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martedì 11 settembre 2012

I PASTI DEL BUON CAVALIERE

La Regola consigliava ai cavalieri di rimanere a tavola il tempo necessario per mantenere la forza per combattere ma il pericolo di una eccessiva acesi non era molto grande. La pessima reputazione dei templari ovviamente nacque in Francia sottolineando anche l'importanza del vino per i cavalieri: tutti i fratelli mangiavano dalla medesima ciotola in due ma ognuno aveva il suo boccale. L'unione nel Tempio era simboleggiata dalla scodella che ne rappresentava anche la povertà anche se poi col tempo e per pura comodità si optò per dotare ogni cavaliere di una propria scodella. Quando si sedeva a tavola, il cavaliere aveva a disposizione una ciotola, un cucchiaio e un boccale che, in caso di occasioni particolari, era decorato. La preghiera di ringraziamento e il Pater Noster era d'obbligo prima di iniziare a mangiare: i pasti dovevano essere consumati allo stesso momento. Si mangiava a turni che variavano da due a tre; le classi si alternavano ad ogni suono di campana. Come avveniva il pasto dei cavalieri? Le panche e i tavoli riempivano la grande sala del refettorio alla cui parte anteriore vi era il comandante della sede. I confratelli più anziani si sedevano spalle al muro e i più giovani di fronte a loro. Ci si poteva sedere a tavola solamente dopo la recitazione del Pater Noster e dopo la benedizione del cappellano. Il silenzio assoluto era un obbligo irrinunciabile e i cavalieri venivano serviti con pasti posti in enormi ciotole; da bere c'era solo acqua e vino ma solamente dopo l'assenso del comandante. Solo per i cavalieri vi era una razione abbondante di carne tre volte a settimana. Nessuno si poteva alzare dal posto prima che il comandante avesse finito il suo pasto tranne rare eccezioni: se si stava subendo un attacco nemico oppure se usciva del sangue dal naso. Il pasto principale dei Templari era a mezzogiorno, la cena dipendeva dal Maestro. Il pasto doveva essere considerato non come un godimento per il palato ma come mezzo di mero sostentamento anche se non sempre questo precetto era rispettato: spesso capitava anche che i Templari si nutrivano anche con tre portate diverse a scelta e la quantità era abbondante. Alla fine dei pasti, i cavalieri recitavano un'altra preghiera prima di coricarsi.

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