Jean Carrier fu tra i fedelissimi seguaci del papa avignonese Benedetto XIII, e uno tra i cardinali che questi nominò nel suo ultimo concistoro del 1423. Combattivo, intransigente, convinto delle proprie ragioni, Jean rimase legato fino al termine della sua vita a un ideale ormai tramontato; un sogno che tuttavia poteva ancora esercitare sufficiente attrazione per quanti erano stati delusi dalla situazione di pericolo, incertezza, povertà, ampiamente diffusa e protratta nella Francia meridionale in seguito agli estenuanti anni di guerra che avevano dilaniato il Paese. L’ansia di legalità, l’urgenza di ristabilire la pace e la sicurezza fra le classi sociali, per molti doveva essere condizionato dalla necessità di individuare condizioni generali di ordine e giustizia che non potevano se non passare attraverso il ripristino dell’ordine spirituale che veniva estirpato e usurpato, non solo nei regni ma anche nella Chiesa. Di Jean Carrier si sa poco, se non che in gioventù aveva conseguito il baccellierato in legge, e che i suoi studi dovevano averne plasmato la mentalità, se poi da prelato egli esaminerà anche le condizioni dell’elezione dell’antipapa Clemente VIII, alla ricerca di elementi di irregolarità in grado di giustificarne l’annullamento. Poco dopo gli studi, Jean sarà tra i partigiani dell’insurrezione a Tolosa in favore di Pierre Ravat, colui che Benedetto XIII aveva nominato arcivescovo della città e poi cardinale nel concistoro del 22 settembre 1408 (1). Siamo negli anni più pericolosi per Benedetto XIII: lo stesso re di Francia Carlo VI ne ha ordinato l’arresto e molti fra i suoi sostenitori lo hanno abbandonato. Tuttavia l’antipapa è ancora un uomo potente che gode di molti appoggi, e Jean Carrier può rendersi conto che il suo passaggio per le regioni francesi mobilita l’attenzione delle cancellerie (2); o che per scoraggiare i suoi fedelissimi è necessario usare metodi costrittivi, come il sequestro dei beni del vescovato di Puy (3). Quando Benedetto XIII muore, Jean Carrier si trova proprio presso l’ultimo grande signore francese che ne ha abbracciato la causa: il conte di Armagnac, potente e bellicoso cavaliere che a fasi alterne appoggia ora il re di Francia ora il re d’Inghilterra che si contendono il Regno di S.Luigi. Il conte ha avuto anche il coraggio di rimanere fedele all’antipapa proprio per contrapporsi al re di Francia dal punto di vista spirituale. Ma non si tratta solo di un gesto politico: presso il grande signore, le immagini della guerra, del saccheggio, della cavalleria, dei duelli e delle giostre costituiscono una realtà di cui non si può fare a meno. Martino V, ormai trionfante, ha potuto anche scomunicare il conte di Armagnac, e a questo punto è normale che Jean, quale cardinale di Benedetto XIII, si trovi presso di lui per onorarlo ed incoraggiarlo. Intanto Martino, ansioso di fare terra bruciata intorno al rifugio degli scismatici di Penacola, intima anche a Jean Carrier di sottomettersi a lui. Ovviamente il cardinale non era l’uomo giusto per alcuna concessione. Oltre tutto, era certo che non gli sarebbe stato riconosciuto alcun titolo cardinalizio e che un modesto beneficio sarebbe stato il massimo cui avrebbe aspirato in caso di sottomissione. Il conte di Armagnac a sua volta mette a disposizione dell’inviato di Benedetto un castello nei suoi territori: quello stesso castello di Tourène che verrà assediato e da cui il cardinale non potrà fuggire per partecipare all’elezione del nuovo antipapa. Ma non rimane inattivo. Mentre è assediato, Jean scrive un’opera polemica contro Urbano VI, il papa romano dal cui pontificato ebbe inizio lo scisma (4). Tuttavia il cardinale riusciva a rientrare a Penacola. Ma qui lo attendeva già il nuovo antipapa Clemente VIII. I suoi confratelli, senza attenderlo, si erano già riuniti in conclave e avevano eletto Egidio Munoz, con scarsa convinzione. Il cardinale Bonnefoi, infatti, lo aveva scelto ma non avrebbe esitato poi a mantenere una corrispondenza politicamente compromettente con Carrier, tanto da essere imprigionato da Clemente. Lobera y Valtierra, invece, aveva votato per lo stesso Bonnefoi (5). Jean Carrier è sorpreso, l’elezione non lo convince. A suo avviso è stato accontentato un personaggio di ripiego. Perché tanta fretta? Al cardinale non resta che studiare i fatti per poi dichiarare illegittima la scelta del nuovo antipapa. Si trattava di un gesto che procedeva da una disamina giuridica; ma che molto probabilmente nascondeva l’insoddisfazione personale di chi, impegnato nel mondo per propagandare i diritti dell’obbedienza di Avignone, si trovava quasi scavalcato dai suoi confratelli i quali avevano preferito un sacerdote aragonese che aveva trascorso un’oscura esistenza di provincia. Fu per questo che autonomamente il cardinale ritenne invalida l’elezione di Egidio Munoz quale successore di Benedetto XIII ed elesse in alternativa Bernard Garnier, arcidiacono della cattedrale di Rodez (6). Sulle attività di Garnier, per cui molto probabilmente lo stesso Jean aveva scelto il nome di Benedetto XIV, c’è stato poco da dire. Lusingato ma quasi costretto ad accettare un incarico molto al di sopra delle sue forze, egli non dovette fare quasi niente, spinto in una sorta di clandestinità spirituale in cui gli atti erano mediati o suggeriti dal cardinale Carrier che fungeva da intermediario con il mondo esterno. Lo stesso Carrier avrebbe subìto le conseguenze della propria combattività, dal momento che Clemente VIII, alla cui azione politica necessitava mostrare un gruppo compatto di sostenitori, poté farlo imprigionare per qualche anno in Aragona. Il cardinale si sforza di indurre Benedetto a qualche attività. E certamente lo convince ad eleggere un cardinale. Forse almeno uno, quel Jean Farald che più tardi sceglierà Carrier quale nuovo papa (7). Ma più passano mesi, più il nuovo papa che dovrebbe essere capo di uno scisma alternativo, non si muove. E’ nascosto, scriverà Jean Carrier al conte di Armagnac. Non ha mai accettato la carica, sosterrà anni dopo lo stesso Garnier, tornato ad essere canonico di Rodez e deciso a vivere un tranquillo periodo della sua vita (8). Quando Carrier si convince che il suo pontefice non ha alcuna intenzione di sfidare apertamente Clemente VIII e Martino V, decide di iniziare ufficialmente la lotta. Si dice che Farald lo elegga papa. Un’elezione che potrebbe collocarsi temporalmente fra il 1429-1430 se non prima, dal momento che Carrier non riteneva legittimo Egidio Munoz, e dunque non aveva bisogno di attendere la sua sottomissione per prenderne il posto. Considerandolo non più papa, decaduto a causa della sua inazione, il primo Benedetto XIV andrebbe sostituito anche nello stesso nome con lo stesso numerale. E il nome è quello del grande antipapa Benedetto XIII che Carrier ha seguito fedelmente per anni. Ma poco dopo Carrier cadeva nelle mani del conte di Foix, fedele di Martino V, che lo fece rinchiudere nel suo castello dove sarebbe morto verso il 1437 (9). Si scrive molto immaginificamente ma senza prove convincenti che i seguaci estremi dello scisma avrebbero cercato di perpetuare le loro convinzioni eleggendo una serie di nuovi pontefici poco più che clandestini, destinati a guidare un gruppo che è divenuto quasi una setta. Probabilmente la setta esistette realmente, una fra le tante che agivano ai margini del Cattolicesimo in Europa e su cui si concentrerà l’attenzione del successivo pontefice romano Eugenio IV, deciso ad eliminare questo genere di deviazioni. “Di puri costumi, disinteressato e caritatevole verso i poveri -scriverà il barone Henrion- , finalmente di zelo illuminato per la diminuzione delle sette, delle quali ebbe la sorte di riunire un gran numero al centro dell’unità” (10).
Articolo di Carmelo Currò. Tutti i diritti riservati
Note
(1)http://it.wikipedia.org/wiki/Antipapa_Benedetto_XIV_(Carrier).
(2)Cf. L. AICARD - L. HONORE’, Un episode du grand schism d’Occident: passage à Draguignon de Benoit XIII (1404), in Bollettin de la Société d’études scientifiques de Dragognon XLIV, 1re partie 1942-1943, p.12.
(3)U. ROUCHON, Un épisode de l’histoire du schisme d’Occident. Lettres de Charles VI ordinant la mise sous séquestre de la temporalité de l’évequé du Puy, sous l’épiscopat d’Elie de Lastrange, 2 oct. 1406, in Revue historique de Vivarais, XXIX, 1922, pp. 65- 72.
(4)http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1423a.htm#Bonnefoi.
(5)Ibidem.
(6)Cf. G. NAVARRO ESPINACH – C. VILLANUEVA MORTE, Gil Sanchez Munoz (1370-1447), el antipapa Clemente VIII. Documentacion inédita de los archivos de Teruel, in Revista de Historia medieval, 15 (2006-2008), p.247.
(7)Id., p. 248.
(8)Cf. C.CURRO’, Storie di papi e antipapi (3), in Italia medievale - contributi.
(9)http://it.wikipedia.org/wiki/Antipapa_Benedetto_XIV_(Carrier).
(10)Cf. Storia dei Sommi Pontefici del Barone M. Henrion, in Storia d’Italia, XIII, Milano 1965, p.256.
0 commenti:
Posta un commento