ho raccolto dei dati e quei dati portavano inequivocabilmente in una direzione".


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